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Autore: Lita_85    31/08/2021    2 recensioni
Dario fisioterapista casanova incallito. Anita pubblicitaria ironica e intraprendente. Due persone così diverse ma così simili. Le loro vite verranno stravolte dal loro primo incontro, che li porterà loro malgrado in situazioni divertenti e passionali. Sapranno resistersi l'un l'altro? Buona lettura! ❤️ Opera registrata su Patamu, qualsiasi riproduzione anche parziale dell'opera senza cconsenso sarà perseguibile per legge.
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Ero un maniaco della puntualità. Uno di quelli che ti rompe la palle minuti e minuti dopo il presunto ritardo. Quello che ti fracassa o coglioni dentro la macchina fino ad arrivare a destinazione. Lo sapevano tutti: i miei genitori, Mirko e l'avvocato Monte. Anche se quest'ultimo non era molto propenso ad assecondare questa mie manie, infatti, non era mai puntuale. Era una sorta di ribellione nei miei confronti, il bauletto di periferia. Con gli anni ero diventato più permissivo con Saverio, anche perché era inutile lottare con lui, avrei perso comunque. Mi zittiva sempre elencando le convenzioni del trattato di Ginevra ed io non potevo fare altro che soccombere e zittendomi all'istante. Ma quella mattina fu diversa per molti aspetti. Il più importante di questi, che mi aveva lasciato interdetto, era stato quanto detto da Anita qualche momento prima. Avevo imprecato per diversi minuti, avevo acceso e spento la macchinetta del caffè trenta volte, e stavo per uscire di casa con ancora le ciabatte sui piedi. Alla fine, dopo svariati tentativi, riuscì malgrado tutto ad uscire di casa con la mia solita tuta e il borsone in spalla. Chiusi la porta dietro di me e mi avvicinai all'ascensore percorrendo il lungo corridoio color perla adornato da vasi con calatea ad ogni finestra. Il palazzo faceva parte di un complesso condominiale di recente costruzione, costituito da un appartamento a pianerottolo con ascensore centrale che percorreva tutti i piani. Nella più completa apatia aspettai che arrivasse al mio piano guardando fuori dalla finestra notando che il sole, che aveva visto appena sveglio, stava lasciando spazio a delle grandi nuvole, com'era consuetudine per Milano. Pochi secondi dopo l'ascensore si aprì davanti a me scoprendo con mia grande sorpresa, che il professor Fosti, il segaiolo del quarto piano, stava scendendo. Entrai dentro facendogli cenno con il capo, e sistemandomi il borsone sulla spalla pigiai il pulsante per portare l'ascensore a terra. 

Sentivo il suo sguardo inquisitore su di me, sembrava come se mi volesse dire qualcosa che aveva sul groppone. Lo guardai nuovamente passandomi la mano tra i capelli cercando di fargli notare che forse mi stava fissando un po' troppo, quando finalmente il professore di storia dell'arte romana aprì bocca facendomi l'onore di sentire la sua voce da citofono rotto.

« Si è dato da fare stanotte eh... »

« Come... Scusi?! » rimasi a fissarlo allibito, non potevo credere alle mie orecchie.

« La sua attività al chiuso di questa notte... l'ho sentita...  La credevo una personcina a modo... invece... »

Continuai a fissarlo sbalordito. Non solo era un segaiolo, ma aveva orecchiato a tutto spiano me e Anita. Avrei voluto tirargli un pugno in pieno viso, ma sarei passato sicuramente dalla parte del torto. Sorrisi incazzato nero. Nessuno si poteva mettere in bocca me, tanto meno Anita. Cercai di trattenermi fino a quando l'ascensore non si aprì davanti a noi, a quel punto mi girai nuovamente verso di lui per dargli il ben servito.

« Sa professore, anche io pensavo che lei fosse una "personcina a modo"  ma farebbe meglio a camuffare adeguatamente quei giornaletti a luci rosse che si porta dietro facendoli passare per l'inserto di Repubblica! Buona giornata! », sorrisi soddisfatto, e girandomi verso l'ingresso lo lasciai pietrificato dentro l'ascensore. 

Uscì immediatamente dal portone di casa, e lanciandomi praticamente in macchina mi avviai verso il bar dove mi aspettavano Mirko e Saverio per il consueto appuntamento del mattino.

Trovai un scazzato Mirko ad attendermi con la gazzetta dello sport a mo' di mazza da baseball.

Alzai subito le mani in segno di resa con il fiatone, Lasciai cadere  il borsone ai miei piedi e mi sedetti velocemente accanto a Mirko e al suo caffè d'orzo finito da un pezzo.

