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Autore: Justice Gundam    09/09/2021    1 recensioni
Seguito di Best Wishes Reload. Due mesi dopo la sconfitta del Team Plasma, Ash, Pikachu e Misty cominciano un nuovo viaggio nel continente di Kalos, per inseguire i loro sogni e cercare risposte ai tanti misteri che ormai circondano le loro vicende nel mondo dei Pokemon. Un nuovo tipo di evoluzione, il potere sconosciuto dell´Aura, vecchi e nuovi amici, il mistero di una guerra che devastó il mondo tremila anni fa... questo ed altro attende i giovani eroi nel loro viaggio, che li porterá a scoprire segreti che prima d´ora non avevano neanche sospettato... (Pokeshipping) (Contestshipping)
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ash, Misty, Serena, Un po' tutti | Coppie: Ash/Misty, Drew/Vera
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Anime
Capitoli:
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Pokemon XY Reload

Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam

 

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Capitolo 41 – Fuga dal Team Flare

 

"Hm? E' qui che... ti incontri con il tuo superiore?" chiese Marin incuriosita, mentre lei e Alan uscivano dalla cabina dell'ascensore, entrando poi in un corridoio elegantemente decorato ed arredato. Una luce soffusa, proveniente dalle eleganti lampade attaccate ai muri come tante candele, dava un'atmosfera calma e riflessiva, e i due giovani allenatori, accompagnati da Charizard e da Chespie, si incamminarono lungo il corridoio. Il tappeto di raso rosso attutiva il suono dei loro passi, ma la giovane donna dai capelli blu seduta alla scrivania all'estremo opposto del passaggio si accorse comunque della loro presenza, e alzò lo sguardo verso di loro, riconoscendo all'istante il ragazzo dai capelli neri.

 

"Bentornato, Alan." disse. La sua voce era abbastanza profonda per una ragazza, e il suo sguardo esprimeva intelligenza, curiosità... e una strana sensazione di lontananza, come se fosse in qualche modo avulsa dal resto dell'umanità e riuscisse a ragionare solo in termini di convenienza. "Immagino che avessi appuntamento con il signor Elisio."

"Buongiorno, signorina Martynia." Alan ricambiò il saluto, e il suo Charizard chinò educatamente la testa. "Si, in effetti è così. Il signor Elisio sta aspettando un mio rapporto."

Martynia fece un cenno con la testa, ma prima di dare al ragazzo accesso all'ufficio del suo capo, diede un'occhiata a Marin e la osservò con sospetto. Marin, sentendosi un po' intimorita, deglutì e si avvicinò ad Alan e Charizard, mentre il suo Chespin si piazzava davanti a lei. "Nessun problema. Ma non stavamo attendendo la sua accompagnatrice." disse. "Sei pregata di attendere fuori, piccola."

Tuttavia, Alan fece un cenno con la mano per dire che andava tutto bene. "Marin è con me. Non ci saranno problemi se assiste anche lei." affermò. La bambina provò una sensazione di orgoglio e contentezza. Anche se Alan non era tipo da mostrare facilmente le sue emozioni, Marin capiva che il suo amico la considerava parte del suo team.

 

Martynia sembrò rifletterci su per un attimo, poi alzò le spalle e decise che non era un suo problema in ogni caso. Se il signor Elisio avesse avuto dei problemi, lo avrebbe detto. "Va bene, come desideri." affermò con distacco. Con dei movimenti che ormai le venivano naturali, la giovane donna premette un pulsante sulla sua scrivania e parlò nella comunicazione. "Signor Elisio, il signorino Alan è tornato per fare rapporto sulle sue osservazioni. Ha portato con sè una giovane allenatrice che ha trovato durante il suo viaggio... vuole che faccia entrare anche lei?"

 

"Non fa nessuna differenza per me. Prego, fate entrare anche lei." rispose la voce forte ed autorevole del famoso magnate. Martynia disse di sì con la testa e premette un altro pulsante, con il risultato che le doppie porte vicino alla scrivania si aprivano con un suono acuto.

"Molto bene. Il signor Elisio vi sta aspettando." disse la giovane donna, e con un elegante gesto del braccio, invitò i giovani allenatori e i loro Pokemon ad entrare nella grande sala dietro le porte. Alan fece un cenno con la testa, e Marin si fermò per un paio di secondi per ringraziare profusamente e nervosamente prima di seguire Alan verso il salone... ed inciampare su una piega del tappeto finendo così faccia a  terra!

 

"Chespin!" esclamò allarmato il suo starter, mentre la bambina cominciava a rialzarsi e si massaggiava il nasino arrossato, con un'espressione di assoluto imbarazzo. Alan, da parte sua, sospirò ormai abituato a quei piccoli incidenti.

"Lo sai, dovresti avere un portamento un po' più elegante, quando incontr con una persona come il signor Elisio." affermò il giovane, che tese una mano a Marin e la aiutò a rialzarsi.

La bambina mise il broncio e cercò di difendersi. "Hey, non l'ho fatoo apposta! C'era una piega sul tappeto!" si lamentò. Si rimise a posto i vestiti e si scusò con Martynia con un inchino, per poi seguire Alan, Charizard e Chespie nell'ufficio. Le doppie porte si chiusero dietro di loro, e Martynia ritornò alla sua operazione, pensando tra sè a quella mocciosa che accompagnava Alan. Non le dava certo l'impressione di una persona di valore. Non certo come lei, Alan o il signor Elisio. Per quale motivo Alan volesse essere accompagnato da una mediocre come lei, Martynia non riusciva ad immaginarlo... Comunque, pensò tra sè, entro breve la cosa non avrebbe più fatto alcuna differenza. Non avrebbe dovuto sopportare la presenza di quella marmocchia ancora a lungo.

 

 

oooooooooo

 

 

"Benvenuti. Prego... mettetevi pure comodi." disse elisio, alzandosi dalla sua scrivania e facendo un sorriso educato. Con un gesto della mano, indicò ad Alan e Marin un paio di morbide e confortevoli poste davanti alla sua scrivania, e la bambina sgranò gli occhi per la meraviglia davanti a una simile opulenza. Si era aspettata di trovarsi davanti a qualcosa di meraviglioso, ma quel gigantesco e lussuoso ufficio superava ogni sua previsione!

