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Autore: EleonoraParker    10/09/2021    3 recensioni
Lan Wangji amava Wei Wuxian.
E non aveva amato molte cose nella sua vita, solo sua madre, suo fratello e la sua musica.
Eppure amava Wei Wuxian, e, con il tempo, aveva iniziato a credere di amare lui più di tutto il resto.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Lan Wangji/Lan Zhan, Wei Ying/Wei WuXian
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Lan Wangji amava Wei Wuxian.
E non aveva amato molte cose nella sua vita, solo sua madre, suo fratello e la sua musica.
Eppure amava Wei Wuxian, e, con il tempo, aveva iniziato a credere di amare lui più di tutto il resto.
Lo aveva amato, in realtà, da che lo aveva visto la prima volta, anche se per molto tempo non lo aveva capito.
 
Allora, Wei Wuxian aveva svegliato qualcosa in lui, qualcosa di pericoloso, indomabile, feroce.
Per la sua forza dirompente, per la sua fede incrollabile, per il suo bisogno disperato.
Qualcosa che non aveva mai creduto di aver bisogno di conoscere, e che pure era giunto al suo giovane corpo, corrodendo il suo puro spirito -come allora credeva- con assoluta facilità e naturalezza.
Qualcosa che era stato nuovo, per lui,  come una ventata d'aria fresca al termine dell'estate, all'odore di loto, come quello che lui si lasciava alle spalle al suo passaggio, al fruscio dei suoi lunghi capelli, impregnandone persino quegli sguardi carichi di fuoco, eppure privi di malizia, che gli rivolgeva.
Quegli sguardi in grado di mandarlo fuori di testa, perso per sempre tra le rovine del castello di proibizioni in cui era cresciuto.
Ed in fondo, era sempre stata colpa sua e soltanto sua se quel ragazzo aveva potuto catturare i suoi sensi, il suo cuore e la sua anima a quella maniera. Era stato lui, a lasciarglielo fare. Era stato lui ad offrirglieli.
Perché Wei Wuxian era stato giovane e, al contrario di quanto tutti potessero pensare, piuttosto innocente. Lan Wangji invece...
La sua era tutta un'altra storia.
Guardando adesso, con la consapevolezza dell'età adulta, al suo passato, poteva rendersi conto di tutte quelle cose che allora non poteva -o non voleva- capire.
Quale fosse, ad esempio, il suo reale impulso ogni volta che sfidava a duello Wei Wuxian in risposta alle sue provocazioni.
Oppure come l'odio che credeva di provare nei suoi confronti venisse accentuato dalla rabbia verso sé stesso per non riuscire, nonostante tutto, nonostante l'arroganza dell'altro e l'idiozia e l'insubordinazione, a togliergli gli occhi di dosso, a smettere di guardarlo e di desiderare, in realtà, non tanto di poter essere come lui, libero, quanto di poter possedere tutta quell'esuberanza, e tutta quella vita.
Perché Wei Wuxian era vita pura. Era gioia, era sole.
Ed era bello, come il sole, per Lan Wangji.
E aveva continuato a vedere la sua luce, anche senza guardarlo, come si vede il sole senza guardarlo, in ogni oggetto da esso illuminato, e aveva continuato a sentire la sua presenza, anche in sua assenza, nel ricordo del suo disordine, e nella memoria della sua risata.
Wei Wuxian si era insinuato in lui in una maniera tanto subdola quanto innocente, in una maniera in cui, nonostante il loro presente, Lan Wangji non sarebbe mai stato in grado di fare.
Wei Wuxian si era reso parte di lui, senza che Lan Wangji gli avesse dato neanche il suo consenso.
Era successo naturalmente, semplicemente.
Inevitabilmente.
 
