Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: Giuls_breath    18/09/2021    1 recensioni
Sansa è prigioniera ad Approdo del Re, è vittima delle vessazioni dei Lannister; vorrebbe fuggire, ma non sa come: l'occasione le si presenta quando Stannis Baratheon attacca Approdo del Re e il Mastino la aiuta a fuggire...
STORIA CHE SI COLLOCA NELLA SECONDA STAGIONE DELLA SERIE TV.
TUTTAVIA NEI PRIMI DUE CAPITOLI, CITO DEI PERIODI TRATTI DAI LIBRI.
VI SEGNALO CHE USERO' UN LINGUAGGIO MOLTO COLORITO E CI SARÀ QUALCHE DESCRIZIONE CHE POTREBBE DAR FASTIDIO.
Genere: Avventura, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Sandor Clegane, Sansa Stark
Note: OOC, Otherverse, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Buonasera a tutte!
Il capitolo in verità è pronto già da un pò,
ma ho avuto problemi con la linea telefonica.
Ora eccoci qui, questo è un capitolo a luci rosse
pertanto se vi dovessero dar fastidio certe descrizioni,
certi momenti, potete saltare il capitolo. A presto!



 



Due anime un corpo

 
Ancora prima di poter riflettere alle conseguenze delle loro azioni, Sansa baciò Sandor con impeto, mentre lui la avvolse in un abbraccio appassionato, il loro bacio divenne via via più intenso, lui le divorava quasi le labbra e la baciava con così tanta foga che i due smisero di respirare normalmente.
Quando entrambi ebbero bisogno di respirare, si allontanarono, ma fu una lontananza che durò una manciata di secondi, Sandor riprese a baciarla poi si allontanò per un momento preso da un dubbio che lo attraversò per pochi istanti “E’ quello che vuoi? Non dovremmo…”
Ma Sansa lo zittì posando un bacio delicato sulle sue labbra “So quello che voglio e tu sei ciò che voglio di più.” quindi lui incoraggiato da quella risposta riprese a baciarla e le posò delicatamente le mani sui fianchi poi le fece scendere lungo le cosce, a Sansa sembrò di andare a fuoco: nessuno l’aveva mai toccata, non così, desiderò le sue mani sul suo corpo.
Sansa gli diede le spalle per consentirgli di slacciare il suo vestito, quando sentì le mani dell’uomo sfiorarla mentre scioglieva i nodi del suo vestito, lei sentì una sensazione di bollente desiderio crescerle dentro.
Quando il vestito cadde, a Sandor mancò il respiro: la schiena di Sansa era solcata da piccoli segni biancastri e altri rosacei, erano evidenti segni di frustate. “Sansa, io…” a lui mancarono le parole, fu Sansa a voltarsi verso l’uomo e, con un’audacia che non credeva di possedere, guidò le sue mani sui suoi fianchi nudi e riprese a baciarlo. Il loro bacio fu stavolta diverso, fu lento e dolce. Il petto nudo di Sansa aderì a quello di Sandor ancora coperto, posò le mani sulla cotta di maglia per poi risalire lungo il suo collo e posarsi sulle guance rovinate dell’uomo.
Quando entrambi ricaddero sul letto, lui era ancora vestito, mentre lei gli si offrì in tutta la sua nuda bellezza: era rossa in viso eppure non accennava a nascondersi né a dire parole sconnesse, voleva godersi quel momento anche se l’imbarazzo era tanto. Sandor comprese l’imbarazzo della ragazza, ma non fece nulla per farglielo notare, anzi. Le accarezzò piano i seni nudi, mentre la baciava ancora e Sansa sentì riverberare un bollente piacere in tutto il suo corpo, fu allora che realizzò che Sandor era ancora vestito, si allontanò appena dalle sue labbra e lo guardò “Perché sei ancora… vestito?”
“Sansa, ho visto le tue cicatrici… non dovrei esserci io qui... tu sei la promessa sposa di un altro, non so cosa cazzo mi succede, ma per quanto ti voglia, no, non posso” le rispose, ma lei replicò dicendogli “Io ti amo.” gli accarezzò la parte ustionata e lo baciò delicatamente “Non avere paura.” lo incoraggiò “Come ti si toglie questa cosa di dosso?” gli chiese facendolo ridere.
Fu lui che si tolse la cotta di maglia e l’altro strato di vesti che indossava al di sotto di essa, Sansa rivide il suo corpo enorme pieno di tagli e desiderò baciarglieli, fargli capire attraverso quei baci che lei non lo considerava né brutto né tantomeno mostruoso. Protese una mano e gli sfiorò una cicatrice che aveva poco più sotto la clavicola, ne seguì il taglio e fu allora che lui fermò la sua mano e i loro occhi si incontrarono di nuovo per un lungo interminabile momento. I loro occhi mal celavano il crescente desiderio che cresceva sempre più velocemente l’uno nel corpo dell’altro.
Una volta liberi da tutti i vestiti, Sandor la baciò di nuovo facendo attenzione a non gravare troppo su di lei con il suo peso, liberò la mano di Sansa e fece vagare la propria lungo il suo fianco, lentamente scese a baciarle il collo e poi il suo petto che si alzava e abbassava velocemente.
