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Autore: Oh_my_Darvill    23/08/2021    1 recensioni
SALVE A TUTTI! COME STATE? :)
Una storia oltre l'impossibile è un crossover tra Doctor Who e Legend of Tomorrow, ha come protagonisti il mitico 11h con sua moglie River Song e i suoi amici Amy e Rory e in più essendo un crossover se da una parte ci sono loro dall' altra ci sono tutte le leggende Sara, Ray, Martin, Jax, Mick, Nate e Gideon (l'intelligenza artificiale) infine il loro capitano Rip Hunter.
La storia inizia con Rip Hunter che dopo aver dislocato i suoi amici in varie epoche pure lui si teletrasporta fuori dalla sua navicella e si ritrova magicamente all' interno del TARDIS, ma pian piano si scoprirà che l'incontro tra il Dottore e Rip non è del tutto casuale, quindi cosa c'è dietro a tutto ciò?
Se siete curiosi non vi resta che leggere la mia storia e se la storia vi è piaciuta per favore lasciate voti e recensioni. Grazie mille a tutti!
BACI JE♡
Genere: Avventura, Commedia, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Gideon, Rip Hunter, Sara Lance, Sorpresa
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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𝑵𝑨𝑻𝑬 𝑯𝑬𝒀𝑾𝑶𝑶𝑫
"Stai mentendo Dottore!" esclamò il capitano con esasperazione.
"Hai ragione Dolcezza, il Dottore mente sempre." mi informò sua moglie.
"Grazie miss River, buono a sapersi! A tal proposito... io potrei tenerti qui finché non mi dirai tutto ciò che vorrò sapere. Non so se sei a conoscenza di questo fatto, ma, io sono un uomo senza scrupoli!" si fece sentire Rip, "Quindi, chi sei tu, Dottore?"
"Io sono il Dottore. Ho 1˙103 anni e sono un Signore del Tempo, come te... e come te ho la possibilità di rigenerarmi e ho due cuori." gli rispose l'interessato, per nulla intimorito dalla prestanza del castano che lo stava letteralmente tartassando di domande.
"Sai essere un bravo comico, ti dovrei fare gli applausi, a questo punto? Dopo questa battuta dovrei mettermi a ridere? Ancora non lo hai capito? Io voglio la verità, Dottore."
"È la verità!" esclamò sua moglie.
"Sì certo, queste sì che sono belle! E io allora sono Giulio Cesare." li schernì.
"Nemmeno il mio Rory aveva reagito così tanto male. Come potertelo dire: io non sono un umano come tutti voi, io sono un alieno e ho due cuori. Se tu non hai queste caratteristiche... mi potresti dire chi sei tu, Rip Hunter, tu che ti definisci un vero Signore del Tempo?"
Sentii chiaramente tutto il loro discorso anche se ero nell'altra stanza insieme a Jefferson, lo avevo raggiunto perché fui richiamato da un'altra lite che stava avvenendo in quello stesso momento all'interno della Waverider, coinvolgeva Jax e Ray.
"Jax, ti ho detto di rimetterlo apposto. Stai violando la privacy di una persona e questo non va affatto bene." lo rimproverò il castano.
"Dai, aspetta un attimo amico. Fammi finire di leggere quest'ultima cosa. È troppo interessante, sono al clou di questa loro avventura. Fammi finire." gli rispose l'altro scansando in malo modo la mano del suo interlocutore.
"Martin non gli dici nulla?"
"Cosa credi che abbia fatto fino ad ora, Raymond?" rimbottò con leggera arroganza l'uomo anziano, "Jefferson, ora basta, hai superato il limite!"
"Ecco bravo. Come mai quella faccia, Jax?" gli domandò il moro.
"Quale faccia?" il più giovane parve non capire, ma Ray aveva ragione, non era sfuggita nemmeno a me il suo sguardo impaurito.
"Mentre leggevi sembravi spaventato. Che hai letto di così pauroso?" mi intromisi.
"Uhm... Non mi ricordo!" esclamò pensieroso il ragazzo.
"Jefferson, come fai a dimenticarti di una cosa che hai appena letto?"
"Non lo so... Ma non mi ricordo, davvero... Non mi ricordo."
"Che cosa strana!"
"Bravissimo Jax, questo lo riporto alla proprietaria." e dicendo questo, Raymond afferrò il diario blu della donna e si allontanò con esso tra le mani.
"Io controllo il mio libro, chissà se sono presenti altre anomalie. Fate pure come se non ci fossi." informai gli altri due, che, nel frattempo, erano ancora intenti a discutere sull'accaduto.
Presi il mio libro di storia, girai diverse pagine e mi accorsi di quest'atipicità: nel 1˙938 degli alieni avevano invaso la terra.
Andai a riferirlo al capitano, o almeno tentai, perché, senza alcun preavviso, Gideon mi precedette.
"Capitano Hunter, abbiamo un problema, prepararsi per l'atterraggio. Destinazione Manhattan 1˙938." esclamò Gideon di sua spontanea volontà.
"Gideon cosa stai facendo?" domandammo in coro, mentre tutti si precipitarono in cabina per prendere posto nei sedili; il capitano cercò di fermare la sua navicella, senza alcun risultato.
"Rip... devo dirti una cosa importante. Il libro... avevo... avevo scoperto qualcosa di strano sul libro... riguardo il 1˙938. Ma ora non ricordo." gli dissi.