« Io capisco che Saverio sia sempre in ritardo, ma che anche tu mi fai aspettare così non posso accettarlo! »

« Scusami, hai ragione! E che stamattina mi sento rincoglionito... », risposi alzando la mano verso la cameriera chiedendo il solito.

« Perché, cosa è successo stavolta? Mi ha chiamato Saverio ieri, e mi ha detto che eri messo male, e che gli eri sembrato suo nonno... »

« Ho fatto l'amore con Anita ieri sera... »

« Beh, le cose allora ti vanno abbastanza bene non credi? » 

« No, non credo... »

« Che vuoi dire?! »

« Voglio dire che non era così che doveva andare... »

« Continuo a non capire... »

« L'ho portata a fare delle scelte, scelte che non condivido a pieno. »

« Da, puoi parlare chiaramente?! »

« È disposta ad avere un rapporto solo di sesso... e per quanto il mio ego sia felice di questo, il mio cuore sta male...»

« Cazzo Dario... »

« Lo so, lo so... Non ha senso! Perché per me non sarebbe solo sesso, e lo sappiamo tutti ormai! Ma io, non riesco! Mi, non ci riesco! Quando sembra che mi stia per abbandonare a lei, quella paura mi attanaglia... »

« Ascoltami, il solo fatto che tu abbia più consapevolezza di questo sentimento fa presagire che ti stai svegliando da questo sonno profondo! Quindi, magari, vedendovi senza "impegno" e senza "aspettative", quella paura piano piano sparirà! Datti tempo! Forse è proprio questo quello che vuole Anita, che tu, con il tempo capisca... »

« Mi, io ho capito benissimo... Sono un coglione! Questo è quanto! », mi buttai sullo schienale di peso stringendo tra le mani il mio viso mentre un cameriere inconsapevole dei miei drammi portava il mio caffè. Mi ero impantanato per bene, ero fottutamente impantanato.

« La volete smettere di parlare male di me?! », esclamò Saverio portandosi alla bocca, come al solito, il mio caffè ancora fumante e sedendosi alla mia destra.

« Ti stupirà, ma il coglione questa volta non sei tu! », affermò Mirko riaprendo la Gazzetta dello Sport sorridendo.

« No! Perché?! Voglio avere io il primato! Lo sai che ci tengo! »

« Stamattina il nostro caro Dottore è più impantanato che mai! » sorrise Mirko alzando nuovamente il giornale.

« Però, ti trovo meglio di ieri... », affermò dandomi una pacca sulla spalla per poi stringerla tra le dita, facendomi uscire automaticamente il discorso.

« Ieri sera Anita è venuta a sorpresa a casa mia...  »

« E quindi diciamo che è "venuta" in tutti sensi... dico bene? », affermò senza mezzi termini incrociando le mani appoggiando i gomiti sul tavolo sorridendo malizioso.

Cercai di trattenere quella risata che era un misto tra imbarazzo e ilarità. Scossi il capo aggrottando la fronte cercando ancora una volta di trattenermi. Mi faceva morire, era innegabile.

« Si, diciamo di si...  », continuai appoggiandomi anch'io sul tavolo tenendo la fronte con la mano destra.

« Oh!  e che ci voleva! Una sana scopata è sempre la soluzione migliore! Mamma mia come ti sei ridotto!  »

« Ma senti chi parla! Colui che si è fatto sospendere al liceo perché non voleva sudare durante le ore di educazione fisica e che ora si è dato alle corsette al parco! » gridai ridendo ricordando una delle sue cazzate fatte al liceo.

« Ma io dopo avevo appuntamento con le ragazze! Non potevo puzzare! »

« E non dimentichiamoci di quando aveva quasi fatto causa al suo stesso studio associato perché tardavano a riparargli il condizionatore in ufficio! », ribatté Mirko abbassando nuovamente il giornale.

« Ma non si può lavorare con 30 gradi in una stanza soleggiata! E poi dovevo incontrare i miei clienti in un bagno di sudore?! »

« Oppure quando... », continuai divertito prima di essere interrotto da Saverio.

« Ok! ok! Odio sudare! Contenti?! L'ho fatto perché a Ginevra faceva piacere! »

« Eccolo! Finalmente l'hai ammesso! E questa è solo la punta dell'iceberg!  »

« Cos'è, sei tornato a fare lo psicologo del cazzo?! »

« No, però dovresti ammettere a te stesso che provi qualcosa per lei! »

« Ma allora siete tutti fissati! Anche lei è convinta di questa cosa assurda! »

« Ma perché che ti ha detto? »

« In pratica, stavamo limonando forte, ed avevo quasi spento il cervello, quando all'improvviso mi ha preso per la mascella e guardandomi dritto negli occhi mi ha detto: Non ti azzardare ad innamorarti di me!. »

« Oh cazzo... », disse Mirko facendo cadere la gazzetta dello sport sul tavolo.

