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Autore: Nao Yoshikawa    15/09/2021    4 recensioni
University!AU con tanto fluff e fiori.
Frodo e Sam si conoscono all'università e si piacciono sin da subito grazie alle loro personalità simili. Sam vorrebbe dichiararsi, ma non è molto bravo con le parole. Quindi troverà un altro modo...
"«Tu lo sapevi che ogni fiore ha un significato?»
A Frodo piaceva molto parlare con lui. A volte stavano ore a conversare senza nemmeno rendersene conto.
«Beh, so che la rosa rossa rappresenta l’amore, ma poi non ne so granché. Immagino che tu invece sia più esperto.»
«Sì, in effetti è vero» gongolò Sam orgoglioso. «Ad esempio, il loto rappresenta l’ammirazione, la margherita la semplicità. Mentre invece il nontiscordardime rappresenta una promessa d’amore, un po’ malinconico.»"
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Frodo, Merry, Pipino, Sam
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Ibisco
 
Frodo Baggins ricordava bene il giorno in cui aveva conosciuto Samvise Gamgee. Non avrebbe mai potuto dimenticare come quel timido ragazzo fosse arrossito mortificato nel rendersi conto di aver sbagliato aula. Gli si era seduto accanto, con il fiato corto. Frodo aveva sollevato lo sguardo dal libro che stava leggendo, stranito e incuriosito.
«È questa l’aula 12?» gli aveva chiesto il ragazzo.
«Veramente questa è l’aula di lettere. Cosa stai cercando?»
A quel punto Sam si era lasciato andare ad un gemito disperato, aveva corso tutta la mattina.
«Cerco l’aula di scienze naturali. È il mio primo giorno, non so bene come muovermi.»
Frodo si era sentito comprensivo, allora. Ricordava molto bene anche lui il suo periodo da matricola, quando tutto era ancora nuovo.
«È qui di fronte. Aspetta, forse è meglio se ti scrivo il numero dell’edificio e dell’aula.»
Così aveva tirato fuori un pezzo di carta e aveva scritto velocemente, porgendogli il biglietto.
Sam, ancora rosso in viso, lo afferrò chinando il capo.
«Grazie, sei molto gentile amh… emh…»
«Frodo. Frodo Baggins» rispose con un sorriso. «Forse è meglio se ti sbrighi, non vorrei che facessi tardi.»
Sam aveva farfugliato qualcosa del tipo “Non posso fare tardi il primo giorno”, ed era sparito. Frodo era rimasto lì, un po’ divertito e un po’ incuriosito. Peccato non gli avesse chiesto il nome.
 
Il nome lo venne a sapere qualche tempo dopo grazie ai suoi inseparabili amici Merry e Pipino. I tre si ritrovavano a passare molto tempo insieme, durante le pause tra una lezione e l’altra, nonostante frequentassero facoltà diverse: Merry frequentava scienze agrarie, mentre invece Pipino scienze naturali. Ed era stato proprio lui far sapere a Frodo il nome di quel ragazzo che al suo primo giorno aveva sbagliato aula.
«Se proprio ci tieni, Frodo, potrei sempre presentartelo. Non parliamo molto, perché Sam è un po’ timido, ma sembra molto simpatico. Ed è anche un po’ secchione, come te. Quindi sareste la coppia perfetta.»
Frodo arrossì, nascondendo il viso dietro il libro. Pipino e Merry stavano insieme e scherzavano sempre sul fatto che avrebbe fatto meglio a trovarsi qualcuno.
Come se dipendesse da lui! Non era certo colpa sua se non aveva ancora trovato la persona giusta.
Di solito passavano la pausa pranzo nel parchetto vicino la facoltà di economia, spazioso, soleggiato e pieno di verde. Quel primo pomeriggio Frodo aveva notato Samvise Gamgee che stava osservando dei fiori in un’aiuola mentre prendeva appunti. E fu allora che Pipino decise di intervenire.
«Ma tu guarda, ecco il nostro uomo. Non preoccuparti Frodo, ci penso io!» esclamò alzandosi.
«No, aspetta…» sussurrò lui. «Davvero, non è il caso.»
«Infatti, ha ragione. Non è il caso che tu lo faccia da solo!» aggiunse Merry andandogli dietro.
Frodo si agitò, ma non trovo la forza di alzarsi e scappare mentre quei due lo mettevano in imbarazzo.
«Ciao, Gamgee!» esclamò Pipino facendolo sussultare. «Ti ricordi? Sono io, Peregrino Tuc, il tuo compagno di corso.»
«Ah. Certo che mi ricordo, ciao… a tutti e due» li salutò, un po’ timido ma amichevole.
«Io sono Merry, sono il suo ragazzo. E quello laggiù è Frodo. Perché non ti unisci a noi? Pipino ci ha parlato un po’ di te!»
Sam però si era già perso ad osservare Frodo. Come potersi dimenticare di lui, dei suoi occhi azzurri come il cielo e il suo sorriso gentile? Forse quella era la sua unica possibilità di fare amicizia con lui.
«Ah… davvero?» domandò attonito. Prima che se ne accorgesse, Pipino e Merry lo avevano già trascinato accanto alla panchina sulla quale stava seduto Frodo. Quest’ultimo fu costretto a smettere di leggere e a guardarlo.
Era davvero molto carino. E gli dava l’idea di essere una persona buona.
«Ciao, Sam. Non ti ho più visto vicino la mia aula, posso sperare che tu non ti sia perso?» domandò Frodo per rompere il ghiaccio, ma in realtà si sentiva un po’ testo anche lui. Sam sorrise.
«Se mi sono perso? Io penso di sì.»
A Pipino e Merry bastò quello scambio di parole per capire che quei due si piacevano. E anche tanto.
 