 

"S-signor Elisio... lei... lei davvero lavora qui? In un posto così fantastico?" chiese la bambina, mentre schizzava da un punto all'altro dell'ufficio per guardare tutto quello che la incuriosiva. Ora stava guardando un bellissimo quadro che raffigurava Elisio assieme ad un maestoso Pyroar - lo stesso Pyroar che attendeva pazientemente, seduto accanto al magnate; poi schizzava verso alcuni attestati appesi alle pareti - riconoscimenti del lavoro che l'uomo aveva fatto per migliorare le condizioni di vita della gente di Kalos...

Alan, sentendosi un po' in imbarazzo per il comportamento della sua compagna di viaggio, sospirò senza cambiare espressione. "Chiedo scusa, signor Elisio. E' la prima volta che la mia compagna di viaggio vede un posto simile." affermò con tutta calma.

 

Elisio, dando prova di notevole comprensione e pazienza, accolse il comportamento di Marin con un sorriso amichevole. "Non è un problema, giovane Alan. La tua compagna di viaggio è nell'età in cui tutto quello che è nuovo sembra straordinario e incute curiosità e meraviglia. Una potente combinazione." affermò. "Trovo che siano entrambe sensazioni che all'umanità farebbe bene riscoprire. Detto questo, però, non voglio annoiarti con dei discorsi troppo prolissi. Quindi... prego, accomodati. C'è qulcosa che desideri, prima che cominciamo il nostro discorso?"

"Un po' d'acqua, per favore. Niente di più." disse il ragazzo, accomodandosi davanti all'impressionante scrivania di Elisio.

"Ehm... anche per me e per Chespie, per favore!" esclamò Marin, interrompendo giusto per un paio di secondi il suo giro dell'ufficio. Con un cenno della testa, Elisio fece loro cenno di sedere e tirò fuori una bottiglia d'acqua, che usò per riempire alcuni bicchieri finemente scolpiti. Ne porse alcuni ad Alan, Marin e Chespin, e prese in sorso dal suo, con studiata calma.

 

"Molto bene. Vi ringrazio per essere venuti con cortese sollecitudine." disse l'uomo, accarezzando con una mano il suo possente Pyroar. Il Pokemon leone emise un sommesso ruggito di gratitudine e chiuse gli occhi, comportandosi come un gattone coccolato. "So che hai avuto modo di incontrare molti Mega Pokemon in quest'ultima parte del tuo viaggio, Alan. In particolare, hai affrontato il Mega Blastoise del Superquattro Narciso, e il Mega Blaziken dell'allenatrice Vera Maple, di Hoenn. Quali impressioni hai avuto?"

 

Marin e il suo Chespin rimasero in silenzio per non disturbare il loro compagno, e Charizard fece un breve cenno con la testa prima che il suo allenatore desse la risposta. "Devo ammettere che non ho mai incontrato un avversario della portata del signor Narciso. La sua padronanza della Mega Evoluzione superava chiaramente la mia. E l'allenatrice Vera Maple... nonostante la giovane età, era già in grado di usare la Mega Evoluzione e trasformare il suo Blaziken in un avversario formidabile. Devo ammettere che sappiamo ancora troppo poco sulla Mega Evoluzione, e avrei bisogno di incontrare più allenatori che la sappiano padroneggiare bene, per avere dei buoni risultati."

 

Elisio annuì, perfettamente d'accordo con il suo pupillo. "Comprensibile. E anche a Kalos, non si può negare che siano ancora troppo pochi coloro che riescono ad instaurare un rapporto così stretto con i loro Pokemon." Rispose, con un sottofondo di invidia e di rimprovero al tempo stesso... anche se Alan non era sicuro di chi volesse rimproverare. "In effetti... ora che ci penso, potresti avere presto un'occasione di trovare un avversario alla tua altezza."

 

Il giovane dai capelli neri cambiò impercettibilmente la sua espressione. Elisio notò che la sua fronte si era aggrottata un po' per esprimere interesse e curiosità. "Immagino che la cosa riscuota il tuo interesse, Alan. Sto parlando di Rocco Petri, il Campione della Lega Pokemon di Hoenn." rispose il magnate, con un sorriso soddisfatto. "Le mie fonti hanno confermato che di recente, dopo le vicende di Vera e del suo gruppo nel continente di Reborn, Petri è entrato in possesso di una Megapietra... e che è diretto proprio qui a Kalos per imparare di più sul fenomeno della Megaevoluzione. Immagino che non ci sia bisogno di sottolineare che è un'occasione unica."

 

"Dice... davvero?" chiese Alan. Marin rimase piacevolmente sorpresa di vedere l'espressione sbalordita ed incuriosita che per un attimo apparve sul volto del suo compagno di viaggio. Quel ragazzo sembrava sempre così controllato... tuttavia, l'autocontrollo di Alan si riaffermò un attimo dopo, e il giovane si schiarì la voce. "Certo, posso comprendere il valore di questa occasione. Tuttavia, dubito che una personalità importante come il campione in carica di Kalos possa dedicare del tempo ad un allenatore relativamente sconosciuto come me."

"E' evidente che non conosci il signor Petri, mio giovane amico." rispose Elisio. Il suo Pyroar fece un cenno con la testa, come a voler sottolineare le parole del suo allenatore. "Anche tralasciando il fatto che Petri è conosciuto per essere una persona che dedica molto del suo tempo agli altri, ed è impegnato in progetti di assistenza e solidarietà... so per certo che di recente, l'allenatrice di Hoenn Vera Maple, la stessa che tu hai incontrato tempo fa a Desertopoli, è rimasta coinvolta nelle faccende della resistenza di Reborn, allo scopo di salvare la nipote di una personalità molto importante della Lega di Hoenn."

