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Autore: eddiefrancesco    18/09/2021    1 recensioni
Quando scopre che la nonna, eccentrica gentildonna con il vezzo del mecenatismo, ha una nuova dama di compagnia, Marcus, conte di Hawkridge, si precipita nel Devon.
Gli basta un'occhiata per capire che la ragazza in questione non è la solita approfittatrice, ma questo non significa che la giovane non abbia qualcosa da nascondere.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Storico
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Hawkridge si chiuse in un silenzio cupo. Non solo Amy se ne stava seduta accanto a lui con un'espressione di muta disapprovazione sul viso. Gli erano appena venuti in mente pensieri poco piacevoli. Dopo quello che era venuto a sapere quel mattino, conquistare Amy non sarebbe stato facile come lui aveva sperato. Ci sarebbero volute abilità e pazienza. La loro disparità sociale era enorme. Non che a lui importasse un fico secco, ma ad Amy sarebbe importato. Se le avesse fatto una corte troppo serrata in pubblico, avrebbe dato origine a pettegolezzi che l'avrebbero ferita profondamente. D'altra parte, data la storia di sua madre e la sua generica diffidenza nei confronti del sesso maschile, una diffidenza giustificata, doveva ammetterlo, un corteggiamento privato l'avrebbe fatta fuggire a gambe levate. E poi c'era la sua dannata indipendenza. Marc si acciglio'. L'intera faccenda prometteva di essere un lungo, faticoso processo. E lui non voleva un processo faticoso. Voleva lei. Subito! Immediatamente! Voleva il diritto di proteggerla, di amarla, di sposarla. Voleva farla ridere di nuovo. Voleva... «Mi scusi, milord, ma vuole esercitare ancora un po' i suoi cavalli? O ha scordato la strada per le scuderie?» Marc riportò la propria attenzione sulla guida e scoprì che aveva appena oltrepassato il vialetto che portava alle stalle. I suoi cavalli, essendo i cortesi, beneducati animali che erano, non si erano opposti alla sua apparente decisione di fare un giro intorno a casa. Riflette' in fretta. «Mi è appena venuto in mente, signora, che se non sa andare a cavallo, probabilmente non ha mai portato una carrozza.» «Be', no, ma...» «Allora, posso insegnarle.» «Oh.» Per qualche secondo lei parve adorabilmente confusa. «Grazie, milord, ma ho parecchie lettere che mi aspettano sulla mia... voglio dire, sulla sua scrivania.» Tagliarono una curva. Lui non voleva pensare al danno che le ruote posteriori avevano fatto al prato. Sperava solo che sua nonna non se ne accorgesse. «Un altra volta, allora. Nonostante sia un tiranno, ritengo che le signore dovrebbero essere in grado di condurre una carrozza, in caso di necessità.» Lei si acciglio'. «Non ho mai detto che è un tiranno, signore. Solo... estremamente conscio delle sue responsabilità.» Il cipiglio svani'. A un tratto, parve straordinariamente compiaciuta dalla propria scelta di parole. Lui sbuffo'. «Dato che sembra tanto soddisfatta di lei, mi dica, cosa avrei dovuto fare le altre volte che la nonna si è cacciata nei guai? Lasciare che venisse derubata? Mettere in mano a Bartle quel filo di perle? Dannazione! Guardi cosa mi ha fatto fare!» Ubbidienti, i cavalli avevano di nuovo oltrepassato il famoso vialetto. Amy trattenne l'impulso di prendergli una mano per confortarlo. «Posso certamente capire perché abbia cacciato in malo modo il signor Bartle. Ma, in vita sua, ha mai aspettato che una situazione si risolvesse da sola senza precipitarsi alla carica?» Con sua sorpresa, ogni traccia di esasperato divertimento sparì dal viso di lui. «Una volta. Una volta aspettai che i miei genitori e quelli di Pelham tornassero dal loro giro in barca pomeridiano. Aspettai troppo a lungo per salvarli.» Le labbra di lei formarono un silenzioso 'oh' di comprensione. La pena le strinse il cuore. Questa volta sentì che doveva toccarlo, se non fisicamente, come