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Autore: Helen_Rose    18/09/2021    0 recensioni
- Fanfiction a cura mia e di Francesca: volevamo riflettere la sorellanza nel rapporto tra le nostre beniamine.
Racconti della variopinta ed eccentrica famiglia allargata che Marcello ha creato sia con Roberta che con Ludovica.
Naturalmente, si tratta di 'una forzatura temporale' e, in nome della par condicio, non ha sposato nessuna delle due.
Rispettivamente, da Roberta sono nati Vittoria Emma - 24 febbraio 1966, studentessa di Lingue e Letterature Straniere, fidanzata con Tommaso, ingegnere disoccupato - e Andrea Francesco - 20 dicembre 1971, pasticcere per la catena di bar del padre, fidanzato con Christian, parrucchiere -;
mentre da Ludovica sono nati Marco Tancredi - 18 febbraio 1963, medico - e Angelica Sibilla - 1 dicembre 1970, studentessa di Giurisprudenza, fidanzata con Maximilién, cardiochirurgo, collega e amico di Marco - .
In questo multiverso, Roberta e Ludovica hanno cresciuto i loro figli insieme, senza fare alcuna differenza legata a chi li abbia partoriti. Naturalmente, Marco e Angelica hanno più tratti in comune, benché Angie sia in simbiosi con Andrea, mentre Vittoria somiglia a Roberta.
Talvolta, Marcello non sa da che parte voltarsi, ma inevitabilmente compensa tutta la solitudine di cui ha sofferto in passato.
Genere: Comico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il mattino dopo, Angelica, come sempre in ritardo - anche in questo, è identica a suo padre -, esce trafelata di casa. Indossa un vestito aderente bordeaux, con scollo quadrato che le fa risaltare il collo e le clavicole, maniche a tre quarti che lasciano scoperti i polsi carichi di braccialetti, e degli stivaletti che ne esaltano la caviglia. "Così, a pranzo, quando incontrerò Max, sarò perfetta" è stato il suo pensiero nel prepararsi.
Peccato che la figuraccia sia comunque dietro l'angolo. Mentre aspetta l'ascensore battendo a terra con il piede, impaziente, e sbraitando: "E l'abbonamento della metro dove si sarà cacciato? Questo è perchè non mi comprano quel cavolo di motorino! Costretta a prendere quei dannati mezzi che fanno un giro assurdo e ci mettono un sacco di tempo! Ah, ma perché non posso seguire le lezioni da casa?!" e, nel frattempo addentando un cornetto che ha preso al volo dalla dispensa ... Qualcuno esce dal suo appartamento: spera sia sua madre o suo padre, per chiedere loro un passaggio. Ovviamente no! È Max, in tuta, pronto per andare a correre. Spera che non abbia sentito, ma è impossibile, visto che stava urlando. Si accorge di essere anche sporca di zucchero a velo ... 'Perfetto'.
"Bonjour, Sybille ... Mi dispiace per il tuo problemo: non ho la mia moto, altrimenti ti portavo io, ma malheureusement (sfortunatamente) è ancora in Belgio da mia madre. Sono a piedi anch'io" le sorride.
"Ciao, grazie! Che ci vuoi fare, hai visto quanto è apprensiva mia madre: devo sopportare la metro ... Buona giornata". Si affretta ad andarsene, desiderosa di allontanarsi dalla situazione imbarazzante.
"Aspetta: ti va di venire a cena con me? Domani, per esempio".
Per un attimo, crede di non aver capito bene. "Cavolo, domani è il compleanno della mia amica Camilla ... " realizza immediatamente. Dannazione, non le sta neppure così simpatica, ma prende appunti favolosi ed è meglio tenersela buona.
"Allora, facciamo il giorno dopo domani, va bene?" ritenta Max, sorridendo e, in apparenza, per nulla scoraggiato.
'Caspita, ci tiene davvero' pensa sorridendo decisamente troppo. "Certo, dopodomani va benissimo. Ora devo proprio andare: se faccio troppo tardi, poi il prof non mi ammette in aula. À bientôt (a presto)".