 

Marin sbattè gli occhi sorpresa. Aveva già sentito parlare, per sommi capi, di cosa fosse successo a Reborn, e che Vera Maple e i suoi amici erano stati fondamentali per sconfiggere il Team Meteora e riportare la pace in quella regione. Ma non immaginava che le vicende di Reborn avessero riguardato così da vicino la Lega di Hoenn. "Oh? Davvero? Chiedo scusa, signor Elisio, spero che non sia una domanda inopportuna... ma immagino che stia parlando di Ortilla, la famosa coordinatrice esordiente. In che modo Ortilla è legata alla Lega di Hoenn?" chiese.

"Legittima curiosità." rispose tranquillamente Elisio. "La signorina Ortilla è la nipote del signor Adriano, il Campione uscente della Lega di Hoenn nonchè amico di vecchia data del signor Petri. Questo ha creato un debito di gratitudine da parte di entrambi i Campioni nei confronti della signorina Maple. Se Alan si presentasse come un amico personale della signorina Maple, preferibilmente anche accompagnato dalla stessa, è probabile che Petri sarebbe disposto a concedergli un incontro amichevole."

 

Il Charizard di Alan assunse un'espressione interessata e vagamente eccitata. Come molti della sua specie, il Pokemon Fuoco/Volante non poteva resistere alla prospettiva di un combattimento eccitante.

"Capisco." rispose Alan, nascondendo la vaga eccitazione che provava all'idea di un incontro con un allenatore di quel calibro. Certo non era sicuro di poter vincere, ma per il momento il suo compito era di raccogliere quanti più dati possibile sulla Mega Evoluzione... e poi, anche da una sconfitta sarebbe stato possibile imparare. "Va bene, signor Elisio. Cercherò di mettermi nuovamente in contatto con Vera Maple e di incontrare il signor Petri." Rivolse la sua attenzione a Marin, che sembrava non stare più in sè dall'eccitazione. "Immagino che non ci sia neanche bisogno di chiederti se hai intenzione di venire con me."

 

"Puoi dirlo forte che veniamo con te!" esclamò la ragazzina. "Io sono la tua partner, no? E' mio dovere accompagnarti! E poi, sarà eccitante conoscere un autentico Campione di Pokemon!"

"Chespin!" il piccolo Chespin battè le mani davanti a sè, anche lui entusiasta all'idea.

 

"Non vedo perchè non dovrebbero partecipare anche loro." rispose Elisio con un cenno della testa. "Questo entusiasmo sarà necessario ai fini dei nostri progetti. So che quello che sto dicendo potrebbe sembrare un'esagerazione, mia giovane amica, ma quello che stiamo facendo in questo momento avrà delle ripercussioni molto importanti sul futuro di Kalos, e probabilmente anche del resto del mondo."

"Dice davvero, signor Elisio?" chiese Marin, sempre più meravigliata. Era convinta che già aveva visto grandi cose in precedenza, ma adesso... si stava rendendo conto che stava prendendo parte in qualcosa di straordinario!

 

"Il mio scopo è quello di usare la Mega Evoluzione e la tecnologia ad essa collegata per creare un mondo di bellezza ed armonia eterne. Un mondo in cui tutti abbiano il loro spazio e le loro risorse, in cui nessuno prenda più di quanto gli è dovuto." continuò Elisio. "E in questo momento, tu e il tuo compagno fate parte di questo progetto. Spero che ne siate fieri."

 

La bambina e il suo Chespin si alzarono in piedi con una tale rapidità ed entusiasmo, che Alan per un attimo ebbe l'impressione che Marin avrebbe finito per scivolare e cascare a terra come al solito! "Con... con estremo piacere, signor Elisio!" esclamò, la voce che si alzava di qualche ottava! "So... so che io e Chespie siamo dei principianti, ma... se possiamo dare una mano ad Alan e a Charizard... e se possiamo aiutarla a realizzare il suo sogno... allora faremo del nostro meglio!"

"Chespin!" esclamò il buffo Pokemon d'Erba.

 

Alan non riuscì a trattenere un piccolo sorriso. Nonostante la loro mancanza di esperienza, Marin e i suoi Pokemon erano sinceramente intenzionati a dare una mano, e non se la sentiva certo di mancare loro di rispetto per questo. In fondo, ora che ci pensava, anche Marin cercava di diventare più forte a modo suo. Come del resto cercava di farlo anche lui, anche se per motivi diversi.

In poche parole, finchè Marin non si fosse cacciata in qualche pasticcio e fosse rimasta fedele ai suoi principi, Alan non vedeva perchè negarle la possibilità di seguirlo e rendersi utile...

 

"Molto bene." disse infine Elisio, dopo aver preso un sorso dal suo bicchiere. "Immagino che siate già desiderosi di riprendere la vostra ricerca, ma... se la cosa non vi dispiace, vorrei chiedervi di prendervi una giornata di pausa. Ho fatto appositamente preparare le vostre stanze degli ospiti, e credo che vi farebbe bene riposarvi e riprendervi un po' dalle fatiche del vostro viaggio."

Alan non era certo il tipo che amava i lussi e la mollezza, ma Elisio era stato così disponibile e gentile nei loro confronti, che il ragazzo si sentiva quasi in colpa nel rifiutare la sua offerta... e poi, anche se lui si sarebbe accontentato di dormire sotto una tenda, in un sacco a pelo... perchè negare a Marin la possibilità di fare una nottata un po' più tranquilla? La bambina non stava dicendo nulla e neanche Chespin... ma da come stava muovendo le gambe e sfregando le mani tra sè, si capiva che l'offerta di Elisio li stuzzicava non poco.

 

"La ringraziamo per la disponibilità, signor Elisio." disse infine alan. "Vorrà dire... che per stanotte approfitteremo della sua ospitalità. Domattina riprenderemo il nostro viaggio, e contiamo di darle buone notizie il prima possibile."

"Ottimo." disse Elisio con un cenno affermativo della testa. "E' giusto impegnarsi per raggiungere il proprio obiettivo, ma una persona deve anche comprendere quando è il caso di rilassarsi un po' e permettere al proprio corpo e alla propria mente di riprendersi dalla fatica."