lui aveva toccato lei, allora emotivamente... Doveva fargli sentire che non era solo nel provare rimpianti. E sensi di colpa. «Fu a causa di una tempesta?» sussurro'. Lui rimase in silenzio mentre faceva un altro giro della casa, svoltava nel vialetto e fermava il calesse. Poi si chino' in avanti, abbassò la testa e posò le braccia sulle cosce. «Mi scusi» mormorò lei, addolorata al pensiero di quello che lui doveva vedere con gli occhi della mente. «Non deve dirmi...» «No. Il tempo guarisce le ferite, Amy. Voglio che lei sappia.» Esitò un attimo. «Era un pomeriggio di bonaccia, ma c'era nebbia a banchi. E anche se mio padre e quello di Pelham dovevano aver remato durante la calma di vento, erano sicuramente troppo al largo per raggiungere la sicurezza della baia prima del buio. Furono investiti da un cutter che inseguiva un'altra imbarcazione. Contrabbandieri, che usavano la nebbia come protezione.» «Mi dispiace tanto. L'attesa deve essere stata terribile.» Lui abbassò lo sguardo sulle proprie mani. «Diventò atroce solo quando fu buio. Non c'era motivo di preoccuparci, ci dicevamo. Sia mio padre che quello di Pelham erano navigatori esperti, sapevano veleggiare anche di notte, con ogni tipo di tempo. Ma alla fine mio nonno e io, insieme a Pel e a Colborough, uscimmo a cercarli. Trovammo il cutter. I guardacoste erano tornati indietro, in cerca di superstiti, ma la loro velocità era stata tale al momento dell'impatto che, prima che invertissero la marcia, rappezzassero la propria barca e tornassero sul punto dell'incidente, della barca dei miei genitori non c'era più niente.» Niente, a parte pezzi di legno che fluttuavano sulla superficie del mare. «In seguito i loro corpi furono restituiti dal mare. Il medico disse che erano morti sul colpo. O feriti così gravemente che anche un minuto di ritardo nei soccorsi sarebbe stato fatale. Ma io non ne sarò mai certo. Se fossimo usciti per mare prima... Se fossimo tornati indietro a remi con loro... Forse il cutter avrebbe visto due imbarcazioni.» «Non poteva sapere che sarebbe successa una cosa simile» protesto' lei dolcemente. «No.» Lui la guardò, abbozzando un sorriso. «Il senno di poi è una cosa meravigliosa, vero? L'ufficiale incaricato dell'inseguimento, probabilmente col senno di poi, rimpianse la propria decisione di navigare senza luci per non farsi vedere. Fu incriminato per questo, naturalmente, ma stava seguendo dei contrabbandieri... Il caso fu archiviato come incidente. Uno sfortunato, imprevedibile incidente.» «Sono contenta che ne abbia parlato. Ora riesco a capire la riluttanza di lady Nettlebed nel permettere a Crispin di imparare ad andare in barca.» Mormorò Amy. «Si rassegnera'. Tutti in famiglia abbiamo il mare nel sangue. Abbiamo imparato a nuotare prima ancora di camminare.» Abbozzo' un sorriso. «Spero che capisca meglio anche la mia, ehm...» Lei gli sorrise. «La parola che stava cercando è protettivita', signore. Le fa credito.» Lui inarco' le sopracciglia. «Un'osservazione sorprendente, data la nostra conversazione di prima.» «Per nulla» replicò lei, composta.«Una donna apprezza un uomo su cui può fare affidamento, per quanto indipendente essa sia. Purché lui rispetti le capacità di lei.» «Oh, io rispetto le sue capacità, Amy. Mi creda.» «Yoohoo! Amy! Marc!» La contessa si stava sbracciando dal portico. «Credo che fareste meglio a rientrare, ora. Ad Amy potrebbero venire le lentiggini. Oh, Marc, sembra che ci sia uno strano problema di solchi di ruote nel prato. Forse dovresti scambiare due parole col giardiniere.» Sua signoria scomparve. «Pel aveva ragione» borbotto' lui. «Uno di questi giorni qualcuno strozzera' mia nonna.» Amy gli sfiorò il braccio. Spero' che la sua voce non tradisse che stava tremando dentro. «Capisco perché non vuole aspettare. Ma, per questa volta, con sua nonna... Non può accadere nulla di male. La prego.» I giorni successivi non