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Autore: cassiana    23/08/2021    4 recensioni
[David Gilmour/Ginger Gilmour]
David e Ginger devono assistere a un evento a cui sono stati invitati. Ma forse in macchina hanno il tempo di celebrare un piccolo party privato.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, David Gilmour
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Smutty David'
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Di fragole, champagne e un autista di troppo



Disclaimer: ovviamente non possiedo nessuno dei Pink Floyd (sob). Questo è un lavoro di finzione e nulla di quanto raccontato è realmente accaduto. Nessuna diffamazione o calunnia è intesa. I personaggi sono la mia rappresentazione di fantasia delle persone reali, ma non c’è nessuna pretesa di verità dei dati biografici o storici.
Note: L’azione si svolge circa nel 1982, intorno al periodo di uscita del film The Wall. Nell’aesthetic la foto di David che mi ha ispirato questa storia.










Ginger era seduta alla toeletta, davanti allo specchio, in sottoveste a darsi gli ultimi tocchi di trucco: niente di esagerato, un po’ di colore sugli occhi e un rosa pallido sulle labbra. L’abito che avrebbe indossato avrebbe fatto già tutto il lavoro, era appeso su una stampella fuori dall’armadio e Ginger gli lanciò un’occhiata soddisfatta: giallo vivo, con il corpetto stretto, una scollatura a cuore, spalline sottili e la gonna svasata. Sarebbe stato benissimo con i suoi colori e lei non vedeva l’ora di indossarlo. Quella sera Ginger e David avevano un evento importante, una premiazione con galà e dovevano essere particolarmente eleganti. Erano volati per l'occasione fino a Cannes e ne avevano approfittato per trascorrere pochi giorni sulla Riviera, solo loro due da soli in una sorta di nuova luna di miele e questo aveva come ravvivato il loro rapporto. Gli ultimi anni erano stati piuttosto burrascosi per David e i suoi compagni musicisti, The Wall era sembrato fagocitare le loro vite e l'amicizia, i rapporti e l’umore ne erano usciti logorati a dir poco. L’album, lo show e il film di prossima uscita erano stati un successo spettacolare, era vero, ma il prezzo era sembrato a Ginger forse troppo alto da pagare. Ma ora erano lì, insieme. Si osservò ancora allo specchio, compiaciuta di quello che vedeva e si spazzolò i vaporosi capelli biondi.

“Mi aiuti con questa?”

David la raggiunse con i lembi di una cravatta tra le dita, indossava un bell’abito chiaro di cui doveva infilare solo la giacca. I corti capelli e il suo viso rasato facevano risaltare ancora di più i suoi stupendi occhi chiari. A Ginger piaceva con questo look così pulito e mascolino, poteva di nuovo godere della vista dei suoi splendidi lineamenti cesellati, ma più maturi.

“Sei sicuro che vuoi indossare questa?"

Indicò la cravatta gialla con disegnate minuscole note blu. David sorrise e si allungò a baciarle il naso:

"Si abbina al tuo vestito, no?"

La donna gli annodò la cravatta con le labbra rilassate e fece un passo indietro a osservare il suo lavoro con la testa inclinata da una parte. David le trattenne la mano sul torace e diede una pacchetta leggera alle dita, facendole l'occhiolino. Il cuore di Ginger fece una capriola, dopo tutti gli anni insieme, lui era ancora capace di farle battere il sangue nei polsi.

"Finisci di vestirti, tesoro. Ti aspetto di là."

Quando finalmente Ginger fu pronta e lo raggiunse, si fermò un istante ad osservarlo con piacere, era sexy da togliere il fiato: si era già messo la giacca e si stava sistemando un polsino della manica. Lasciò il gesto in sospeso appena vide la moglie, dall'espressione del suo viso Ginger poteva dire di aver fatto colpo, gli occhi di David, di solito così brillanti, si scurirono di un blu intenso, un colore che lei aveva ben presto iniziato ad associare al suo lato più selvaggio e le sue labbra si piegarono in un sogghigno.

"Sei stupenda!"

Il complimento era sincero e Ginger era una volta di più compiaciuta dalla reazione suscitata: era quello che voleva. Allungò un braccio e esclamò:

"Andiamo?"
"Sei sicura che dobbiamo?"