"Grazie! Grazie, signor Elisio! Lei è davvero una grande persona!" esclamò Marin tutta contenta.

 

 

oooooooooo

 

 

Xante diede un'occhiata alle immagini che si susseguivano sullo schermo del suo terminale. In quel momento, lo scienziato del Team Flare si sentiva insoddisfatto... e un po' frustrato, se doveva essere sincero. La ricerca stava proseguendo, ma non con la velocità che sperava. Tutti i dati che aveva gli dicevano che il potere di Hoopa avrebbe potuto evocare altri Pokemon Leggendari, e che non sembravano esserci particolari limitazioni. E che Hoopa avrebbe potuto anche rubare oggetti e creature a distanza, usando un sistema di passaggi dimensionale che allo scienziato era ancora sconosciuto. Doveva ammettere che l'idea era molto interessante, ma se non riusciva a comprendere pienamente come funzionasse questo meccanismo, non gli sarebbe servito a molto.

 

"Accidenti... non credevo che ci sarebbero state tutte queste complicazioni." disse tra sè, dopo aver confrontato tra loro due immagini che ritraevano un artefatto simile ad una giara a forma di anello, con un collo lungo e sottile e un tappo la cui forma ricordava quella di un volto umano stilizzato. "Da quanto ho capito, questo artefatto, il Vaso del Vincolo, è esattamente quello che serve per tenere contenuto il potere di Hoopa, e che gli consentirebbe di scatenare la sua forza se venisse usato nella maniera giusta. Ma se non riuscissimo a tenere il suo potere sotto controllo, la cosa si ritorcerebbe senza dubbio contro di noi. Non possiamo prendere la cosa con leggerezza."

 

Xante riprovò a fare alcuni confronti, inserendo tutti i dati di cui era in possesso, e aggiungendo alcune variazioni, in modo da simulare altre situazioni che fino a quel momento non aveva preso in considerazione. Ciò nonostante, lo scienziato dovette ammettere che al momento, non era in possesso di dati sufficienti per giungere a delle conclusioni affidabili. C'era ancora troppo che non sapeva su Hoopa e sui Pokemon Leggendari di Kalos, e si rendeva perfettamente conto che non aveva un margine di errore troppo ampio. Se avesse sbagliato, c'era il rischio che i loro piani venissero mandati all'aria... o peggio ancora, che i loro concorrenti, quegli individui che stavano andando in giro per Kalos a rapire Pokemon a destra e a sinistra, potessero fargliela sotto il naso.

 

Non che a Xante importasse molto di un "mondo di bellezza eterna", come il Team Flare amava predicare. Quanti diloro credevano veramente a quelle stupidaggini, in ogni caso? Xante preferiva i freddi, concreti fatti scientifici, e non si poteva negare che Hoopa avesse dei poteri enormi... che sicuramente avrebbero potuto essere di grande utilità al Team Flare in futuro. L'idea di studiare un Pokemon così misteriosi e potente lo mandava in eccitazione... ma Xante si impose di mantenere la calma e non bruciare le tappe. Prima di poter fare qualsiasi cosa con Hoopa, era necessario comprendere quanto più possibile della sua natura e delle sue capacità.

 

Per quanto gli seccasse ammetterlo, la sua scienza poteva spinggersi solo fino ad un certo punto senza delle informazioni precise... informazioni che soltanto certe persone potevano avere.

"Molto bene, visto che è così che dev'essere..." disse infine. Si staccò dalla console e sitolse gli occhiali per il tempo sufficiente a sfregarsi gli occhi, poi si rivolse ad alcune reclute vestite di rosso. "Andate a prendere i nostri ospiti, per favore. Cercherò di convincerli a farsi uscire il fiato in un altro modo."

 

"Va... va bene, signor Xante." rispose una donna dai capelli rossi che fluivano elegantemente lungo la schiena - contrastando la sua discutibile scelta di abbigliamento. "Dobbiamo portare solo i due fratelli, o anche Vera Maple?"

Xante alzò le spalle. "Meglio che prendiate con voi anche la ragazzina." affermò. "Dopotutto, è un'allenatrice di valore, ed è probabile che sappia qualcosa di più sulle leggende di Kalos. Inoltre, possiede una Megapietra e un Megabracciale, quindi è probabile che sia stata messa a parte di qualcosa di più... e poi, mi piacerebbe studiare anche quella tecnologia!"

"Va bene, dottor Xante..." rispose una recluta maschile, prima di uscire dalla stanza assieme ai suoi compagni e dirigersi verso il blocco celle dove erano tenuti i loro "ospiti". Il capo del dipartimento scientifico del Team Flare sperò tra sè che quella potesse essere la svolta che stava aspettando... se avesse potuto dare qualche buona notizia al suo capo, sicuramente la sua ricerca ne avrebbe tratto giovamento.

 

 

oooooooooo

 

 

Il gruppo di Vera e Drew, che ovviamente comprendeva anche i due gemelli di Desertopoli, era ancora in attesa di sviluppi, seduto nella loro cella senza poter fare nulla se non aspettare di scoprire cosa avessero in mente quei malfattori.

Ciò nonostante, la ragazzina e i suoi compagni si erano decisi a non restare senza fare niente... e infatti, in quel momento, stavano provando un passatempo che Hitomi aveva proposto.

 

"A questo punto, istruisco il mio Walrein in modo che usi Surf, proprio quando il tuo Blaziken non riesce più a muoversi tanto velocemente." disse la bambina, seduta sui talloni con gli occhi chiusi e le mani appoggiate sulle ginocchia, come se fosse in una sorta di meditazione. "Vediamo un po' come te la cavi."

"Per me non è un problema." continuò Vera, anche lei nella stessa posizione di Hitomi, e girata in modo che le due bambine fossero faccia a faccia, e ciò nonostante non si vedessero. "Dico a Blaziken di usare un attacco Protezione, e poi gli faccio usare un contrattacco con Stramontante."

"Hm. Queste tattiche sono banali." si lamentò Hitomi scuotendo la testa. Finalmente, la bambina più piccola aprì gli occhi, mettendo fine a quel gioco. "Non è la stessa cosa se ci alleniamo senza i nostri Pokemon... non riusciamo a farci venire delle buone idee."