~

Quando Angie torna a casa, suo fratello e l'amico sono usciti: pranzeranno fuori, così Marco gli mostrerà la città.
È un po' delusa di non vederlo, ma ne approfitta per raccontare a sua sorella la magnifica novità. È un fiume in piena.
"Dove lo porto? Pizza o ristorante? Secondo te cosa può permettersi? Forse una cena è troppo ... Di che parleremmo tutta la sera? E se si annoiasse? Non è meglio un cinema? Ma se poi non capisse il film? Certo, se al cinema con me pensasse al film, sarebbe un po' fesso, eh ... E soprattutto, cosa indosso? Uffa, non ho nulla da mettermi!"
"Frena un secondo, e respira: ma non ti stavi frequentando con quel tuo collega? Bruno, mi pare si chiamasse"
"Sì, ma niente di serio, e comunque è storia vecchia. Mi annoiava. Dai, aiutami, anziché tenere l'agenda delle mie frequentazioni!".
Vittoria sospira. Ha rinunciato a porsi troppe domande sulle frequentazioni della sorella da tempo: è uno spirito libero.
"Per me, una pizza va benissimo: è il primo incontro, starei sul semplice. A tutti piace la pizza. E comunque, non starete a tavola per ore. Se vedi che la conversazione fatica a decollare, niente passeggiata dopo"
"Ok ... E cosa mi metto?"
"A me piace molto il vestito azzurro che ti ha regalato la zia Irene per il compleanno"
"Ma no: è troppo pesante, è primavera ormai; e poi, è troppo bon-ton, da ragazzina. Io voglio essere sensuale".
Vittoria alza gli occhi al cielo, al solo pensiero di cosa diranno il padre e il fratello quando la vedranno varcare la soglia di casa con Max, vestita 'sensuale'.
"Allora, quello rosso che hai messo quando sei andata a teatro con tua madre?"
"Non va bene, è troppo per una pizzeria ... Ecco, lo vedi? Non ho nulla da mettere! La nuvoletta di Fantozzi mi perseguita. Mi accompagni a fare shopping? Ti prego!"
"Non pensarci neanche, Angie; lo sai che tra poco avrò la sessione, e sto anche lavorando alla tesi, giorno e notte"
"Eddai, cosa ti costa per una sera? Lavo i piatti al tuo posto per una settimana; io inizio dopo gli esami. Affare fatto?''
"Se la metti così ... Va bene" sorride.
"Fantastico! E senti, andiamo anche a comprare la biancheria coordinata? Ho troppa voglia: è così sexy, non ti pare? Mai visto un uomo così; per fortuna, sono stata da Iole (l'estetista) mercoledì, altrimenti, con così poco preavviso, non mi avrebbe mai potuto trovare un appuntamento"
"ANGELICA SIBILLA! Ma ti pare il caso? A letto la prima sera ... È l'amico di Marco... Ti prego, per una volta in vita tua, non  cacciarti in un casino ! Ti scongiuro..." la supplica sconsolata quella sorella troppo responsabile, ma perfetta per la sua natura spericolata, presagendo già il peggio.
"Mamma mia, come sei bacchettona"
"Ha ragione Vitto" interviene Andre, prima che la sorella possa difendersi, entrando con un sacchetto di patatine: "Volete?...". Dopo averle offerte e aver ricevuto risposta solo da Angelica, che adora quelle al formaggio, prosegue: "Noi uomini, in genere, perdiamo interesse se la conquista è troppo semplice. Non gliela dare subito"
"Eccoci col primo luogo comune ... E poi, io non do proprio nulla: al massimo, mi prendo qualcosa da lui!" dichiarò Angie.
"Non stiamo a cercare il pelo nell'uovo" la frena Vitto - la prima ad essere puntigliosa, ma preferisce non addentrarsi in quel campo, perlomeno non davanti al fratello, benché le costi un certo sforzo non ridere -
"Non ti posso sentire quando vuoi fare la spregiudicata a tutti i costi. È tutta scena. Ti ho vista, ieri: come arrossivi quando lui ti parlava e guardava ... Eri tenera, normale, senza filtri. E fino ad un minuto fa, ti stavi ponendo un'infinità di problemi: tutto il contrario della femme fatale per cui vorresti assurdamente farti passare. Se questo ragazzo ti piace davvero, sii te stessa; conoscetevi bene, non saltargli addosso come se non fossi altro che un bel guscio vuoto. Fidati della tua sorellona"
"Come sei saggia, vecchietta mia" Angie la ringrazia ridendo, stampandole un bacio sulla guancia. "Tu, Andre, ci accompagni a fare shopping, domani?"
"Neanche morto! Piuttosto, lavo a mano quei rifiuti radiottivi che sono usciti dalla valigia di Marco. Mi dispiace deludervi, sorelle, ma non sono quel tipo di gay ... Piuttosto, anch'io avrei bisogno di un consiglio. Mi piace uno, molto... Vorrei avere una storia con lui, ma non so come approcciarlo"
"Sicuro sia gay, stavolta? Non vorrei si ripetesse il dramma di quando ti eri innamorato di uno conosciuto in palestra, 'sicuramente gli piaccio', e il mese dopo ti aveva invitato nientepopodimeno che al suo matrimonio perchè aveva messo incinta la sua tipa" puntualizza Angie, irriverente come al solito.
"Grazie per avermelo ricordato ..." replica il fratello, rivolgendole una smorfia scherzosa. "Sì, sono abbastanza sicuro. Fa il parrucchiere: l'ho visto quando sono andato a prendere la zia Ludo al salone, che in centro non c'è parcheggio. È molto bello"
'Come se il fatto stesso di essere un parrucchiere dovesse necessariamente condurre in quella direzione' pensò Vittoria l'idealista, senza però tradurre i pensieri in parole, per evitare di scoraggiare Andrea.
"Ma chi è, Christopher? Quello nuovo? Molto bello, sì, ed è anche bravissimo al lavoro ... Ascolta, facciamo così: io vado a farmi i capelli per uscire con Max; tu mi vieni a prendere e vediamo lui chi guarda. Se guarda te, allora i suoi gusti sono a tuo favore, e gli chiedi di uscire. Che ci vuole!"
"Sì, certo, e se non gli piaccio? Che figura!"
"Ma per favore! Primo: sei un Barbieri, non puoi non piacergli, È IMPOSSIBILE. Siamo irresistibili, è nel nostro DNA. E poi, se pure dovesse essere, chissene, non lo vedrai più ... Ti libererai pure della seccatura di dover andare a prendere mia madre dal parrucchiere ogni quindici giorni" sentenzia Angie, risoluta.
"Seppur non condivida lo stile, come al solito esaltato, con cui la nostra diva esprime i suoi concetti, sono pienamente d'accordo con lei: dai, buttati, che non hai niente da perdere" conferma Vittoria, schivando abilmente una cuscinata direttale da un'Angelica fintamente ferita.

