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Autore: neveah    23/08/2021    0 recensioni
Piccolo momento introspettivo che precede il bacio tra Mia e Romeo, nella puntata " I soliti sospetti".
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mia, piccola nel suo maglione sformato sopra un paio di jeans, cammina sotto la luce bianca e soffice della luna che bagna con serenità una città addormentata.

Non c'è nessuno in giro. É sola con tutti i pensieri che fanno a pugni nella sua testa: domani Romeo andrà in ospedale e lei teme di non essere stata una buona amica negli ultimi tempi perché, assorbita dall'egoismo ed egocentrismo dell'adolescenza, si è focalizzata soltanto sui suoi sciocchi problemi.

In verità il suo comportamento è il risultato di una tremenda insicurezza e paura.

Quando, pochi minuti fa, sua madre l'ha informata che tutto sta avvenendo troppo in fretta la realtà ha colpito la ragazza in faccia come un auto nei crash test .


Mia si è affidata all'istinto, architettando un modo originale per augurare in bocca al lupo al suo amico del cuore. Come una bambina troppo cresciuta, come in un Giulietta e Romeo al rovescio, si posiziona sotto casa del ragazzo con le dita pronte a strimpellare su una chitarra giocattolo.

Svuota i polmoni, prende un respiro profondo e, nell'aria vuota della notte, la sua voce sembra dilatarsi e poi avvolgersi su sé stessa in una spirale sonora che poco alla volta andrà a smorzarsi in un eco lontana.


Romeo non dorme. I demoni della notte lo tengono sveglio senza caffeina e lo aiutano a sentirsi vivo nonostante tutto.

Luci e ombre, i chiaroscuro di quest'ora fredda, sono proiettate su quella valigia non ancora ultimata che non partirà per un viaggio di piacere ma per un ricovero in ospedale.

Sono proiettate sui suoi sogni dipinti nitidi in testa e realizzati soltanto a metà. Sulla scrivania è abbandonata la bucket list piena ancora di tante voci da depennare e di progetti futuri da realizzare. Nonostante la leucemia.

Quando si è giovani è strano essere avvolti da pensieri morbosi ma Romeo vive la possibilità di morire da quando aveva otto anni.

Apre la porta e il sorriso di Mia gli entra nel cuore che batte a ritmo con il ticchettare del suo buonumore.

C'è voluta questa ragazza intraprendente, dal sorriso dolce ma determinata, a convincerlo che esistono modi innovativi per realizzare i propri desideri: lavorando di fantasia, si possono chiudere gli occhi e immaginare di nuotare con gli squali in mezzo all'oceano quando, in realtà, ci si ritrova con i piedi ammollo in una bacinella d'acqua impreziosita da innocui e simpatici pesciolini di plastica.


"Non morire. Non ci pensare proprio!"

Questo tempo indefinito, tra il ieri e il domani, diventa infinito. La richiesta sussurata tra le labbra di Mia è una preghiera cullata nel suo cuore, una speranza, voglia di vivere, un amore che sta sbocciando. Con le labbra di Romeo che scrivono una poesia di benvenuto su quelle di Mia, agitate da un lieve tremito.

L'aria frizzante dell'alba pare crepitare e un pizzicore solletica l'angolo dell'occhio di Romeo, forse una lacrima che non riesce a trattenere, mentre la ragazza che gli chiede di non arrendersi gli accarezza la guancia con un tocco di fata.

"Ne parliamo al mio ritorno!"

Adesso ha un motivo in più per farcela. Anche se nel petto gli sgorga una tristezza che è quasi pace.

Non sa dare un nome a quel sentimento che è, contemporaneamente, felicità e tristezza .

   
 
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