« E tu che le hai detto?! », chiesi sotto shock.

« E cosa le dovevo dire?! Sono rimasto come uno stupido! »

« Oh cazzo... », continuò Mirko spalancando gli occhi.

« E poi?!  »

« E poi, ho dovuto fare giurin giurello altrimenti non se ne sarebbe fatto niente! »

« Sei davvero fottuto! », dichiarai sbattendo divertito la mano sul tavolo guardandolo convinto

« Ma di che cosa parli?! Io sto bene così! E lei che si è fatta strane idee! Non mi chiamo mica Dario Mancini! »

« Non ti chiamerai Dario Mancini, ma ti sei innamorato proprio come lui! », asserì Mirko con fare da dottorino tuttologo.

« Ok, siete due stronzi! Il caso è chiuso! », si lasciò cadere sulla sedia nervosamente guardandoci nero. Sicuramente da lì a poco sarebbe scoppiato.

« Oh, il nostro caro Avvocato Monte si sente messo alle strette! Cos'è ti manca il terreno sotto i piedi mio caro Saverio? »

« Ma vaffanculo và! », strillo alzandosi di scatto spostando la sedia strisciandola nervosamente. Sicuramente lo avevamo colpito, e anche forte. 

« Scusami uragano Harry, volevo ricordarvi che stasera c'è la lezione di ballo! Mi raccomando, porta questa tua energia e sfoga nel ballo! »

Lui ci guardò come alieni per poi alzare il dito medio tirandosi dietro la sua ventiquattrore andò via. Si percepiva che la cosa non lo entusiasmava molto, ma soprattutto il discorso appena fatto. Lo capivo, provavo la stessa cosa, anche se facevo lo spaccone. Capivo perfettamente cosa aveva dentro il suo cuore, l'eterna lotta tra ragione e cuore.


                                ***

Erano tutti in stato di completa  euforia. In ufficio si respirava quell'aria di allegria e di complicità. Anche io ero al settimo cielo per questa opportunità che mi era stata data e camminavo fiera di me stessa, per i corridoi tra gli uffici salutando a destra e a manca. Pendevano tutti dalle mie labbra. Per quella mattina avevo scelto un tubino stretto con scollo squadrato, decoltè con tacco a spillo e il solito cappottino. I capelli raccolti in una coda laterale mi aveva facilitato le cose, avendoli indomabili la mattina. In ufficio andavo vestita sempre molto bene, ma, adesso che ero la direttrice esecutiva della campagna in corso dovevo darmi un tono.

Mi apprestai ad entrare nel mio ufficio con la borsa da lavoro in una mano e con l'altra tenevo tutte le bozze e le idee da dare al regista per la pubblicità da passare in TV.  
Non appena varcai la soglia mi accorsi che Federica era dentro che stava poggiando il mio caffè e altre scartoffie sulla scrivania mimando dei piccoli passi di danza sul posto e muovendo le spalle. Fui subito contagiata da lei e dalle sue movenze che la seguii a ruota avvicinandomi a lei. Tolsi il cappotto facendolo scivolare sulle mie braccia, per poi lanciarlo sul divanetto bianco, non prima di aver lanciato la borsa e le altre cose sulla sedia. Continuai, caminando ammiccando e avvicinandomi alla scrivania mi sedetti  nella mia postazione.

« Wow Anita, ti trovo bene stamattina! E pensare che sabato sera sembravi proprio uno zombi... », asserì Federica avvicinandosi nuovamente alla scrivania. 

Aveva ragione. Sabato sera mi ero spenta completamente. Appena Dario era uscito dal mio campo visivo avevo sentito un tuffo al cuore. Non avevo preventivato che lui sarebbe scappato così, come non avevo preventivato il discorso fatto da mia madre il giorno dopo. Era riuscita, con poche parole, ad illuminare la mia mente, e darmi quella giusta grinta per azzardare la mossa che ne era venuta dopo.

« Si, stamattina mi sento piena di energie! Sono pronta a tutto! Dimmi che impegni ho per oggi! », risposi tagliando corto e accendendo il computer.

« Allora, queste te le manda la tipografia, e vuole sapere entro domani quali preferisci. Hai una riunione con Andrew e con tutta la tua l'equipe per rivedere i bozzetti della pubblicità da rilasciare in radio, e poi ti ha chiamata Ginevra... Due volte. »

« Due volte?! Devo richiamarla immediatamente! Grazie Federica, ci vediamo dopo! », presi il telefono e dopo aver visto sparire dietro la porta Federica, composi il suo numero.