Lei si sentiva andare a fuoco per il piacere immenso che stava già provando, non sapeva su che cosa concentrarsi esattamente, era in imbarazzo sì, ma al tempo stesso bramava lui e il suo tocco sicuro e delicato. Quando lui la guardò negli occhi, lei capì che la sua discesa non era finita e con curiosità, ma anche con timore vide scendere il suo viso tra le gambe, lei strinse le labbra quando la sua lingua frugò in mezzo ad altre labbra ben più intime. Le sembrò quasi di andare a fuoco con quel tocco leggero eppure preciso, un languore sempre più forte e bollente la riempiva a mano a mano che lui continuava a baciarla e a leccarla intimamente, chiuse gli occhi e si lasciò andare completamente rapita dalla maestria con cui la eccitava; quando il piacere esplose le sembrò come se ogni cosa, ogni pensiero si sfaldasse e lei sudata emise un lungo gemito.
Sandor la leccò fino a quando non la sentì rilassarsi del tutto, poi la guardò e vide che il piacere l’aveva raggiunta. Quando i loro occhi si incontrarono di nuovo, entrambi capirono che quella bollente passione che li animava non era ancora scemata. Si baciarono nuovamente e Sansa sentì il suo sapore sulle labbra di lui, fu una sensazione ancora più eccitante di quella precedente se possibile. In quel momento le loro intimità entrarono in contatto e Sansa si ritrovò ad osservare a lungo l’intimità dell’uomo che torreggiava su di lei con curiosità, ma anche con timore, era tanto diverso da quella del Bastardo o del Cavaliere di Seagard.
Con un braccio Sandor la tirò su di lui ribaltando le posizioni e fu allora che Sansa sentì chiaramente la virilità dell’uomo premere contro di lei, la giovane lo baciò e scese fino a baciargli ogni cicatrice, ogni tratto, ogni solco, ogni ferita che aveva creato e formato l’uomo che Sansa amava e stava amando; lei sperava di farglielo capire baciandogli quelle cicatrici, lei sperava di fargli capire che, anche se lui si riteneva mostruoso, per lei lui era bellissimo, forte e meritava soltanto amore.
Sansa si fermò quando vide la sua virilità… non sapeva come si facesse a dare piacere a un uomo, nessuno glielo aveva mai insegnato, “Mi… ecco, mi insegni? Come…?” chiese lasciando la frase a metà, ma lui aveva capito che cosa gli stesse chiedendo.
“Non te l’hanno insegnato?” la prese in giro sorridendole.
Lei scosse la testa e fu allora che lui si mise a sedere, i loro visi si ritrovarono l’uno di fronte all’altro, le baciò delicatamente la mano e poi divaricò le gambe facendole divaricare anche alla giovane che era ancora seduta su di lui; prese delicatamente la sua mano e la portò sul suo membro e la avvolse attorno ad esso, Sansa trasalì quasi nello stringere la sua carne tenera e tesa, lui deglutì. La guidò nei movimenti, delicatamente all’inizio poi più velocemente dopo. Quando notò che Sansa aveva capito come dargli piacere, lasciò la presa e si abbandonò al piacere che la ragazza gli stava dando. Il suo respiro si mozzava a mano a mano che lei faceva qualcosa di particolarmente piacevole per lui, poi a un certo punto la fermò.
“Cosa ho fatto?” le chiese lei guardandolo confusa negli occhi.
“Non voglio che… insomma, non così.” la guardò di nuovo “Tu sei sicura che è questo quello che vuoi veramente?” le chiese di nuovo.
“Sì.” gli rispose.
“Sei sicura di volerlo proprio con me?” le chiese ancora.
“Sì, lo voglio.”
La baciò a lungo e profondamente, mentre si guidava dentro di lei. Quando lui le fu dentro, lei interruppe il bacio e trattenne il fiato, si morse il labbro inferiore e guardò quasi stupita come i loro corpi aderissero alla perfezione. Sansa lo guardò per un momento, poi dopo avergli baciato il collo e la metà ustionata prese a muoversi lentamente, mentre lui chiuse per qualche istante gli occhi lasciandosi andare con il busto sul materasso.
La ragazza non credeva di essere nemmeno capace di muoversi così o di dare piacere a quel modo a un uomo, ma in quei minuti che a lei parvero infiniti ebbe modo di rendersi conto del contrario. Si stese lentamente su di lui continuando a muoversi lentamente, mentre lo vedeva sotto di lui gemere e imprecare.
Quando lui aprì gli occhi, la vide con un’espressione carica di piacere che le stravolgeva i suoi lineamenti perfetti e fu in quel momento che lui ribaltò nuovamente le posizioni e si spinse in lei sempre più a fondo, ma facendo attenzione a non essere troppo irruento. Lei prese a gemere sommessamente e si lasciava andare ogni istante di più alle ondate di immenso piacere che lui le stava dando ancora una volta. Si stese completamente su di lei gemendo frasi sconnesse e frasi che l’avrebbero fatta arrossire in un’altra circostanza, ma non in quel momento, non in quel momento in cui tutto sembrava esplodere o accendersi in lei di una luce mai vista prima di quegli istanti. Quando il piacere esplose fu accecante per entrambi, entrambi si ritrovarono a baciarsi duramente per evitare che qualcuno oltre la porta potesse sentire i loro gemiti e capire che cosa stava accadendo nella stanza della principessa.
Si distesero l’uno accanto all’altra incapaci di proferir parole, ma d’altra parte non c’era bisogno di parlare, non in quel momento così perfetto per entrambi.

 
  
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