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Autore: Rugod    27/08/2021    0 recensioni
Tre storielle drammatiche di vita vissuta apparentemente slegate fra loro, ma unite nella cornice delle notti magiche dell'Europeo 2021
Genere: Comico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Agrippino Pecci era devoto a Padre Pio.
Un figlio adolescente, Pio, moglie e suocero a carico; un palazzetto abusivo (ora condonato) ad Arzano e un onesto lavoro di cassaintegrato pluridecennale.
“Patrì, Patrì…mi so sognato a Padreppìo”
“E che ti ha detto?”
“Patrì…m'ha detto che l'Inghilterra vince l'europeo”
“…e a noi che ce ne fotte?” rispose Patrizia chiudendo la conversazione.
Quanti interrogativi s'affollarono nella mente del povero Agrippino quella notte; il santo voleva che si trasferisse a Londra? Oppure semplicemente Il santo di Pietrelcina era tifoso della nazionale dei tre leoni?
Il mattino seguente, come suo solito, Agrippino si diresse per la colazione al bar sotto casa, ritrovo della casta dei cassintegrati, potenti e temuti ad Arzano, quasi come quella dei dipendenti comunali.
Era più silenzioso del solito mentre azzannava il cornetto crema e amarena in attesa del cappuccino, ma proprio in quell’istante, quando la bevanda pomeridiana preferita dai tedeschi fece capolino sul bancone, ecco la rivelazione – Eurobet – disse quasi in estasi mistica, con lo sguardo perso nel vuoto. Si voltò verso una statuetta del santo che si ergeva trionfante sulle immagini degli altri santi e madonne, su una mensola impolverata
“Ho capito, grazie, santo!”
Pio era un ragazzone sui 12 anni, tutto suo padre. Obeso all inverosimile, e costretto su una sedia a rotelle, sognava di farsi operare in Texas dal dottor Nozaradan. Fu lui a convogliare, tramite diversi siti di scommesse, i 20 mila euro di risparmi che Agrippino decise di giocarsi sulla vittoria inglese. 400 mila euro la vincita prevista
“Pio, a babbo, se vinco ti faccio una sedia a rotelle d'oro!”
“Grazie babbo, ma voglio prima andare dal dottor Nozaradan per dimagrire!”
“Si, a babbo"
La sera di Scozia-Inghilterra, Agrippino non stava nella pelle. Davanti alla tv tutta la famiglia, anche Patrizia, convintissima, che l'aveva tormentato ogni giorno per strappargli la promessa di 100 mila euro per aprire un salone di bellezza da Arzano
“Lo voglio come quello di Federico Feshion Stail”
“Si, Patrì"
0-0, e la delusione fece capolino a casa Pecci. “ma sto santo si fosse sbagliato?” si fece scappare Pio, ottenendo un feroce schiaffone sul testone che quasi lo fece piangere
“Voi non ci credete! Lui ci mette alla prova!!” rispose rabbioso Agrippino guardando adirato l'intera famiglia
“Padreppìo non può sbagliare…se ha guarito dal tumore la mamma della Cipriani, può far vincere pure l'Inghilterra, no?”
Il giorno di Inghilterra Danimarca fu caratterizzato da una notte agitata
“Patrì, è apparso di nuovo"
“Ha lasciato detto qualcosa, com'era? Ti ha detto se devi lasciare a lui una parte della vincita?”
“Era contento, Patrì, teneva la veste e le mani bucate, ma era contento e poi…”
“…poi?”
“Poi mi ha fatto vedere Pio nostro secco secco, con un mazzo di banconote in mano, come nei video dei cantanti rap"
Patrizia sorrise piena di speranza. Gia si vedeva col suo salone di bellezza a far schiattare d invidia tutta Arzano La partita però fu più difficile del previsto, tesa e snervante, 1-1 al 90esimo e vittoria inglese poco prima dei rigori. Agrippino ebbe l'illuminazione quando il nonno proferì:
“con quello dell'Inter avrebbe vinto la Danimarca"
ecco, ora era tutto chiaro e il capofamiglia si baciò le dita della mano per poi portarle al petto, dove il viso benevolo del padre di Pietrelcina era l oggetto di un tatuaggio enorme, simbolo di devozione assoluta.
“È Padreppìo, è stato lui a fargli venire un infarto, per toglierlo di mezzo, per far vincere gli inglesi”
“Papà, papà, ma alla fine Padreppio è più forte di spaidermen?”
“Si, a babbo, è più forte"
La finale fu Inghilterra-Italia, scontro difficile, che trasformò casa Pecci in un bunker. L'intera Arzano tifava Italia e lo testimoniava con mortaretti e trombette , ma casa Pecci, no, casa Pecci era perfida Albione.