 

Vera alzò le spalle e fece una breve risata. "E' vero. Per quanto possiamo sforzarci, non possiamo immaginare tutte le variabili che possono saltare fuori in un duello di Pokemon." rispose. "Piuttosto, credo che adesso vengano a prenderci. Che cosa vorranno da noi?"

Drew tese le orecchie e sentì i passi di qualcuno che si dirigeva verso il blocco celle. Anche Baraz e Maram assunsero un contegno più posato e attesero che i loro carcerieri arrivassero... cosa che in effetti si verificò pochi attimi dopo, quando due uomini del Team Flare - resi inconfondibili da quei vestiti rossi così pacchiani - arrivarono e si fermarono davanti alla loro cella. Immediatamente, Drew fissò con espressione acuta i due individui, che ricambiarono lo sguardo e fecero cenno ai loro prigionieri di restare lontani dalle sbarre. Una Mightyena e un Pinsir accompagnavano le due reclute, come ulteriore incentivo.

 

"Molto bene... adesso, restate lontani, e non cercate di fare scherzi." affermò uno dei due uomini del Team Flare. L'altro provvide a tirare fuori una chiave e aprire la porta della cella, per poi fare cenno ai ragazzini di uscire uno alla volta. "Bene... okay, ragazzi, il nostro capo, il Dr. Xante, vi dà un'altra possibilità di dire quello che sapete sulla Mega Evoluzione e su tutto ciò di cui abbiamo bisogno. Cercate di giocarvela bene."

"Non avendo i nostri Pokemon, credo che non abbiamo molta scelta, in questo momento." disse Max con sarcasmo. "A proposito, se avete intenzione di usare di nuovo il solletico, vi informo che sono diventato resistente, e non sarà più tanto efficace!"

"Anche noi abbiamo le nostre strategie che si evolvono." commentò Vera, rivolgendo all'uomo con la Mightyena un sorriso beffardo. Maram si fece scappare una breve risata, nonostante la situazione, ma gli uomini del Team Flare non diedero prova di aver raccolto la provocazione... e anzi, risposero per le rime."

 

"Non vi preoccupate, non abbiao intenzione di usare queste vili tattiche del volgo. Noi del Team Flare siamo persone di un altro livello." rispose il tizio con il Pinsir. Il suo Pokemon incrociò le braccia sul petto e fece schioccare tra loro le mandibole ricoperte di aculei, in un atteggiamento di spocchia.

"In effetti, in quanto a ridicolaggine, i vostri vestiti sono a tutt'altro livello rispetto ai nostri." Drew fulminò i due scagnozzi con una battuta, e i prigionieri fecero una breve risata mentre le due reclute erano costrette a mordersi la lingua.

 

"Credo che... assumerete un tono diverso quando il nostro capo vi farà la sua proposta." affermò il primo dei due scagnozzi. "Sarà interessante vedere come cambierete idea, una volta che avrete capito per cosa noi del Team Flare stiamo lavorando."

"Voi team di fuorilegge volete più o meno tutti la stessa cosa, ho notato." rispose Vera senza farsi impressionare. "Se non è conquistare il mondo, volete catturare quanti più Pokemon possibili per trarne profitto, o sfruttare la tecnologia collegata ai Pokemon per fare soldi. Non avete molta fantasia, lasciatevelo dire."

 

"Vedo che... le tue esperienze precedenti hanno colorito in maniera significativa la tua percezione. Ma noi del Team Flare non siamo come gli altri stolti." rispose il secondo uomo, quello accompagnato dal Pinsir. "Il nostro capo, il Dr. Xante, sarà lieto di spiegarvi tutto."

"Ah, già, quel panzerotto." rispose Hitomi con indifferenza. Mightyena le ringhiò contro, ma la ragazzina non lo degnò di uno sguardo. "Va bene. Vediamo se riesce a convincerci."

"Ma ho l'impressione che parta svantaggiato." ironizzò Max. Il gruppo aveva appena raggiunto la stessa sala nella quale Xante li aveva interrogati solo poche ore prima, e adesso, lo scienziato del Team Flare era in piedi accanto ad una scrivania, e si aggiustava gli occhialini con espressione saccente.

 

"Salve, ragazzi. Spero che vi siate trovati bene nelle nostre celle." disse lo scienziato mentre si lisciava i baffetti. "Se avete bisogno di qualcos'altro, non esitate a chiedercelo."

"Siete piuttosto servizievoli, per essere un branco di criminali senza scrupoli." affermò Baraz. Il ragazzo sembrava aver assunto di colpo un tono teso e freddo, ma sul momento, Maram immaginò che stesse semplicemente assumendo un certo contegno con quella gente che li stava minacciando. "Allora, cosa avete intenzione di fare, adesso? Corromperci per farci svelare tutto quello che sappiamo su Hoopa?"

 

"Oh, corrompere è una parola alquanto sconveniente, e potrebbe essere male interpretata." rispose l'uomo con un gesto noncurante della mano. "No, quello che volevo fare era semplicemente darvi un po' di spiegazioni e farvi capire come la vostra collaborazione porterà ad un risultato che converrà non solo ad entrambe le parti, ma anche al resto dell'umanità."

"Come?" chiese Hitomi corrugando la fronte. "Non penserai che siamo degli ingenui, vero? Sono una bambina, non una stupida. E' chiaro che tu stai facendo tutto questo soltanto perchè speri di guadagnare qualcosa lavorando con il Team Flare."

 

Xante non cercò di negare quello che in effetti era evidente a tutti. "E' vero, non farò finta che mi importi davvero qualcosa del resto dell'umanità. Io sono uno scienziato, e tutto quello che voglio è continuare i miei esperimenti e scoprire sempre di più. Ma questo non significa che il mio lavoro non possa essere usato per fare del bene a tante persone... o che non serva a costruire un mondo dove tutto sarà in abbondanza!" rispose.

