Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: dragun95    26/08/2021    3 recensioni
Valtur è un membro degli inquisitori, un gruppo votato alla lotta alla piaga che da più di un secolo sta causando morte e dispirazione. E da cui non vi è una cura.
Il mezzelfo è stato incaricato di dirigersi in una delle città umane più avanzate, dove la piaga ha iniziato a diffondersi. In concomitanza con un'incontro molto importante.
Tra i tetti e i vicoli il nostro inquisitore dovrà affrontare la piaga e forse qualcosa di più di quanto avesse potuto immaginare.
Genere: Azione, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'The Thorn Cronicles'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 9
Il dovere di un'Inquisitore 



La scena che si stava presentando davanti a lei era atroce. Nel vedere il suo fidato destriero morto davanti a se, la rabbia iniziò a pulsagli nelle vene come lava che eruttava da un vulcano,  mentre la creatura che aveva ucciso Mistral la puntava.

La mezza-oni alzò la mano creando una fiamma blu e lanciandogliela contro, ma la creatura saltò di lato evitandola. Prese a creare altre sfere di fuoco lanciandole a ripetizioni, ma ancora la creatura si dimostrò veloce evitandole ogni volta.

-Sta fermo e fatti ammazzare!- gli ringhiò creando un'altra fiamma, ma subito il suo avversario fece forza sulle zampe saltandogli addosso. Brunilde sgranò gli occhi notando che era troppo vicino per lanciandogli contro la fiamma. 
In quel momento una catena catturò la creatura al lazzo mentre una lama ricurva attaccata ad essa, si conficcava nella sua carne fermando la sua corsa.

La ragazza spostò lo sguardo su chi teneva la catena, si trattava di Garren che avendo sentito l'urlo si era diretto nella sua direzione giusta in tempo. Prima che lei potesse dire qualcosa sua madre le afferrò di forza per i fianchi tirandola indietro.

-Qui ci penso io. Voi tornate dentro!- gridò trattenendo l'infetto con una mano mentre con l'altra prendeva la sua cintura a cui erano appese le sfere incendiarie lanciandole a terra, causando delle fiamme che fecero indietreggiare l'infetto.

Rowanne non se lo fece ripetere due volte ed approfittando delle fiamme, trascinò di pesò sua figlia con una forza che Brunilde non sapeva che possedesse dentro alla villa.
Solo allora Garren poté decidersi a fare sul serio, saltando giù dal tetto e pestando la catena per fare perno, estraendo una seconda lama collegata anch'essa ad una catena.

Solo in quel momento vide meglio ciò che aveva davanti. Un grosso lupo che doveva essere un Mannaro visto che sembrava avere una postura eretta con zampe anteriori ricordavano molto delle braccia umane. 
Ma tutto il suo corpo era di un colore grigio verdastro ricoperto di spine sopratutto sulla schiena. Le zampe anteriori e il torace non sembravano più fatte di carne, ma ricordavano un'ammasso di rovi intrecciati insieme. Gli occhi erano completamente bianchi con i denti che erano stati sostituiti da delle spine ricurve.

"Merda un'infetto completamente mutato" deglutì sapendo quanto fossero ancora più pericolosi di quelli mutati solo parzialmente dalla piaga, visto che era più infettivo e forte. 
E come se non bastasse si trattava di un mannaro contagiato, la cosa non giocava a suo favore gli servivano rinforzi.

Il mannaro afferrò la catena strattonandola con forza, il moro saltò sentendo la catena in tensione per non finire a gambe all'aria. Appena toccò terra lanciò la seconda lama avvolgendola intorno alla zampa dell'infetta e con uno strattone farlo cadere.
Subito estrasse le lame tirando indietro le catene facendolo ringhiare di dolore. 

Approfittandone alzando la mano verso il cielo creò una fiamma che sparò in aria, per dare il segnale della sua posizione. Subito però dovette rotolare perché l'infetto gli stava saltando addosso.

Dopo aver rotolato staccò le lame dalle catene unendole insieme formando un disco affilato e lanciarglielo contro. L'arma da lancio lo ferì alla schiena rimbalzando sulle spine e ritornando in mano al suo proprietario. 
Il Mannaro voltò lo sguardo su di lui aprendo la bocca che si divise in quattro sezioni come un fiore esponendo le numerose spine al suo interno, da cui uscì un rovo che un tempo era la lingua. Questi si allungò di colpo saettando verso l'Inquisitore.

