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Autore: eddiefrancesco    16/09/2021    1 recensioni
Quando scopre che la nonna, eccentrica gentildonna con il vezzo del mecenatismo, ha una nuova dama di compagnia, Marcus, conte di Hawkridge, si precipita nel Devon.
Gli basta un'occhiata per capire che la ragazza in questione non è la solita approfittatrice, ma questo non significa che la giovane non abbia qualcosa da nascondere.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Storico
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«Se proprio vuole saperlo, signore, ho ricevuto un messaggio da parte del signor Tweedy, che mi avvertiva di non interferire nel suo corteggiamento di lady Hawkridge.» «Cosa?» Marc strinse gli occhi. «E ha dedotto tutto questo da un ritaglio di giornale?» «Era particolarmente inerente alla mia situazione, signore.» Questo almeno era vero. «Ho ritenuto che una cosa simile avrebbe turbato sua signoria. Ora, possiamo ripartire prima...» «Inerente? In che senso?» «Si riferiva al comportamento dei domestici. Sa, se arrivasse un'altra carrozza in velocità...» «Tanto per cominciare, signora Chantry, lei non è una domestica. Secondo, consegnerà a me ogni altra lettera minatoria. È chiaro?» «Era la 'mia' lettera minatoria!» Hawkridge ebbe un ringhio. «Basta con questa ostinata indipendenza! Soprattutto quando il suo ragionamento non ha alcuna parvenza di logica. Tweedy l'ha minacciata?» «Non espressamente. Sembrava avere gli stessi dubbi sul mio passato che ha lei.» Lei alzò il nasino. «Vorrei proprio sapere cosa c'è in me che induce certe persone a pensare il peggio sul mio conto.» Hawkridge fece una smorfia contrita. «Per quanto riguarda me, ammetto di essermi sbagliato sul suo conto.» «Uhm!» «In tutta onestà, deve ammettere che i precedenti errori di giudizio di mia nonna, uniti alla mancanza di informazioni su di lei, avevano pesantemente influenzato la mia opinione.» «Uhm!» «Tuttavia, sono lieto di informarla che, anche se non fossi già stato certo della sua innocenza, il suo attuale comportamento mi avrebbe convinto.» «Prego, signore?» «Quel piccolo mento ribelle mi sta implorando di essere catturato tra due dita, perché la sua padrona sia baciata appassionatamente.» «Che co...?» «Per sua fortuna, siamo in vista del villaggio.» Giunsero a metà della strada principale di Ottersmead prima che Amy riuscisse a chiudere la bocca. «A proposito» fece Hawkridge tranquillamente, come se non avesse appena lasciato cadere una bomba. «Per chi sono quei vestiti?» Lanciò un'occhiata al cesto posato ai loro piedi. «Non ricordo un Lavender Cottage a Ottersmead.» «Credo che un tempo fosse noto come la vecchia residenza Smitton. Lady Hawkridge l'ha affittato il mese scorso per destinarla ai bambini orfani e... e alle madri nubili della parrocchia.» Amy avvertì l'occhiata che lui le lanciò come una bruciatura alla guancia, e risoluta tenne lo sguardo dritto davanti a sé. «Sono sorpresa che lady Hawkridge non l'abbia informata del progetto.» «Io no» fece lui un po' secco. «L'ultimo affittuario tentò di derubarla. A ogni modo, la residenza Smitton è in cima a un sentiero ripido. Lasceremo il calesse al Green Man e proseguiremo a piedi.» Amy si era preparata a sentire critiche, o perlomeno l'insinuazione che fosse stata lei a indirizzare l'interesse della contessa verso gli orfani e le madri nubili. Quando si rese conto che non avrebbe fatto altri commenti, Marc stava fermando il calesse sull'acciottolato davanti alla locanda. La loro attenzione fu immediatamente attratta da un rumore che assomigliava alle stridule grida dei gabbiani. «Avevo l'impressione che le signore del Comitato per l'abbellimento del villaggio si fossero già riunite questa settimana» osservò Hawkridge, guardando accigliato il gruppetto di signore responsabili del pigolio eccitato. «Infatti è così, signore.» «Allora perché molte di loro ci stanno salutando dal marciapiede di fronte?» «Non ne ho idea, milord.» Amy agito' la mano in risposta al saluto delle signore, sperando che l'eccitazione dipinto sulle loro facce non dipendesse dal fatto che lei era in carrozza con Hawkridge. «Forse lord Nettlebed potrà illuminarla in merito. Sembra il suo cavallo, quello.» Hawkridge seguì il suo sguardo. «È vero.» Ma prima che potesse continuare un altro calesse, guidato dal visconte Eversleigh, si fermò nel piazzale. La voce roboante di lord Colborough fece vibrare i loro timpani. «Buongiorno, signora Chantry. Hawkridge. Dove diavolo è Jennings! Ehi! Jennings!» «Non c'è bisogno di urlare, nonno» osservò Eversleigh. «Buongiorno, signora Chantry. È in armonia con la stagione. Il verde di quel mantello le dona moltissimo.» Amy gli sorrise.