Vera storse il naso. Anche quello era un vecchio trucco, e uno che non era più in grado di incantarla. Molti malfattori avevano usato questa scusa del voler fare del bene all'umanità, privilegiare il bene maggiore rispetto alle persone singole... ma alla fine, di solito erano tutte chiacchiere per giustificare le loro ambizioni a sè stessi o a chi fosse abbastanza ingenuo da crederci.

 

"Sì, sì... ci avete già parlato di questa storia, che vorreste fare del bene al nostro mondo, e che per fare questo volete controllare i Pokemon Leggendari. Sinceramente, come abbiamo detto prima, credo che non vi rendiate davvero conto di quanto potenti siano i Pokemon Leggendari. E... cosa avete intenzione di fare, per realizzare il mondo di cui parlate?" chiese Vera, cercando di tenere la conversazione sotto controllo. Più tempo riuscivano a guadagnare, migliori possibilità avrebbero avuto di pensare ad un piano per sfuggire a quei criminali. "Voglio dire, dovete avere per forza qualche idea. Volete usare i Pokemon Leggendari di Kalos, questo è evidente, ma a quale scopo? A cosa servirà il loro potere, e come farà a creare un mondo in cui tutto è in abbondanza, come dite voi?"

Xante si sedette alla scrivania, affiancato da diversi dei suoi uomini. "Beh, non posso dire tutto. Il piano è ancora da definire, in molte sue parti. E non ho la possibilità di divulgare ogni punto, ogni elemento del nostro progetto. Detto questo, però... posso rivelarvi qualcosa."

 

"Sentiamo." disse Maram. "Ma non credo che potrete dirci molto che non sappiamo già. Se ci conoscete bene, saprete che la nostra famiglia ha studiato già da molto tempo le leggende di Kalos."

Xante sorrise garbatamente e giocherellò con una penna appoggiata sulla scrivania, poi incominciò a parlare. "Dunque, se sapete già abbastanza della storia di Kalos e dei suoi Pokemon Leggendari, saprete anche della guerra che millenni fa è stata combattuta tra Kalos e Torren. E in particolare, del famoso re che costruì l'Arma Finale, con la quale avrebbe posto fine alla guerra."

Vera e Max strinsero gli occhi. Adesso la faccenda si faceva seria...

 

"I Pokemon Leggendari che vennero coinvolti nella creazione dell'Arma Finale furono Xerneas ed Yveltal... che erano, rispettivamente, le incarnazioni della vita e della morte." continuò a spiegare Baraz, che cercava in qualche modo di mantenere il controllo della situazione. Se non altro, voleva far vedere a quei criminali che non gli facevano paura... e anche nella peggiore delle ipotesi, avrebbe potuto guadagnare un po' di tempo per pensare ad un altro piano. "Con quell'arma, l'antico re riuscì a porre fine alla guerra e a riportare in vita il suo Pokemon, che era caduto durante gli aspri combattimenti. Ma la vittoria fu comunque pagata ad un prezzo elevato, con migliaia di caduti da entrambe le parti."

 

"Il re aveva deciso di usare l'Arma Suprema perchè era sconvolto dl dolore per la morte del suo Pokemon, Floette, morto durante la guerra." continuò Maram. "Voleva riportarlo in vita, e c'è riuscito... ma questo non riuscì a calmare la rabbia e la disperazione del vecchio re, che rivolse l'Arma Suprema contro Torren, provocando terribili tragedie. Al punto che Floette non sopportò più quello che il suo amico era diventato, e se ne andò. Nessuno lo vide mai più... men che meno il vecchio re, che cominciò a vagare per il mondo senza mai trovare pace."

 

"Vedo che conoscete bene le leggende. Beh, me l'aspettavo, da persone come voi." disse infine Xante compiaciuto. "Bene... ora immaginate cosa si potrebbe fare se riuscissimo a sfruttare l'energia dell'Arma Suprema per creare nuove tecnologie! Nuovi modi di usare i Pokemon! Nuove macchine, con le quali rendere la vita più facile ai prescelti del Team Flare! Se voi doveste dare dimostrazione della... nobiltà d'animo... che il nostro capo desidera, potreste anche voi entrare nel Team Flare! Dopo aver pagato la retta che tutti devono pagare per entrare nel nostro prestigioso club, si intende!"

 

"Una retta?" chiese Hitomi. "Certo... per essere gente che parla tanto di nobiltà d'animo, mi date l'impressione di essere molto venali."

Xante alzò le spalle. "Un'organizzazione come la nostra non si regge solo sulla buona volontà. E ho bisogno anch'io di fondi per i miei esperimenti." rispose. "Ma non preoccupatevi, non si tratta di una gran somma. Cinque milioni di Pokedollari. Certo, chi è disposto a fare un favore al mondo intero e dimostrare di essere pronto a lavorare per il futuro... non avrà problemi a pagare, vero?"

 

Vera si sentì girare la testa per un momento, e represse il desiderio di mettersi a ridere per le assurdità che stava sentendo. Chiunque avesse deciso di imporre una tassa simile per l'ingresso nel Team Flare... decisamente non poteva non stare pensando anche al proprio tornaconto. "Pffft! Cinque milioni di... ma lo sapete di che razza di somma stiamo parlando? Avete idea di quanto una persona debba lavorare per mettere via anche soltanto la metà di questa somma? Una persona che faccia parte delle classi sociali più basse non ha nessuna possibilità di entrare a far parte del vostro... club, come lo chiama lei."

 

"Non faccio io le regole. Questa è una cosa che ha deciso il nostro capo." disse Xante, sorridendo come se la cosa non lo riguardasse.

Sempre più irritato per il modo in cui quell'uomo si stava comportando, Baraz si fece avanti. "E chi sarebbe questo... capo, sentiamo un po'? Mi piacerebbe sapere chi ha architettato tutto questo, invece di trovarmi di fronte a nebulose richieste e a tutte queste contraddizioni!"

"Non è una contraddizione!" rispose una recluta femminile con evidente irritazione. Come si permetteva, quel ragazzino, di prendersi gioco degli ideali del Team Flare? "Pagando quella cifra, si dimostra di non essere egoisti, e di essere disposti a donare il frutto del lavoro di tutta la propria vita per una causa più elevata."