"Va bene, mister Heywood. Me lo dirai una volta che questa situazione si sarà appianata, ora siediti e allacciati la cintura." mi ordinò.
Obbedii, eppure, mi sembrò molto strano non esser riuscito a ricordarmi del particolare di cui volevo parlargli. Che ci stava accadendo a me e a Jefferson, che, proprio qualche minuto prima, ebbe il mio stesso comportamento?
Entrambi c'eravamo dimenticati di qualcosa di estrema importanza.
Com'era possibile?


𝑹𝑶𝑹𝒀 𝑷𝑶𝑵𝑫/𝑾𝑰𝑳𝑳𝑰𝑨𝑴𝑺
"Amy vieni a vedere!" quelle furono le ultime parole che le dissi prima di essere preso dall'Angelo Piangente.
Mi guardai in giro, ero a Manhattan, ma sapevo che l'epoca in cui ero finito era ben diversa da quella da dove io provenivo.
Mi sentii morire.
In una manciata di secondi, avevo perso la mia epoca, la mia casa, l'auto che adoravo, mio padre, il Dottore e mia figlia River, ma, soprattutto l'amore della mia vita, Amy.
Senza la mia Amy non avrei proprio saputo come poter andar avanti, mi sentii perso, vuoto e desolato.
A quel punto mi lasciai andare, mi misi a sedere sul freddo gradino che mi dava la visuale verso l'immenso parco davanti me, e iniziai a piangere a dirotto, incurante dei passanti. D'altronde, dietro il parco si trovava il cimitero, lo stesso cimitero dove tra una cinquantina di anni verrò sepolto.
Mi nascosi il viso tra le mani, non sapevo proprio che cosa poter fare, ero per davvero perso, finito...
"Rory? Rory? Dove sei?" sentii la voce di Amelia risuonarmi in testa, ma sapevo si che trattava solo di una mia immaginazione.
Lei era rimasta a viaggiare col Dottore, glielo augurai, dato che sin da bambina, il suo desiderio più grande, era, appunto, viaggiare con lui e la sua cabina blu.
"Rory... Rory? Dove sei?" sentii ancora.
Questo giro le voci si fecero più vicine, sempre più vicine, e alla fine, in lontananza scorsi la sua figura alta e slanciata, con i suoi favolosi capelli rossi che ondeggiavano nell'aria mentre correva nella mia direzione.
Anche lei si era fatta prendere dagli Angeli Piangenti.
Si era fatta prendere per me, solo per me.
Le corsi incontro con le lacrime agli occhi ma per la gioia di poter stare nuovamente con lei.
Il destino con noi non fu molto favorevole, non ci rese le cose semplici. Dal fatto che rischiai di venir cancellato dalla storia, quindi dalla sua vita, e quando tornai, non ero realmente io, bensì, ero un Autom, che l'aspettò, poi, per duemila anni, mentre lei era 'prigioniera' all'interno della Pandorica.
Poi la fortuna volle farci sposare e mesi dopo nacque la nostra Melody, che però venne rapita quando era in fasce dall'Ordine del Silenzio, per farne un'arma da usare contro il Dottore.
Lei comunque ci trovò e passammo tutta la nostra infanzia e adolescenza insieme, anche se a quell'epoca per noi era solamente la nostra amica 'Mel', la ribelle, ancora non sapevamo che in realtà lei era nostra figlia.
E ora, ancora una volta, quel destino ci giocò un brutto, orribile scherzo, eppure lei, la mia Amy, aveva scelto di passare il resto dei suoi giorni con me, rinunciando però al Dottore e a nostra figlia, che non avremmo mai più potuto rivedere.
Per questo, una volta vicini l'abbraciai e la sollevai da terra euforico: potevo rimanere con l'amore della mia vita per sempre e questo giro niente e nessuno ci avrebbe più divisi.
Amavo quella meravigliosa donna dai capelli rossi, l'amavo più di ogni altra cosa, più di chiunque altro e più di me stesso.
"Finalmente ti ho trovato, mio caro Rory Pond!" esclamò lei baciandomi felice di potermi rivedere, "Non farlo mai più!"
"Amy! Amore mio, ho avuto paura di averti persa. Perché sei qui e non sei rimasta col Dottore? Questa vita non ti appartiene, dovresti essere con lui a viaggiare insieme, affrontare alieni pericolosi. Non qui a Manatthan con me." le risposi, incurante del fatto che mi avesse chiamato, ancora una volta, con il suo cognome da nubile, 'Pond'.
"Ma cosa dici? Rory sai benissimo che il mio posto è accanto a te e alla tua Stupida Faccia. Questo si chiama matrimonio, mio caro, ce lo siamo promessi: nel bene e nel male. Non potevo continuare a stare con lui, sapendoti qui tutto solo e impaurito."
"Non sono impaurito." esclamai con fare lamentoso.
"Certo, come no! Ti amo Rory, non riuscirei a stare un minuto in più senza di te!"
"Ti amo anche io, amore della mia vita."
L'abbracciai ancora più forte e a quel punto ci baciammo appassionatamente con le lacrime agli occhi, eravamo felicissimi, avremmo almeno vissuto in tranquillità la nostra vita insieme e la cosa più l'importante in assoluto era questa.
   
 
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