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Autore: eddiefrancesco    13/09/2021    1 recensioni
Quando scopre che la nonna, eccentrica gentildonna con il vezzo del mecenatismo, ha una nuova dama di compagnia, Marcus, conte di Hawkridge, si precipita nel Devon.
Gli basta un'occhiata per capire che la ragazza in questione non è la solita approfittatrice, ma questo non significa che la giovane non abbia qualcosa da nascondere.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Storico
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Ogni qual volta che Amy vedeva Marc, bello ed elegante, i suoi pensieri prendevano il volo. Era estremamente scorretto da parte di Hawkridge. «Accipicchia, signora Chantry, è favolosa, ma perché porta una cuffia?» Crispin, un ragazzino magro sui sedici anni, stava arrivando a balzelloni verso di lei. Si fermò in scivolata sul parquet lucido, con un sorriso estasiato e l'aria di un cucciolo che aspetta una carezza sulla testa. «Sono vedova, signor Nettlebed» spiegò Amy, combattuta tra il sollievo per l'interruzione, che le permetteva di sottrarsi a una noiosa conversazione, e la costernazione per quell'espressione di giovanile ammirazione. «Si, lo so, ma non lo sembra. Anzi...» Amy smise di ascoltare. Con la coda dell'occhio, vide Hawkridge fissare con sguardo pensoso il nipote. «...non ho avuto modo di dirglielo a cena» concluse Crispin. Lei ignorava a cosa alludesse. «Si, la cena è stata, ehm...» «Un peso mortale a causa del broncio di Lucinda» fini' Hawkridge, materializzandosi al suo fianco. «Glielo avevo detto che Chatsworth non ci sarebbe stato. Perché papà avrebbe dovuto invitarlo a una cena di famiglia? Zio Marc, parlavi sul serio quando hai detto che mi avresti insegnato ad andare in barca?» chiese il ragazzo. «Si, ma a certe condizioni.» La precisazione non demoralizzo' Crispin, che si lanciò in un'entusiastica descrizione della vecchia barca che aveva scoperto nella darsena. Approfittando della distrazione di Hawkridge, Amy lanciò un'occhiata di rimpianto alla fila di felci disposte artisticamente dietro il sofà sul quale lady Hawkridge stava tenendo corte. Era 'quello' il suo posto. Non lì, accanto a lord Hawkridge, dove era costretta a chiedersi perché lui l'avesse baciata. Quando notò Lucinda al centro di un animato gruppo di giovani, il nervosismo le diede un palpito allo stomaco. Senza quasi rendersene conto, ricominciò ad arretrare verso le felci. Se solo fosse riuscita a dare un'occhiata al signor Chatsworth, per convincersi che non aveva nulla a che fare con lei, che la situazione di Lucinda era tristemente comune, che lui non poteva essere... «Ah! Così, è la nuova dama di compagnia, eh? Ebbene, è molto più carina di quel branco di artisti che l'hanno preceduta.» Amy si impietri'. Girò la testa e si trovò davanti lo sguardo scrutatore di due coppie di occhi azzurri che appartenevano a un anziano gentiluomo dai capelli grigi, pesantemente appoggiato a un bastone, e a un uomo più giovane che gli assomigliava al punto da non lasciar dubbio sull'identità di entrambi. Prima che potesse rispondere al poco convenzionale saluto dell'anziano gentiluomo, lady Hawkridge si alzò e trotterello' verso di loro con un sorriso innocente. «Santo cielo, Bartholomew! Stai finalmente facendo restaurare Colborough Court? È l'unico motivo che potrebbe indurti a separarti da quella tua poltrona accanto al fuoco.» «Molto divertente, Clarissa.» Le sopracciglia cespugliose di Colborough si congiunsero sopra il naso aquilino. «Puoi dare la colpa a Eversleigh per la mia presenza. Il giovane idiota non ha un pizzico di buonsenso. Vedremo a quanti ricevimenti avrà voglia di andare quando avrà settant'anni e sarà piagato dalla gotta.» «Il tuo piede non ha più gotta del mio. Lo usi solo come scusa per brontolare.» Ribatte' la contessa. «Dov'è quello zoticone di tuo nipote? Ho da dirgli un paio di paroline.» Cambiò discorso Colborough. La contessa roteo' gli occhi. «Amy, come avrai immaginato questi sono lord Colborough e il visconte Eversleigh, l'amico di infanzia di Marc.» Eversleigh si inchino', un lampo malizioso negli occhi. «Come sta, signora Chantry? Sono lieto che Marc sia riuscito a trattenersi.» Le ginocchia di Amy