Ci volle davvero poco tempo affinché i quattro ragazzi si legassero. Sam aveva dimostrato di avere molte qualità: era sensibile, attento e con una grande passione per la natura. In particolare, aveva una grande passione per i fiori, le piante e il giardinaggio. Frodo era contento che fosse entrato a far parte del suo gruppo di amici: Pipino e Merry avevano due personalità infuocate, era piacevole avere anche qualcuno di più simile a lui. Quando le giornate erano calde, era piacevole starsene stesi sul prato a prendere il sole, magari a ripassare o studiare in vista degli esami. O per meglio dire, lui e Sam ci provavano anche a studiare, Pipino e Merry preferivano di gran lunga scambiarsi effusioni come se non ci fosse un domani.
Per fortuna Frodo era troppo impegnato a studiare sui suoi appunti per badare a loro. A distrarlo invece fu proprio Sam, il quale sembrava un po’ troppo teso per studiare.
«Tu lo sapevi che ogni fiore ha un significato?»
A Frodo piaceva molto parlare con lui. A volte stavano ore a conversare senza nemmeno rendersene conto.
«Beh, so che la rosa rossa rappresenta l’amore, ma poi non ne so granché. Immagino che tu invece sia più esperto.»
«Sì, in effetti è vero» gongolò Sam orgoglioso. «Ad esempio, il loto rappresenta l’ammirazione, la margherita la semplicità. Mentre invece il nontiscordardime rappresenta una promessa d’amore, un po’ malinconico.»
Frodo richiuse il libro, avvicinandosi ad un tratto e facendo mancare il respiro a Sam.
«E se volessi regalarne uno a me, quale sarebbe?» domandò curioso, ma anche un po’ per stuzzicarlo. Sam distolse lo sguardo. Quale fiore avrebbe mai potuto donare a lui? Non poteva essere nulla di banale, perché Frodo non era banale.
«Umh…Non saprei. Dovrei pensarci. Magari quando lo capirò, potrei donartelo.»
E alla fine fu Frodo quello più in imbarazzo, ma anche felice.
 
