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Autore: dragun95    18/09/2021    3 recensioni
Valtur è un membro degli inquisitori, un gruppo votato alla lotta alla piaga che da più di un secolo sta causando morte e dispirazione. E da cui non vi è una cura.
Il mezzelfo è stato incaricato di dirigersi in una delle città umane più avanzate, dove la piaga ha iniziato a diffondersi. In concomitanza con un'incontro molto importante.
Tra i tetti e i vicoli il nostro inquisitore dovrà affrontare la piaga e forse qualcosa di più di quanto avesse potuto immaginare.
Genere: Azione, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Thorn Cronicles'
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Capitolo 11
Aria di guai



Evereth era stato portato davanti al governatore per poterlo informare dell'andamento per l'eliminazione della piaga. Il nano sperava che avessero buone notizie, ma non lo erano poi così tanto.

Nonostante gli sforzi degli Inquisitori gli infetti continuavano ad apparire, come se non avessero una fine. Ciò non faceva altro che aumentare il pessimismo e la preoccupazione del governatore. 

-Per il momento la piaga è tenuta sotto controllo. Ma non avete capito da dove tutto è partito?-

-Sfortunatamente non è così semplice. Potremmo aver ucciso il primo portatore ma il modo in cui si diffonde intorno ci è ancora ignoto- ammise il Vicario dispiaciuto. Yorn batté il pugno contro la scrivania a quella risposta, l'altro non si scompose minimamente a quella reazione. Ne aveva viste di peggiori, ma se non altro non si era ancora scagliato su di lui o gli aveva lanciato qualcosa contro.

-Ho sentito che anche la villa della duchessa Rowanne ha subito degli attacchi- disse infine lisciandosi la barba, il castano annuì.

-Per fortuna siamo intervenuti. Anche se in questo caso l'infetto era nello stato finale della piaga- rispose senza però far parola di ciò che avevano trovato. Il nano sembrò agitarsi mentre si lisciava più nervosamente la barba.

-Potrebbero essercene altri come quello?- 

-Tutti gli infetti abbattuti erano ancora lontani da quello stato. Ma non mi sento di escluderlo!- il governatore scese dalla poltrona avvicinandosi al mobile aprendone il cassetto tirando fuori una bottiglia di liquore versandosene un bicchiere e mandandolo giù in un colpo. Le sue origini naniche lo spingevano a consumare alcool quando era agitato e comunque lo reggeva molto bene.

-Vi ringrazio di averla aiutata. Quella donna è una delle punte di spicco di Nidolan e anche un'amica- 

-Lo è anche per me- rispose Evereth, offrendogli un bicchiere ma lui rifiutò cordialmente. Non voleva una ramanzina da Blossom sul fatto di aver bevuto durante il suo lavoro, anche perché era certo che lei lo avrebbe scoperto.

-Ho avuto notizia che l'ambasciatore elfico ha deciso di incontrarci nuovamente tra tre giorni. Come stabilito anche voi parteciperete- lui annuì -Nel frattempo continuerete la caccia agli infetti, anche se spero non si protragga troppo a lungo- ammise infine ed era quello che anche il Vicario sperava.

Uscito dall'ufficio percorse il corridoio della tenuta mentre alcuni domestici indietreggiavano appiattendosi contro il muro quando lo videro. Entrò in una grande stanza destinata a sala d'aspetto. 
Appena fu dentro Blossom si voltò a guardarlo. Lui in risposta si avvicinò lasciandosi cadere sul divano imbottito.

-Problemi?- chiese la Minotaura guardandolo.

-Tra tre giorni ci sarà il nuovo incontro con il rappresentante elfico- lei storse le labbra.

-Immagino che dovremmo avvisare Valtur?- annuì poggiando la testa sulle sue gambe, facendola arrossire, ma lei non gli disse niente e ne cercò di spostarlo. 
Anzi gli portò la mano ad accarezzargli dolcemente i capelli per farlo rilassare. A quel contatto lui rispose strofinando la testa contro il suo ventre, facendola sussultare.
Il contatto e il calore del corpo della Minotaura era molto piacevole, Evereth avrebbe voluto restare a goderselo per tutto il giorno. Ma sfortunatamente un colpo di tosse portò l'attenzione di entrambi verso la porta.


