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Autore: BeautyLovegood    17/09/2021    1 recensioni
Questa è una WHAT IF ambientata dopo il settimo capitolo di MAGIC
Genere: Commedia, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aziraphale/Azraphel, Crowley, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Crowley stava cercando di dormire e Aziraphale di leggere L’importanza di chiamarsi Ernesto, ma il nuovo temporale inglese era troppo forte e faceva perdere la concentrazione ad entrambi.

BUUUM!

“Oh, Satana, non ne posso più!”, si lamentò Crowley coprendosi le orecchie con il suo cuscino, ma non servì a niente. Oltre alla pioggia e ai tuoi tuoni, riusciva a sentire anche i pianti di Darcy provenienti dalla camera dei bambini.

“Vado io”, disse Aziraphale. Si alzò dal letto e raggiunse i suoi figli. Magic era seduta sul suo letto e cullava il suo fratellino che le urlava nelle orecchie dalla paura per il temporale.

“Papà Azi… aiutami!”, disse lei appena si accorse dell’angelo e lui prese in braccio il piccolo.

“Magi! Magi!”, esclamò lui agitando le manine verso la sua sorellona. Aziraphale cercò di calmarlo, ma era inutile e sospirò.

“Magic… ti va di venire nel lettone con noi?”.

Lei gli rispose con un sorriso.

Appena Crowley vide i suoi tre amori infilarsi a letto con lui, alzò gli occhi al cielo, ma poi sorrise. Ormai gli era passato il sonno.

“Angelo… che cosa ti ho detto riguardo al far dormire entrambi i nostri figli con noi?”.

“Caro, sta piovendo. E lo sai anche tu che non c’è nessuna come Magic capace di calmare Darcy”.

Magic guardò il suo papà demone con occhi dolci.

“Cosa non farei per i nostri cherubini”.

Magic si sdraiò vicino a lui e Aziraphale le mise Darcy tra le braccia.

“Ci canti la canzoncina per calmare Darcy, principessina?”, chiese Crowley.

“No, quella la sappiamo solo noi”, disse Magic.

“E allora come farai a calmarlo?”, chiese Aziraphale.

“Darcy?”, disse Magic e Darcy smise di piangere per guardarla negli occhi.

“Aiutami a far sparire il temporale. Ti ricordi come si fa?”.

Alzò il pugno e aspettò che Darcy la imitasse.

“Pioggia, vai via”.

Magic ripeté la frase nove volte, poi spalancò la mano e la disse un’ultima volta.

“Ogia, ia”, disse Darcy e imitò il gesto della sorellona.

Crowley schioccò le dita e la finestra della camera si aprì lentamente. La pioggia era diminuita ed era tornata la calma.

“Guardate, bambini, ha funzionato!”, disse Aziraphale e guardò Crowley, ma lui non gli fece nessun occhiolino. Il suo schiocco era solo per la finestra.

“Ti senti meglio, Darcy? Non hai più paura?”, chiese a suo figlio solleticandogli il collo e lui ridacchiò.

“Brava, Magic. Sei proprio magica”.

I quattro Crowley-Fell risero per il gioco di parole dell’angelo.

“Possiamo usare anche noi questo incantesimo la prossima volta che pioverà, principessina?”, chiese il rosso demone mentre sistemava il cuscino, pronto per rimettersi a dormire.

Magic guardò Darcy e lui le sorrise.

“Sì, va bene”, rispose e lo fece sdraiare vicino ad Aziraphale, mentre lei si attaccava a Crowley.

“Che cosa abbiamo fatto per meritarci due meravigliosi figli?”, pensò a voce alta l’angelo.

“Che cosa ho fatto io per meritare tre straordinarie creature come voi? Solo chiunque voi vogliate sa quanto vi amo”, disse Crowley.

“Anche io ti amo, papà Cro”, intervenne Magic e abbracciò il suo rosso papà, che ricambiò e la baciò sulla testa.

“E noi due, scusa?”, intervenne Aziraphale mentre accarezzava una manina di Darcy, quasi sul punto di riaddormentarsi.

“Amo anche voi”, aggiunse Magic e baciò prima il suo fratellino e il papà angelo sulle guance.

“Altro che i dolci, sarete voi tre a farmi diventare una balena”.

“Hai già un cervello stratosferico, angelo, perciò saresti la balena più bella dell’intero universo”.

“Un po’ ambiguo, ma lo prenderò comunque come un complimento”.

Invece di riprendere la lettura del suo libro, Aziraphale passò metà della notte a guardare la sua famiglia dormire beatamente, fino a crollare con un braccio attorno a tutti e tre.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Rieccomi! Lo so che questi capitoli potrebbero risultare un po' melensi, ma dopotutto, è così che dovrebbe essere l'infanzia di ogni bambino, prima di affrontare la dura realtà. Al prossimo capitolo!

  
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