E Lan Wangji aveva continuato ad amare Wei Wuxian - anzi, forse, nella sua consapevolezza, aveva iniziato- quando erano diventati due facce della stessa medaglia, col tempo, forgiati nello stesso metallo, e scalfibili dagli stessi strumenti.
Aveva iniziato ad amarlo, allora, e aveva continuato, poi, sempre più intensamente, disperatamente ed inutilmente. 
Lo aveva guardato diventare qualcuno di diverso, di temibile, di pericoloso, di straordinario.
Ed aveva ceduto, una singola volta, alla preghiera di quell'amore quando ancora non era certo di sé, alla prima, giovanile, tentazione, nel buio di occhi bendati, perché, semplicemente, ne aveva sentito il bisogno, e aveva in fondo anche sperato che ottenere quella singola soddisfazione, punire in qualche modo chi nelle sue vene l'aveva instillata, strappandogli dalle labbra la sua presunzione, avrebbe, poi, fermato quell'incedere minaccioso verso un baratro di oscure densità ancora più profondo e senza via d'uscita.
Senza poter prevedere che quel gesto, con tutti i suoi rischi ed il loro valore, non sarebbe stato altro che un volontario salto in quell'oscurità.
E, a quel punto, sebbene l'intelletto gli suggerisse il contrario, aveva dovuto amarlo ancora di più.
Di quell'amore adesso adulto, consapevole, disinteressato e sincero che sentiva squarciargli il petto e la gola per trovare liberazione ogni volta che lo vedeva andar via, che lo perdeva un po' di più, con un grazie ed un sorriso di quelli che non avrebbe mai potuto dimenticare, impressi nel suo cuore e nella sua anima per sempre.
Ed era talmente grandioso, Wei Wuxian, allora. Talmente potente.
Amarlo sembrava una pretesa fin troppo assurda, per un uomo come lui, per il semplice fatto che Wei Wuxian era troppo, in tutti i sensi.
Non c'era compensazione, nell'amarlo, e non ce ne sarebbe stata nell'essere da lui amato, perché lui era come un falco, intrepido, forse anche fedele, ma bisognoso di libertà, di altitudine, di rischio.
Toppo pericoloso era, lasciare che quel sentimento avesse la meglio sulla ragione. Come lanciarsi da un precipizio, senza certezze sulla lunghezza della caduta e neanche sull'atterraggio.
Eppure non poteva smettere, no, non aveva mai potuto, perché quell'aura che lo circondava, quell'oscurità che a lui attirava, quella luce che, nonostante tutto, brillava nel suo sorriso quando guardava quel bambino che stava crescendo, era qualcosa di allettante, di inebriante, di irresistibile.
Ed era sbagliato che fosse cosí, ma era inevitabile.
E in quel sembrare sbagliata, quell'attrazione incuteva timore, perché sembrava davvero troppo più forte di lui, quell'oscurità.
Provava a volte persino vergogna, per essa, perché lo stesso esserne vittima infrangeva ogni regola a cui per tutta la vita era stato sottoposto, che per tutta la vita aveva rispettato, in cui per tutta la vita aveva creduto.
Ed in cui non credeva più, solo perché amava Wei Wuxian.
 
Poi, in un ultimo eccesso di luce e di gloria, sebbene più cruda persino di quella del sole sulla neve, Wei Wuxian era morto.
Nonostante tutti i suoi sforzi, nonostante il modo in cui aveva messo tutto quel suo amore, e tutta la sua forza, e tutti i suoi ideali, al servizio di quell'unico obiettivo, di quell'unica vita, esso si era rivelato non essere abbastanza.
E allora Lan Wangji lo aveva amato in un modo ancora diverso, eppure sempre uguale.
Con la stessa intensità, con la stessa disperazione, ma questa volta con la profonda rassegnazione di non poter mai più amare altro, nella vita.
Wei Wuxian lo aveva posseduto senza mai possederlo, e adesso la sua anima, perduta nell'oscurità, senza dare risposte né cenni alle sue incessanti inchieste, avrebbe trattenuto con sé per sempre quella di Lan Wangji.
Non gliela avrebbe mai restituita. Non gli avrebbe mai restituito quella capacità di amare che con il suo incontro aveva avuto origine e fine con la sua scomparsa.
A meno che non fosse tornato.
 
E, quando anni dopo lo aveva fatto, e gli aveva ridato quella capacità dopo secoli di assenza, di sete nel deserto, di fame nel buio, Lan Wangji aveva iniziato ad amare Wei Wuxian con un'intensità di cui non si sarebbe creduto capace.
Solo pochi anni prima non avrebbe creduto che si potesse amare addirittura con un'intensità superiore a quella con cui lui amava il ricordo di Wei Wuxian, e gli dedicava la propria anima, quella che non aveva più, ad ogni respiro.
Eppure si, era possibile. Con lui di nuovo lí finalmente, in qualche modo, suo come non era mai stato prima, era possibile.
Ogni sguardo che l'altro gli donava era un respiro di vita, ogni sorriso una carezza, ogni tocco un' illusione.
Ed era tutto troppo, eccessivamente bello, un sogno per Lan Wangji, dopo tutti quegli anni.
Ed era troppo poco a volte, quando lo vedeva, vicino ma così distante, cosí estraneo a quel sentimento dirompente che a lui lo aveva incatenato per l'eternità.
Ma al tempo stesso era abbastanza, anche il solo poterlo guardare, vedere di nuovo, era abbastanza.
 