Ridacchiò e lo prese a braccetto per uscire. David la fece aspettare un attimo nel foyer, mentre confabulava con l'autista della limousine extra lusso che la produzione aveva messo a loro disposizione per l'occasione. Lei sorrise tra sé e sé, curiosa di sapere cosa stesse tramando. Era notte alta quando finalmente la coppia uscì dall'edificio dove si era tenuta la cerimonia, per quanto lungo e pomposo, era stato un bell'evento. Si erano rilassati e scambiati sorrisi e occhiatine per tutto il tempo. David non aveva fatto altro che tenere in qualche modo le mani addosso alla moglie tutta le sera, ora stringendola per la vita, ora appoggiando una mano sulla coscia o premendo delicato le sue dita e quando si allungava a sussurrare qualche commento al suo orecchio non mancava mai di sfiorare con le labbra la pelle sottile del suo collo, facendole venire i brividi. Ora erano di nuovo in auto, diretti all'immancabile after party a cui erano stati invitati. Ginger si appoggiò alla pelle morbida del sedile, scalciò via le scarpette dal tacco assassino e reclinò stanca il capo sul poggiatesta a occhi chiusi. David diede gli ultimi saluti e si sedette accanto a lei che riaprì gli occhi quando sentì il suo peso sul sedile. Si era tolto la giacca e l'aveva appesa all'apposito sostegno, con un sospiro si allentò la cravatta e si passò una mano tra i capelli, scompigliandoli un po’.

“Non ti smontare subito, sei così bello stasera!”

Lui sbuffò ancora con un mezzo sorriso:

"Hai cominciato tu!"

Ginger sorrise perché il marito aveva notato i suoi piedi scalzi. Ma non demorse:

"E dobbiamo ancora andare al party."
“Rilassati, tesoro mio e goditi il panorama: ho chiesto allo chauffeur di fare un percorso più lungo.”

Lei si rannicchiò sul sedile e osservò dai vetri oscurati il lungomare orlato da palme sottili. David intanto aveva tirato su lo scuro vetro divisorio tra loro e l'autista e si era piegato ad aprire uno scomparto: all'interno c'era un secchiello colmo di ghiaccio in cui era incastonata una bottiglia di champagne. Ginger allungò le labbra in un sorriso: ecco cosa stava tramando!

"Ho pensato che prima potremo concederci un nostro piccolo festeggiamento privato."

Ginger osservò le lunghe dita di David aprire con gesti esperti la bottiglia, il tappo saltò via nelle sue mani con un bop soffocato. Le offrì un flute colmo di champagne e inclinò il bicchiere a fare un brindisi:

"A noi e al nostro amore."

Il tono della sua voce, così soave e sincero e gli occhi ricolmi di sentimento fecero tremare Ginger di emozione. Le sembrò di essere tornata al loro primo appuntamento con la differenza che c'era sakè nei bicchierini e le lunghe ciocche castane di David, che nascondevano in parte il suo bellissimo dolce sorriso, ora non c’erano più. Bevvero in silenzio per un momento, godendo della reciproca compagnia. David le fece mettere i piedi in grembo e li massaggiò con sapienza mentre parlavano della serata, ridendo e facendo commenti sugli altri ospiti. Ginger amava il sorriso sulle labbra di David e vederlo così sereno dopo tutto il periodo pesante che aveva, che avevano tutti, vissuto le sembrava il regalo migliore che potesse darle quella serata.

“Non ho visto Rick, questa sera. E’ un po’ che non lo vedo insieme a voi, a dire il vero.”
“E’ ancora in Grecia: credo che non abbia molta voglia di rivedere Roger. A dirla tutta neanche io.”

Piegò le labbra in una smorfia amara. Alla fine, lavorare in gruppo divenne sempre più difficile per i Floyds, i ragazzi erano arrivati al punto che durante il tour ognuno viaggiasse e alloggiasse per conto suo.

“Sembra che Roger abbia altro materiale, sai gli avanzi di The Wall e insiste che dobbiamo farne un altro album. Naturalmente la EMI è più che entusiasta - Fece uno sbuffo sarcastico - Il solo pensiero di sentire parlare ancora di suo padre morto e di suonare insieme a lui mi fa venire da vomitare.”
“Mi dispiace, David. Anche per lui, sai? Credo che sia un uomo molto solo e addolorato.”
“Perchè sei una persona dolce e di buon cuore e io ti amo anche per questo. Ma basta parlare di Roger, non lasciamo che ci rovini la serata e ne sarebbe capace, persino da assente...”

Diede una strizzatina tenera ad un piede e si allungò per posare un piccolo bacio sulla fronte di Ginger che si stava rilassando sempre di più e alla fine ritirò i piedi per appoggiarsi a David. Lui le accarezzò i capelli con un mezzo sorriso e le si avvicinò, le labbra s’incontrarono e si agganciarono, Ginger assaporò il sapore fruttato dell’alcol sulla lingua di David, inebriata. La grande mano di lui era sul viso della donna e le dita le sfiorarono le guance. Lei si strinse di più a lui, le lingue intrecciate, esplorarono le reciproche bocche in un bacio appassionato; l’altra mano di David scivolò lungo la schiena di Ginger, era calda e il leggero raspare dei suoi polpastrelli ruvidi le fece venire i brividi. Sussurrò roco a fior di labbra:

“E’ tutta la sera che volevo farlo."
“E’ tutta la sera che aspettavo che tu lo facessi.”

