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Autore: MJane_cos    15/09/2021    1 recensioni
"Troverò sempre la strada per tornare da te." – promise stringendo le sue mani più forte.
Katsuki ha 24 anni e sin da quando ha ottenuto la laura in ingegneria genetica, lavora per la Endeavor Biotech.
Il suo team di ricerca è uno dei tre coinvolti nel progetto Yūtopia.
Dopo due anni di ricerca, duro lavoro e un paio di tentativi falliti, finalmente, i suo team raggiunge i primi risultati e creano il loro primo ibrido umano perfetto: Project 04.
Shōto è il nome che decidono di dare al bambino di 5 anni, dotato di un’intelligenza fuori dal comune.
I primi test danno risultati straordinari,eppure sorge un problema: il gruppo si è affezionato al bambino.
Di conseguenza, quando il primo incidente ha luogo, il team cerca di nascondere il tutto per proteggere il piccolo.
La notizia trapela e il progetto viene reputato non più sicuro e valido, per cui tutto viene messo in pausa fino a nuova valutazione, valutazione con la quale verrà deciso se terminare il progetto o meno.
Proprio quando le cose iniziano a complicarsi, Katsuki si ritrova coinvolto in un incidente stradale che lo costringe a cercare l’aiuto del suo amico di infanzia.
Genere: Fluff, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou, Nuovo personaggio, Shouto Todoroki
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: Violenza
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INFOS
  • Questa è una traduzione di Project 04, una Sci-fi no quirk AU. L’ambientazione è futuristica ma non ci saranno cose come “auto volanti” e simili. La tecnologia è molto avanzata ma non si tratta di un’ambientazione in stile “Back to the future”.
     
  • Endeavor Biotec è la più importante e influente azienda biotecnologica del Giappone. Si occupa principalmente dello sviluppo di nuovi farmaci e vaccini, ma anche di ingegneria genetica.
     
  • Katsuki e Izuku sono amici d’infanzia, hanno 24 anni e lavorano entrambi per la Endeavor Biotech, rispettivamente nei dipartimenti di ingegneria genetica e sviluppo dei vaccini. Sono sempre andati a scuola insieme fino all’università, da quel momento hanno preso due strade diverse per poi rincontrarsi sul lavoro.
     
  • Shōto è un bambino all’inizio della storia e crescerà fino a diventare adulto, per cui, prima che qualcuno si faccia strane idee, non è una ADULTxCHILD, non c’è nessun accenno di pedofilia o simili. È una TodoDeku, ma non ci sarà altro che amicizia tra Izuku e Shōto fino a che quest’ultimo non sarà dell’età appropriata.
    Detto ciò, non ci vorrà una vita: la crescita di Shōto è rapida, circa 1 anno ogni 2-3 settimane. Il suo sviluppo cognitivo e fisico vanno di pari passo, per cui non diventerà un bambino nel corpo di un adulto.
NB. Ho iniziato a pubblicare la storia in Inglese sul mio profilo Wattpad qualche mese fa, ho deciso di tradurla e pubblicarla qui.
 

Anche la persona più piccola può cambiare il corso del futuro.

(J.R.R. Tolkien)
 

Per Izuku era impossibile pensare ad un momento della sua vita in cui Katsuki non c’era.
Fin dai tempi dell’asilo, Katsuki era sempre stato parte della sua vita in un modo o in un alro e, nonostante, le cose tra loro non fossero sempre andate benissimo, che fosse come rivali o come amici, i due c’erano sempre stati l’uno per l’altro.
La maggior parte della loro vita l’avevano passata a combattersi, sempre a cercare di superare l’altro e provare di essere il migliore, un una competizione senza fine; o almeno, era sempre stato così fino all’università: quella era stata la prima volta in cui le loro strade si erano divise e sembravano finalmente essere riusciti a mettere da parte quella malsana rivalità ed avere un’amicizia salutare.
Da quel momento, erano diventati inseparabili ed Izuku non poteva immaginare la sua vita senza Katsuki al suo fianco, cos’ come Katsuki non poteva immaginare di poter riporre tutta la sua fiducia in qualcuno di diverso dal suo amico di infanzia.
Izuku entro dalla porta quasi senza fiato e Katsuki non poté fare a meno di sospirare a tale vista: sapeva già che Izuku era venuto direttamente dall’aeroporto senza nemmeno passare di casa per vedere la sua fidanzata o farsi una doccia.

“Kacchan! Stai bene?” – il ragazzo chiese avvicinandosi al letto di ospedale – “Sono venuto appena ho potuto, ma la conferenza è durata più del previsto…”

Katsuki sospiro ancora, cercando di calmare i suoi nervi. Se il suo corpo non fosse stato così dolorante, gli avrebbe decisamente dato un pugno in faccia. Era troppo orgoglioso per ammettere quanto fosse grato di avere Izuku nella sua vita e, anche se odiava vederlo così preoccupato, e c’erano aspetti del suo carattere che non riusciva a sopportare, era felice di sapere quanto il suo amico tenesse a lui.

“Sapevo che eri impegnato, avevo detto di dirti che non era un emergenza” – Katsuki disse cercando di aggiustare il cuscino sotto la sua testa da solo.

“Si, si…me lo hanno detto, ma non ce l’ho fatta! Ero preoccupato” – Izuku disse aiutando il suo amico ad aggiustare il cuscino prima di sedersi sulla sedia vicina al letto senza fiato. Katsuki volse gli occhi al cielo ma decise di non discutere dell’ansia di Izuku e lasciare che si riprendesse per qualche minuto. Non poteva non pensare a quanto Izuku dovesse essere stanco dopo tre giorni di convegno ed un volo intercontinentale: le occhiaie sotto i suoi occhi non lasciavano certo molti dubbi a riguardo.