Ed era nuovamente inebriante, seppure in modo diverso.
Lui era diverso, ora. Aveva un corpo diverso, un viso diverso, forse abitudini diverse, ma lo stesso cuore e la stessa mente. E la stessa anima.
Era il suo Wei Wuxian, sempre e comunque.
E lui lo amava, sempre e comunque.
Quella fragilità, quel bisogno di protezione, quella fiducia che aveva iniziato a riporre in lui...era quello ad essere inebriante per il Lan Wangji ormai adulto, che aveva sopportato per lui dolore e umiliazione, che era diventato forte, ed era diventato qualcuno che prima non era, dopo aver capito l'intera ipocrisia del mondo ed aver vissuto ormai oltre quella, irraggiungibile, salvo sulla sua isola in mezzo al mare, ed in alto, seppure imprigionato dai flutti.
Sapeva, ne era stato certo sin da subito, che fin quando avesse potuto, non importava se avrebbe dovuto continuare a nascondere ciò che provava o sacrificare tutta la sua vita -dopotutto lo aveva già fatto- sarebbe rimasto al suo fianco, ad adempiere a quel ruolo di protettore, ed amico, e silenziosa spalla, e qualsiasi cosa lui avesse chiesto o voluto, perché ormai non gli importava più del mondo, e non aveva ad esso altro scopo che Wei Wuxian. L'uomo che amava e che per anni aveva amato. Non aveva più niente da perdere oltre lui.
 
E poi, qualcosa era cambiato.
Poi, Lan Wangji si era davvero abbandonato a Wei Wuxian, del tutto, al punto da perdere il controllo di sé.
E Wei Wuxian, allora, gli aveva fatto qualcosa, e lui, in quelle condizioni, non aveva semplicemente avuto la forza, dopo anni di desiderio inconscio e nostalgia logorante ed un corpo che era cresciuto fin troppo bene, di resistere all'impulso di quel sentimento e di resistere a lui, quel angelo in vesti di demonio, bello come un dio, che gli aveva donato la più grande libertà e la più stretta prigionia senza bisogno di fare nient'altro che essere sé stesso.
Il problema poi, era stato che non aveva capito, Lan Wangji, perché Wei Wuxian lo avesse fatto, e le sue parole a riguardo non avevano aiutato.
Era impossibile che lo avesse fatto per un reale interesse, perché davvero lo desiderava in quel modo, e dunque a questo punto...forse era solo capitato. Forse lo aveva fatto solo per impulso a sua volta, ma diverso da quello che dominava Lan Wangji. E allora...e allora...
E allora, una strana emozione aveva preso il sopravvento su di lui. Perché, nonostante la sua forza, e la sua intelligenza, e la sua bellezza, e nonostante il modo in cui Wei Wuxian si comportava ora, ed il modo in cui a volte sembrava addirittura aver bisogno di lui, Lan Wangji non si era mai considerato alla sua altezza. Però, l'essersi esposto cosí...l'aver consumato quel sogno tanto a lungo conservato in un modo talmente istintuale e apparentemente falso...lo faceva star male. Tremendamente male.
Perché Lan Wangji amava Wei Wuxian, ed in ogni momento della sua vita da che lo aveva conosciuto non aveva fatto altro che dargli amore, ma quello che avevano condiviso, nel modo in cui lo avevano fatto...non sembrava amore.
E Lan Wangji non poteva sopportare di avergli dato qualcosa che non fosse amore.
E poi... per tutta la vita era stato in grado di contenere il battito nel suo petto dal far esplodere il suo cuore, ed il sangue nelle sue vene dallo scorrere troppo velocemente, ma adesso...adesso portava un ricordo, seppur leggermente offuscato, di Wei Wuxian.
Delle sue labbra, che aveva assaggiato anni prima, ma troppo poco per ricordarle come le ricordava allora, dopo averle sentite a quel modo.
Del suo corpo, che pure era diverso da quello che aveva iniziato ad amare, ma che aveva comunque imparato ad amare allo stesso modo, talmente meraviglioso, dalla pelle liscia, e leggero, e perfetto, e come tutto ciò che avrebbe sempre desiderato.
Dei suoi occhi, mentre sotto il tocco delle sue mani trovava la beatitudine.
E non avrebbe mai potuto dimenticare quella luce. Il lucido di quelle lacrime. L'odore della sua pelle.
Mai.
Era forse questo il problema: non sapeva come avrebbe potuto fare, a portare avanti la sua vita con quei ricordi nella testa e la sua assenza tra le mani.
 
