Grazie a chiunque legga, sono benvenute le recensioni e soprattutto suggerimenti e critiche
CAPITOLO 50
Stavo
mangiando un biscotto quando Solas prese un sorso di tè
esibendo una faccia
disgustata
-Indubbiamente
sarebbe da me, ma non eri ancora…?-
-Difficile,
stavi a una certa distanza dai letti in mia presenza- lo presi in giro
Ridacchiò
-Il
lasciarti con nostro figlio… Anche il solo giacere con te
nell’inganno… Non…-
Finii la
frase -Non sarebbe stato da te. Direi che mi sarei arrabbiata molto in
tal
caso, dubito ci sarebbe stato perdono- risposi con una vena vendicativa
nella
voce -Non intendo approfondire la conclusione a cui sei arrivato da
solo anche
se esatta. Ho massima fiducia in te-
Inclinò
il
viso come un lupo che vede e sente qualcosa di insolito, facendo
scivolare gli
occhi sul mio corpo. La sensazione di quello sguardo bruciava sulla
pelle.
-Ne sono
profondamente onorato, vhenan. Hai recuperato abbastanza mana?-
Percepii
dentro di me il mio potere, non era al massimo ne avevo decisamente
consumato
molto. Ora capivo meglio perché era disposto ad usare un
Titano di Lyrium rosso
nel caso avessimo dovuto ritornare ai tempi di Arlathan -Sì,
ma non del tutto.
Però in questo caso potrai darmi una mano se necessario-
Sorrise
-Naturalmente-
restò con lo sguardo fisso davanti a sé assente.
Avrei potuto vedere gli
ingranaggi del suo cervello al lavoro.
-Cosa?-
domandai
Sbatté
le
palpebre e mi rivolse un’espressione sorpresa, poi
abbozzò un sorriso -Sei anni
insieme hai detto cuore mio? Avrei potuto supporre molto più
tempo. Tra noi però
è sempre stato così dai primi giorni o sbaglio?-
Non
specificai che erano in realtà tre anni effettivamente
insieme, meno sapeva
meglio era -A parte le divergenze sui Dalish?- lo punzecchiai e
abbassò gli
occhi subendo il colpo -Hai una mente interessante. Sei interessante e
mai banale.
Trovo il tuo aspetto, il tuo modo di fare e il tuo portamento
estremamente intriganti.
Sembri essere stato fatto apposta per me, ma fen- Mio lupo, aggiunsi
apposta in
conclusione. Lo spirito a cui ero legata mi influenzava molto quando si
trattava del nostro rapporto di coppia. Stessa cosa avveniva da parte
sua, si
era fatto sempre più forte per entrambi.
-Vieni-
disse porgendomi la mano
Inclinai la
testa confusa
-Vieni da me-
ripetè con un tono da comando che mi provocò un
brivido piacevole lungo la
schiena. Mi alzai e mi sedetti sulle sue ginocchia, appoggiai la
guancia contro
la sua spalla e iniziò ad accarezzarmi la testa fino a
lasciarmi un bacio sui
capelli -Devo essere sincero-
Alzai il
viso verso il suo e incatenammo le iridi
-Se avessi
l’Ancora non mi farei sfuggire l’occasione del mio
potere ritrovato. Ucciderei
Corypheus riprendendomi la sfera oggi stesso-
-E non
avresti bisogno dell’inquisizione-
-No, ma sta
svolgendo nelle sue possibilità un ottimo lavoro. Dopotutto
la guida una
persona meravigliosa che sembra fatta apposta per rimediare ai miei
errori-
Lo
schiaffeggiai sul petto -Stupido…- sbuffai divertita
Ridacchiò
lasciandomi un bacio sulla fronte
Concentrai
il mana sul pendente che iniziò a sollevarsi dal mio palmo.
Il mio mago mi
posava una mano sulla spalla pronto ad intervenire. Sospirai
profondamente,
avevo una sola possibilità. L’ideale sarebbe stato
tornare poco dopo l’ass… Dopo
poco che Solas... Bhe... Quello. Ecco. Come eravamo scomparsi dovevamo
ricomparire.
Chiusi gli
occhi e detti fondo al mio mana. Seguii la traccia di energia temporale
che
sprigionava il pendente. L’unico sul pavimento quel giorno
sarebbe stato l’assassino
ridotto in poltiglia da me.