Qualche giorno dopo, Frodo andò all’aula di scienza naturali. Pipino e Merry erano stati ad una festa la sera prima, prendendosi un’epocale sbornia che aveva impedito loro di essere presenti quel giorno. Motivo per cui lui e Sam sarebbero tornati a casa insieme, in treno.
«Sam, sono qui» bisbigliò Frodo.
La lezione era appena finita e Sam stava rimettendo a posto i libri nello zaino.
Arrossì nel vederlo. Le cose tra loro precedevano piuttosto bene: Sam era consapevole di essere totalmente cotto e forse anche lui gli piaceva… oh, se solo avesse avuto una certezza! Se solo non fosse così maledettamente timido.
«S-Sì, arrivo subito… ah!» gli rispose, facendo quasi cadere un libro.
I due andarono in stazione e lì presero il treno. Chiacchieravano sempre durante quella mezz’ora, oppure ascoltavano della musica condividendo gli auricolari
«Sai, dovremmo organizzare una serata a casa mia, uno di questi giorni» disse Frodo distrattamente. «Ma spero che né Merry né Pipino portino alcol. Non mi piace molto bere.»
«Neanche a me. Davvero per i tuoi genitori non è un problema?»
Quando vide Frodo irrigidirsi Sam capì di aver forse fatto una domanda sbagliata.
«In realtà io non ho i genitori, vivo con mio zio Bilbo da quando era bambino. Se per caso te lo chiedi, sono morti.»
Sam arrossì, agitandosi sul sedile.
«Accidenti, sono un idiota. Scusa, Frodo. Puoi picchiarmi se vuoi!»
«Non intendo picchiarti! E poi non potevi saperlo. Io sto bene, davvero. La mia vita mi piace» lo rassicurò.
Sam si calmò, però adesso in effetti capiva come mai Frodo avesse sempre quell’aria un po’ malinconica negli occhi. Sarebbe stato bello vederlo sorridere completamente.
Frodo si sistemò sul sedile, socchiudendo gli occhi.
«Scusa, sono un po’ stanco. Oggi è stata veramente una giornata infinita… e non faccio altro che studiare.»
«Non preoccuparti, ti sveglierò quando arriveremo.»
Poco dopo Frodo in effetti crollò addormentato, con il viso poggiato sulla sua spalla.
Il classico dei classici. Sam non ebbe il coraggio di muoversi, e lo lasciò riposare. Anzi, trovò perfino il coraggio poggiare una guancia sulla sua testa e di rimanere così fino a quando non arrivò il momento di scendere.
Adesso ne era certo, doveva fare qualcosa per lui, qualcosa che parlasse al suo posto. Timido com’era sarebbe stato difficile trovare le parole giuste. Ma allo stesso tempo Sam era un amante delle cose semplici.
Forse trovare la soluzione non era poi così difficile.
 