 

"Ho i miei dubbi che quella di un branco di criminali possa essere definita una causa elevata..." disse Baraz, mentre si guardava attorno alla ricerca di qualcosa che potesse usare per mandare in confusione il Team Flare e fare un tentativo di fuga. Vera teneva a sua volta gli occhi aperti e cercava di distrarre Xante a parole.

 

"Ma anche ipotizzando che noi volessimo unirci alla vostra organizzazione... per cosa finiremmo per lavorare? Cosa farete per sfruttare l'energia dell'Arma Suprema? E soprattutto, avete la più pallida idea di dove andarla a cercare?" chiese la ragazzina, mantenendo un invidiabile sangue freddo. Vera stessa era stupita di quanto era diventata abile nel non perdere la calma e rispondere ai suoi rapitori. Forse tutte quelle esperienze che aveva fatto con il Team Vicious e il Team Meteora l'avevano abituata a questo tipo di incontri...

Xante, da parte sua, fu onesto riguardo la posizione del Team Flare. "Non possiamo dire di saperlo per certo." affermò. "Tuttavia, ci stiamo documentando in proposito, e stiamo facendo le dovute ricerche per assicurarci di stare guardando nella direzione giusta. Non pretendiamo di avere le risposte entro breve, ma non siamo impazienti. Non si sono mai ottenuti risultati soddisfacenti forzando la situazione e limitandosi ad un'occhiata superficiale."

 

"Se non altro, su questo punto ha ragione..." disse tra sè Drew. Il ragazzino dai capelli verdi diede una rapida occhiata al proprio fianco, e vide che Baraz si stava muovendo verso unasorta di grosso cavo elettrico che si infilava in una presa nel muro, soltanto a poche decine di centimetri dal pavimento... e il Team Flare dava l'impressione di essere così immerso nelle loro spiegazioni, che non prestavano attenzione al giovane.

 

"E voi credete che noi potremmo darvi una mano nella ricerca, immagino. Oltre al fatto che siamo allenatori di Pokemon di una certa abilità, e credete che potremo esservi utili per sbarazzarvi di eventuali disturbatori." disse Max storcendo il naso. "Non credo che sarà tanto semplice, se posso darvi la mia opinione. A quanto ho avuto modo di sapere, le forze dell'ordine di Kalos sono bene organizzate, e la Lega Pokemon può contare su allenatori molto abili ed esperti. La stessa Campionessa, Diantha, è conosciuta per aver spesso dato una mano alle forze dell'ordine."

 

Xante sorrise astutamente. "Oh, abbiamo le nostre carte da giocare." affermò. "Non avrete da preoccuparvi di affrontare avversari tanto forti. Detto questo... rimane la domanda fatidica. Sapendo che il vostro contributo aiuterà la scienza a progredire, e il Team Flare a realizzare un progetto che salverà il futuro del nostro pianeta... davvero non volete unirvi a noi e..."

Non ebbe il tempo di finire. Baraz colse il momento giusto e scattò verso il cavo elettrico attaccato al muro, per poi afferrarlo con entrambe le mani e tirare verso di sè! Il cavo si staccò con un secco, soddisfacente rumore... e un attimo dopo, le reclute del Team Flare lanciarono una serie di esclamazioni di sorpresa quando le luci si spensero di colpo!

 

"Adesso!" esclamò Baraz, urlando per farsi sentire tra la confusione che si stava diffondendo. "Verso l'entrata!"   

"Presto, non perdiamo tempo! Cerchiamo i nostri Pokemon!" esclamò Hitomi. Come uno solo, i ragazzi si diressero verso l'uscita e si affrettarono a chiuderla alle loro spalle, poi piazzarono alcune sedie davanti alla porta, in modo da bloccarla almeno per qualche momento e guadagnare tempo. Ad un cenno di Maram, si diressero tutti lungo il corridoio, e verso un gruppo di stanze non troppo distanti da dove si trovava il blocco celle.

 

"Cerchiamo da queste parti. Non credo che li abbiamo portati tanto lontano, visto che volevano arruolarci nella loro organizzazione!" suggerì Vera, mentre tutti assieme cominciavano ad esplorare alcune stanze in cerca delle loro Pokeball. Senza perdere tempo, tutti presero a cercare ben consapevoli che era solo questione di tempo prima che il Team Flare fosse loro addosso...

"Hitomi, tu guarda di là!" chiese Max alla sua amica e rivale. "Io controllo da questa parte!"

"Ci sto già pensando! Muoviti, Slowpoke!" ribattè la ragazzina, aprendo rapidamente una porta e trovandosi davanti degli scaffali dove erano conservate alcune Pokeball... tutte appositamente segnate, in modo che si potesse sapere a quale allenatore appartenessero. "Li ho trovati! E sono stati anche così gentili da segnarli tutti! Presto, venite... non c'è un istante da perdere!"

 

"Grande, Hitomi!" esclamò Vera con eccitazione, mentre il gruppo si affrettava verso la stanza e recuperava i loro Pokemon. "Adesso... cerchiamo di difenderci, e se possibile catturiamo qualche membro del Team Flare! Credo che avranno molto da dire alla polizia!"

"E se riuscissimo a catturare anche quel Dr. Xante... tanto meglio!" affermò Drew. Il ragazzo lanciò una Pokeball con un gesto elegante della mano e fece uscire la sua elegante Butterfree, che si librò in volo con un verso acuto, mentre a loro volta i ragazzi facevano uscire i loro combattenti.

 

Tuttavia, in quel momento, i pensieri di Baraz erano più cupi di quello che gli altri ragazzi potevano immaginare. Mentre osservava Vera e i suoi compagni prepararsi allo scontro per riconquistare la libertà, il giovane discendente del popolo del deserto stava pensando che quello che stavano per fare non sarebbe servito a niente nel lungo termine. Certo, apprezzava lo zelo con il quale Vera e i suoi compagni si battevano, e avrebbe fatto la sua parte per aiutarli a fuggire da quel postaccio... ma sapeva che questo avrebbe soltanto rimandato l'inevitabile. Il giovane si stava convincendo sempre di più che l'unico modo per proteggere Kalos e i suoi Pokemon Leggendari dal Team Flare era di prendere dei provvedimenti molto più drastici...

