Fanfic su attori > Tom Hiddleston
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Autore: Valerie    30/08/2021    1 recensioni
Questa è la risposta alla presa di consapevolezza del fidanzamento di Tom con Zawe Ashton e al matrimonio di Oliver Phelps, sposato già da ben cinque anni!
Dovevo in qualche modo recuperare i danni che queste notizie traumatiche hanno lasciato in me e Wall_Hellsong.
Chiedo scusa già da ora.
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Dal testo.
-Ho la sudarella – disse coprendo il microfono, rivolta a Giorgia, una delle truccatrici accanto a lei.
Il suo sguardo vagò poco lontano, fino a posarsi su una figura maschile, alta e slanciata.
Oliver Phelps, nell'intercettare l’occhiata di Chiara, le sorrise di rimando.
-Respira…sei in apnea! – Georgia le diede una leggera scossa ad un braccio, ben attenta a non farsi notare dall’alter ego di George Weasley.
-Serve una truccatrice per Tom Hiddleston! -la voce di un addetto alle luci richiamò l’attenzione delle due ragazze.
-Beh…che fai? Non vai? – chiese Chiara all'altra.
-Chi? – rispose la bruna dai capelli mossi.
-Tu! –
-Dove? -
-Giorgia, muovi il sedere e vai a vedere cosa serve a Hiddleston, prima di subito! – fece Chiara perentoriamente.
Genere: Comico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il cinguettare insistente di un uccellino poggiato sul davanzale della finestra costrinse Giorgia ad aprire gli occhi. Un sottile fascio di luce penetrava dalle tende scure tirate davanti ai vetri e un mal di testa lancinante le impediva di distendere per bene le palpebre e di mettere a fuoco l’ambiente intorno a lei, ma qualcosa, le era chiaro, non andava: quella non era la sua stanza!
-Oh, cavolo…- esclamò fra sé, cercando di tirarsi a sedere. Un brutto capogiro la costrinse a non fare ulteriori bruschi movimenti. Si trovava in un letto ampio, coperta da delle lenzuola di un grigio scuro e, si accorse nel panico più totale, aveva addosso solo una camicia bianca grande il doppio di lei.
Cercò di sforzarsi il più possibile di ricordare cosa fosse successo la sera prima, portando le mani alle tempie nell’intento di coadiuvare il lavoro dei suoi neuroni.
Ricordava di aver bevuto un paio di bicchieri di Whiskey in compagnia di Tom, ma poi tutto iniziava ad essere confuso e annebbiato.
Il cuore nel petto le martellava prepotentemente. Fece un respiro profondo e si guardò intorno alla ricerca dei suoi vestiti e della sua borsa. Decise di alzarsi piano e di aprire le tende per far entrare più luce, nella penombra le risultava più difficile trovare le sue cose.
La stanza era perfettamente in ordine, fatta eccezione del letto sfatto. I mobili presenti erano in stile moderno, sui colori del bianco e del nero, in finitura lucida. Di fianco al grande armadio a sei ante vi era un piccolo pouf su cui, poggiata, Giorgia riconobbe la sua borsetta. Prese con fare nervoso il cellulare dal suo interno, la batteria stava per morire, e aveva almeno 8 chiamate senza risposte, tutte da Chiara.
Guardò l’ora, erano le 11.00 passate.
Si mise una mano nei capelli e richiamò l’amica, pronta ad una ramanzina coi fiocchi.
-Ma dove sei finita? - la voce di Chiara era carica di preoccupazione.
-Vorrei tanto dirtelo, ma in realtà non lo so neanche io- rispose lei lasciandosi cadere sul bordo del letto.
-Ti sei ubriacata e non ti ricordi niente? – la preoccupazione aveva lasciato posto all’incredulità.
-Chiara, ti prego, è stato un risveglio traumatico, sono da sola in una camera da letto, con indosso una camicia bianca che non è chiaramente la mia, non trovo i miei vestiti e non so se ho dormito o meno con un uomo! Quindi, ti supplico, abbi pietà di me! –
-Mi auguro almeno che non sia Tom, perché se sei a casa sua e non ti ricordi che ci sei stata a letto, è tutto completamente inutile! –
-Adesso scappo dalla finestra- Giorgia convenne che era meglio rischiare la vita calandosi giù da non sapeva bene quale piano di un palazzo, più che aprire la porta che la separava dalla terribile verità.
-Adesso ti rivesti e esci da quella stanza- la ammonì l’amica dall’altra parte del telefono.
-Non ho i miei vestiti! Non sono in questa stanza! – fece esasperata lei.
-Allora esci con la camicia. Hai le gambe depilate? Altrimenti cerchi un qualsiasi pantalone e lo indossi-
-Santo cielo, certo che ho le gambe depilate, avevo un vestito con uno spacco raso inguine ieri! -
-Oh, giusto…-
Toc. Toc.
-Hanno bussato alla porta? - chiese Giorgia a Chiara in un sussurro.
-E lo chiedi a me? Che ne posso sapere io, sono da tutt’altra parte! Vai a vedere chi è! –
-Voglio morire, ripetutamente-
-Ci sentiamo dopo, sperando tu non sia finita nelle spire di un maniaco! –
-Sei sempre di aiuto! Addio! -
Giorgia riattaccò il telefono e lo ripose nella borsa, mentre qualcuno, dall’altra parte della porta bussò di nuovo con tocchi leggermente più decisi.
La ragazza fece il giro del letto e, prima di rispondere con un incerto ‘avanti’, si diede una veloce occhiata alle gambe, giusto per assicurarsi di non avere ospiti indesiderati in vista.
-È permesso? - all’udire quella voce, tutti i peggiori scenari della ragazza, e con essi Tom Hiddleston, presero forma dietro quella maledetta porta.
Istintivamente, Giorgia prese ad abbassarsi il più possibile i lembi della camicia che arrivavano a coprire a malapena l’intimo che indossava.
-Vedo che sei in piedi- constatò l’uomo, vedendola sveglia, ma abbassando immediatamente lo sguardo imbarazzato.
-A quanto pare…- fu l’altrettanto impacciata risposta di lei.
-Prima di qualsiasi cosa, ti ho portato questi- le disse l’uomo porgendole una t-shirt e un paio di pantaloncini, evitando accuratamente di guardarla direttamente -Sono miei, di qualche anno fa, non ti staranno perfettamente, ma saranno sempre meglio di quella – concluse indicando la sua camicia.
-Io…grazie- biascicò la ragazza prendendo i vestiti.
-Ti aspetto di là- le disse infine lui sparendo dietro la porta.
 