«Grazie, milord.» Hawkridge si acciglio', la prese per la vita e la tirò giù dal calesse senza tanti complimenti. «La signora è vedova» disse, mettendola giù con un tonfo. «Le vedove portano colori scuri.» Amy stava per protestare per il trattamento subito, quando vide il sogghigno di Eversleigh. Tuffo' la testa nel calesse in cerca del cesto. «Andate a fare un picnic?» chiese Eversleigh, innocente. «Facciamo una commissione per mia nonna» ribatte' Hawkridge, come se avesse parlato tra i denti. «Dov'è Clarissa?» ringhio' Colborough. «Da qualche parte con quel Tweedy, immagino.» Marc si girò con un sorriso maligno. «Non ne ho idea. Ma dato che la nonna ha decretato questa mattina che il nostro Public Day si terrà fra tre giorni sono certo che il buon Tweedy approfitterà dell'opportunità per farle la corte.» «Potremmo fare questo Public Day anche subito» osservò Eversleigh. «Metà del villaggio sembra essersi dato appuntamento qui. Ecco che arrivano Nettlebed con Lucinda e gli Ingham.» «Ah!» Abbaio' Colborough, guardando Kitty Ingham. «Ti è andata bene, Hawkridge, anche se allora forse non l'hai pensato. Una ragazzina dolce, Kitty, ma non del tuo spessore. Sarebbe scappata via spaventata la prima notte.» Amy decise che era ora di avviarsi. « Be', milord...» «C'è qui una signora, nonno» intervenne Eversleigh nello stesso istante. «E allora?» sbotto' l'uomo. «La signora Chantry è stata sposata, no? Non sverra' per due parole schiette.» Storse la bocca. «Razza forte, i Dalton.» «Buongiorno a tutti» chiamò Kitty. «Non è una bellissima giornata? Oh, signora Chantry, sbaglio o ho sentito lord Colborough dire che è imparentata coi Dalton? Sarah è una delle mie più care amiche. L'ho vista a Londra recentemente, ma lei e Ravensdene hanno dovuto abbreviare il soggiorno perché si avvicinava la data del lieto evento. Ha saputo come sta? E il suo caro piccolino?» «Nick mi ha scritto qualche settimana fa. Dal tono della lettera, ho dedotto che Sarah godeva di ottima salute e che erano alle stelle per l'arrivo dell'erede. A proposito, Kitty...» Hawkridge la trafisse con un'occhiata eloquente. «La parentela della signora Chantry coi Dalton, se c'è, è molto remota. In realtà non li ha mai incontrati.» «Capisco» disse lady Ingham immediatamente. Rivolse un sorriso affettuoso ad Amy. «Non si preoccupi, signora Chantry. Non dirò nulla. Non c'è niente di più imbarazzante del fatto che la gente presuma sul nostro conto cose che non sono vere. Ma sono sicura che Marc scoprirà la verità per lei, se lo desidera. È bravissimo come investigatore.» Amy degluti' e aumentò la stretta delle mani intorno al cesto. «Ora, se non le dispiace...» «Amy! Eccola!» Lucinda si materializzo' accanto a Kitty, con un abito da equitazione scarlatto adornato fino all'inverosimile di passamanerie dorate. «Sono così dispiaciuta che non abbia conosciuto Jeremy, ieri sera. Era particolarmente desideroso di parlarle perché gli ho detto che desidera aiutarci.» «Prego...?» «Dopo tutto, lei sa cosa vuol dire essere innamorati.» «Be'...» «Ma glielo presenterò al Public Day.» «Dov'è Crispin, questa mattina?» intervenne Hawkridge. «E a chi importa?» ribatte' Lucinda. «Papà gli ha chiesto di venire a cavallo con noi, ma lui ha preferito sparire in un vecchio granaio polveroso.» «Sta dipingendo la barca che ha trovato nella darsena» spiegò Nettlebed. «Meglio che parli con Augusta, Marc. Non è affatto d'accordo che tu gli insegni a navigare.» «Più tardi» taglio' corto Hawkridge. Amy si rese conto che lui la stava fissando con una strana intensità. Immediatamente, fece un sorriso forzato e guardò Eversleigh, che era appena uscito dalla locanda. «Dio solo sa dov'è finito Jennings. Non riesco a trovarlo da nessuna parte.» «Cosa crede che resteremo qui ad aspettarlo tutto il giorno?» borbotto' Colborough. «Non lo biasimo per essersela data a gambe, con gli squittii che arrivano da là, ma... Smettetela di ciarlare!» ruggì a un tratto, alzando la voce a un livello capace di coprire una cannonata. Le signore smisero di parlare come se qualcuno le avesse schiaffeggiate. Fissarono l'anziano gentiluomo strabiliate, poi, quando lui fece un passo avanti, si voltarono tutte insieme e fuggirono come un branco di pernici spaventate. Eversleigh gemette. «Ben fatto, nonno. Questo contribuirà alla tua reputazione di gentiluomo.» Colborough alzò le spalle. «Ha funzionato, no?» Hawkridge cominciò a sogghignare. Il visconte alzò gli occhi al cielo. «Non riesco a trovare Jennings» sospiro'. Dopo una rapida occhiata a Hawkridge, guardò Amy e le strizzo' un occhio. «Vorrebbe stanarlo per me, signora Chantry? Il vecchio Jennings ha sempre avuto buon occhio per le belle signore. Potrebbe avere più successo di me.»
   
 
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