 

 

oooooooooo

 

 

"Accidenti... ci siamo fatti cogliere impreparati! Come tanti bambini imprevidenti!" si lamentò Xante, tirando fuori una Pokeball e facendo uscire il suo Pokemon - un Malamar. Il calamaro invertito apparve davanti allo scienziato del Team Flare, mentre l'alimentazione di emergenza si attivava, immergendo la sala in un tenue bagliore verde. "Presto! Cercate di trovarli, prima che recuperino le loro Pokeball! Altrimenti non so proprio come spiegheremo al capo questo fallimento!"

 

"STiamo... facendo del nostro meglio, capo!" esclamò una recluta maschile, mentre il suo Tauros cercava di buttare giù a cornate la porta che era rimasta incastrata. Una carica ben assestata scardinò la porta e la fece cadere a terra, rivelando i mobili che Vera e i suoi compagni avevano usato per bloccarla, e gli uomini del Team Flare, guidati da Xante e dal suo Malamar, si erano precipitati nella direzione in cui i ragazzi erano fuggiti, sperando di bloccarli in tempo.

 

Il Team Flare e i loro Pokemon erano appena riusciti a raggiungere il blocco celle, prima che la Butterfree di Drew li accogliesse con un attacco Psicoraggio che spinse via i Pokemon con i quali i criminali vestiti di rosso stavano dando inizio all'assalto. Un Furret e un Ninetales vennero spinti via dal raggio multicolore, che però venne subito dopo intercettato da un Honchkrow che usò il suo corpo per fare da scudo agli altri Pokemon del suo gruppo, ben consapevole che il suo tipo Buio lo rendeva impervio agli attacchi di tipo Psico.

"Eccoli! Sono lì, prendeteli!" esclamò una recluta... un attimo prima che un attacco Lanciafiamme colpisse il terreno davanti a lui e lo costringesse a ritirarsi, con una buffa espressione di terrore sul volto! Un altro scagnozzo del Team Flare fece uscire un Tropius, che si gettò a capofitto sulla Butterfree di Drew e la fece barcollare con un'Attacco d'Ala... un attimo prima di essere colpito da un Geloraggio da parte del Glaceon di Vera, ed essere fatto cadere a terra in un grosso cubo di ghiaccio!

 

"Bel colpo, Glaceon!" esclamò Vera, facendo un segno dell'okay alla Eevolution glaciale, che drizzò allegramente le orecchie e strizzò un occhio alla sua allenatrice.

"Eon!"

 

Hitomi gettò uno sguardo alle recute del Team Flare, che stavano arrivando in gran numero. "Hmm... meglio che ci dileguiamo. Tra non molto li avremo tutti addosso." affermò la bambina. "Tanto, per adesso sappiamo quello che ci basta sui loro piani."

 

"Hai qualche idea per tenerli a bada?" chiese Max. I suoi due Pokemon più forti, Swampert e Gardevoir, stavano tenendo a bada un gruppetto di Pokemon dell'organizzazione clandestina, ma il ragazzino era un po' preoccupato per i rinforzi che stavano arrivando.

"Qui ci occupiamo noi, Max." disse telepaticamente il Pokemon Psico/Folletto. Con un ampio gesto delle braccia, Gardevoir creò una coltre di nebbia luccicante che confuse gli uomini del Team Flare e li costrinse a frenare. La foschia si fece rapidamente così fitta da impedire ai fuorilegge di vedere oltre ad un palmo dal loro naso, e il gruppo di Vera ne approfittò per andarsene... anche se Max, Hitomi e i loro Pokemon restarono indietro per un attimo, giusto il tempo di assicurarsi che i loro inseguitori rimanessero dov'erano.

 

"Bravo, Gardevoir! Adesso usa Riflesso per intrappolarli!" esclamò Max.

Hitomi si fece avanti, e al suo fianco apparve anche il suo Grumpig, le cui gemme brillavano in maniera sinistra mentre si concentrava sul banco di nebbia davanti a sè. "Grumpig, dagli una mano! Rallenta il Team Flare con Distortozona."

 

I due Pokemon Psico si guardarono per un attimo, con delle espressioni di sfida e determinazione... poi, annuirono e concentrarono tutto il loro potere sull'area davanti a loro. Con un suono vibrante, uno schermo di energia apparve davanti al Team Flare, riflettendo i colori dell'iride, e i Pokemon del Team Flare che erano riusciti a spingersi oltre il Campo Nebbioso di Gardevoir finirono per andare a sbattere contro quello scudo di pura forza. Altri Pokemon restarono indietro e cercarono di abbattere la barriera di energia con un raffica di attacchi, ma non ebbero la possibilità di sferrarne molti prima che la Distortozona di Grumpig entrasse in azione. Le dimensioni sembrarono mutare attorno ai Pokemon del Team Flare, che videro il corridoio allungarsi e poi accorciarsi, ondeggiare e mutare come se fossero stati ubriachi! I loro movimenti si fecero legnosi, e gli uomini del Team Flare non ebbero altra scelta che cercare di ritirarsi, richiamando i loro Pokemon come meglio potevano in quella nebbia impenetrabile.

 

"Ottimo, li abbiamo bloccati. Almeno per adesso..." disse Baraz. "Ora forza... andiamocene di qui ed organizziamoci per un altro attacco."

"Io dico che prima è meglio raggiungere la città più vicina e chiedere aiuto alla polizia." disse Vera, mentre il gruppo cominciava ad allontanarsi, sperando di potersi orientare in quel dedalo di gallerie sotterranee. Il Team Flare non sarebbe rimasto bloccato lì troppo a lungo, e la cosa migliore da fare, in quel momento, era scegliersi un campo di battaglia più vantaggioso per quando sarebbero stati costretti ad affrontarli...

 

 

oooooooooo

 

 

CONTINUA...

  

 

  
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