Uno squarcio
davanti a noi si aprì. Presi per mano il mio lupo ed
entrammo.
Stordita mi
ritrovai con il viso premuto contro il petto di Solas che mi teneva
stretta tra
le braccia. Entrambi respiravamo pesantemente, non muovendo un muscolo.
Dei continui
flash d’immagini mi passavano davanti agli occhi.
La sera in
cui mi aveva lasciato, stava venendo cancellata da un Solas che mi
stringeva le
mani e se le portava alle labbra baciandole, chiedendomi se volevo
legarmi a
lui.
Corypheus
che veniva intrappolato nell’oblio dall’Ancora per
mia mano, scomparve. Al suo
posto Solas con un bagliore negli occhi lo disintegrò con un
movimento del
bastone agendo a una velocità straordinaria. Rimasi
sorpresa, ma in quel
momento non indagai oltre. In mano stringeva la sfera che ripose nel
suo zaino
e io mi affrettai a chiudere la breccia in modo definitivo.
Non era
scomparso. Non se ne era andato. Mi risuonarono nelle orecchie i gemiti
della
notte passata a festeggiare a modo nostro.
I momenti in
sua assenza scomparvero. Se ne andava per qualche mese e poi tornava,
come
risposta mi diceva che stava cercando gli antichi elfi per approfondire
le sue
conoscenze sulla sfera. Gli credevo.
I qunari
attaccarono durante il Concilio. Cercavano l’agente di
Fen’Harel. Durante un assalto
nel Crocevia ce ne erano troppi. Molti di più. Solas li
pietrificò tutti
svelandosi a noi, a me. Liberammo il drago e uccidemmo la Viddasala. E
fu il
tempo delle spiegazioni. Ci furono urla arrabbiate. Dorian
cercò di prendere a
pugni Solas. Leliana voleva tenerlo d’occhio. Scacciai tutti
furiosa che non me
lo avesse detto prima e rimanemmo infine da soli. L’Ancora
iniziava ad essere
troppo instabile e mi causava dolore. Persi il braccio. Solas con
Dorian mi
assistettero per la ricostruzione del nuovo.
L’inquisizione
fu sciolta.
Alcuni ricordi
scomparvero come mai avvenuti. E non lo erano. Non più.
Altri presero il loro
posto e invece che soli, eravamo insieme.
Altri
ancora, per fortuna, rimasero invariati.
E… mi
toccai
il ventre, il cucciolo c’era. Ma un ricordo, più
di uno, a decine mi investirono.
Il dolore del parto, un corpicino morbido, una testolina con folti
capelli
ramati, dei piccoli occhi viola identici ai miei. I suoi primi passi e
parole. Fenedhis…
Sbattei le
palpebre e avevo la bocca aperta come un pesce. Io non…
Dovevo sedermi. Solas
mi guardava con la stessa espressione inebetita -Tre anni…-
Sì lo
sapevo…
-Avise-
ripetemmo insieme -È con Elen e Abelas- facendoci ancora eco
a vicenda. La
nostra bambina è con mia sorella. Sorrisi, la mia bellissima
da’len.
Strinsi le
mani contro la giacca di Solas sentendolo sempre più
presente contro il mio
corpo.
Alzai il
viso e ci fissammo negli occhi -Bentornato, vhenan-
-Ma serennas
ma’arlath- e unì le sue labbra con le mie in modo
dolce, mi sciolsi
letteralmente tra le sue braccia.
-Dobbiamo
fare mente locale. Lo sappiamo di averla, ma…-
-È
anche una
novità- finì la mia frase
Diavolo se
lo era… accorgendomi di un senso di perdita a non averla
vicino in quel
momento. Avise. Fiamma.