tremarono nel bel mezzo di una riverenza. A quanto pareva, i metodi di Hawkridge per sbarazzarsi dei protetti di sua nonna erano universalmente noti. Ma il peggio doveva ancora venire. Mentre lei si raddrizzava, Colborough la sottopose a un altro esame ravvicinato. «Chantry, eh? Non conosco il nome. Riconoscerei quegli occhi ovunque, però. Così, è una parente dei Dalton.» «Uh...» «Una parente lontana, forse» mormorò Hawkridge esattamente dietro di lei. Amy fece un salto. Una vampata di calore le scese giù per la schiena. Le stava così vicino che le sarebbe bastato inspirare per trovarsi a contatto con lui. Prima che potesse fare qualcosa di tanto pericoloso, la piccola parte pensante del suo cervello le ordinò di fare un passo verso sinistra. Hawkridge si mosse nello stesso istante. Nella stessa direzione. «Va da qualche parte, signora Chantry?» si informò, in un mormorio basso. Lei non aveva fiato per rispondere. Facendosi coraggio, fece un passo cauto verso destra. Con lo stesso risultato. Eversleigh sogghigno'. «Sapete, se voi due volete ballare, stanno cominciando a suonare nell'altra sala.» Hawkridge posò le mani sulle spalle di Amy per tenerla ferma e si spostò al suo fianco. «Chiudi il becco, Pel» consigliò, e nella più lieve delle carezze, notata solo da lei, lasciò scivolare le mani di qualche centimetro lungo le sue braccia, le premette delicatamente e la lasciò andare. «Colborough. Sono sorpreso di vederla qui.» Salutò freddo. «Mai sorpreso quanto me. Era ora che tu venissi a controllare le cose. Clarissa mi stava asfissiando perché aprissi la mia casa per un Public Day. Potrà asfissiare te, ora. E c'è un ometto di nome Tweedy che le ronza attorno. Mi faresti un favore se te ne sbarazzassi.» Ringhio' lui. «Oh, io non interferisco mai nella vita della nonna» dichiarò Hawkridge, con tanta faccia tosta che a Eversleigh andò di traverso lo champagne. Lady Hawkridge, imperturbabile, prese a braccetto Colborough. «Perché tu e io non seguiamo il consiglio di Pel, Tolly, e non ci lanciamo nelle danze?» Il vecchio la guardò come se gli avesse suggerito di lanciarsi dal balcone. «Sei diventata matta, Clarissa?» «Certo che no. Ma se vuoi che Marc tenga un Public Day da noi, dovremo lasciare che prenda accordi con Pel. Facciamo una passeggiata, se preferisci.» Con un sorriso, strappò il bastone di mano a Colborough e se lo gettò dietro una spalla. «Questo non ti servirà.» Colborough sbarro' gli occhi. «Perdiana, Clarissa, io...» «Mi rifiuto di passeggiare con un uomo che zampetta con un bastone.» E trascinando con sé un brontolone Colborough, lady Hawkridge si allontanò. Pelham sospirò. «Sai, Marc, voglio bene a tua nonna come se fosse la mia, ma un giorno qualcuno la strozzera'. Prima di tirare il bastone non ha neanche preso la mira!» «Non ce n'era bisogno.» Marc fissò sardonico Amy. «Chi si sarebbe potuto nascondere tra le felci?» «Ebbene, immagino che sia meglio che vada a raccogliere quel dannato bastone. Quando il vecchio si ricorderà che zoppica, me lo spacchera' in testa se non glielo avrò recuperato.» sospirò Eversleigh. Amy tornò in vita. «Lasci fare a me, milord!» Fece un passo verso le felci. «Ha un Public Day da organizzare.» Procuratasi finalmente una scusa per mimetizzarsi tra le felci, Amy cominciò a scrutare la sala. Localizzo' Lucinda quasi immediatamente. Alcune giovani coppie avevano cominciato a danzare, ma Lucinda si era staccata dal gruppo e dava l'impressione di essere impegnata in una discussione con qualcuno che si avviava rapidamente verso l'uscita. La folla si spostò, come un caleidoscopio in bianco e nero punteggiato da colori vivaci. Ora Amy riusciva a vedere solo il dietro della testa dell'uomo e le sue spalle, ma quando Lucinda gli mise una mano sul braccio, alzando implorante gli occhi su di lui, come se gli chiedesse di restare, Amy non ebbe più dubbi sull'identità del gentiluomo. Alto. Ampio di spalle. Capelli castani. Suo marito era stato snello e biondo... Oh, grazie a Dio! Si accascio' contro la più vicina finestra, mentre la tensione abbandonava il suo corpo. Non osava quasi crederci. Era salva! Salva. Il signor Castleford, per lei, era un illustre sconosciuto.
   
 
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