Davanti c'erano Rowanne con dietro sua figlia, la quale arrossì alla vista delle coccole che i due si stavano facendo. Blossom avvampò fin sopra le corna alzandosi di scatto e facendo cadere Evereth per terra.
La duchessa rise a quella reazione portando la mano davanti alla bocca per nasconderlo.

-Se abbiamo interrotto qualcosa possiamo tornare più tardi- disse tranquilla, ma l'Inquisitrice scosse la testa.

-No affatto- rispose subito cercando di calmarsi per far sparire il rosso. Il Vicario intanto si era rialzato sorridendo alla donna.

-Rowanne che bello vederti!- disse aprendo le braccia e stringendola in un forte abbraccio che venne ricambiò. La duchessa sentì però lo sguardo di Blossom su di se come a dirgli di tenere a posto le mani. 

-Ti ringrazio per l'aiuto che ci avete dato- disse sciogliendo l'abbraccio.

-Figurati era nostro dovere se c'è di mezzo la piaga- rispose per poi lanciare un'occhiata a chi l'accompagnava, il suo aspetto e il corno gli ricordavano qualcuno che aveva già visto.

-Tu sei la piccola Brunilde?- chiese stupito di vederla così grande -Sei cresciuta molto. L'ultima volta che l'ho vista era alta all'incirca così- portò la mano all'altezza del ginocchio ricordando quando era solo una bambina e adesso era cresciuta diventando ormai una donna.

-Ciao Zio Evereth- disse lei alzando la mano per salutarlo, in evidente stato d'imbarazzo. Sorrise facendo cenno a Blossom di avvicinarsi.

-Blossom ti presento la mia vecchia amica Rowanne e sua figlia Brunilde- 

-Lieta di conoscervi- si presentò lei con un'inchino, che venne ricambiato dalla duchessa che iniziò a scrutarla.

-Così tu sei Blossom....ero curiosa di conoscerti. Questo qui non fa altro che parlare della sua Minotaura- ammise la donna facendo arrossire l'Inquisitrice che scoccò un'occhiata al Vicario, questo rispose con una scrollata di spalle e un'occhiolino che la fece avvampare ancora di più.

-Come al solito le vostre uniformi mancano di un po' di stile e colore. Dovresti permettermi di ridisegnarvele- disse la duchessa portandosi la mano sotto al mento con già qualche idee per dei ritocchi.

-Ti ho già spiegato che non sono io a decidere Rowanne- rispose. Mentre la rosa si fece avanti.

-È vero. Inoltre queste uniformi sono state ideati dagli Inquisitori. Servono per proteggere e non per una sfilata!- affermò seria incorniciando le braccia al petto, la corvina incrociò il suo sguardo continuando a sorridere.

-Dico solo che potrebbero essere più belle. Le persone hanno il diritto di sentirsi belli ogni tanto, sopratutto noi donne- la Minotaura incassò il colpo mentre una vena iniziava a pulsagli sulla fronte per la rabbia.

-Certo, ma non siamo solo visi adorabili e sorrisi. Possiamo anche essere forti e coraggiose...sempre se a voi capiti mai di dimostrarlo?- Evereth deglutì sentendo che l'aria iniziava a diventare esplosiva, una sola parola di troppo da parte di una delle due è sarebbe potuto saltare tutto in aria. 

-Per il vostro bene pregherei di non testare mai la mia forza in combattimento. Non è che forse siete gelosa per via del mio legame con Evereth?- lei iniziò a muovere lo zoccolo contro il pavimento, segno che si stava arrabbiando, mentre la coda bovina frustava l'aria.

-Gelosa! Affatto....visto che non vi guarda con quell'interesse. Inoltre non crede dovrebbe dare il buon esempio a sua figlia- Rowanne si avvicinò ancora di più fino ad avere i loro visi a pochi centimetri di distanza, per guardarla meglio negli occhi con uno sguardo tagliente.

-Modererei i toni, Bovina. Anche se chi non ha mai dato alla luce un figlio non può capire cosa si prova- Blossom strinse i denti avvicinando il volto fino a sfiorare le loro fronti ricambiando lo sguardo di sfida della donna. Il Vicario iniziò seriamente a credere che sarebbero passate alle mani o peggio alla magia da un momento all'altro e anche Brunilde lo pensava visto che si riparò dietro di lui intimorita dall'aria che stava aleggiando.

"Zio Evereth non dovresti...fermarle?" Gli sussurrò la Mezza-oni. Ma nemmeno lui era sicuro di poterle fermare, anzi aveva paura di essere la classica goccia che fa traboccare il vaso.


