Un fischio assordante, poi l’inconfondibile frastuono provocato da una palla da cannone.

«Ma è terribile!» urla Donald al suo microfono. «Ma come? Doveva essere un segreto assoluto!» La sua voce amplificata ti perfora i timpani, e tu detesti i rumori forti. Ti chiedi cosa stia succedendo, quale sia la causa scatenante di tutto quel panico improvvisamente divampato tra i pirati di ogni dove. «Ma insomma, signor Festa! Che ne è della gestione delle informazioni?!»

Riesci a udire le urla disperate dei corsari che sono rimasti sugli spalti e in città, e ti entra come una pulce nell’orecchio. Per il momento puoi solo fare supposizioni, ma ben presto i tuoi sospetti vengono confermati da una voce squillante. «Zoro!»

Ti volti, e la Thousand Sunny è arrivata alle tue spalle. Il navigatore si sbraccia per farsi vedere, continuando a urlare: «Noi contattiamo il gruppo di Sanji e ci prepariamo a fuggire. Non sarà facile svignarsela da tutte quelle navi da guerra! Dobbiamo pensare a qualcosa!»

Il tuo capitano è fermo sul posto, infuriato per le condizioni del cecchino. «Pensateci voi, ad Usopp. E mi raccomando alla Sunny.»

Le flotte di Bartolomeo e Cavendish si offrono di aiutarvi e tu, da vice, non potresti esserne più più soddisfatto. Ci sarà da divertirsi, ne sei certo, nonostante tu sia consapevole del fatto che non sia la migliore delle situazioni. Perché Marines, per te, vuol dire solo una cosa – solo un nome.

Riesci a vederle in lontananza, le navi del Governo. Molti pirati sono già salpati, presi dal terrore di venir catturati, ma tu non puoi abbandonare quel posto – non vuoi.

Detti ordini a destra e a manca come un vero leader. Non è la prima volta che ti trovi in guai simili e sai perfettamente come cavartela. Poi posi le mani sui manici delle tue katane, pronte a sfoderarle per far iniziare le danze; punti al mare, verso visi ancora troppo lontani per poterli scorgere o riconoscere. Eppure stai già cercando il suo, incorniciato da quei capelli color notte. Non lo ammetteresti mai a voce alta e fai persino fatica a parlarne con te stesso – non vedi l’ora di vederla. Per quanto lei possa essere esasperante e maledettamente sbagliata, ogni volta che senti quegli strilli agguerriti speri sempre di poterla incontrare.

Ti dai mentalmente del masochista, ma quel torpore che ti cresce nel petto è troppo piacevole affinché tu lo possa ignorare. Ne sei certo, è lei a provocartelo, a scatenare quella bellissima tempesta nelle tue vene. Ti annebbia il cervello e ti fa sbagliare la strada – dovrai pur incolpare qualcuno per quel tuo pessimo senso dell’orientamento, no?

Sei concentrato sul tuo obiettivo, quando senti un fruscio provenire dalla tua destra. Ringrazi i tuoi pronti riflessi e pari quella lama spessa a un centimetro dal tuo viso. Sai che non è lei – quella ragazza è di gran lunga più aggraziata.

«Il primo da affrontare è un ammiraglio?» dici tra te e te, nei tuoi occhi brilla eccitazione pura.

La Tigre Lilla sente perfettamente la tua provocazione. «Voglio verificare di persona se c’è una giustizia che sta agendo in questa battaglia.»

Ma tu, quella frase di rito, la conosci già.

La battaglia continua, o forse sarebbe meglio dire finimondo.

Tanta gente è stata catturata e ora sta sfilando sulle passerelle delle navi da guerra, prossime alla partenza per quell’inferno Impel Down. Tu avevi avuto la fortuna di non esserci mai finito, ma in passato hai avuto modo di ascoltare il racconto di Luffy, quando due anni fa s’era infiltrato in quel manicomio per salvare suo fratello.

Riconosci molti soldati combattere contro i pirati di tutto il mondo; vecchie conoscenze e facce nuove scorrono davanti ai tuoi occhi – ma dei G-5 nessuna traccia. Sono come assenti in quella marmaglia mondiale, come se non fossero mai esistiti. Conosci i metodi poco ortodossi di Smoker e sai perfettamente che potrebbe essere indaffarato in ben altre indagini, però qualcosa ti dice che è lì, su quell’isola, e che c’è anche lei.