 
 ***
 
 
-Vuoi un caffè? - le chiese vedendola entrare in sala da pranzo e indicandole la tazzina fumante già pronta sul tavolino a cui lui era seduto.
-Sì, credo di averne davvero bisogno- rispose lei prendendo posto di fronte a Tom.
-Ho anche un’aspirina, se ti serve, ma prima cerca di mangiare qualcosa-
L’uomo la vide fare un profondo respiro, teso e nervoso, mentre iniziava a girare il cucchiaino nel caffè che nessuno dei due aveva zuccherato.
-Ti ho accompagnata a casa, ieri sera – esordì d’un tratto, deciso a fornirle la spiegazione che, gli era chiaro, tanto aveva bisogno di ascoltare -Una volta lì ti sei resa conto che non avevi le chiavi, Chiara era irraggiungibile, hai vomitato sul pianerottolo, sporcandoti il vestito, ti ho portata qui, e di certo non potevo farti rimanere con addosso quell’abito, ti ho aiutato a sbottonarlo e poi ti ho semplicemente passato la mia camicia per dormire, tutt’al più posso aver sistemato qualche bottone nell’asola giusta- disse sorridendo a chissà quale ricordo di quella scena che, Giorgia sapeva, doveva essere qualcosa di mortalmente imbarazzante.
-È anche peggio di quello che avevo immaginato- disse lei, più a sé stessa che rivolta verso Tom, nel figurarsi mentre dava di stomaco davanti agli occhi del bell’attore.
-Beh, adesso sono curioso di sapere cosa tu abbia immaginato- incalzò lui, avvicinandosi e poggiando i gomiti sul tavolo. Il sopracciglio alzato e il sorriso che scopriva i denti bianchi lo poneva in un assetto scherzoso e provocatorio.
Giorgia sentì di essere finita dalla padella alla brace, ma tant’era assurda quella situazione e tanto si sentiva tesa, che alla fine decise di vuotare il sacco, senza giochi o giri di parole.
-Beh…Sai cosa posso aver pensato a risvegliarmi seminuda nel tuo letto- rispose puntando gli occhi sul vorticare ormai lento del caffè nella tazzina.
L’uomo la guardò serio, il sorriso ammiccante aveva lasciato il posto ad un’espressione meno ilare.
-Eri ubriaca, completamente, non avrei mai potuto approfittarne – il tono ora era basso, il viso cupo.
Il pensiero che quella ragazza potesse seriamente pensare una cosa tanto meschina di lui lo colpì profondamente.
-Scusami, non volevo essere offensiva- si sbrigò a rimediare lei -Né tantomeno asserire che sei uno che si approfitta di una situazione del genere, semplicemente pensavo che avessimo perso il controllo in due, che magari anche tu avessi bevuto. Io non volevo…oh santo cielo…ok, forse è meglio che ora vada a casa- disse alzandosi dalla sedia -Sapevo che non ne sarebbe venuto nulla di buono da questa situazione-
-Quale situazione? - le chiese Tom, ancora seduto.
-Ho il brutto difetto di non saper gestire la tensione e tenermi le cose dentro non fa che aumentarla; quindi, adesso ti dirò ciò che penso e poi me ne pentirò amaramente per il resto dei miei giorni: io non volevo averti attorno, non ti voglio attorno, tu sei un maledetto magnete per me. Quando ci sei tu, faccio fatica a concentrarmi, mi sento inquieta, sembro una ragazzina di quattordici anni alle prese con la prima cotta, e non voglio essere così ridicola! Ho cercato di sminuirti, di pensare decine di cose brutte su di te, ho cercato difetti che finalmente allontanassero il mio pensiero dalla tua persona, ma maledizione, sei così perfetto! -
-Non sono affatto perfetto…- la interruppe.
