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Autore: Rosmary    30/08/2021    3 recensioni
Raccolta disomogenea di poesie e racconti dedicati a James e Rose.
1. Apnea
2. Sospesi
3. Infinito
4. Tra granelli di sabbia
5. Vuoti pieni
6. Foschia
7. Siete riva di un fiume in piena
8. Without you (never)
9. Senza fiato
10. Abbattendo i vuoti
11. Sei onde, sono riva
12. Siamo, e lo sai
13. Tremori
14. Irripetibile
15. Senza più dighe
16. Un giorno qualunque
Genere: Drammatico, Introspettivo, Poesia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Sirius Potter, Rose Weasley | Coppie: James Sirius/Rose
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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- Questa storia fa parte della serie 'Visionari'
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Spoiler Alert: il racconto è un missing moments di Paradiso perduto e contiene spoiler per chi non ha letto sino al Capitolo Tredici della longfic.


 


Senza fiato
 
 
Agosto 2021
 
La notte di San Lorenzo ha sempre significato fragore di risa, odore di salsedine, piedi bagnati di sabbia – e famiglia e schiamazzi e fuoco che illumina il buio.
Eppure.
La mezzanotte è scoccata da un pezzo quando ti rintani nel silenzio, assalita da una tristezza improvvisa che ha offuscato il mondo – d’un tratto sono svaniti cugini, amici, sconosciuti, tutto eccetto una sola immagine.
Lui insieme a lei.
Ti allontani dalla folla chiassosa nella trasparenza, fermando i passi solo in riva – seduta rannicchiata in te stessa, lasci che onde stanche solletichino le dita nude dei piedi e granelli umidi pizzichino l’abito estivo.
Di tanto in tanto, sei tentata di voltarti a guardare gli altri festeggiare il compleanno di Louis, forse nella speranza di essere scorta, rincorsa, rincuorata – ma.
Il timore di rivivere quell’emozione invasiva ti induce a desistere e a non smettere neanche per un istante di osservare il fiacco agitarsi del mare buio di notte.
 
Sei sicuro di voler andare al compleanno di Louis?”
Non saprei che dire ai miei per non andarci.”
Vuoi che venga anch’io?”
Non solo lo voglio, ma lo pretendo!”
 
Lo pretendo.
Hai riso assieme a lui a quelle parole ironiche e la leggerezza ha abbracciato entrambi, mentre un calore familiare ha solleticato la tua pelle.
Lui ha te e tu hai lui – è sempre stato così.
Trai un respiro più profondo degli altri e le palpebre si serrano per alcuni istanti quando avverti un moto che temi sia di rabbia pressare per arrivare in superficie.
Immagini te stessa raggiungere gli altri seduti attorno al falò e strattonare James per allontanarlo da quella ragazza qualsiasi che ora stringe, bacia, guarda.
 
Ci saranno anche le amiche di Roxi, lo sai?”
Dovrebbe interessarmi?”
So che ti vedevi con Marie durante le ultime settimane di scuola.”
Marie… E chi sarebbe?”
 
E chi sarebbe.
Chiesto con quel sarcasmo disinteressato tutto suo – hai creduto all’istante che l’avesse già dimenticata, che neanche lei sarebbe riuscita a frantumare il vostro equilibrio, a rubarti le ore i minuti i secondi che James ha sempre dedicato a te.
Egoista – a volte temi di esserlo.
È un pensiero che scacci, il tuo – ti dici – sarebbe egoismo se lui non preferisse la tua compagnia a quella di chiunque altra, se volesse accanto a sé una fidanzata anziché un’amica – ma.
Forse qualcosa è cambiato per indurlo a ignorarti, costringerti in un angolo, pur di trascorrere del tempo assieme a quella ragazza.
Forse… Un calore improvviso – delle braccia che stringono, delle labbra che baciano i capelli, degli occhi che sfiorano il profilo.
“James.”
“Ti mancavo?”
Avverti il suo sorriso sornione sfiorarti il viso e ridi, anche se vorresti cacciarlo, quando le sue gambe si distendono in avanti, chiudendoti tra loro, e i suoi denti ti mordono morbidi la guancia.
“A te di certo non mancavo io.”
“Ti ho vista scherzare con Roxanne e Dominique, non volevo essere una palla al piede.”
“Non devi giustificarti, anche se sei stato tu a volermi qui.”
“Sensi di colpa,” ghigna. “Sei veramente insensibile.”
“Tu sei insensibile, mi hai lasciata sola.”
Lo senti sorridere a queste parole e baciarti di nuovo la guancia – è quando si alza in piedi che un vuoto t’assale, ma lo colma all’istante la sua mano che ti sfiora la spalla e ti convince a sollevarti a tua volta.
“Dove andiamo?”
Lo chiedi mentre intreccia le vostre dita a ti sprona a camminare assieme a lui su quella riva serena.
“Una passeggiata, poi salutiamo tutti e andiamo a casa.”
“E Marie?”
E chi sarebbe?
“Sei un Troll.”
“E tu una stupida quando pensi che ti metta da parte.”
Sei tentata di negare, dirgli che non è stata questa scomoda sensazione a rabbuiarti, ma riesci solo a concedervi un sorriso luminoso e a spronarlo a correre assieme a te, ridendo allegra quando tenta di acciuffarti – e ti liberi e corri e lui ti rincorrere e ti riacciuffa e ti liberi ancora e via, a oltranza.
Siete voi – nelle incomprensioni, nelle rincorse, siete sempre voi.
 
 





 
Note dell’autrice: ho scritto questo breve racconto (molto più simile a una flashfic che a una oneshot) di getto, guidata dall’ispirazione e – credo – dalle pagine di Granelli che mi accompagnano in questi giorni. Non credo aggiunga un tassello essenziale, temo anzi sia un missing moments inutile oltre che breve, ma ho voluto scriverlo e spero sia piaciuto a chiunque l’abbia letto.
Un abbraccio.

 

   
 
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