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Autore: Shireith    29/08/2021    4 recensioni
Allo specchio, Shinichi vede Conan ed è la sua prigione.
Allo specchio, Shiho vede Ai ed è la sua liberazione.

• Shinichi/Shiho
• Flash fic scritta per il quarto giorno della #CoAiWeek2021 indetta dai fan su Tumblr [prompt: bugia]
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Shiho Miyano/Shinichi Kudo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'CoAi Week(s)'
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Speculari o forse mai


 La superficie riflettente è liscia come acqua di lago che non conosce vento, come pelle di neonato ch’è appena venuto al mondo.
 
 Allo specchio, Shinichi vede Conan ed è la sua prigione.
 Allo specchio, Shiho vede Ai ed è la sua liberazione.
 
*
 
 Vent’anni non sono molti, ti dicono. Hai tutta la vita davanti.
 Ma vita non è vita se quella ti prende e t’azzanna e ti strozza e t’ammazza senza però ucciderti davvero, ed è allora che ti accorgi che la terra sotto ai piedi viene a mancare, si spacca a metà, e tu rimani lì, in bilico su un filo sottile che di spezzarsi non vuole saperne.
 
 Vent’anni non sono molti e forse è vero, ma vero è anche che il tempo e la percezione di esso sono parametri relativi.
 Vent’anni fanno male, pesano, ti rubano il fiato come pugni al cuore e ti svuotano di lacrime se li conosci come li conosci tu. E cosa conosci, tu, se non una ragnatela di bugie che s’infittisce sempre più e non lascia scampo – niente, non conosci niente.
 
 Sei solitudine e non ne hai mai conosciuta una uguale alla tua.
 Ti sei illusa, con Shinichi, che nella stranezza della sua condizione poi diventata tua e infine vostra potessi trovare te stessa; ma è (stata) solo illusione perché la sua solitudine non è la tua.
 Speculari forse lo siete o lo siete stati ma solo nei segreti. I tuoi peccati non sono i suoi, e così nemmeno i sensi di colpa e le paure e i rimorsi e la voglia di non essere.
 Di tornare cenere.
 Di morire.
 
 Perché vent’anni non sono molti ma tu non ci credi, sono solo parole di chi non ha timore di essere fuori dalle regole, di chi non ha timore d’essere l’eccezione. È solo un due accompagnato da uno zero svuotato di tutti i significati perché quelli sono legati a convenzioni sociali mai vissute.
 
A vent’anni sei qui,
davanti a uno specchio liscio
che al tuo riflesso s’incrina in mille spaccature.
 
 Vorresti dargli un pugno, rendere reali le spaccature e con una di quelle bucare il petto fino a strapparti il cuore perché forse farebbe meno male.
 Shinichi non te lo perdonerebbe, nemmeno lo comprenderebbe – perché il tuo nero non è il suo, perché lui combatte per vivere e non per sopravvivere.
 
A vent’anni hai paura, sbagli, ferisci e poi capisci.
A vent’anni succedono molte cose, ne desideri ancor di più.
Morire non è, o non dovrebbe, essere tra queste.
 
(Vent’anni per te sono state solo bugie
e quello sei tornato a essere.)
 
Bugie eri,
bugie sei,
bugie sarai.
 
*
 
 La superficie riflettente è liscia come acqua di lago che non conosce vento, come pelle di neonato ch’è appena venuto al mondo.
 
 Allo specchio, Shinichi vede Shinichi ed è tutto quello che vuol vedere.
 Allo specchio, Shiho vede Shiho ed è tutto quello che non vuol vedere.
 
Non speculari
ma opposti,
forse,
siete.
 
 Cosa siete è anche bugia.
 Perché Shinichi è vita mentre tu muori dentro.
 Perché tu sei amica ma forse lui no – forse di più.
 Forse è solo ricerca disperata per dare un senso a questi vent’anni, forse è solo ricerca disperata per trovare un riflesso speculare che ti somigli.
 
Qualsiasi cosa sia,
è bugia.
 
 E ancora una volta hai vent’anni e questi bastano a ucciderti.
   
 
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