Sgranò gli occhi abbassandosi si colpo e con una mossa fulminea alzare una delle lame tagliando di netto la lingua. Approfittandone scattò puntando al collo per decapitarlo, ma non si aspettava che i rovi si cui erano formate le braccia si muovessero e allungassero per catturarlo.
Garren si rigirò le lame nel senso esterno alle sue mani e con una giravolta, ridurre in pezzi i rovi. Ma il mannaro in quel momento aveva accorciato la distanza tra loro, non ebbe il tempo di fare niente se non incassare l'artigliata che lo colpì in pieno sulla maschera spedendolo a terra.

Strinse i denti rimettendosi subito in piedi con una capriola, ma la velocità del suo avversario fu superiore alla sua. L'Inquisitore venne placcato e bloccato a terra, appena fu sopra alla sua preda il Mannaro infetto aprì la mandibola a quattro sezioni azzannandogli la maschera.

Il moro dovette ringraziare che anche le loro maschere fossero molto resistenti altrimenti si sarebbe spezzata solo per l'artigliata. Ma non credeva che sarebbe resistita al morso dell'infetto, ma visto che lo bloccava a terra col suo corpo non era in grado di muoversi. 

"Dove sono gli altri?" Si chiese sentendo la sua maschera iniziare a scricchiolare, intravedendo delle fratture, deglutì sentendo la paura farsi strada in lui cercando di divincolarsi dalla presa mentre iniziava a pregare Uriel di salvarlo. 
La sua preghiera fu ascoltata visto che una freccia si conficcò nell'occhio del Mannaro costringendolo a mollare la presa, quando si voltò per vedere chi lo avesse colpito ottenne invece di ricevere un colpi di scudo sul muso che lo fece finire a terra.


-Tutto bene?- chiese Valtur guardando l'altro, la sua maschera era crespata ma ancora intatta.

-Sono stato meglio!- affermò guardando la sua compagna combattere contro l'infetto. Janet si difendeva con lo scudo parando i colpi e rispondeva con la lancia, anche se il mannaro era molto veloce. L'Esecutrice ruotò muovendo la lancia circolarmente ferendo la zampa dell'infetto per farlo finire in ginocchio per poi colpirlo sotto alla mascella con lo scudo.

-Andiamo ad aiutarla!- Valtur prese il pomo a forma di spina di Durendart staccandola dalla spada rivelando che era collegato ad un filo sottile di colore nero, l'altro annuì unendo le sue falci e lanciando il disco contro l'infetto ferendolo al muso.
Il Mezzelfo fece girare il filo attaccato al pomo, per poi lanciarlo facendolo avvolgere contro il braccio sinistro del Mannaro piantando la spada a terra per limitarne i movimenti.

-Colpiscilo!- la rossa sfregò il bastone della lancia contro la gemma sul suo scudo e questi prese fuoco. Facendo forza sulle gambe si lanciò in avanti caricando il mannaro al torace che guaì di dolore mentre lo lanciava a terra. Subito saltò per conficcargli la lancia nel collo ma l'infetto si protesse con il braccio libero lasciando che la lama affondasse nelle sue carni.

Maledicendolo estrasse la lancia per un'altro affondo, ma il mannaro in risposta le sputò contro alcune delle spine che erano nella sua bocca. 
Con un gesto fulmineo si portò lo scudo davanti al volto per difendersi dalle spine, ma anche avendole parate venne colpita con una zampata finendo a terra mentre il Mannaro spostò lo sguardo sull'albino.
Intuendo cosa volesse fare Valtur staccò la spada dal terreno e tenendola pestando con forza il filo per cercare di bloccarlo.

In quell'attimo Garren gli saltò sul collo tenendosi con le gambe incrociate ad esso e arpionandogli le parti superiori della mascella con le lame, tirando con forza per fargli tenere aperta la bocca.

-Ragazzi è vostro!- gli gridò cercando di non farsi disarcionare, subito il Mezzelfo estrasse la spada lanciandosi contro il Mannaro, sentendo i suoi denti diventare più affilati mentre con un fendente tranciava di netto la zampa che cadde a terra facendogli emettere un guaito di dolore. 
Janet ruotò la sua lancia per la parte del bastone vuota incastrandola nello scudo ancora in fiamme creando così una lancia a doppia lama.

Ruotò la lancia dietro la schiena effettuando un'affondo colpendolo alla zampa sana per farlo finire in ginocchio e con un'altra rotazione colpirlo con la lama fiammeggiante al fianco. L'infetto stanco e irritato di quei tre, ruggì e gli aculei sulla sua schiena crebbero di colpo colpendo in pieno Garren che era ancora sopra di lui disarcionandolo.

