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Autore: Sofifi    17/09/2021    4 recensioni
"Forse Stan non è capace di pensare al futuro, tiene stretta la giovinezza sfiorita e teme il tempo che scorre. Guardare i cantieri con Vick, però, è un’azione che sa di vecchiaia ma non fa paura per nulla."
[Questa storia partecipa all’iniziativa "Un’etichetta per il tuo Firewhisky" indetta sul gruppo Facebook "L’angolo di Madama Rosmerta".
Il titolo "Al calar del sole" mi è stato proposto da Rosmary.]
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Stan Picchetto, Victorie Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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Al calar del sole
 
 
Il volto di Stan, immerso nel bronzo del tramonto, si colora di quella sfumatura rosea tipica di chi segue una routine azzeccata e una dieta sana. Anche i suoi capelli grigi si tingono delle sfumature della sera.
Vick non ha idea di quale sia il colore naturale dei capelli di lui, sa solo che il rosso gli sta bene e che gli ultimi raggi di sole sul viso gli offuscano le rughe, e decide che quello sarà il modo in cui se lo “ricorderà” da giovane.
 
Lontano dal bar un po’ troppo tradizionale in cui lui aveva finalmente acconsentito a fermarsi per un caffè, anche Victoire sembra diversa. Forse perché i suoi piercing non fanno più a pugni con le divise eleganti delle cameriere, forse perché i tatuaggi old school babbani e gli interni vittoriani non sono fatti per stare nello stesso quadro, forse perché l’odore acre dell’erba e quello dolce di un locale tirato a lucido non vanno a braccetto.
Forse i Weasley non sono semplicemente fatti per i luoghi borghesi, checché ne dicano i giornali.
 
I capelli stinti di Victoire a volte ruggiscono piano e allora lei si prende le meches tra le dita e le accarezza, facendo miagolare leopardi in miniatura dalle zanne affilate. Le sue guance rosse, graffiate come muri sporchi di graffiti, s’imporporano tutte con l’ultimo sole. Lo stacco tra la ricrescita fulva e la tinta viola sbiadita diventa invisibile.
 
E se al bar Vick era una giovane donna piena di contraddizioni, sulla strada lastricata, aggrappata al braccio di Stan, appare invece una signora tutta d’un pezzo, uniforme e quasi elegante. Una donna che sa il fatto suo e che spinge, sposta, guida il maggiore per la via principale, sin davanti ad un enorme cantiere.
 
Per Stan un cantiere è solo un cantiere, nulla di eccezionale, eppure il modo in cui Victoire sorride e fa l’umarell non può che contagiarlo.
Forse quella donna è un po’ pazza; forse, al contrario di lui, vede semplicemente tutto in prospettiva. Victoire ha davanti agli occhi un edificio moderno, fatto e finito, e un’insegna a led: Hotel le monde. Victoire ha al suo fianco il suo futuro marito, ma lei e Stan si conoscono appena.
Per non spaventarlo, Vick rivela all’uomo solamente il significato di quel cantiere, e si tiene per sé la certezza di non essersi sbagliata nemmeno sul resto.
Forse Stan non è capace di pensare al futuro, tiene stretta la giovinezza sfiorita e teme il tempo che scorre. Guardare i cantieri con Vick, però, è un’azione che sa di vecchiaia ma non fa paura per nulla.
 
Per Vick condividere i sogni è un’implicita richiesta d’impegno. Stan solitamente dalle richieste e dagli impegni fugge a gambe levate – non vuole preoccuparsi di niente. Questa volta, però, non pensa nemmeno a provare a scappare. Ascolta con interesse le parole che escono dalla gola di lei e capisce che far parte di tutti quei progetti non gli dispiace assolutamente.
Victoire propone di far pubblicità all’hotel distribuendo volantini sul Nottetempo e poi ci butta in mezzo in modo totalmente casuale ma naturale il suo appartamento, che condivide col migliore amico ed ex fidanzato, e che è troppo spazioso per due persone soltanto, e poi conosci già Harry, vedrai che anche il resto della famiglia ti piacerà...
Lui ascolta in silenzio ed entrambi sanno che è un tacito assenso.
 
A volte Victoire si dimentica che il mondo è più lento del flusso dei suoi pensieri. Mentre s’immagina sposa Stan le bacia i capelli assieme agli ultimi raggi di sole.
Lui vive sull’onda della sensazione. A volte, però, corrente e desideri vanno nella stessa direzione – lui si lascia trasportare e lei tiene stretto il timone.
 
Per qualcuno la notte è pregna di significato; per qualcun altro è semplicemente il momento in cui si va a lavorare.
Per qualcuno a presto è una promessa; per qualcun altro semplicemente un’usanza.
Victoire non usa mai le parole a sproposito ed infatti ha già programmato il loro prossimo incontro. Quando si rivedranno, e sarà presto davvero, Stan darà il merito al caso.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Angolo autrice:
È da tanto che volevo scrivere qualcosa su questi due. Non sono sicura che questa storia abbia senso ma spero di sì, uhm…
Il fatto è che non appena ho sentito il titolo che mi è stato proposto ho visto la scena iniziale e poi l’ho scritta e mi è piaciuta e allora sono andata avanti. (?)
In realtà uno dei paletti che mi ero messa nell’iniziativa Un’etichetta per il tuo Firewhisky era che la storia dovesse essere introspettiva. Non sono sicura che lo sia, però, dato che per una volta sono riuscita a scrivere senza lasciare passare ere geologiche, ho deciso di pubblicare lo stesso.
 
P.s. Il migliore amico ed ex fidanzato di Victoire è Teddy! E sì, vivono insieme nel mio headcanon. Vivranno sempre insieme, anche quando Vick si sposerà e Stan si trasferirà da lei.
 
P.p.s. Non sono sicura che Stan sia IC…
 
P.p.p.s. Questa è la cosa più fluff che abbia mai scritto.
  
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