Mormorò lei in risposta leccandogli la conchiglia dell’orecchio e compiacendosi del piccolo singulto che gli strappò. Con un grugnito David le catturò di nuovo le labbra mordendole piano e facendola mugolare. Si staccarono con un sorriso complice, entrambi deliziati dalla presa che stava prendendo la serata. Ginger fece per sorseggiare ancora un sorso di champagne, ma un movimento improvviso dell’auto le fece schizzare qualche goccia fuori dal flute sul mento e sul décolleté. Sussultò con disappunto sperando che il liquido non avesse macchiato il vestito. Ma le sue paure vennero dimenticate quando David ne approfittò per leccarle via lo champagne, accarezzando con la lingua la pelle sottile delle clavicole, soffermandosi sulla piccola fossetta al fondo della gola. Lei si agitò sul sedile, un flusso di calore le risalì dal grembo arrossandole le guance. Le dita di lui sfiorarono le spalle, la sua bocca era di nuovo su di lei, sulla gola, mandibola, nuca, come affamato del suo sapore così familiare e delizioso. Le mani di Ginger volarono tra i suoi capelli, miagolò, desiderando di più. Ma David aveva ancora una piccola sorpresa, si staccò da Ginger, nonostante la sua piccola protesta e allungò le labbra in un sorrisetto, da un altro scomparto estrasse un bicchiere colmo di fragole.

“Mh, lo so che sono un po’ scontate e banali…”

Esordì in tono di scuse e un’espressione rammaricata in viso, sicuramente non aveva avuto il modo di pensare a qualcosa di più sofisticato nei pochi minuti in cui aveva confabulato con l’autista, ma Ginger sorrise e batté le mani entusiasta:

“Oh, David! Ma io adoro le fragole e con lo champagne sono perfette - Lo guardò da sotto in sù e il tono si abbassò seducente - Questa serata è perfetta.”
Tu sei perfetta, amore mio. E stupenda e io…”

Si chinò a baciarla di nuovo, piccoli baci umidi dall’orecchio alla spalla nuda. Ginger prese una fragola, ne succhiò la punta guardandolo fisso e David si morse il labbro inferiore, le pupille dilatate dall’eccitazione. Gli passò il frutto sulle labbra e i suoi denti si chiusero sulla polpa. Si allungò a baciarla di nuovo e lei potè sentire il sapore di fragola nella sua bocca. Il bacio si fece più intenso e frenetico. David voleva di più, Ginger voleva di più. Gli salì in grembo e lui abbassò il vestito fino a scoprire i seni cremosi. Le sue labbra, ora avide, tracciarono una linea umida intorno alle mezzelune sode e pesanti, la lingua strisciò sulla pelle d’oca delle areole, sferzò un capezzolo a turno, mentre rotolava l’altro con le dita fino a fare miagolare Ginger.

“Sssh, amore: non vorrai scandalizzare il nostro povero chauffeur!”

Sghignazzarono come adolescenti e in effetti Ginger si sentì ringiovanita a pomiciare così con David nel retro di un’automobile. Si agitò sul suo bacino e si accorse di quanto fosse duro, ora era il turno di David di mugolare, buttò la testa indietro e lei ne approfittò per leccare la sua gola, il suo mento, facendogli capire che avrebbe voluto riservare quel trattamento a un'altra parte del corpo, ma si limitò a catturargli le labbra per nuovi baci scomposti. Si strusciò senza pudore, la gonna sollevata sulle cosce, le mani e la bocca ovunque riuscisse ad arrivare, il respiro pesante, Ginger era un pasticcio scompigliato e accaldato. David la premette contro di sé, le sussurrò all’orecchio:

“Ti voglio, ora.”

Ginger lo guardò con occhi enormi, solleticata dalla proposta ed emise un risolino eccitato, ma non era sicura che fosse la cosa migliore con l’autista a pochi centimetri di distanza che sicuramente aveva capito cosa stava succedendo dietro il vetro oscurato che li separava. David si aprì in un sorriso malizioso e si chinò verso l'interfono:

“Puoi riportarci in albergo, caro. La signora è molto stanca.”

Fece l'occhiolino a Ginger che lo guardava divertita dalla sua faccia tosta e non riuscì a trattenere una risatina estasiata. David sollevò le sopracciglia mordendosi il labbro inferiore. Entrambi tentarono, senza molto successo, di rimettersi in ordine, impazienti di arrivare a destinazione. Mentre la macchina filava lungo le strade francesi si guardarono, le mani intrecciate, gli occhi pieni di amore e aspettativa.



Angolo autrice:

Come sempre ringrazio chiunque abbia letto, messo la storia tra le seguite o le preferite o abbia commentato. Qualsiasi consiglio, aiuto e riscontro è sempre più che benvoluto!
   
 
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