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Autore: BeaBia92    14/09/2021    0 recensioni
Aleksander e Luda non hanno ancora finito di raccontarsi, perciò ecco altre 10 one shot dedicate a loro.
Genere: Angst, Fantasy, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Darkling
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
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200 YEARS

Luda e Aleksander si trovavano nel pericoloso territorio di Shu Han.

Era da giorni che lo giravano con in testa l’obiettivo di ottenere l’amplificatore per la guaritrice.

Il Grisha oscuro durante i mesi di pausa dalla caccia aveva decifrato i testi antichi, che aveva preso tempo addietro dalla biblioteca di Os Alta. Non era stato facile, ma alla fine era riuscito ad individuare l’ubicazione della remota reliquia.

Il paese di Shu Han era in rapporti ostili con quello di Ravka, non mancavano infatti gli scontri al confine. Inoltre se si era Grisha, poteva essere ancora più pericoloso, perché gli Shu non li temevano, anzi volevano scoprire da dove venivano i loro poteri per usarli a livello scientifico e quindi quando catturavano un Grisha gli facevano passare ogni genere di sofferenza e tortura.

Aleksander premeva perché Luda rimanesse a casa con la loro figlia Yelena, ma lei era stata irremovibile. Sarebbe andata con lui o avrebbe rinunciato ad avere un amplificatore.

Per questo il Grisha oscuro la stimava ancora di più, era l’unica oltre a sua madre che osava contestarlo così apertamente. E lui glielo permetteva.

Lui sperava solo di riuscire a penetrare e ad uscire dal territorio ostile senza intoppi, se fossero stati catturati si sarebbe sacrificato volentieri per entrambi, soprattutto se quel gesto avrebbe significato la salvezza per la sua anima gemella.

 

Erano giunti in una cripta al di sotto di un antico tempio ricavato direttamente dalla pietra e ormai in rovina. Si trovavano nella valle di Khem Aba.

Il posto sarà stato anche disabitato da diverso tempo, tuttavia le varie trappole e i trabocchetti erano rimasti perfettamente in funzione. Infatti, in più di un’occasione avevano rischiato di rimanere feriti.

Aleksander doveva complimentarsi con l’artefice di quei marchingegni, perché spesso erano nascosti e ci si accorgeva della trappola solo quando era già scattata.

Luda e il suo compagno avevano raggiunto l’ultima camera e lì li aspettava la prova finale, il premio era esattamente dalla parte opposta della sala, per raggiungerlo però avrebbero dovuto attraversare uno stretto ponte in pietra, sospeso nel vuoto.

Dal punto in cui si trovavano non si riusciva a capire come fosse stato costruito, non avevano altra scelta che attraversarlo.

Aleksander decise di andare per primo, dato che tra i due era il più pesante, avrebbe saggiato la stabilità di quel precario passaggio.

Procedeva con calma e senza fretta, attento a ogni rumore e scricchiolio proveniente dai lastroni di pietra.

Luda, neanche a dirlo, tratteneva il fiato, preoccupata che la struttura potesse improvvisamente cedere e il vuoto inghiottire il suo amato.

A parte uno schiocco secco verso la fine dell’attraversata non ci furono problemi.

Ora era il turno di Luda.

Nessun intoppo e nessun rumore la avvertirono del pericolo che stava correndo.

Successe tutto improvvisamente quando si trovava più o meno a metà strada.

Sentì i lastroni di pietra cedere sotto i suoi piedi, miracolosamente riuscì a mantenersi in equilibrio, nonostante le sue gambe venissero percosse dalle vibrazioni generate dalla roccia.

Per un secondo gli occhi chiari di lei incrociarono gli occhi scuri di lui, entrambi gli sguardi erano allarmati.

“Corri!” esclamò Aleksander con il cuore in gola.

Luda non se lo fece ripetere due volte e scattò in avanti, le gambe che fortunatamente risposero subito al suo comando.

Era quasi arrivata quando l’ultimo lastrone cedette prima che lei potesse appoggiarvi il piede, invece della pietra toccò il vuoto e iniziò a precipitare. Di nuovo le due anime gemelle si scambiarono uno sguardo, stavolta di consapevolezza.

Luda si sentì afferrare per il braccio sinistro con un forte strattone, Aleksander in qualche modo era riuscito a prenderla.

