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Autore: absenthium    09/09/2021    0 recensioni
chiedi, "ha fatto male?"
come se ci fosse ancora
qualcosa da ferire.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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chiedi, ha fatto male?
mentre mi guardi
   crollare dal cielo
      atterrare sulla strada.
ci sono solo
   io, qui, nessuno. ha
senso che sia così,
    e tu
mi guardi
  come una resurrezione.

chiedi, ha fatto male?
come se mai potessi non
  farlo far male
come se ci fosse ancora
   qualcosa da ferire
      da trascinare
         attraverso l’inferno.
fai domande
     come se volessi
  risposte.

non sono risposte che vuoi
da me. da me
non vuoi nulla che
  sia disposta a darti, e nulla
per davvero, in fondo, e non so
   cosa tu stia aspettando
   o se stai aspettando
       qualcosa, in fondo,
ma non posso
lasciarti qui, come nulla
fosse, e credimi, ho
provato. tanto vale
    tu mi dica tutto, 
  tanto vale
tu mi dica cosa vuoi e
        non potrò dartelo
          comunque.

chiedi, ha fatto male?
come se mi avessi visto
      crollare dal cielo o
        strisciare da una tomba,
 come se volessi
trasformare in sale l’asfalto
  nei miei tagli.
dico, scusa, cazzo, non
so cosa mi è preso, non so
  come sono diventata
così romantica,
lascia ti versi
  qualcosa da bere, lascia
che ti accenda la punta delle
dita.   non ho trovato
              neanche una buona
           ragione per tenerti
  ma siamo bloccate 
  insieme, te l’ho detto,
tanto vale
   conoscerci un pò meglio.
mi daresti il permesso 
  di affogarti?
       dici, mi daresti il
       permesso
       di salvarti?
ovvio che non
hai il permesso. ovvio
   che non voglio
      essere salvata
         essere migliore.
dico, cosa ne sarebbe
delle mie poesie, allora? come
potrei renderle
   bastarde
      orfane
         sconosciute?
ho delle responsabilità, 
  scusa, non posso
accettare.

mi chiedi se ha
fatto male.
   ne ha fatto, certo,
   che domande fai?
mi chiedi se puoi
salvarmi, ma non
voglio, grazie. magari

  un’altra volta.


note:
non penso ci sia molto da aggiungere, se non che ho scritto questa poesia  bevendo un
boulevardier, e che è un miracolo che sia riuscita a prendere la metro da brilla. non imitatemi, ve ne prego.
E.

 

   
 
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