« Hey! Finalmente la grande pubblicitaria mi considera! »

« Scusami Ginny, sono stati davvero giorni frenetici in tutti i sensi! »

« Parli di Dario? »

La mia bocca si seccò all'istante sentendo quel nome. Quel nome che il mio cuore conosceva bene. 

« Anche... »

« Quindi va meglio tra di voi? »

« Non so risponderti, ma ho fatto delle scelte... »

« Che tipo di scelte? »

« Ho deciso di lasciarmi andare con lui... senza vincoli... »

« Quindi, scopate e basta... »

« Se vuoi vederla nel modo più romantico possibile... la risposta è sì... », sorrisi imbarazzata comprendomi il viso con la mano libera. 

« Ma è grandioso! Anzi no, non lo è! Tu non volevi questo... »

« So che non è quello che volevo, ma forse è l'unico modo per smuovere le acque... Magari lui un giorno aprirà gli occhi... »

« Tesoro... »

« Preferisco così, che non averlo per nulla... »

« Vedrai che le cose cambieranno... Sono fiduciosa! »

« Invece tu con Saverio? »

« Ti chiamo proprio per questo... credo che lui si stia innamorando di me... »

« Che?! Lui amare?! Ma cosa dici?! »

« Anche io pensavo la stessa cosa, infatti ero tranquilla! Ma poi ieri, ci stavamo baciando senza freni, ed eravamo quasi al dunque, quando lui mi guarda strano, come se avesse visto un gioiello prezioso... »

« Oddio... »

« Io ho subito messo le mani avanti, facendogli giurare che non si sarebbe innamorando di me... Ma io non gli credo... »

« Ginny, che intenzioni hai?...»

« Sarei tentata di sparire dalla circolazione... Se non fosse che scopa da Dio... »

« Ok... Ma ti piace un po'? »

« Mi piace molto, è davvero molto bello e sexy, ma... ma io non ci penso proprio ad impegnarmi con lui! Mi sento ancora immatura per questo tipo di relazioni... E lui mi porterebbe sicuramente alla rovina... »

« Adesso non esageriamo... non mi sembra tipo... cioè, Dario dice che è davvero un ragazzo incredibile... »

« Lo è... lo è davvero... ma... Io non posso! So come finirebbe! Lui poi mi vorrebbe sposare! »

« Ginny, tu hai paura... »

« Io non ho paura! »

« Eccome se ne hai... »

Proprio in quel momento entrò Federica che toccandosi l'orologio che aveva sul polso, mi ricordo della riunione che sarebbe iniziata da lì a poco.

«  Ginny, tesoro, adesso io devo andare... Ci vediamo stasera alla scuola di ballo ok? »

« Ok... E scusa il mio delirio mattutino! »
« Non preoccuparti! Ci vediamo stasera!  Ciao! »

Chiusi la telefonata rimanendo imbambolata davanti allo schermo del cellulare. Ginevra aveva paura. Aveva paura a lanciarsi in questa relazione perché convinta che Saverio vorrebbe una relazione stabile. Quindi anche Dario, poteva avere questa strana paura dentro di lui. Questa paura che lo affligge e che lo tiene a debita distanza. Adesso più che mai, ero convinta che la mia scelta non fosse poi così sbagliata, e che un giorno, non molto lontano, Dario avrebbe scelto me. Avrebbe scelto noi. 


Note: Capitolo Ventinove. Buongiorno a tutti miei cari/e! E bentrovati! Mi scuso in anticipo se il capitolo vi sembra troppo lungo e noioso! Ma ci tenevo a spiegare cosa stanno vivendo Saverio e Ginevra. Una coppia che amate, e che anche io amo alla follia. Il nostro caro avvocato vorrà davvero una relazione stabile con lei? Oppure sono solo pensieri folli quelli di Ginevra. E quest'ultima è davvero sicura di non voler Saverio fino in fondo? Scopriremo anche questo 🤣❤️ Per tornare alla nostra coppia d'oro, vediamo come Anita è sempre più convinta di aver fatto la scelta giusta, e come Dario pensi il contrario. Chi avrà ragione? Ma soprattutto, tornerà Alessandro? 🤣🤣🤣🤣 Lo so che ne avete sentito la mancanza 🤣🤣🤣 Grazie a tutti quelli che mi seguono! Siete in tantissimi! ❤️ E alla prossima ❤️
   
 
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