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Autore: eddiefrancesco    07/09/2021    1 recensioni
Quando scopre che la nonna, eccentrica gentildonna con il vezzo del mecenatismo, ha una nuova dama di compagnia, Marcus, conte di Hawkridge, si precipita nel Devon.
Gli basta un'occhiata per capire che la ragazza in questione non è la solita approfittatrice, ma questo non significa che la giovane non abbia qualcosa da nascondere.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Storico
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Ma Amy non dava l'impressione di essersi accorta di nulla. O la signora Chantry era così innocente che il suo matrimonio era una totale finzione, o aveva alle spalle una brillante carriera di attrice... - Amy, sono sicura che non occorre che lei riviva certi penosi ricordi - la conforto' lady Hawkridge, colpendo il nipote tra le costole con il gomito quando lui aprì la bocca per indagare. L'occhiataccia di Marc fu contrastata da un sorriso disarmante. - Sono così lieta che tu sia qui, Marc, mio caro. Augusta sta passando l'inferno, con Crispin. Non che il ragazzo dia retta a qualcuno, ma dà l'impressione di considerarti un dio, perciò forse ascolterà te, e il cielo sa che il povero Nettlebed non riesce...- - Se Nettlebed si occupasse di suo figlio, invece di fidarsi di Augusta quando sostiene che è di salute cagionevole, forse riuscirebbe a raddrizzarlo - borbotto' Marc. Scorse un lampo di approvazione negli occhi della giovane e inarco' un sopracciglio. - Pare che sia d'accordo, signora Chantry.- - Non mi permetterei mai di formulare un giudizio, milord, non avendo esperienza di giovani.- - Non è mai stata impiegata come istitutrice nella sua, ehm, carriera? - - No, signore. La mia posizione presso lady Hawkridge è la mia prima esperienza... Uhm... Intendo...- - Come dama di compagnia - mormorò lui. Le ciglia di lei ebbero un fremito imbarazzato. Non era poi tanto innocente, allora. Marc si chiese cosa diavolo ci facesse come dama di compagnia di una anziana signora quando avrebbe potuto guadagnare una fortuna in un'altra posizione... No, meglio tenere la mente lontana dal piano orizzontale. Lei lo sfidò alzando il mento. - A proposito di doveri...Sono certa che lei e lady Hawkridge avrete piacere di parlare in privato, perciò se è così gentile da accompagnarla in salotto, io proseguiro' col mio lavoro. Biglietti - chiari', vedendo l'espressione scettica di lui. - Teniamo qui la riunione del comitato per l'abbellimento del villaggio. Varicella in casa del vicario. Sono sicura che le signore saranno estasiate dalla sua presenza, se vorrà intervenire, ma prima dobbiamo informarle e...- Si interruppe, senza fiato. - Si, Marc, vieni - la assecondo' la contessa, tirandolo per un braccio. Prima che potesse protestare, la signora che era venuto a cacciare gli fece un sorriso dolce e gentilmente gli chiuse la porta della biblioteca in faccia. Lui guardò truce il pannello di legno a un centimetro dal suo naso. - Correggimi se mi sbaglio, nonna, ma non sono stato appena espulso dalla mia biblioteca? - - Ma certamente, caro. Non puoi certo aspettarti che la povera Amy si metta a scrivere mentre tu scruti da sopra la sua spalla, vero? - Lui strinse i denti. - Nonna, noi due dobbiamo fare un discorsetto.- - Che bellezza.- Imperturbabile, lady Hawkridge lo sospinse verso il salotto. - Voglio sentire gli ultimi pettegolezzi di Londra. Sai, sono queste le cose che mi piacerebbe leggere nelle tue lettere, invece che continui rimbrotti. Per tua affermazione, io non raccolgo cagnolini randagi! - Lui non poté fare a meno di sorridere. - Certo che lo fai. Guarda come ti sei comportata con Pelham e con me.- - Questa è un'altra storia. - Dichiarò la contessa con dignità. - Eri nostro nipote, e dopo il terribile... E anche Pelham aveva perso i genitori come te.- Agito' il piumino con considerevole violenza. - Cos'altro potevo fare dal momento che quel vecchio sciocco di Colborough Court non si interessava del suo unico nipote? - - Anche Colborough aveva perso un figlio e una nuora, nonna - le ricordò gentilmente Marc. - Si - ammise la contessa. - In effetti non era mai stato tanto irascibile fino a quel terribile giorno. Come dicevo anche ad Amy...