Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: eddiefrancesco    09/09/2021    1 recensioni
Quando scopre che la nonna, eccentrica gentildonna con il vezzo del mecenatismo, ha una nuova dama di compagnia, Marcus, conte di Hawkridge, si precipita nel Devon.
Gli basta un'occhiata per capire che la ragazza in questione non è la solita approfittatrice, ma questo non significa che la giovane non abbia qualcosa da nascondere.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Storico
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
«Come sta Ingham?» chiese Hawkridge, un sorriso indulgente negli occhi. Amy poté solo fissarlo sbalordita. Era lo stesso uomo che conosceva lei? Non avrebbe mai sospettato che fosse capace di risate, tanto meno di gesti scherzosi come far roteare per aria una donna. Qualcosa fluttuo' dentro di lei al pensiero di cosa si provasse a essere stretta tra quelle braccia forti. Se Hawkridge l'avesse presa tra le braccia, lei aveva il sospetto che la testa le sarebbe girata senza alcuna possibilità di controllo. Il pensiero la paralizzo'. Sentì senza ascoltarla l'allegria conversazione tra i due e quando lady Ingham cominciò a scendere i gradini scavati nella scogliera con un'allegra parola di saluto e la promessa di una visita, lei non riuscì a farle altro che un debole sorriso. Per fortuna, lady Ingham non notò nulla di strano. «Dà l'impressione d'aver voglia di seguire lady Ingham.» Marc si voltò e la sua bocca prese una curva sardonica. «Quanto è fortunata, signora Chantry. Ecco che arriva un secondo salvatore, nella persona di mio cognato.» Il sollievo era dipinto chiaramente sul volto di lei. Non le importava. La comparsa di lord Nettlebed davanti alla casa del vicario era chiaramente un dono dell'Altissimo. «Come sta, signora Chantry? » Chiese Nettlebed cordialmente. « La giornata ideale per una bella passeggiata, dopo tutta la pioggia dei giorni scorsi, vero? » «La signora Chantry preferisce marciare » Intervenne Hawkridge, stringendo la mano del cognato. « È un piacere vederti, Bevan. Come stanno tutti? » L'uomo sospirò. « Sono già in fermento per la festa che daremo domani. E, per l'amor del cielo, non mettere l'idea di un ballo in mente ad Augusta. È convinta che un'intensa vita sociale distrarra' Lucinda da quel giovanotto che le ronza attorno da quando è tornata da quel dannato... mi scusi, signora Chantry, da quell'esclusivo collegio di Bath.» Accanto a lui, la signora Chantry si irrigidi'. Marc le lanciò una rapida occhiata, chiedendosi cosa avesse provocato quella reazione. C'era una sottile ruga tra le sue sopracciglia, ma non sembrava scandalizzata per il linguaggio di Nettlebed, né per il fatto che stesse parlando di questioni di famiglia in sua presenza. Poi Amy parve riscuotersi e sorrise a Nettlebed. «Non c'è alcun bisogno di scuse, signore. Lady Nettlebed è stata tanto cortese da confidarmi la sua preoccupazione. Anche... anche se non sapevo che la signorina Nettlebed avesse incontrato il signor Chatsworth mentre era a scuola.» Nettlebed annuì cupo. «Ci si aspetterebbe che in un'accademia per signorine fossero più protette, no? Almeno a giudicare da quanto fanno pagare ai genitori.» Il cenno di assenso di Amy fu pieno di comprensione. « Posso capire i suoi sentimenti. Ma, a proposito di questioni di famiglia, avrà molto da discutere con lord Hawkridge. Io ho delle commissioni da fare.» Ribatte' lei. «Non vede l'ora di consegnare quei biglietti » borbotto' Marc. «Che ne dici di una pinta a Green Man, Beven? Vieni...» Lanciò ad Amy un'occhiata vagamente minacciosa. «La signora Chantry se ne va.» Lei alzò il mento. « Solo fino in fondo al villaggio.» Una sfida senza precedenti. L'irritazione esplose in oltraggiata rabbia maschile. Mentre lei scambiava un educato saluto con Nettlebed, Marc si intromise. « Non incroci la spada con me, signora Chantry, a meno che non sia disposta a subirne le conseguenze.» Lei arrossi'. I suoi occhi si dilatarono. «Così, ora ricorre alle minacce. Mi chiedo, data l'opinione che ha di me, perché non si sia limitato a licenziarmi. Ci saremmo risparmiati una spiacevole passeggiata, per non parlare...» «Non posso licenziarla» la interruppe lui a denti stretti. «Mia nonna ne sarebbe sconvolta. E sa bene che non voglio turbarla.» Lei gli rivolse un sorriso che gli fece prudere le dita. «E perché dovrei presumere una cosa simile? Cerco di riservare il mio giudizio sulle persone a quando le conosco meglio.» Lui incassò il colpo. «Un punto per lei, signora Chantry.» Sollevò la mano sinistra e le sfiorò la guancia. «Infatti,c'è un altro motivo per il quale non l'ho licenziata subito. Intendo conoscerla meglio. A questo scopo, riprenderemo la conversazione durante il tragitto di ritorno a Hawkridge. Ha venti minuti per consegnare le sue missive prima di raggiungermi di nuovo qua.» Amy ci mise molto meno per consegnare le missive. Stava ancora ringraziando la Provvidenza che l'aveva aiutata quando i membri del comitato cominciarono a entrare alla spicciolata nel salone, quel pomeriggio. Non si era