-Merda, sembra
la fine del mondo! Siete scomparsi e vi ritrovo qua? Che è
successo Amethyst?- esclamò
Varric
Ci voltammo
entrambi verso il nano che mi sembrava alquanto scosso
-È…
complicato da spiegare…- risposi esitante
-Sarà
meglio
che vi inventiate qualcosa. Sembra sia appena stato macellato un
animale nella
sala da ballo-
-Qualcosa
del genere in effetti…- mormorai spietata
-Re Alistar,
queste sono le identiche parole con cui ho esposto la situazione
all’imperatrice-
conclusi pacata
-Capisco,
è
inevitabile?- domandò serio il sovrano
-Lo è
maestà, la caduta del Velo avverrà. E prima che
succeda intendiamo preparare
tutti nel miglior modo possibile. Resteremo in contatto-
-Confido in
voi. Potrebbe rivelarsi più disastroso di un Flagello-
-Questo
mondo è stato teatro di eventi più catastrofici
di cui abbia ricordo la razza
umana, ed essi si stanno ripercuotendo ora. Io e il mio compagno non
permetteremo
che avvengano. Sicuramente un aiuto di collaborazione sarebbe ben
gradito da
tutto il Thedas-
Sospirò
-Vi
siete posti un nobile ideale-
Ridacchiai
-Potrebbe
essere più egoista di quanto sembri questa scelta,
maestà. Lo faccio
soprattutto per i miei figli. La regina Anora sta bene?-
Sorrise -Si
scusa per l’assenza, ma la nausea non le dà
tregua- disse con un accenno di
imbarazzo
-La capisco
benissimo, potrei suggerire del tè allo zenzero? Fa miracoli-
Sorpreso mi
fissò -Oh… certo, glielo riferirò. Le
mie congratulazioni, presumo?-
Sorrisi -Grazie
maestà, altrettanto-
Appena fuori
dalla porta una spia mi si piazzò davanti con una missiva.
La presi e se ne
andò con un cenno.
Aprii la lettera:
Incontro
con la Divina annullato. Imboscata sulla strada. Incolume, ma furiosa
per
l’affronto. Attendo sviluppi.
U.
Contenta che
Vivienne stesse bene e altrettanto che non l’avrei rivista,
non ci tenevo
particolarmente. I qunari stavano facendo arrabbiare proprio tutti.
Finalmente
era tutto finito per il momento, con passo sicuro mi diressi verso le
mie
camere per fare i bagagli. Non vedevo l’ora di tornare il
più in fretta
possibile alla base principale dalla mia bambina. Aprii la porta e
ritrovai
Solas che aveva già sistemato tutto
Alzai un
sopracciglio e sorrisi -Già fatto, vhenan?-
-Sì e
se tu
hai concluso, possiamo prendere l’Eluvian-
Notai il mio
zaino accanto al suo più che pronto, al baule avrebbero
pensato le Sentinelle
Sorrisi -Mi
cambio e arrivo…- una specie di sfarfallio
all’altezza della pancia mi fece
bloccare dubbiosa. Cos’era stato? Posai una mano sul ventre
accarezzandomi. Accigliata
lasciai perdere e continuai a cambiarmi. La sensazione non mi era del
tutto
estranea, ma questa sovrapposizione tra due realtà che si
erano unite in una
sola, certe volte mi confondeva. Essere venuti a conoscenza di avere
già avuto
una bambina da tre anni mi scioccava ancora. Sapere però che
aveva le orecchie,
i capelli e le labbra del padre mi emozionava molto. Il resto lo aveva
preso da
me, gli occhi e il naso erano i miei. Ed era un piccolo terremoto che
balbettava.
Un altro
sfarfallio mi bloccò. Il cucciolo iniziava a muoversi? Mi
guardai e dopotutto
la pancia non era così invisibile come me la ricordavo, per
fortuna la divisa militare
che avevo portato per la maggior parte del tempo la nascondeva in modo
efficace, non sarebbe più bastata neanche quella
però.
-Tutto bene,
vhenan?- domandò Solas alle mie spalle
Mi infilai
la giacca di pelle che faceva parte dell’armatura e mi voltai
-Tutto bene, ma
presto dovrò stare tranquilla e con abiti più
larghi-
-Si è
mosso?-
chiese con una vena di eccitazione nella voce facendosi più
vicino
Sorrisi -Forse
qualcosa, ma è ancora troppo leggero, non sentiresti nulla-
dissi mentre posava
la mano sul mio ventre e percepii la sua magia sondarmi, lasciandomi un
bacio
veloce sulle labbra -Hai ragione, ci vorrà ancora un
po’. Sta crescendo bene-
-Naturalmente,
sarà bellissimo come la sua sorellina che non vedo
l’ora di prendere in braccio-
Sorrise
sereno -Anche io, mettiamoci in cammino-
Al calar
della sera avevamo raggiunto la destinazione. Gli ultimi messaggeri si
stavano rivolgendo
ad Abelas che con la coda dell’occhio ci vide, liberandosene
in fretta
-Spero sia
andato tutto per il meglio- disse a Solas quando ci fummo avvicinati
abbastanza
-Mia Signora- mi salutò con un cenno del capo
-Poteva
andare peggio, ma non abbiamo ricevuto un’estrema resistenza.