-Ecco, lo vedi! Sei anche umile! Io sono disperata- disse lasciandosi cadere nuovamente sulla sedia.
Tom non poté fare a meno di sorridere a quel lungo monologo.
-Non azzardarti a ridere di me- lo ammonì lei prima che l’uomo potesse dire qualsiasi cosa -La verità è che sono ridicola, tutto questo è ridicolo e adesso voglio solo sparire dalla faccia della terra. Davvero, te lo chiedo per favore, da adesso in poi ti sarei molto grata se tu facessi finta di non vedermi, mi eviterebbe l’imbarazzo e il disagio di condividere gli stessi spazi-
-Posso parlare? – chiese lui alzando un dito.
Giorgia annuì col capo e abbassò le spalle, in attesa di parole spiacevoli.
-Non rido di te, sorrido, perché sei buffa, ma buffa in modo piacevole. La tua dichiarazione…- a quella parola la ragazza avvampò in viso -…è davvero una delle più singolari che io abbia mai ricevuto. Normalmente le donne non amano scoprirsi in questo modo, preferiscono che sia l’uomo a dichiararsi, ma tu non hai badato a questi giochi di ruolo...-
-Per il semplice fatto che io non credo di concorrere per la conquista- Giorgia lo interruppe prima che potesse concludere il discorso -Se pensassi davvero che ci sia un’opportunità che tu ed io…sì, insomma, hai capito…non mi sarei comportata in questo modo, non avrei mai detto queste cose e avrei usato tutte quelle strategie che normalmente si usano in una situazione di corteggiamento…anche io amo essere conquistata- puntualizzò.
-Tu credi di essere fuori dai giochi? - le chiese d’un tratto lui, iniziando a capire dove fosse il problema di fondo -Tu credi di non piacermi! Ecco qual è il punto! E questo ha fatto sì che tu, per evitare la delusione, ti tenessi sempre ad un passo di distanza da me! – era stupito quanto incredulo, mentre arrivava a quella conclusione. -Ogni giorno, in studio, ho sperato di passare del tempo con te, mi incuriosivi. Sono rimasto di sasso quando una sera ho trovato Kate al tuo posto, nel camerino. Ieri, quando ti ho vista alla cena, ero sinceramente e piacevolmente sorpreso. Eri incantevole. Volevo parlarti, ma scambiare due chiacchiere con te, ad un certo punto, è stato come duellare, te ne stavi sempre sulla difensiva, come se io fossi una minaccia-
Giorgia rimase in silenzio, intenta a soppesare ogni singola parola.
Non era chiaramente possibile che quell’uomo le avesse detto di volerla conoscere più a fondo. Se avesse solo voluto portarla a letto si sarebbe sentita più sollevata. Non si sentiva minimamente in grado, all’altezza, o in qualsivoglia modo, di sostenere quella situazione. Il suo cervello si rifiutava categoricamente di asserire che Tom Hiddleston le aveva appena proposto di frequentarsi.              
-Senti- disse lui di fronte a quel lungo tacere -Mi rendo conto che questo non è proprio il migliore degli esordi, ma possiamo rimediare: resettiamo tutto. Ricominciamo da capo e archiviamo questa parentesi così rocambolesca. Possiamo comportarci da persone normali da oggi in poi-
Giorgia sorrise al sentire quelle parole, era davvero cortese da parte sua includersi fra le persone anormali. Si rendeva perfettamente conto che l’unica ad essere decisamente sopra le righe fosse lei. Le sue insicurezze la stavano facendo delirare, ed era davvero notevole il fatto che lui non se la fosse data a gambe prima di subito.
-Si può fare- rispose semplicemente. Valeva la pena rischiare, dopotutto.
 