-GARREN- l'Esecutrice cercò subito di raggiungerlo ignorando però l'avversario che infuriato stava per saltargli addosso. Valtur lo intercettò conficcandogli la spada nel fianco e ruotando abbassandosi quando cercò di prenderlo con il solo braccio rimasto. Subito estrasse la spada dal fianco con uno strattone, colpendogli le gambe con un calcio basso per fargli perdere l'equilibrio per allontanarsi.
Impugnò Durendart con entrambe le mani pronto a continuare il combattimento, ma quando l'infetto provò a muoversi non vi riuscì, abbassò il muso notando che le sue zampe posteriori erano congelate.

Mentre si chiedeva chi fosse stato, l'albino sentì un brivido percorrergli la schiena, percependo dietro di se l'essenza magica di qualcuno molto arrabbiato. Voltò la testa trovando la figura di Lady Rowanne che si avvicinava con passo elegante, il suo volto calmo e sorridente aveva lasciato il posto ad un'espressione inforcata di rabbia che ardeva anche nei suoi occhi.

-Direi che avete fatto abbastanza ragazzi!- disse intimandogli di stare indietro, il Mezzelfo preferì non contraddirla sentendo quanto fosse furiosa. Alzò la mano verso il Mannaro e una scarica elettrica scaturì dalle sue dita elettrificandolo.

C'erano poche cose che facevano davvero arrabbiare Rowanne, ma una di quelle era di toccare o far piangere la sua preziosa figlia. E quell'abominio aveva osato fare entrambe le cose, non sarebbe stata soddisfatta finché dell'infetto non fosse rimasto altro che cenere.

-Per te è ora di morire!- il tono era lapidario mentre concentrava la sua essenza magica e schioccò le dita. 
L'infetto venne inghiottito da un gigantesco vortice di fuoco scarlatto che si formò in un secondo intorno a lui. Quando il vortice cesso dopo quasi un minuto, tutto ciò che rimase era un cerchio di terra completamente bruciato e nero con al centro il corpo ormai carbonizzato del Mannaro.

"Devo ricordarmi di non farla mai arrabbiare" si disse Valtur completamente stupito di quanto ci avesse messo a far fuori un'infetto completamente mutato, così come Brunilde che era arrivata vicina a lui assistendo a ciò che aveva fatto sua madre in un'impeto di rabbia.


Il Mezzelfo si avvicinò agli altri per vedere come stesse Garren. Lui si mise seduto, nonostante le spine la sua uniforme aveva retto bene eccetto la maschera che piena di fratture e aveva anche perso una delle lenti per gli occhi.

-Stai bene ragazzo?- chiese Rowanne avvicinandosi. Lui annuì togliendosi la maschera, ma subito sugli tutti sgranarono gli occhi sussultando. Non capì subito ma appena si portò la mano alla testa apprese il perché di quella reazione: era stato ferito.

-Oh...cazzo- disse guardandosi la mano imbrattata di sangue. Non aveva sentito il dolore per via l'adrenalina del momento, ma poteva sentire che la piaga era già in circolo mentre le vene sulla ferita iniziavano a tingersi di verde.
Alzò lo sguardo sugli altri, avevano un'espressione dispiaciuta e combattuta allo stesso tempo. Sorrise rimettendosi in piedi come se nulla fosse.

-Sembra che sia giunta la mia ora- disse portandosi la mano alla ferita, il suo tono non era per nulla disperato o spaventato, anzi era calmo e rilassato per poi tranquillizzarli.

-Tranquilli ragazzi. Faccio da solo- iniziò a togliersi la sua uniforme. In quel momento Rowanne gli si avvicinò, chiedendogli. 

-Posso fare qualcosa per te? Un'ultimo desiderio?- lui sorrise alla sua proposta.

-Una cosa ci sarebbe....il mio villaggio è stato spazzato via dalla piaga anni fa. Io fui il solo superstite. Credo che il Vicari Evereth vi indicherà il posto preciso....se è possibile vorrei che metteste una lapide per me e tutti gli altri abitanti-

-Sarà la lapide più bella è sontuosa che troverò- gli prossime la corvina, lui gli fu molto grato mentre finiva di togliersi totalmente l'uniforme. Lanciò le sue armi all'albino.

-Posso chiederti di darmi le tue sfere- Valtur annuì slacciandosi la cintura con le sfere incendiarie e lanciandogliela. Lui la prese al volo facendogli un cenno del capo per ringraziarlo, voltandosi infine verso Janet che ricambiò lo sguardo. 
Non disse niente, si limitò a togliersi la maschera mentre i suoi occhi si inumidivano per le lacrime, quello per lui fu una risposta sufficiente.

-Grazie di avermi sopportato- la rossa strinse i pugni, avrebbe voluto colpirlo ma si trattenne. Brunilde che era rimasta da parte si fece avanti.