Per adesso
possiamo dire di avercela fatta- risposi
-Abbiamo
avuto un’esperienza insolita. Domani ti metterò al
corrente dei particolari.
Dov’è…- disse Solas
Lo
precedetti -Avise?- non la vedevo solo da una settimana, ma sembrava
molto più tempo
Abelas
sorrise -È nel giardino con Elen. Sta… avendo un
notevole effetto su entrambi-
-Devi dirci
qualcosa?- domandai con un sorriso e curiosa
Arrossì
leggermente -No mia Signora. Spero stiate bene?- si affrettò
a rispondere
-Mai stata
meglio, il secondo cucciolo inizia a farsi sentire-
-Ne sono
felice-
Presi per
mano Solas e mi avviai da nostra figlia e mia sorella.
Appena notai
la testolina ramata che rideva ad Elen, mi misi quasi e correre e la
chiamai -Avise!-
Girò
gli
occhietti color ametista verso di me e spalancò le piccole
braccia. La sollevai
stringendomela al petto, respirando il suo profumo -Mmm…
mamae- balbettò. Le
lasciai un bacio sulla guancia -Ciao Avise, la mamma starà
con te il più
possibile ora. Mi sei mancata tanto- le piccole braccia mi strinsero
attorno il
collo e poi iniziò di nuovo a balbettare verso Solas -P..
pae… papae-
Sorridendo
la passai a Solas che a sentirsi chiamare così sembrava si
fosse illuminato
come una torcia di velfuoco. Se la strinse contro baciandola sulla
fronte -Mi
sei mancata cucciola. Cosa hai fatto con la zia?- le domandò
euforico
Restai per
qualche secondo ad ammirare quel nuovo lato di Solas. Era decisamente
un
adorabile lupacchiotto, avrei potuto vederlo scodinzolare, con la sua
cucciola
che gli stava mettendo le manine sulla faccia
-Ciao anche
a te- udii provenire da Elen
Mi girai
verso di lei e sorrisi -Scusa, ci è mancata un sacco. Ha
fatto la brava?-
-È
stata
bravissima, ha giocato con Shani, Miriel e Nala-
Ridacchiai -Vi
ha tenuti impegnati-
-E non vuole
saperne di dormire da sola. Ma direi che la devo
ringraziare…-
-Lo so
inizia ad essere grande, cercheremo di abituarla prima che arrivi lui o
lei-
risposi posandomi una mano sul ventre -Ringraziare?-
-Sì
devi
vedere come la guarda Abelas e anche io. Ci stiamo
pensando…- disse emozionata
-Tocca a me
diventare zia?- risposi
Alzò
le mani
con i palmi verso di me -Calma, ci stiamo pensando. Pensando
più seriamente di
come abbiamo mai fatto però-
Sorrisi
-Papà
si agiterà- replicai ridendo
-La mamma
sarà contentissima. A proposito mi ha scritto di andare a
trovarla. Vuole
vedere la sua nipotina-
-E non la
figlia e il suo ragazzo che verrà scambiato per Dalish?- la
presi in giro
Sbuffò
-Penso
inizierò ad anticiparle qualcosa per lettera. Non voglio che
mettano in
difficoltà Abelas-
-Abelas in
difficoltà?- risi -Stai scherzando? Resterà
stoico e serio, spiegandosi in modo
pacato-
-Sì,
sollevando ancora più domande…- si
passò una mano nei capelli -Hai mai pensato
di dire loro tutto? So che sarebbe difficile da accettare,
ma… è la nostra
storia. Dovrebbero sapere come siamo arrivati a questo punto. Cosa
avevamo e
cosa state facendo per riprendercelo-
-Concordo-
rispose Solas, fissando sempre Avise tra le sue braccia, coccolandola.