Gol Inghilterra, Agrippino esplode di felicità e ringrazia il santo nel silenzio generale, poi esplode Arzano per l' 1-1
“Agrippì, ma su Chi ci sta scritto che Mancini è devoto a Medjugorje, mo' chi vince fra la madonna e Padreppìo nostro?” Domandò preoccupata Patrizia
“Padreppio non si batte, si, la madonna di Medjugorje ha Paolo Brosio dalla sua, ma Padreppio ha tutti i tronisti e i naufraghi dell'Isola dei Famosi!”
I rigori furono una girandola d emozioni che Agrippino seguì con incrollabile fede nella vittoria finale fino alla parata finale di Donnarumma quando poi si aprì il lutto, elaborato, come da manuale freudiano in tre fasi:
1- Rifiuto
“Ma no, mo' arriva il var e lo fa ritirare, hai visto? Ha mosso i piedi, mo' annulla" questa fase terminò solo quando vide il pianto di Vialli e Mancini abbracciati, solo lì si entrò nella seconda fase
2- Il Mercanteggio
“Pronto Eurobet?” nemmeno s accorse che parlava ad un nastro che avvertiva che gli uffici avrebbero riaperto domani alle 9
“Sono il titolare di una serie di scommesse sulla vittoria dell'Inghilterra…in realtà volevo annullarle, era uno scherzo, una cosa scaramantica”
prese poi a ridere nervosamente simulando calma, una calma che ormai aveva lasciato spazio e terreno ad un altro sentimento che si faceva largo come un tuman mongolo nella steppa – la rabbia.
3- La rabbia
Questo sentimento esplose quando s'accorse che stava parlando da 15 minuti con un nastro. I caroselli in strada fecero il resto. A farne le spese per primi furono in combo telefono e tv plasma 48 pollici. Il telefono prese lo schermo piatto giusto nel mezzo e le immagini di Pessina che taglia la rete di Wembley scomparve in una nuvola di fumo e puzza di bruciato. Le urla di Patrizia non sortirono effetto, anzi, contribuirono ad alimentare la furia omicida; il pianto di Pio che, convinto che il padre fosse impazzito all'idea di non poterlo portare più in Texas, cercò di consolarlo fra le lacrime “papà, dimagrisco da solo, non mi serve Nozaradan”
Ma il padre era inarrestabile. Si ruppe sulla testa una statuetta di terracotta raffigurante il santo come facevano i wrestler anni 80, poi, col sangue che sgorgava dal sopracciglio, usò i cocci come raschietto per cancellare il tatuaggio sul petto. Sangue e urla, sangue che ormai Agrippino sembrava un vattiente di soprammonte.
Le urla di terrore della famiglia Pecci si mischiavano con quelle di gioia di tutta Arzano, finché non arrivò il faccia a faccia col santo. In corridoio, davanti alla statua grandezza naturale con aureola al neon, Agrippino lo sfidava:
“E tu saresti un santo?? Tu sei una latrina!”
E Gli sputò in faccia
“20 mila euro m hai fatto perdere!!! Alla Cipriani però hai guarito sua mamma, munnezza!! Mo' va a fare i bucchini a mezza Mediaset, bravo!!” e cominciò ad applaudire ironico spargendo sangue e dolore Un calcio ribaltò la statua che finì in frantumi, poi aprì la porta e scese in strada
“Devono sapere tutti quanto schifo fai!!!”
Le urla attirarono curiosi e impiccioni e si formò un codazzo di gente
Agrippino sanguinante, la moglie Patrizia piangente, i vicini con le bandiere, il suocero che quasi non cadeva dalle scale spinto dal ragioniere Milazzo con la faccia dipinta a tricolore, infine Pio in sedia a rotelle in attesa vana che qualcuno chiamasse l'ascensore per lui In strada il putiferio. Dopo aver distrutto le statue di mezzo vicolo a cazzotti e calci, prese a sputare sulle macchine che passavano festanti. Al culmine della sua furia iconoclasta, una macchina con tre giovanotti non si tenne gli sputi e reagì con volontà di potenza.
Tre mesi dopo a Pietrelcina, Davanti al letto che ospitò il santo, c erano Patrizia, Pio, il suocero e Agrippino ancora con una vistosa fasciatura al capo. Raccolti in preghiera, Patrizia esortò il marito
“Dai, Agrippì, Padreppìo ti ascolta, diglielo “
Agrippino aveva un nodo in gola, pensò ai soldi che erano andati via, ai suoi sogni di gloria; alla volontà di comprarsi una Mercedes. Li ricacciò indietro e a mezza bocca si fece uscire un poco convinto…”scusa"
Finalmente tutto fu come prima, certo, la famiglia Pecci non poteva più contare sui ventimila in banca, Pio non sarebbe potuto andare in Texas né Patrizia avrebbe aperto il salone, ma aveva ritrovato la Fede
. "L'hai detto tu, Agrippì, l'hai detto tu che il Santo voleva metterci alla prova! Non è bello che mo' stiamo tutti insieme qui da Padreppio?" chiese Patrizia sorridente.
Agrippino la guardò per un attimo, un velo di tristezza apparve sul suo volto prima di rispondere ad occhi bassi
"Si, Patrì"
   
 
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