Alla fine Frodo organizzò davvero una serata in casa sua durante il weekend. Suo zio Bilbo non aveva problemi ad avere dei giovani in casa sua, anzi, portavano allegria.
A nulla erano valsi i tentativi di Frodo di frenare l’entusiasmo di Merry e Pipino: davanti la possibilità di divertirsi, quei due non perdevano mai occasione di esagerare.
«Ma non c’era bisogno di portare tutta questa birra! Chi la berrà, adesso?» domandò Frodo esasperato, indicando una cassa di birra poggiata sul pavimento.
«Beh, ovviamente noi!» disse Merry.
«Certo, in effetti era una domanda sciocca» sospirò.
Sam arrivò poco dopo, sempre di fretta e un po’ goffo. Sembrava un po’ più agitato del solito.
«Ehi, Sam. Prendi un po’ di birra, vedrai come ti rilasserà i nervi. Studi troppo o c’è qui qualcuno che ti rende nervoso, eh?» Pipino si era avvicinato con fare un po’ molesto a lui.
«Amh, veramente io…»
Sam era stato trascinato, come sempre, dall’entusiasmo di Merry e Pipino. Non solo, si trovava anche in camera di Frodo! Dove lui dormiva e probabilmente si vestiva e svestiva… ma che razza di pensieri erano?
«Sssh, ragazzi!» li zittì Frodo. «Non c’è bisogno di urlare.»
Un già più che brillo Pipino mise un po’ di musica, ma Sam non si sentiva proprio n vena di fare festa, aveva in mente solo una cosa: superare le sue paure e passare ad un “livello superiore”. Il che era difficile per uno come lui, timido e inesperto. Sam andò a sedersi accanto ad un esasperato Frodo, il quale sperava che i vicini non venissero a chiedere la sua testa a causa del troppo dolore.
«Scusa, le nostre serate non sono mai molto tranquille. Beh, oggi in particolare.»
«Figurati, in realtà è divertente» borbottò Sam. «Amh… Frodo… io e te dovremmo parlare.»
«Va bene.»
«Intendo da soli. Per favore» sussurrò, in imbarazzo. Frodo si irrigidì e si rivolse a Merry e Pipino, i quali stavano intonando una canzone in modo molto stonato. «Io e Sam ci allontaniamo un attimo. Non esagerate e… non toccate niente.»
I due uscirono e andarono in giardino, l’aria era abbastanza fredda senza essere fastidiosa.
«Di cosa volevi parlare?» domandò Frodo dondolandosi e infilando le mani nelle tasche.
Sam respirò profondamene.
«D’accordo, allora. Un po’ di tempo fa mi hai fatto una domanda. Mi hai chiesto che fiore ti avrei regalato.»
Frodo arrossì. Non pensava se ne ricordasse ancora.
«Ah. Pensavo te ne fossi dimenticato» gli disse infatti.
«Io non dimentico niente di ciò che mi dici. Quindi. Amh… aspetta un momento.»
Frodo inarcò un sopracciglio nel vedere Sam avvicinarsi ad un cespuglio e mettersi a frugare lì in mezzo mentre borbottava “Ma dov’è? Era qui!”.
«Sam?»
«Ah, eccolo!» esclamò contento, voltandosi verso di lui. Teneva in mano un piccolo mazzo di fiori, una specie che Frodo non conosceva.
«Cosa… sono?»
«Questi sono fiori di ibisco. Di solito qui dalle nostre parti non crescono, hanno bisogno di un clima caldo. Però mettendomi di impegno sono riuscito a farne crescere qualcunp… anche se nel frattempo ne sono morte altrettante» ammise.
Frodo era ancora intontito mentre guardava quei fiori di un rosa molto chiaro.
«E sono per me?»
«Sì… è così. Sai, ho preso molto sul serio la tua domanda. Effettivamente cosa avrei potuto regalarti, che esprimesse ciò sento per te ma che non fosse banale? L’ibisco simboleggia l’incanto di un istante, il colpo di fulmine. Che è quello che ho provato quando ti ho visto la prima volta.»
Sam era piuttosto fiero e sorpreso da tanta improvvisa audacia e per una volta era Frodo che non sapeva cosa dire. Di libri e dichiarazioni d’amore ne aveva lette tante, ma questo superava ogni aspettativa.
«Io… Grazie» disse prendendoli. «Sono bellissimi e… adesso mi sento un po’ stupido, perché in effetti qualsiasi dichiarazione da parte mia risulterebbe poco romantica.»
«V-V-Vuoi dire che ricambi?»
«Sam! Pensavo fosse ovvio. E se non ti è ancora chiaro…»
Frodo ad un tratto aveva assunto un’aria giocosa e si era fatto più vicino. Sam provò ad indietreggiare, ma finì con il calpestare il cespuglio. Frodo allora gli posò un leggero bacio sulle labbra, ma tanto bastò a Sam per perdere totalmente la testa.
Non si era aspettato di arrivare a tanto.
«Io…io… tu… adesso sei stato molto chiaro» balbettò Sam, cercando di non cedere sulle sue stesse gambe.
«E tu sei stato molto dolce, come sempre. Ma perché li nascondevi lì?» chiese Frodo indicando il cespuglio.
«Umh, non potevo darteli davanti a tutti. Pipino e Merry sanno che ho un debole per te sin dall’inizio.»
All’improvviso udirono un rumore, come di qualcosa che si frantumava. Poco dopo udirono invece la voce di Bilbo che chiedeva: “Frodo, va tutto bene?”.
«Sì, zio. Tranquillo, ci penso io!» esclamò, facendo poi una smorfia. «Ammazzerò quei due. Domani. Adesso niente e nessuno può rovinare il mio umore.»
Stavolta fu Sam ad avvicinarsi e a cingergli le spalle con un braccio, con rinnovata sicurezza. Sì, aveva fatto proprio un bel lavoro e aveva trovato il fiore perfetto, anche se c’era una cosa di una cosa: il suo sicuramente non sarebbe stato l’incanto di un solo istante.

Nota dell'autrice
Ecco una storiella senza pretese su Frodo e Sam e sì, dovevano c'entrarci i fiori, perché anche io come Sam sono un pochino fissata. Tra questa e la storia dell'altra volta c'è fin troppa dolcezza per i miei canoni. COMUNQUE, spero che abbiate apprezzato questa storiella e soprattutto spero troviate azzeccati i vari indirizzi di studio di Frodo, Sam, Pipino e Merry (personalmente Frodo alla facoltà di lettere ce lo vedo benissimo). Ringrazio Elgas perché è stata lei a suggerirmi l'University!AU e Barby_Ettelenie_91 e Amily Ross che mantengono viva la mia ispirazione.

 
   
 
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