trascorsero nella quiete in cui Amy aveva sperato andando a vivere a Hawkridge Manor. Non ebbe, perciò, molto tempo per chiedersi se avesse fatto bene a consigliare a Hawkridge di aspettare, invece che interferire in quello che stava tramando sua nonna. Appena rientrata in casa dall'escursione a Lavender Cottage, Pickles la informò che, dato che la casa sarebbe stata aperta al pubblico tre giorni dopo, c'erano molte cose da fare. Amy cercò subito la contessa, e venne a sapere che lady Hawkridge aveva invitato Tweedy a un picnic sulla spiaggia sotto Colborough Court. Quel comportamento provocatorio confermò l'opinione di Amy riguardo alle intenzioni di sua signoria. Anzi, la indusse a chiedersi divertita da quanto tempo lady Hawkridge cercasse di far ingelosire Colborough, solo per vedersi mettere i bastoni tra le ruote dall'ignaro nipote. Presto Hawkridge Manor divenne un vero alveare. I saloni da ricevimento vennero arieggiati e spolverati, il prato preparato per il gioco del cricket e un'interminabile serie di biscotti iniziò a uscire dal forno. Hawkridge cominciò a passare molte ore a Nettlebed Place, dove aiutava Crispin a preparare la sua barca. Amy era lieta della sua assenza. Decise che era molto più facile rimuoverlo dalla mente quando non le ronzava sempre attorno. Purtroppo, i ritmi dei suoi arrivi e delle sue partenze erano poco prevedibili. Invece che partire per Nettlebed Place la mattina e starci fino a sera, aveva preso l'abitudine di apparire proprio nelll'istante in cui lei doveva rimettere a posto una pila di libri un paio di centimetri sopra la sua testa, o stava sollevando un grosso vaso di fiori. Non c'era nulla nell'atteggiamento di lui che fosse causa di allarme, ma Amy cominciò a sentirsi... piccola. Delicata. Perfino fragile. Una cosa di per sé piuttosto allarmante. Poi c'erano i pensieri che le passavano a tradimento nella testa nei momenti più imprevedibili. Che lui ci fosse o no. C'era il calore che si diffondeva nel suo corpo quando ricordava il tocco della bocca di lui sul suo polso. C'erano le piccole frecce di eccitazione che la trafiggevano al pensiero dell'intensità con cui a volte la guardava. Finalmente, in base al principio che un maggiore carico di lavoro le avrebbe lasciato meno tempo per pensare, Amy offrì la propria assistenza alla governante. Funzionò. Finché Hawkridge non fece naufragare il suo piano passando a cavallo davanti alle finestre del salone proprio mentre lei stava spolverando una preziosa statua di giada. Riuscì a non far cadere la statua, ma ci mancò poco. Quell'uomo sembrava un dio greco, in sella. Amy scoprì in sé l'inaspettato desiderio di uscire a cavallo con lui. Una fantasticheria interrotta solo dall'arrivo di una cameriera che la informava che lord Hawkridge si rifiutava di permettere a sua nonna di trasformare il salone principale, che conteneva inestimabili objets d'art, in una pista per birilli, in caso il tempo fosse stato inclemente. Fu a quel punto che Amy decise che Hawkridge aveva escogitato il maligno piano di sconvolgerle la testa, per qualche suo diabolico motivo. Il giorno stabilito, tutti si svegliarono con una nebbiolina che lasciò posto a un sole splendente quando i cancelli vennero aperti al pubblico alle nove in punto. Marc scese le scale pochi minuti prima, anticipando i piaceri della caccia poiché aveva un'ottima scusa per passare l'intera giornata con la sua selvaggina preferita: Amy. Non che i due o tre giorni precedenti fossero stati infruttuosi. Amy aveva cominciato ad arrossire, poi ad assumere un'espressione di rimprovero ogni volta che lo vedeva. Un segnale molto incoraggiante. Una profonda delusione, tuttavia, lo aspettava al tavolo della colazione. Invece di Amy c'era Crispin che, sotto lo sguardo amoroso della bisnonna, divorava cibo come se non mangiasse da una settimana.
   
 
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