-Ti va davvero bene così? Questa fine, morire tra le fiamme per non diventare ciò che voi stessi uccidete- eruppe lei non capendo come facesse a continuare a sorridere nonostante la sua fine imminente -È davvero così facile per voi gettare la vostre stesse vite? Credete che espierete i vostri peccati o è per le persone che cercate di difendere ma che invece vi detestano e vi chiamano assassini- 

Sua madre le si avvicinò stringendola forte a se, sapeva che sua figlia fosse in parte emotiva e vedere una persona buttare la sua vita con un sorriso era di certo qualcosa che non riusciva a spiegarsi.

-Una vita per salvarne cento. Questo è il dovere di un'Inquisitore- rispose lui lanciando un'ultimo sguardo ai suoi compagni battendosi la mano sul petto all'altezza del cuore e facendo loro un'inchino per ringraziarli. 

-Tutto inizia col fuoco e finisce nel fuoco- sussurrò lasciando cadere le sfere a terra ed essere avvolto dalle fiamme scaturite da esse. 
Valtur rimase ad osservare le fiamme, conficcando la spada a terra e inginocchiandosi in preghiera. Janet fece lo stesso, persino madre e figlia si inginocchiarono in segno di rispetto, lasciando una preghiera silenziosa all'Inquisitore caduto per fermare la piaga.


Quando le fiamme si furono consumate, i Golem ripulirono il tutto. Mentre lo facevano l'albino era davanti ai resti carbonizzati dell'infetto. Le sue orecchie sentirono dei passi eleganti avvicinarsi.

-Come sta sua figlia?- chiese venendo affiancato dalla contessa.

-Scossa. Ha perso il suo miglior amico e visto una persona togliersi la vita-

-Comprensibile. Ma ho il sospetto che si riprenderà- disse lui, riconoscendo il carattere forte di Brunilde al che anche Rowanne annuì.

-Mi dispiace per il tuo compagno- 

-Non ha fatto niente di diverso da ciò che avrebbe fatto un'altro Inquisitore. Me incluso!- rispose abbassandosi a esaminare la carcassa carbonizzata con aria sospetta.

-È insolito che un mannaro si trovi in città- ammise lei, al che il Mezzelfo gli dovette dare ragione. Quella specie abitava nelle foreste e i luoghi rocciosi, non aveva alcun senso che fosse a Nidolan. 
Aveva ipotizzato che potesse trattarsi di un'animale esotico di qualche nobile scappato, ma il fatto che fosse completamente mutato dalla piaga non aveva senso.

-Quanto ci vuole perché un'infetto raggiunga questo stadio?- domandò infine la donna.

-In genere il primo sintomo che si manifesta subito sono le vene che si tingono di verde. Le spine iniziano a spuntare sul corpo dopo un paio di ore....ma per una mutazione completa come questa, ci saranno voluti almeno tre o quattro giorni- non riusciva a spiegarselo. Se fosse davvero stato un'animale in fuga le guardie sarebbero state avvisate e i cancelli che circondavano la città erano troppo alti e sorvegliati perché si fosse potuto arrampicare indisturbato.

"Come ha fatto ha finire qui e a questo stadio?" Si stava scervellando per capirlo, quando notò qualcosa di strano sul corpo carbonizzato. Si avvicinò portando la mano al collo del mannaro, afferrando qualcosa di circolare, staccandolo dai resti e rimettendosi in piedi per osservarlo meglio.
Era un cerchio di metallo con al centro quella che sembrava una gemma, anche se era in parte danneggiato dal fuoco per capirlo meglio.

-Che cos'è?- chiese Rowanne avvicinandosi per a osservarlo anche lei. Valtur scosse la testa.

-Non ne ho idea!-. 




Note dell'autore

Finalmente abbiamo una vista di ciò che fa la Piaga delle spine ad un'individuo completamente mutato da essa. Cosa ne pensate?

Mi dispiace molto per il destriero di Brunilde, ma dovevo farla arrabbiare. Per fortuna Garren è arrivato in tempo ma anche lui ha avuto problemi in combattimento, dimostrando che anche un infetto mutato può sopraffare un'Inquisitore.
Per sua fortuna Valtur e Janet sono arrivati e vediamo anche lo stile di un membro della divisione pesante degli Inquisitori e di come si comportano in gruppo.

Anche se alla fine è stata Rowanne a finire l'Infetto dimostrando anche che è meglio non farla arrabbiare.
Qui vediamo anche la fine di un'Inquisitore e sul fatto che non teme di sacrificare la sua vita per il bene comune, perché questo il loro dovere. Ma ora la domanda è cosa sarà l'oggetto che era addosso al Mannaro infetto?

Dovrete aspettare per scoprirlo. Ringrazio anche solo chi legge il capitolo e a presto.
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: dragun95