-Io…-
sospirai -È il momento?- domandai a nessuno dei due in
particolare, ma più a me
stessa
-È la
nostra
famiglia, il nostro clan. Con chi vorresti provare per primi?- disse
Elen
-Hai ragione-
mormorai -Solo… ho paura della reazione. Ancora di
più rispetto a dei completi
estranei. Tu no?-
-Sì,
ma
voglio pensare che capiranno, o almeno ci proveranno. Ti stai
avvicinando a
dover scendere su un campo di battaglia, no?-
Alludeva
alla rivoluzione, se con Orlais si poteva avere una parvenza di
discussione,
con il Tevinter sarebbe stato inutile.
-Che
preferirei evitare… Sai
mi piace stare
tranquilla a coccolarmi mia figlia, meno stare a guardare mentre mando
la
nostra gente a morire- risposi
-Questa
colpa spetta a me, vhenan- e alzò il viso dalla cucciola per
voltarlo sul mio.
Avise non si lasciò sfuggire l’occasione decidendo
che era un ottimo momento
per afferrargli il naso.
Risi e lui
con me, mentre allontanava la manina con dei baci che fecero ridere
nostra figlia.
La adagiai a
letto in mezzo a noi, scostandole i capelli dalla fronte. Dopo il bagno
era
crollata, mi distesi anche io osservando il piccolo petto che si
abbassava e
alzava lentamente.
La porta si
aprì piano e Solas entrò silenziosamente con il
suo passo felpato, mi sorrise e
andò a cambiarsi. Lo vidi svestirsi e spostarsi in bagno
seguito dal rumore
dell’acqua.
Posai il
viso sul cuscino rigirandomi su un fianco, la posizione era la
più comoda anche
se in seguito con la crescita della pancia, avrei dovuto stare attenta
che
Avise se si fosse agitata nel sonno non mi tirasse qualche calcio.
Solas si
sedette attento sul materasso e si stese piano per non svegliarla -Tra
poco
butterà giù dal letto entrambi…-
sussurrò
Sorrisi -Ci
butteranno giù- precisai
Lui
ridacchiò sommesso, si alzò su un gomito e dette
un bacio sulla fronte ad Avise
che non fece una piega e poi si sporse verso le mie labbra catturandole
-Notte
vhenan-
-Notte, ma
fen-
Aprii gli
occhi, assonnata vidi Avise appiccicata a suo padre con la testolina
sulla
spalla. Dormivano entrambi profondamente. La luce iniziava a filtrare
dalla finestra
e dovevo per forza fare pipì. Mi alzai piano e corsi in
bagno. Una volta finito
tornai distendendomi a letto, era ancora molto presto. Passai una mano
sul
ventre ormai arrotondato e che sarebbe diventato ancora più
ingombrante.
Percepii quello sfarfallio che stava diventando familiare e sospirai,
provando
a riaddormentarmi. Udii Avise mugugnare, voltai il viso e vidi Solas
posarle
una mano sulla testa, smise tornando a dormire serena. Anche se con il
Velo e
così piccola, aveva mostrato già la sua magia per
mia sorpresa. Solas al
contrario era sembrato aspettarselo e alquanto orgoglioso della sua
precocità
si era assunto il compito di vegliarla durante il sonno. Anche
perché il
rischiare che bruciasse le coperte non sarebbe stato piacevole.
-M…
Mae…-
cosa? Un leggero colpo mi arrivò sul viso facendomi saltare.
Aprii gli occhi
ritrovandomi Avise che mi fissava sorridente -Mamae sveia!-
-Da’vise,
lascia riposare la mamma- disse Solas prendendola in braccio -Andiamo a
fare
colazione, la mamae dopo ci raggiunge-
Il mio lupo
mi fece l’occhiolino e intanto uscirono dalla camera. Mi ero
riaddormentata e
svegliata di soprassalto. Sospirai cercando di fare tornare il cuore a
un
battito normale. Un po’ mi spiaceva, ma doveva iniziare a
dormire da sola.
Ripassai la mano sul ventre e di nuovo quello sfarfallio si fece vivo.