Ti ripeti che è questione di tempo e che presto scorgerai la sua camicetta a fiori ruzzolare verso di te, ma quel momento sembra non arrivare mai. Scorre il tempo e senti che anche la lotta del tuo capitano si sta inferocendo come non mai. Presto sarà tutto finito, è questione di minuti prima che il tuo viaggio verso il One Piece riprenda. Ma lei non è ancora arrivata, e tu non puoi di certo lasciar perdere tutto per andare a cercarla.

È la tua nemesi, dovrebbe esserti alle calcagna – non c’è, e quel vuoto sembra incolmabile. Dovrebbe andarti bene, dovresti pensare che ti sei risparmiato una gran bella seccatura e il solito monologo lagnoso, ma tu non riesci mai a pensare ad altro. Perché quello scricciolo è diventato una donna cosciente del mondo che la circonda, saggia e sempre pronta ad aiutare il prossimo. Ed è anche affascinante, una bellezza elegante e divertente da guardare, in quei suoi momenti di sbadataggine e imbarazzo. Non ti saresti mai stancato di bisticciare con lei, di abbassare quelle barriere che dividono i vostri mondi incompatibili. E sei quasi sicuro che piaccia anche a lei, nonostante si ostini a non lasciarsi alle spalle neanche un indizio.

Ma non è mai arrivata da te.

Ora sei sul ponte della Sunny; ti lasci cullare dalle onde del mare, mentre Franky è al timone a guidarvi verso la vostra prossima meta.

Alla fine ti sei rassegnato alla realtà dei fatti, te lo sei fatto andare bene. Si è risparmiata scenari cruenti, sangue e sudore, mentre era al sicuro da qualche altra parte. E adesso puoi prenderti la libertà di dormire, di riposarti da quella giornata fin troppo movimentata.

«Certo che è un osso duro quello là, eh?»

Troppo presto.

Apri l’occhio sano, improvvisamente attirato dalla conversazione dei tuoi compagni a pochi passi da te.

«Puoi dirlo forte, ho avuto così tanta paura!»

«Tutta quella serietà mi ha fatto accapponare la pelle, anche se io la pelle non ce l’ho più.»

«E piantala, Brook!»

Luffy s’infila tra le chiacchiere come un vecchio pettegolo. «Di chi parlate, ragazzi?»

Robin gli mostra uno dei suoi soliti sorrisi morbidi. «Nei sotterranei abbiamo incontrato il Viceammiraglio Smoker. Era infuriato e stava dando la caccia a Festa.»

È come se una lama ti avesse trapassato lo stomaco.

Il tuo presentimento era stato dannatamente giusto.

«Oh, il fumoso! L’hai affrontato, Sanji?»

Il cuoco annuisce mentre fuma una sigaretta. «Ci ho provato.» Caccia una nuvola di fumo dalle labbra, per poi sciogliersi in mille cuoricini rosa. «A proposito! Se Smoker era sull’isola, vuol dire che da qualche parte c’era anche la bella Tashigi-chan!»

Il tuo odio verso quel damerino cresce a dismisura, ma tenti di contenere quelle fiamme distruttive restando in un religioso silenzio.

«Mh, non l’ho vista da nessuna parte ma doveva per forza esserci. Quei due sono inseparabili.»

E adesso che altro c’è? Gelosia, per caso? Scuoti la testa per cacciare via quel quasiasi-cosa-sia.

«Tu l’hai incontrata, Zoro? Di solito cerca sempre te.»

Ti alzi, il tuo volto ombrato d’amarezza. «No», è l’unica cosa che riesci a dirti mentre ti allontani.

La delusione s’impossessa del tuo cuore.

E non puoi fare a meno di chiederti il perché.

Angoletto dell’Autrice!!

Ecco, non esiste una parola migliore di questa: DE-LU-SIO-NE. Totale. Totalissima.

Da sempre sono una grandissima sostenitrice della Zoshigi, sono la mia OTP, e non vederli insieme neanche una volta in 'Stampede' mi ha distrutta sigh-- Cioè, non mi aspettavo chissà quale scena clamorosa, ma almeno un incontro tra i due, gli spadaccini arcinemici (e arciinnamorati)!

 E voi? Li shippate? Lasciatemi una recensione con le vostre impressioni ^^

Bye bye,

-Channy

Post Scriptum: mi piacerebbe scrivere una one-shot del genere anche dal punto di vista di Tashigi… Che ne dite? ;)