presentata all'appuntamento: finite le commissioni, era tornata subito a casa. Era sicura di essere ancora rossa in faccia per la corsa quando la signorina Pucklenett si fermò sulla porta del salotto, le mani giunte sul petto. «Il salone» sussurro', ammirando i tendaggi scarlatti, il magnifico camino di marmo e gli affreschi per cui il maniero era famoso. «Quanta gentilezza da parte di lady Hawkridge. Quanta generosità. Come se io fossi davvero una persona importante. E si ferma persino alla riunione.» Amy celo' un sorriso. «È la presidentessa del comitato.» «Sì, si, mia cara, ma i presidenti non sono tenuti a partecipare sempre, lo sa bene. Come potremo mai esprimere tutta la nostra gratitudine, la nostra consapevolezza del grande onore, la nostra...» «Per l'amor del cielo, Clara, si sieda e tenga la lingua tra i denti» ordinò la signora Tredgett, confermando la propria reputazione di drago del villaggio. Nonostante l'asprezza del tono, Amy dubitava che la signorina Pucklenett si fosse offesa. Si conoscevano da anni e, anche se non appartenevano all'aristocrazia locale, essendo il comitato formato dalla moglie del vicario, dalle consorti di alcuni gentiluomini locali, da un paio di istitutrici e dalla sorella del dottore, erano perfettamente soddisfatte del proprio ruolo nella società del villaggio. Amy vi si era inserita con naturalezza. La riunione era iniziata da poco più di mezz'ora quando fu costretta ad ammettere che l'opinione di lord Colborough sul comitato per l'abbellimento del villaggio aveva qualche fondamento. Cinque minuti erano bastati a risolvere la spinosa questione di quante anatre ornamentali dovessero essere commissionate al marmista per adornare il muro che separava la spiaggia dalla stradina di ghiaia ottimisticamente chiamata Promenade. Avevano approvato il suggerimento di lady Hawkridge: sei, ognuna leggermente più piccola della precedente. Le signore si erano dedicate quindi alla principale mozione del giorno. Spettegolare. E quando lady Hawkridge si era assentata dalla stanza qualche minuto dopo che era stato portato il vassoio del tè, la conversazione prontamente si era spostata su suo nipote. «L'ho visto coi miei occhi, mia cara» dichiarò la signora Follifoot versando il tè alle ospiti. «Hawkridge, in mezzo alla strada, che sbaciucchiava lady Ingham.- «Spudorato!» alito' la signorina Twinhoe, una zitella dall'età indefinibile. «Audace!» La signorina Pucklenett tremo' d'eccitazione. «Scandaloso!» censuro' la signora Tredgett. «Ma tipico» aggiunse, in tono di esperta in materia. «E quando si è staccato aveva la cravatta scompigliata.» «Oh, cielo! Scompigliare la cravatta di un uomo. Che cos'è venuto in mente a lady Ingham?» «Non si stavano sbaciucchiando» sbotto' Amy, incapace di tacere oltre. Era intervenuta per il bene di lady Ingham, si disse. «Ero presente, dato che lord Hawkridge si era generosamente offerto di accompagnarmi a Ottersmead. Il saluto di lady Ingham può essere stato, ehm... entusiastico, ma era perfettamente innocente.» «Si, si, mia cara signora Chantry, lo sappiamo tutte» sbotto' la signora Follifoot, seccata che Amy avesse reso meno succosa la sua storia. La signorina Twinhoe fu la prima a riprendersi dalla delusione. «È logico che una persona gentile come lei dica così, signora Chantry» intervenne, annuendo con aria di approvazione. «Oh, non arrossisca, mia cara. Il suo comportamento è proprio come dovrebbe essere. Lo dicevo proprio ieri alla signorina Pucklenett. Ci sono parecchie signorine, al villaggio, che dovrebbero seguire il suo esempio.» «Per non parlare di lady Ingham» intervenne la signorina Follifoot con aria di disapprovazione. «Lord Hawkridge e lady Ingham erano fidanzati, sa?» spiegò la signorina Twinhoe a beneficio di Amy. «Ma la signorina Ashcroft, così si chiamava allora Kitty, lo lasciò, praticamente il giorno delle nozze. Un tale scandalo...» «Non si capì mai perché» brontolo' la signora Tredgett. «Hawkridge è ricco, ha un titolo nobiliare, e per giunta è indecorosamente bello. Cos'altro voleva quella ragazza?» Già, che cosa? Amy ripenso' all'affettuoso cameratismo che aveva notato tra Hawkridge e lady Ingham e si chiese la stessa cosa. Perché Kitty aveva rotto il fidanzamento? E, soprattutto, perché un uomo dalla natura predatoria come Hawkridge aveva accettato un no? Amy si guardò allo specchio e ricordò a se stessa che era sopravvissuta a cose peggiori che affrontare un uomo adirato a un tavolo da pranzo. Anche se era uno che travolgeva le donne sulle porte, si materializzava sulle scogliere e faceva troppe domande. Era pronta. Hawkridge non l'avrebbe più colta di sorpresa. Confortata da quel pensiero, Amy socchiuse l'uscio della camera e sbircio' nel corridoio. Nessuno. Si sentì notevolmente incoraggiata. Dato che in casa non c'erano scogliere e aveva studiato una serie di risposte per le domande più disparate, forse la serata non sarebbe andata tanto male. Lasciando andare il respiro che aveva trattenuto, scivolo' nel corridoio.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: eddiefrancesco