Eppure poi, il cielo era stato gentile con lui. Gli aveva concesso un miracolo.
Gli aveva concesso l'impensabile, l'incredibile, tutta quella infinita quantità di amore che aveva iniziato a tornare indietro.
A poter raggiungere e vincere Wei Wuxian, attraversarlo, e poi, come un'onda, tornare su di lui.
A coprirlo, a sopraffarlo.
L'amore di Wei Wuxian. Il tesoro più grande ed irraggiungibile, il sogno più distante e più reale.
E ci aveva messo un attimo, l'attimo con cui le sue parole gli avevano rubato il respiro e l'anima, di nuovo,  a diventare la sua nuova ragione di vita.
Wei Wuxian lo amava. Amava Lan Wangji.
 
E da quel momento in poi, Lan Wangji non aveva potuto che amare Wei Wuxian ancora di più.
Perché si, forse l'amore più vero é quello che sa di non poter essere ricambiato, ma l'amore più forte é quello che ha la speranza di trovare un riflesso di sé stesso. É la semplice natura umana a dettarlo.
E dunque, esso era diventato cosí ingente e pressante, ed intossicante, che Lan Wangji aveva dovuto cedere alla sua richiesta di essere liberato. E potersi abbattere, allora, sull'altro, come da anni aspettava di fare. Era stato come una valanga, l'incontenibile discesa di gloria, fiamme a bruciare la neve.
Ed era stato, poi, sconvolgente per entrambi, sebbene Lan Wangji avesse cercato di non darlo a vedere.
Come soddisfare, finalmente, una sete secolare. E ottenere una sensazione neanche possibile da descrivere, cosí sorprendente da portare a chiedersi, al tempo stesso, se fosse davvero quello ciò che si era atteso per tutto quel tempo.
Quella prima volta di Wei Wuxian, era stata la prima volta anche per lui. Ma ciò che era davvero incredibile era la naturalezza con cui era avvenuta. Una rocambolesca caduta entusiasmante e dolorosa, con una meta indeterminata ma in qualche modo chiara al tempo stesso.
L'inseguimento di qualcosa che diventava più ingente e sovrastante ad ogni secondo che passava, come una nuvola che si gonfia di pioggia, pronta ad offuscare il sole e rigenerare la terra.
E poi, quando il suo primo tuono era scoppiato, ed un'esplosione di luce aveva occupato del tutto il suo campo visivo, offuscando ogni senso ed ogni percezione come nulla aveva mai fatto prima, era stato come ascendere ai cieli.
Anzi, Lan Wangji credeva che neppure l'ascensione potesse essere tanto potente e meravigliosa.
E quando era tornato alla ragione, e le nubi si erano dissipate e la luce si era affievolita, quello che aveva visto era stato il viso di Wei Wuxian, sconvolto, tremante e meraviglioso. E si era accorto, in quell'istante, di non aver visto -in realtà- nient'altro per tutto quel tempo.
Era Wei Wuxian la sua luce accecante. La sua nube ed il suo tuono.
Tutto quello che aveva provato, lo aveva provato grazie a Wei Wuxian.
E quella che era sbocciata allora nei suoi confronti doveva essere adorazione, ma era forse un termine troppo riduttivo per ciò che minacciava di spaccare il petto di Lan Wangji.
Wei Wuxian, semplicemente, era appena diventato il suo tutto.
Il suo obbiettivo, la sua conquista, la sua salvezza e la sua condanna.
E dopo anni, apparentemente infiniti, di sconfitte e perdite in ogni campo, lui era stato la prima vittoria, la piú dolce, al punto da essere tossica, teneramente tossica.
 