Un grugnito fece smettere lo sguardo di sfida facendo voltare tutti i presenti. Il Duca Kruagag stava poggiato sul suo bastone oltre alla soglia della porta. I due Inquisitori non poterono non chiedersi subito chi fosse, dato che dal vestito sembrava un nobile.

-Duca Kruagag-

-I miei ossequi Lady Rowanne e miss Brunilde- solutori il Suiham con un lieve inchino -Ho sentito che avete avuto problemi di recente-

-Si ma per fortuna gli Inquisitori mi hanno aiutata- gli occhi del duca si posarono sulla figura di Evereth. Il quale appena sentì il suo sguardo era sicuro di non andargli per niente a genio, una cosa piuttosto normale.
Quando il Suiham spostò successivamente lo sguardo su Blossom, lei si sentì strana. Dallo sguardo che gli stava lanciando sembrava che stesse cercando di spogliarla con gli occhi.

-Se non altro fanno ciò per cui sono qui!- disse infine, facendo accigliare appena il Vicario. Era ufficiale quel tipo non gli piaceva.

-Siamo specializzati in questo dopo tutto- rispose Evereth, ricevendo in risposta un grugnito.

-Vogliate scusarmi ma ho degli affari da sbrigare- disse guardando il suo orologio da taschino.

-Si figuri Duca Kruagag- disse gentilmente la duchessa mentre il duca lanciava un'altra occhiata alla Minotaura e leccandosi le labbra prima di uscire.

-Chi era il suino?- chiese subito il Vicario.

-Si chiama Kruagag Sarribs, uno dei duchi dì Nidolan. E un mio concorrente negli affari...diciamo così- rispose la mora sedendosi sul divano insieme a sua figlia.

-Anche lui commercia in abiti?-

-No. Si è arricchito con le fabbriche dei Golem-

-Se non sbaglio ha provato a comprare la nostra fabbrica più grande madre- ammise Brunilde. Quel tipo sembrava proprio avere una grande sete di potere, visto che possedevano una delle fabbriche più grandi per la costruzione dei costrutti e che aveva cercato di prendersela.

-A me non è piaciuto come mi guardava!- affermò secca la Minotaura alludendo agli occhi lussuriosi del Suiham. Anche ad Evereth non era piaciuto per niente il modo in cui aveva guardato la sua donna, tanto che avrebbe voluto dagli un pugno sul grugno.

-Spero che Valtur si sia comportato bene- disse poi sperando che non avesse fatto casini.

-A parte qualche frecciatina con Brunilde è stato molto professionale- la figlia sbuffò gonfiando le guance per quelle parole.

-Mi spiace solo per la vostra perdita- disse abbassando gli occhi, i due Inquisitori ringraziarono per le condoglianze -Mi ha chiesto di poter mettere una lapide dove prima sorgeva il suo villaggio-

-Farò in modo di darti il punto esatto il prima possibile- lei ringrazio, era una donna che manteneva la parola data e di certo lo avrebbe fatto anche quella volta. 

-Per caso avete capito cos'è quell'affare che aveva addosso l'infetto?- chiese infine, quella domanda la stava assillando da quando era lo aveva trovato addosso all'infetto. Ma il castano scossero la testa.

-Lo stiamo facendo studiare dall'alchimista messoci a disposizione dal governatore. Ma non abbiamo ancora niente di certo- ammise, tutte quelle domande senza risposta non erano un vantaggio per nessuno di loro.

-Che dice Yorn, a proposito di quell'oggetto?- i due non dissero niente alla domanda, ma quel silenzio da solo fu una risposta più che evidente.

-Non lo avete informato-

-Sai che di natura non ci fidiamo di nessuno ad eccezione di alcune persone fidate- precisò alludendo a lei -Ma in questa storia stanno apparendo troppi misteri per una semplice infezione della piaga. Per cui preferiamo fare delle indagini per conto nostro!- lei non disse niente, facevano bene a non fidarsi a pieno di tutti, visto che nemmeno gli altri si fidavano di loro.

