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Autore: Shoshin    15/09/2021    2 recensioni
Pezzetti di infanzia, di adolescenza, disordinati e caotici come la vita stessa.
Le promesse che vanno mantenute, che non vanno sottovalutate mai, che si mescolano in modo semplice o più solenne in mezzo al tempo che scorre.
{Missing Moments dell'infanzia di Sari e Oji e altri personaggi della serie Ticking Away}
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Misako Kurata, Nuovo Personaggio, Sana Kurata/Rossana Smith, Sari Hayama
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Ticking Away'
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IV.


Erano spariti tutti.
Quando li incontrava per i corridoi della scuola, spesso non rispondevano nemmeno al suo saluto. Avevano preso strade diverse, anzi, la scuola media aveva deciso di dividerli e loro non avevano fatto nulla per mantenere in piedi quei rapporti creati alle elementari. Oji aveva pensato a sua sorella, a come la sua amica e anche quell’altra di cui non ricordava il nome erano rimaste al suo fianco anche se in classi differenti.
Lui, invece, non aveva creato rapporti così stretti con nessuno. Amici, ma fino ad un certo punto.
Oji si sedette al suo banco, allungò le gambe sotto il tavolo, appoggiò la schiena alla seduta e si guardò intorno. Era tutto così noioso. Erano due mesi che non faceva altro se non salutare i suoi compagni, parlare del più o del meno, seguire le lezioni ed annoiarsi. Sperava ci fosse un club sui videogiochi. C’era quello sul karate, tiro con l’arco, jujitsu, pallavolo, calcio, canto, giornalismo, ma non quello sui videogiochi. Avrebbe voluto migliorare la propria tecnica, Oji, passare al livello successivo.
Aveva scoperto che era bravo, dopo aver lasciato il karate con il padre. Aveva scoperto che si divertiva a passare pomeriggi interi a giocarci, invece di star seduto sui talloni perché a karate faceva schifo. Si era appassionato. Aveva trovato quel qualcosa che lo faceva stare bene.
«Hayama! Hayama!» vide sventolare una mano davanti a lui.
«Che c’è?» rispose, senza muoversi dalla sua posizione, scocciato. Non sarebbe mai riuscito a stringere amicizia con qualcuno - come invece voleva Sari - se avesse continuato a tenere quell’atteggiamento. «Tutto molto bello, Oji. Ma è tristissimo vederti sempre davanti a quel monitor da solo. Promettimi che stringerai amicizia con qualcuno!» gli aveva detto, prendendo in mano il secondo controller. «Non puoi avere solo me come tua amica.»
Oji aveva alzato le spalle. «Non ho solo te come mia amica.»
«Certo! E chi ti rimane?»
«Ci siamo sparpagliati, la scuola è iniziata da poco… questo è il periodo di assestamento.» aveva risposto, selezionando due giocatori. E Sari se l’era fatto andare bene. Ma lo sapeva Oji che, con il tempo, sarebbe tornata sull’argomento. Come una mamma rompicoglioni, forse, avrebbe persino voluto conoscere il fantomatico amico che si era fatto, se mai se lo fosse fatto.