Per questo, poi, non aveva più potuto controllarsi.
Avrebbe diviso il cielo per poter stringere ancora Wei Wuxian a quel modo, e tirato giú le stelle per poter essere baciato ancora da Wei Wuxian a quel modo.
Perché Lan Wangji amava Wei Wuxian.
Lo amava ogni giorno, e lo avrebbe amato fino alla fine del tempo. E lo amava di un amore dolce che peró aveva conosciuto la tentazione, e da allora non aveva più saputo sottrarsi alla passione.
Amava il suo corpo, ed il modo unico in cui sapeva donarsi al suo.
Amava il modo in cui prendeva, chiedeva, accoglieva e sopportava con tutta la sua anima.
E amava stringerlo, graffiarlo, morderlo, marchiarlo, per sentirlo suo, disperatamente suo, e cercare di farlo restare tale per sempre.
Quando lui lo supplicava, ignorava le sue suppliche perché sapeva che non era ciò che  davvero voleva. E lo sapeva perché Wei Wuxian non poteva smettere di chiederlo e di chiederne ancora, ogni volta, e lui, da parte sua, non poteva smettere di farlo.
Era quasi crudele, a volte, e gli faceva davvero male.
Ma in fondo, ci sono moltissime persone che fanno del male senza amare, e moltissime persone che, per amare loro, si accontentano di amare il male che ricevono.
Lui invece poteva fargli male, si, ma lo faceva amandolo, e questo per Wei Wuxian era abbastanza.
E si sentiva in diritto di farlo, Lan Wangji, non perché di ritenesse superiore, no, ma anzi perché sapeva che, per quanto si fosse potuto imporre su di lui, per quanto lo avesse potuto trattenere e possedere, sarebbe sempre rimasto Wei Wuxian quello superiore. Quello in carica. Quello forte. Quello dalla cui volontà dipendeva la vita dell'altro.
E lui era solo argilla tra le sue mani.
Una sola parola sarebbe stata sufficiente, per annientarlo, ridurlo in frantumi.
Quello che aveva era solo un modo, seppur forte comunque debole, per recuperare quello che aveva atteso, quello che aveva perso, quanto aveva sofferto e quanto aveva aspettato.
Non che per questo non se ne sentisse in colpa, delle volte.
Era abituato alle lacrime sul suo viso, e spesso queste erano sí, di dolore, ma anche di gioia o semplice emozione, ma quando si accorgeva di averlo davvero lasciato senza forze né respiro un terrore improvviso lo travolgeva, e allora gli prendeva le mani, con tutta la delicatezza del suo amore, e le baciava, e gli chiedeva scusa, e gli prometteva che sarebbe cambiato.
Ma Wei Wuxian, allora, nonostante tutto, lo pregava di non farlo, di non cambiare mai, e di non smettere mai di amarlo con quella intensità, per quanto travolgente e dolorosa potesse essere, perché era il modo in cui lui lo amava, e, affermava Wei Wuxian, per essere amato cosí,  avrebbe accettato anche di morire ogni giorno.
Ecco, era per questo che Lan Wangji lo amava. Perché Wei Wuxian possedeva donandosi, amava lasciandosi amare, e, più di tutto, lo teneva in vita tenendosi vivo.
Nient'altro poteva chiedere, Lan Wangji.
Semplicemente, di poter amare Wei Wuxian, e di poterlo fare ogni giorno.
Perché, semplicemente, Lan Wangji amava Wei Wuxian.
 
//Salve a tutti, e grazie se siete arrivati fin qui! 
Questa breve fanfiction vuole solamente essere un tributo al in realtà indescrivibile amore che Lan Wangji prova per Wei Wuxian. 
Faccio riferimento qui, come è evidente, ai personaggi per come sono nella novel, e alle vicende lì avvenute. 
Volevo concentrarmi sul suo punto di vista, che nella novel non è molto approfondito, essendo più da quello di Wei Wuxian, e soprattutto, volevo esaltare l'intensità di questo sentimento sotto tutti i punti di vista, sia spirituali che carnali, per così dire, perché credo che troppo spesso questa intensità venga fraintesa o guardata con superficialità. Spero di essere riuscita nel mio intento. 
Il titolo, Assioma, ovviamente si riferisce alla frase: "Lan Wangji amava Wei Wuxian", che è un assioma dell'amore di per sé XD
Spero davvero vi sia piaciuta, e spero di aver reso loro giustizia. 
Grazie a tutti. 
P.s.: la frase "E continuava a vedere la sua luce, anche senza guardarlo, come si vede il sole senza guardarlo" é ispirata ad una frase di Anna Karenina di Tolstoj.

   
 
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