“Non hai ancora risposto alla mia domanda: come stai?” – Izuku chiese non appena il suo respiro tornò regolare.

“Sto bene, solo qualche osso rotto. Dovrò fare un bel po’ di fisioterapia a quanto pare” – il biondo disse con un piccolo sorriso cercando di rassicurare il suo amico – “ma non ti ho fatto venire qui per parlare di come la mia vita sarà tutta fisioterapia e riposo per i prossimi mesi, ho bisogno di un favore.”

“Di cosa si tratta?” – chiese il più piccolo, già pronto ad accettare qualsiasi cosa il suo amico stesse per chiedergli.

“Ho bisogno che tu ti prenda cura del mio progetto fino a quando potrò tornare a lavoro. Ho già fatto sapere ai miei colleghi che prenderai il mio posto e lavorerai con loro mentre non ci sono.”

“Aspetta un minuto! Mi ha seriamente fatto venire qui per chiedermi di riorganizzare i miei impegni lavorativi per prendermi cura dei tuoi ratti? Lo sai che non faccio esperimenti sugli animali Kacchan, e non ho intenzione di iniziare solo perché tu sei costretto a letto.” – Izuku si lamentò.

“Il mio progetto non è un fottuto ratto, Shoto è un bambino” – Katsuki disse offeso dal fatto che il suo amico potesse anche solo pensare che lui potesse lavorare con i ratti.

“Un bambino?”

“Beh, un ibrido umano per l’esattezza, ma vabbè...” – il biondo disse scrollando le spalle quel tanto che il suo braccio ingessato gli permetteva.

“Ibrido umano…mi stai dicendo che hai creato…” – Izuku non ebbe neanche il tempo di finire la frase che Katsuki lo aveva già interrotto.

“Non è questo il punto Izuku! Il punto è che abbiamo avuto qualche problema con lui e adesso la commissione vuole che qualcun altro prenda le redini del progetto, qualcuno che non sia coinvolto, e non esiste che io lasci che Fumikage prenda il mio posto! Quel bastardo ha già avuto la sua dose di gloria con il suo progetto.”
 
“Perché io?” – Izuku chiese nella confusione più totale. Quello non era proprio il suo campo di studi. Certo, lavoravano per la stessa azienda, ma lui aveva sempre lavorato nel dipartimento farmaceutico, quello a cui lavorava Katsuki era qualcosa che stentava a comprendere. Non riusciva a credere che mentre lui lavorava per creare un nuovo vaccino, Katsuki lavorava per creare una vita artificialmente. Non poteva credere che ci fosse realmente riuscito; non sapeva nemmeno che l’azienda avesse dei programmi simili.

“Perché non mi fido di nessun altro Izuku, e anche se non è il tuo campo di studi, sei abbastanza bravo da prendere il mio posto” – Katsuki disse stringendo la mano del suo amico nella sua.

“Di che tipo di problemi stiamo parlando?” – Izuku chiese cercando di allontanare quella sensazione sgradevole che aveva nel cuore.

“L’ultima volta che la commissione ha inviato un suo funzionario a controllare lo sviluppo di Shōto, lui l’ha attaccata. Abbiamo provato a nascondere la cosa e cercare di convincerla a non parlarne subito, ma ovviamente lei ha riportato l’incidente e adesso il progetto è in stallo e sotto sorveglianza. Né io né i miei colleghi possiamo lavorare fino a quando qualcuno che non è coinvolto nel caso si unisce e…”

“E?” – Izuku lo spronò a continuare.

“E a seconda di come la situazione si evolve nelle prossime settimane, la commissione deciderà se sia il caso di terminare il progetto o meno” – Katsuki sospirò chiudendo gli occhi. Odiava anche solo l’idea di vedere il suo ‘bambino” essere terminato.

“Terminare nel senso di uccidere?” – chiese il più piccolo aggrottando la fronte. Katsuki non ebbe il coraggio di dirlo a voce alta e si limitò ad annuire. Quella era un’altra cosa che Izuku non riusciva a capire: avevano creato una vita e adesso volevano porle fine.

“Di che livello di danno stiamo parlando? Cosa ha fatto quella cosa a quella donna?” – chiese con un piccolo sospiro.

“Lui Izuku, non lui non è un oggetto…” – Katsuki puntualizzò infastidito prima di dare all’altro la risposta che voleva – “Le ha str-rotto il braccio destro…”

Izuku si accigliò mentre cercava un modo per dire a Katsuki che non c’era nessuna ragione al mondo per cui avrebbe accettato di prendere il suo posto in quel progetto, specialmente sapendo che quella cosa era violenta.

“Ti assicuro che è inoffensivo Izuku, è solo un bambino; uno particolarmente intelligente, ma solo un bambino. Non ha mai fatto del male a nessuno prima di…” – Katsuki disse capendo al volo cosa stesse preoccupando il suo amico.

“Come lo chiami rompere il braccio di qualcuno? O stavi per dire che lo ha strappato?” – chiese il più basso stupito. Stava realmente iniziando a pensare che Katsuki avesse perso il lume della ragione.

“Lo so, hai ragione. Ma puoi almeno provarci? Va al laboratorio e incontralo: non ti sto chiedendo nien’taltro al momento. Una volta che lo avrai incontrato, deciderai cosa fare. Ti stò pregando Izuku, lui è importante per me.” – Katsuki chiese con occhi imploranti.
Izuku sospiro spostando lo sguardo dagli occhi rossi dell’altro e rimase in silenzio, insicuro su cosa avrebbe dovuto fare. Alla fine, rimandò quella decisione, avrebbe deciso dopo se la sua scelta fosse giusta o sbagliata.

“Va bene, andrò al laboratorio.”
 
   
 
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