-Quando sapremo qualcosa informeremo anche voi. Sempre se necessario- disse Blossom lanciando un'occhiata di fuoco alla duchessa che la ricambio. Evereth temeva che avrebbero dovuto fermarle, ma le porte si aprirono nuovamente facendo interrompere ancora la discussione


Delle guardie elfiche fecero irruzione nella stanza con in mano le spade. I presenti rimasero interdetti da quell'azione, mentre Blossom lanciava uno sguardo al Vicario che la ricambiò. Il pensiero di entrambi fu uno solo, sperare che Valur non centrasse niente con la cosa.

Un'altro elfo si fece avanti, rispetto agli altri era vestito con un'abito bianco e verde con delle decorazioni in oro. Era molto bello come il resto della sua razza, con lunghi capelli biondo chiaro quasi bianchi legati in una lunga treccia, le orecchia a punta spuntavano ai lati della testa, occhi azzurri come il ghiaccio e sulla fronte portava un diadema di rami d'oro intrecciati.

Proprio dal diadema capirono che non solo era un'elfo di nobili origini, ma anche il rappresentante giunto in città per parlare alla riunione.

-Siete voi gli Inquisitori?- chiese guardando i due, che subito fecero un'inchino in segno di rispetto.

-Si. Io sono Evereth e lei è...-

-Non mi interessano i vostri nomi. Corvi- le interruppe subito, provocando un moto di rabbia all'Inquisitrice che strinse i denti.

-Sono Svalfar Crisante, ambasciatore e portavoce del popolo degli alti elfi- si presentò guardando i due dall'alto in basso.

-Piacere di conoscerla...possiamo fare qualcosa per voi?- chiese Evereth ignorando lo sguardo di superiorità che gli stava lanciando.

-Silvally una delle mie guardie l'altro giorno ha subito un torto da parte di uno dei vostri membri. Branco di selvaggi- indicando l'elfa al suo fianco. Un lampo percorse la schiena del Vicario, sentendo lo sguardo di Blossom su di essa come se gli stesse dicendo che l'individuo di cui stavano parlando fosse Valtur.

-Se è così allora mi scuso da parte sua per una simile azione- non voleva certo che scoppiasse un caso diplomatico.

-Non voglio le vostre scuse! Ma che ripaghiate l'onore al membro del mio popolo. Per tanto chiedo che l'Inquisitore che l'ha offesa, combatta di persona con Silvally in un Holmgang!- disse serio il nobile elfo. 
Gli Inquisitori cominciarono a sudare freddo, era di certo l'ultima cosa che avrebbero voluto. 

-Signor Svaltar, non crede sia il caso di ripensarci. Avreste cose più importanti e anche più urgenti di cui discutere, invece di attaccarvi a vicenda- cercò di intromettersi la duchessa.

-Stia al suo posto, questi sono affari privati tra noi e questi barbari!- rispose subito lanciandogli uno sguardo di sufficienza e storcendo le labbra in segno di disgusto verso Brunilde, cosa che non piacque né a lei né tanto meno a sua madre.

-Pretendo uno scontro leale tra il vostro Inquisitore e la mia guardia! Altrimenti lasceremo subito Nidolan annullando la riunione e richiederemo un pesante tributo di risarcimento per l'offesa che il vostro Ordine ha fatto al nostro popolo!- il tono dell'elfo era talmente serio ed arrogante che non lasciava intendere ombra di dubbio che lo avrebbe fatto. Dentro di se Evereth sospirò sapendo che se in caso fosse stato davvero Valtur avrebbe dovuto pagare lui il tributo in combattimento, sempre se prima lui e Blossom non lo avrebbero ucciso prima.






Note dell'autore

Nuovo capitolo più calmo ma anche con colpi di scena.

Vediamo un breve colloqui tra Evereth e Yorn su ciò che è successo alla villa di Rowanne. E poi la cara duchessa interrompe le effusioni romantiche tra il Vicario e Blossom, situazione piuttosto imbarazzante per i due.

E subito le due donne iniziano a battibeccare tra di loro, rischiando di andare oltre le parole. Alla fine gli Inquisitori incontrano Kruagag che non nasconde il suo disappunto nel l'averle nella sua città.

E proprio come la Minotaura aveva paura che succedesse, scoppia il possibile incidente diplomatico con gli elfi. Ora che il portavoce degli alti elfi ha preteso che Valtur sfidi Silvally la guardia che ha umiliato in un combattimento. 
Di certo non credo che il nostro protagonista potrà sottrarsi a ciò. Ma vedremo meglio cosa succederà nel prossimo.

Grazie anche solo per aver letto il capitolo e a presto.
  
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