 
 
 ***
 
 
 
-Non arrabbiarti! Se non fosse stato per me, adesso non avresti una proposta di frequentazione da parte di uno degli uomini più wow dell’intero globo terracqueo! Ti stai seriamente lamentando di questo? –
Giorgia guardò bieca Chiara, l’unico motivo per cui non l’aveva ancora strozzata era che sarebbe finita in carcere per il resto dei suoi giorni e, forse, perché le voleva ancora un po’ bene.
-Ti salvi solo perché ti voglio bene- esternò la mora, evitandole accuratamente la parte dell’omicidio.
-In ogni caso- continuò rivolgendole un sorriso sincero -Sono felice per come stiano andando le cose con Oliver-
L’altra arrossì imbarazzata -Io ancora non riesco a crederci. Svegliarmi stamattina fra le sue braccia è stato incredibile. Sento ancora il suo profumo sulla mia pelle-
-Come siete stomachevolmente dolci. Mi farete venire il diabete-
-Oh, ma stai zitta! Voglio vedere te fra qualche tempo! -
-No! Non si fanno pronostici. Non ne parleremo, se non strettamente necessario. Mi viene ansia solo a pensarci! -
-Tesoro…- le disse Chiara divenendo d’un tratto seria -Avremo, prima o poi, a soffrire per qualcuno, non potrai tenere il tuo cuore al sicuro per l’eternità, e se non è questa la volta buona per mettersi in gioco e rischiare, non so davvero quale altra occasione potrà essere quella giusta. Voglio dire…-
-Sì, lui è Tom Hiddleston – la interruppe ridendo l’altra -Mi era chiaro-
-Esatto! Vai sorella, il mondo è tuo! –
 
 
 
***

 
 
 
Angolo dell’autrice:
 
Ciao a tutti, miei carissimi lettori! Mi scuso per l’immenso ritardo nell’aggiornare anche questa storia, ma questo lungo periodo di pandemia è stato per me molto duro, spero ora che le cose si facciano più serene e che io riesca ad essere più tranquilla.
Spero voi stiate tutti bene!
Vi abbraccio fortissimo e al prossimo capitolo!
Vostra,
_Val_
   
 
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