“Aleksander..” lo chiamò lei allarmata, mentre con i piedi cercava di trovare un appiglio, ma la parete di pietra era troppo liscia.

Lui cercava di mantenere la calma, ma il suo cuore batteva a un ritmo assurdo, pieno di paura e adrenalina.

Non si lasciò però deconcentrare, il suo braccio destro era l’unica cosa che tratteneva la sua amata dal precipitare nel vuoto.

Non sarebbe riuscito a sostenerla a lungo, doveva trovare in fretta un modo di tirarla su.

“Non trovo nessun appiglio..” gli disse Luda scoraggiata e con il tono decisamente spaventato.

“Luda, ora ti sollevo un po’..” le disse lui in tono calmo “Cerca di mettere l’altra mano sul bordo della parete..”

Aleksander fece leva su tutti i suoi muscoli e con fatica riuscì a innalzare il suo braccio destro quel tanto che bastava per permettere a Luda di eseguire il compito assegnatole.

Il Grisha oscuro cambiò successivamente posizione, facendo chiaramente attenzione a non mollare la presa sul braccio di lei.

Sentiva il petto in fiamme, sentiva una forte pressione sullo sterno, evidentemente il contraccolpo avvenuto quando l’aveva afferrata aveva causato qualche danno.

Nulla che non potesse sopportare, almeno finché la sua dolce metà non fosse stata in salvo.

Quando stavano cercando di prendersi anche con l’altra mano Luda perdette il suo appoggio sulla pietra e ciondolò di nuovo nel vuoto.

Non poté fare a meno di lanciare un urlo ed erroneamente i suoi occhi guardarono verso il basso nel precipizio.

“Luda!” la chiamò Aleksander “Guarda me!” le ordinò e quando i loro occhi si incrociarono, lui aggiunse “Non ti lascio..”

Il Grisha oscuro fece di nuovo forza sui suoi muscoli e lentamente riuscì a trascinare in salvo la sua amata.

Subito la strinse forte a sé, mentre lei veniva scossa dai tremiti per la paura provata.

“Lo sapevo che non mi avresti lasciata..” gli disse quando si fu calmata “Piuttosto saresti precipitato con me..” constatò lei.

Lui la teneva ancora avvolta nel suo abbraccio.

Ci era mancato davvero poco perché la perdesse e tutto per volerle allungare la vita.

Se le fosse successo qualcosa e in quel modo non se lo sarebbe mai perdonato.

Riguardo al precipitare con lei aveva ragione, senza di lei la sua vita non avrebbe avuto più senso.

Un momento dopo Aleksander si maledisse da solo in quanto gli venne in mente il volto della piccola Yelena, che li attendeva impaziente a casa. L’avevano affidata alle cure di Nastia, la plasmaforme amica di Luda e di cui si fidavano ciecamente.

Una volta appagati da quel lungo abbraccio si separarono e finalmente poterono mettere le mani sulla reliquia.

Lo scrigno era posto su un piano rialzato, non erano rimasti altri trabocchetti, ora potevano tirare un deciso sospiro di sollievo.

Fu lei ad avere l’onore di aprire il cofanetto e a scoprire il tesoro al suo interno.

Un braccialetto semplice con degli artigli bianchi e perlati era appoggiato su una fodera blu.

Luda lo prese trepidante con le mani e subito avvertì un senso di appartenenza, come se fosse sempre stata destinata ad averlo.

Se lo infilò al polso sinistro e venne pervasa da una enorme quantità di energia, era il potere dell’amplificatore che si attivava in lei.

Era una sensazione magnifica.

“Ora dovrai sopportarmi per altri duecento anni..” commentò lei ironizzante.

Aleksander sorrise di rimando e le disse amorevolmente:

“Non vedo l’ora..”


Musica -> https://www.youtube.com/watch?v=LRLdhFVzqt4

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Ciao a tutti!
Eccomi con l'ottava one shot, ormai manca poco al termine di questa serie. Lo so, è triste, ma è mio dovere avvisarvi.
In questa storia ho aggiunto un filo di azione e la consueta dolcezza, Luda e Aleksander continuano a ispirarmi questo.
Spero vi siano piaciute sia la one shot, che la musica che mi ha ispirato.
A presto!
 

  
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