Non
avevo più sognato il cucciolo, si vede che era troppo
impegnato a crescere e a
iniziare a farmi andare più spesso in bagno. Mi misi seduta,
dovevamo ancora
valutare la scelta del nome. Solas mi aveva proposto qualcosa, ma
nessuno che
mi convincesse per il momento. Sospettavo però che
l’ispirazione sarebbe giunta
un po’ più facilmente quando lo avrei avuto tra le
braccia. Quando avevo avuto
Avise, quei capelli ramati avevano indirizzato senza dubbio su quel
nome, e che
la sua prima magia fosse stata dare fuoco accidentalmente a un suo
giocattolo
di legno, aveva confermato che ci avevamo azzeccato. Oh sì,
sarebbe stata un
bel grattacapo. E da quel poco che mi diceva l’istinto sul
cucciolo anche lui
non avrebbe scherzato, maschio e femmina fosse stato.
Decisi di
alzarmi
e vestirmi, andando a fare colazione.
Vidi Mithra,
che aveva deciso di venire per un certo periodo da noi, per vedere con
i suoi
occhi in che situazione eravamo. Ma ero anche sicura che Solas
l’avesse
convinta per assistermi quando ci sarebbe stato bisogno e nei prossimi
mesi. Con
la prima gravidanza era stato estremamente apprensivo, certe volte
adorabile,
altre insopportabile. Questa volta, per fortuna, l’esperienza
o entrambe, si
stava controllando di più. Sarà perché
poi Avise era stata una sorta d’incidente,
non usavamo ancora l’incantesimo apposito. Avevo un anello
incantato che ogni
donna al clan possedeva per evitare il concepimento e veniva dato
direttamente
dalla Guardiana. L’anello però scoprimmo che era
andato in contrasto con
l’incantesimo presente su una collana che mi aveva regalato
proprio Solas,
trovata in uno dei suoi “viaggi per cercare informazioni sul
Focus”. Quindi io
non me lo sognavo nemmeno, Solas non ci aveva pensato e oltre a un
nuovo
braccio, aveva scoperto nostra figlia per primo insieme a Dorian.
Mithra mi
salutò e mi ritrovai subito con una sua mano sul viso e
l’altra sul ventre,
aveva uno sguardo apprensivo
-Lethellan…-
dissi incerta
-Vi avevo
detto che non era per nulla una buona idea! E i viaggi nel tempo non
sono una
passeggiata!-
-Ma Solas...-
-Lo so!
Fenedhis! Per questo non era per nulla una buona idea!-
Mi si
scaldò
il cuore vedendo quanto era preoccupata -Sto bene-
-Spetta a me
dirlo- e mi lanciò uno sguardo piccato
Restai
zitta. Era proprio arrabbiata -Ir abelas…-
Sbuffò
-Di
aver salvato Fen’Harel? Quello che hai provato non posso
immaginarlo, ma
neanche lo sforzo a cui ti sei sottoposta sono un toccasana! Hai
superato la
parte più delicata, ma… fenedhis…-
Deglutii
spaventata a cosa stava insinuando -Io… mi
dispiace… starò attenta e
tranquilla…- mormorai
Sospirò
profondamente e l’espressione divento più dolce
-Bene e sappi che ho già
sgridato Solas-
E me lo ero
perso? -Oh… ehm… ok?-
Un cipiglio
alzò le sopracciglia -Mi pare abbia compreso- tolse le mani
-Stai bene, ma non
devi stressarti, chiaro?-
-Ehm…
con
stress intendi…-
-Il non
rischiare la vita…- rimasi zitta e incerta se
chiedere… e a causa della mia
faccia mi mostrò un sorrisetto malizioso -Non mi pare tu
abbia avuto problemi
con Avise no? Basta che non esagerate-
Arrossii
leggermente -Ottimo…-
Ridacchiò
-Vai
a mangiare lethellan-
Con un
sorriso e un cenno del capo la salutai, avviandomi dal mio lupo e la
mia
cucciola.
Da’vise: piccola fiamma
Ciao a tutti!
Sorpresa eh? Non ve l'aspettavate, dite la verità! XD
Neanche io finchè non ho deciso di prendere la palla al
balzo e mi sono detta: ma perchè no?
Dopo l'errore madornale non può mica rimanere tutto uguale,
ma magari sarebbe andata così, e Bioware ci fa soffrire...
maledetti...
Sperando che vi sia piaciuto, al prossimo capitolo!