«Posso sedermi?» domandò, spostando la sedia dal banco vuoto davanti per portarlo al fianco del suo banco. Appoggiò il libro di matematica sul legno e lo aprì. «Io sono una mezza sega in matematica, Hayama. Tu per caso sai come si risolve questo problema? Non voglio che la professoressa mi dia un brutto voto perché non ho fatto i compiti.» Cerchiò un esercizio sul suo libro ed Oji pensò perché credesse che lui fosse migliore in matematica. Non se la cavava male, certo, ma perché proprio lui? E perché quel tizio parlava a macchinetta?
«Perché non lo chiedi ai tuoi amici?» rispose con un’altra domanda, indicando il gruppetto vicino alla finestra, più per curiosità che altro.
«Perché anche loro sono mezze seghe come me. Se devo chiedere aiuto vado da chi sa fare, no?! Quindi… tu riesci ad aiutarmi, Hayama?» I suoi occhi erano speranzosi e Oji si ritrovò ad annuire in automatico. Abbassò lo sguardo verso il libro di testo e lesse l’equazione, prendendo in mano una matita ed un quaderno.
«Non è difficile.» disse, ricopiando l’equazione di primo grado. Oji scriveva i passaggi, cercando di spiegare quanto più possibile il procedimento, anche se alla fine l’unica cosa che faceva davvero era parlare ad alta voce di numeri spostati di qua o di là. Alzò gli occhi dal quaderno, notando soltanto delle sopracciglia corrugate. «Hai capito qualcosa?»
Un sorriso nacque sulle labbra del compagno di classe, negò con la testa. «Arabo. Ho capito che non ci ho capito niente.» rise, alla fine, continuando a scuotere la testa. «Però ti prendo il foglio, così ho il compito fatto. Grazie, Hayama.»
«Non c’è di che.» rispose vedendolo alzarsi. Gli aveva dato le spalle quando si fermò e tornò su quei pochi passi che aveva fatto.
«Comunque io sono Naoki Shimizu… nel caso te lo fossi dimenticato.» Più che dimenticato, Oji non aveva mai preso la briga di imprimerlo nella mente. Shimizu mosse al vento il foglio pieno di numeri, stropicciandolo un po’. «Senti ma… sei tu che fai schifo a spiegare o hai qualcuno che ti spiega a casa? No, perché è impossibile capire quello che dice la professoressa, parla talmente veloce che non si riesce starle dietro.» Tornò a sedersi, ignorando i suoi amici chiamarlo. Appoggiò un gomito sul banco ed il mento sul palmo della sua mano.
«Mia sorella se la cava bene in matematica. Anche mio padre.»
«Oh! Quindi hai una sorella? Più grande o più piccola? Io sono figlio unico.»
Oji inarcò un sopracciglio, «Più grande di quattro anni.» rispose comunque, sedendosi un po’ più composto. C’era una domanda che frullava nella mente di Oji. Shimizu parlava, domandava, e lui non riusciva ad aprire bocca. Era stato lui a cominciare con le domande, aveva il diritto di farne una lui. Promettimi che stringerai amicizia con qualcuno. Poteva essere lui quel qualcuno? Shimizu era abbastanza interessante per poter essere considerato - in futuro - come un amico? In fin dei conti, da quando aveva cominciato le medie, era stata l’unica persona che aveva tentato di conoscerlo un po’, allontanandosi da quel suo gruppo esclusivo di amici delle elementari.
Era così. Oji vedeva ai lati della classe questi compagni, in gruppi di tre o quattro persone, o anche soltanto due, chiacchieravano dei propri interessi, di cosa fare, di cose accadute anni prima, e lui rimaneva al suo banco, da solo, senza nessuno di quelle persone che lo avevano accompagnato per sei anni. Senza Yoshi o Kyo, finiti in classe insieme, qualche sezione più giù e non c’era più posto per Oji.
«Mi piacciono le ragazze più grandi! È bella?» Oji sbatté le palpebre più volte. Vuole provarci con Sari? pensò mentre lo vedeva sventolare ancora il foglio con l’equazione. «Che domanda… essendo tua sorella non puoi giudicarla, la vedrai sicuramente oscena.» continuò, senza dargli il tempo di rispondere. In effetti avrebbe risposto proprio come aveva appena detto Shimizu. Sari faceva schifo, provava affetto per quei ragazzi che avevano il coraggio di star vicino ad una matta come lei. «Be’, a buon rendere! Io se vuoi sono bravo in… niente. Non sono bravo in nulla. Però me la cavo con i videogames!»
Oji sgranò gli occhi. Possibile che fosse arrivato davanti al suo banco un ragazzo appassionato di videogiochi come lui? Cazzo! O legge nel pensiero?
Aprì la bocca per dire qualcosa ma subito vide Shimizu ridere.
«Che faccia, Hayama! Mi piacerebbe leggere nel pensiero, ma non credo di esserne ancora in grado. Chissà, magari in futuro...» rispose Shimizu. «Anche a te piacciono?»
Non capì, Oji, se avesse davvero parlato o soltanto pensato.
«Sì, ho finito giusto ieri la storia di GTA V, credo che ora mi butterò nell’online.» rispose. Forse accadeva tutto per permettergli di mantenere la promessa che aveva chiesto la sorella, anche se lui non aveva davvero intenzione di mantenerla. Sembrava interessante, Shimizu. Forse…
«Il mio nick è Shimizu777. Aggiungimi agli amici, oggi pomeriggio facciamo una partita online, allora.» Alzò la mano in segno di saluto, andando verso il suo banco, mentre la professoressa di matematica apriva la porta dell’aula.
Sì, forse poteva davvero trovare qualcuno di interessante lungo il suo cammino.




Buongiorno! \o/
Altra piccola shot per questa strana raccolta! ♥
Anche stavolta Oji è il protagonista principale, però dietro quel suo mostrarsi così distaccato nei confronti di tutto e tutti in realtà pensa a far contenta sua sorella, provando a farsi degli amici ora che è arrivato in prima media. Shimizu ci piace troppo! Sembra in grado di poter sopportare bene un tipo come Oji!
Speriamo che queste piccolissime pubblicazioni siano gradite!
Lov iuh,
Shoshin ♥




   
 
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