- - Proprio della signora Chantry, nonna, ti volevo parlare. Per un attimo, poco fa, ha assunto un'aria colpevole.- - Colpevole! - Sua nonna lo squadro' oltraggiata, come se avesse accusato lei di attività nefande. - Che cosa orribile da dire. Povera, piccola Amy. E di cosa, di grazia? - - Non lo so, anche se dopo le imprese dei tuoi precedenti segretari nulla mi sorprenderebbe. Intendevo solo dire che la signora Chantry mi ha guardato come se si aspettasse di essere scacciata come è successo a quell'idiota di un poeta e fosse preparata a puntare i piedi! - - La cosa non mi sorprende! - Dichiarò la contessa, indignata. - Che idea! - Buttare fuori a calci la povera piccola Amy dalla finestra della biblioteca.- - La povera piccola Amy è un enigma.- Marc trafisse la nonna con uno sguardo penetrante. - Cosa sai di lei? - - Un sacco di cose - Dichiarò lei in tono vagamente di sfida. - Ma non intendo parlare di Amy mentre vaghi come una tigre pronta a balzare su tutto quello che dico.- - E va bene. - Alzando le mani in un gesto conciliante, Marc si avvicinò al sofà e vi si lasciò cadere. - Ecco.- Sua nonna gli sorrise, radiosa. - Molto meglio. Dunque, fammi pensare. La cara Amy è così dolce, così servizievole, così...- - Chi era suo marito? - Il risultato fu uno sguardo del più profondo sbalordimento. - Mio caro, ma è ovvio! Il signor Chantry.- Marc si prese la testa fra le mani. - Povero, povero, tesoro.- Sua nonna lo picchietto' consolatoria col piumino. - Devi essere stanco. Un viaggio tanto lungo, venire fin qui da Londra. Dovresti andare subito a riposare in camera tua.- - Nonna, non ho bisogno di coricarmi.- Marc fissò rassegnato la polvere sulla sua giacca. - Intendevo, cosa faceva il signor Chantry? Era un uomo d'affari? Un ladro? - - Oh, cielo, di quanti anni mi porta indietro questa frase. La mia vecchia tata. Quando mangiavamo le ciliegie, facevamo un gioco contando i noccioli. Ricco, povero, mendicante, ladro. Avremmo sposato colui che corrispondeva all'ultimo nocciolo. Oh, che bei ricordi.- La contessa sospirò. - Sto cercando di appurare dei fatti, nonna. Finora non sappiamo chi era il signor Chantry, cosa faceva nella vita, o quando è morto. Quanti anni ha la signora Chantry? - - Santo cielo, non gliel'ho mai chiesto! Né dovresti farlo tu. Insomma, Marc! Chiedere l'età a una signora.- - Lascia perdere l'indignazione, nonna. La signora Chantry, malgrado la sua aria posata, sembra giovanissima. Sarei sorpreso se avesse più di vent'anni. Che mi dici della sua situazione finanziaria? Augusta sostiene che era in povertà, ma è vestita con eleganza.- - Ma naturalmente. Pensi che avrei lasciato la mia dama di compagnia aggirarsi per casa vestita di stracci? Ovviamente, ho dato ad Amy una piccola somma perché rinnovasse il guardaroba.- - Una piccola somma.- Marc annuì truce. - Eccoci al punto. Quanto piccola? - - Molto piccola - Dichiarò sua nonna trionfante. - Ho cercato di convincere Amy a prendere di più, ma lei non ha voluto sentirne parlare. Ha detto che era capace di cucirsi degli abiti con degli scampoli di stoffa trovati nell'emporio del villaggio. E devo dire che aveva ragione. Sa fare tante cose. Pensa, sa perfino cucinare! Un tale conforto, se si considera che la signora Pickles potrebbe prendersi la varicella da un momento all'altro.- - Un conforto davvero. Ho notato che il giacchino che ha tanto abilmente confezionato non è da lutto. Al contrario.- - Primula - Specifico' la donna. - Una pallidissima sfumatura di giallo e, abbinata al crema, più che indicata per una giovane vedova appena uscita dal lutto. Inoltre, quando esce indossa una mantella verde scuro. Marc, mio caro, sai che sono sempre felice di vederti, ma mi prometti di non intimidire la povera Amy? - - Ti prometto che non intimidiro' la signora Chantry - Ripeté lui ubbidiente. Era una promessa che si sentiva di poter fare. Se la signora Chantry non aveva nulla da nascondere, poche domande non l'avrebbero infastidita. E poi, non sembrava una che si lascia intimidire facilmente. Amy rimase accasciata contro la porta della biblioteca per cinque minuti buoni, le mani sul cuore perché non le saltasse fuori dal petto. Non aveva mai conosciuto un uomo che incutesse più soggezione.
   
 
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