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Autore: colinred_    03/09/2021    0 recensioni
[ElijahxElena] [Accenni Klaroline]
Elena si trasferisce in Italia intenta a staccare un po' dalla vita frenetica di Mystic Falls, ma una visita inaspettata le cambierà tutti i piani.
Dovrà ancora fare i conti con il suo passato, tra nuovi cacciatori pronti ad ucciderla, proposte di viaggi oltreoceano e un vampiro con l'interruttore spento capace di uccidere un'intera Mystic Falls.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Elijah, Klaus
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO DODICI

"Come va Elena?" Stefan lo disse mentre versava da bere in due bicchieri.
"Come potrebbe andare Stefan? Sono di nuovo nella dannata Mystic Falls" Elena prese in mano il bicchiere che l'altro le stava porgendo.
"Mi dispiace procurarti ancora dolori" continuò il vampiro appoggiandosi al vecchio pilastro della casa. "Credevo di poter gestire la cosa."
"Ehi" Elena gli andò in contro e gli accarezzò una guancia "non pensarlo nemmeno, devi smetterla di rimediare sempre ai suoi errori. Non è colpa tua. Ho causato io tutto questo" sussurrò.
"Non dirlo neanche" soffiò l'altro ad un palmo dal suo viso. Elena si allontanò.

"Così tu e l'originale...insomma, Caroline mi ha detto che era in Italia con te..."
Elena cominciò a passeggiare fra quella vecchia casa piena di ricordi, facendo scorrere le sue mani fra la mobilia. "Io...sto bene con lui, era quello di cui avevo bisogno."
"Avevi detto che...avresti staccato la spina per un po' con questo mondo e poi ti ritrovo qui, con lui..."
"Stefan per favore, non farmi la predica".
"Scusa...beh almeno hai scelto Elijah, se fosse stato Klaus sarei venuto fino in Italia a prenderlo a calci in culo" Elena lo fulminò con gli occhi, chiaramente Klaus era un argomento da evitare, di rimando Stefan alzò le mani in aria "okay...la smetto".
"Sai dov'è Damon?" chiese la ragazza.
"Non riesco più a stargli dietro Elena, non sai mai quale sarà la sua prossima mossa o il numero delle vittime che riuscirà a fare fuori in un giorno. È persino arrivato a New Orleans."
"Jeremy, Caroline e Bonnie come stanno? Non vedo l'ora di riabbracciare tutti."
"Sei mancata a tutti Elena..."

"Hai qualche idea su come far riaccendere i sentimenti a Damon?" Stefan adesso si era accomodato sul divano, mentre Elena non smetteva un attimo di camminare su e giù per la stanza.
"Temo proprio che la diplomazia non funzionerà questa volta," disse affranta "ma credo di avere un piano e un originale dalla mi parte."
Un attimo dopo la porta si aprì per poi rivelare la figura di Damon, completamente sporco di sangue.
Quello che successe poco dopo colse Elena e Stefan di sorpresa, entrambi finirono a terra con il collo spezzato.

Le faceva male la testa, cosa diamine era successo? Non riusciva neanche ad aprire gli occhi. Debole, distrutta: era così che si sentiva. Provò ad aprire leggermente gli occhi e la prima cosa che notò fu il pavimento del grande salotto di casa Salvatore. Era seduta, ma il viso era rivolto verso il basso, provò a passarsi una mano sul volto ma non ci riuscì. Si accorse delle mani e dei suoi piedi legati, ad ogni minimo movimento le corde bruciavano il suo corpo. Verbena.
Si guardò intorno, accanto a lui Stefan si trovava nella sua stessa situazione, poi ricordò. Era stato Damon.
"Ben svegliata Elena" la voce arrivava da dietro, rabbrividì per qualche secondo.
"Lasciaci andare Damon" parlò cercando di mantenere la calma.
"E perché mai, hai fatto un viaggio così lungo per venire a trovarmi..." camminò fino a posizionarsi davanti ad Elena, poi si abbassò in modo da essere alla sua altezza, le prese il mento fra il pollice e l'indice e poi le sorrise, non era il suo solito sorriso. Elena riusciva a vedere l'inferno attraverso. Damon gli mostrò qualcosa che teneva fra le mani, la vampira ebbe un sussultò: erano i loro anelli solari, suo e di Stefan, insieme al suo cellulare.
"Credo che fra circa due ore questi non vi serviranno più " asserì rimettendosi in piedi "fra due ore il sole splenderà su di voi, ragazzi miei" rise.
"Sei un pazzo, Damon!" urlò Elena facendo svegliare Stefan, che cercò di dimenarsi e spezzare le corde, infondo lui e Damon bevevano verbena ogni giorno, ma non ci riuscì comunque. "Mi dispiace averti coinvolto Elena." Stefan lo disse ancora una volta.

Poi il telefono di Elena squillò e Damon lesse il nome sullo schermo "Elijah Mikaelson, perché mai l'originale dovrebbe chiamarti?" domandò confuso, ma era una domanda che rivolgeva a se stesso più che alla ragazza. "Pronto?" rispose "oh che maleducato, ha già riattaccato! Presumo che fra un po' me lo ritroverò tra i piedi".
Stefan e Elena ringhiarono, non avevano le forze per fare altro mentre entrambi ricadevano di nuovo nell'oblio.

Ebbero la forza di riaprire gli occhi solo un'ora dopo, a detta di Damon che li fissava dal gradino più alto che dava nel corridoio. Elena si accorse di un'altra persona legata accanto a loro.
"Oh cielo! Caroline!" Stefan si accorse della bionda che adesso si ritrovava nella loro stessa situazione.
"Dovevo pur far qualcosa, era passata di qui e vi ha trovato, così le ho dovuto iniettare della verbena e riservare lei il vostro stesso trattamento"

Ad Elena scese una lacrima, non riusciva più a riconoscerlo... non era più il Damon che conosceva, ogni parola detta da lui la faceva sprofondare nello sconforto, con la consapevolezza che forse il ragazzo di prima non sarebbe più tornato, neanche con i sentimenti accesi. Era stata lei a causare tutto questo? Guardò alla sua sinistra per scorgere i volti dei suoi amici, Stefan ricambiò lo sguardo e sembrò dirle che sarebbe andato tutto bene, Caroline invece non si era ancora svegliata. Poi lanciò uno sguardo alle grandi finestre dove i raggi del sole piano piano, lentamente ed inesorabilmente avanzavano pronti a dettare la loro sentenza, di morte.
Tornò a guardare Damon che la fissava intensamente, sbeffeggiandola con quel suo dannato sorriso.
"Per favore" supplicò, "lascia andare almeno loro, non hanno fatto niente".
Damon non rispose, anzi si sistemò meglio sui gradini appoggiando un gomito a terra e stirando una gamba, quasi volesse gustarsi meglio la scena che aveva davanti.
"Elijah verrà a cercarmi, Damon." lo disse con forza.
'Spero che arrivi presto, spero che arrivi... Elijah ti aspetto' ma questo lo pensò soltanto, poi ancora una volta si addormentò, la verbena aveva causato ferite profonde ed era riuscita ad entrare in circolo.

  
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