~

Il trucco suggerito da Angelica aveva funzionato ... A metà: quando Andrea era andato a prendere la sorella, di mattina, in effetti fra lui e Chris c'era stato un gioco di sguardi, ma il minore dei fratelli Barbieri non se l'era sentita di invitarlo così, dal nulla. 'Fifone', l'aveva preso in giro Angie. A quel punto, per Andrea era diventata una questione di principio: "Fifone a me! Ma quando mai s'è sentito!" - probabilmente era l'orgoglio dei Barbieri a parlare, e Angie sapeva bene come stuzzicarlo - , dunque aveva chiamato il salone per fissare un appuntamento per quel pomeriggio stesso, chiedendo espressamente che fosse Chris a occuparsi del suo taglio.

Il salone di Claude è molto elegante: il tono della voce è sempre moderato; la luce soffusa per non compremettere il rilassamento dei clienti venuti a farsi coccolare; dalle casse si espande musica classica a basso volume. Mentre Andrea attende il suo turno sul comodissimo sofà, osservando lo sfarzo del lampadario, si augura di avere successo, visto che sta per spendere ben più di quanto valga la pena sborsare per un taglio; se lo sapesse sua madre, la donna meno incline a frivolezze che conosca, lo rimprovererebbe di certo.

Finalmente, Chris si è liberato e si avvicina. "Ciao, tu sei il fratello di Angelica: Andrea, giusto? Mi ricordo di te, dall'altro giorno"
Sì ricorda, è già qualcosa. "Esatto, sono io" conferma, cercando di non sorridere né troppo, né troppo poco, per non inquietarlo.
Al lavatesta, si gode il massaggio delle agili dita di Chris. "Hai proprio dei bei capelli: molto folti e sani. Complimenti" osserva il parrucchiere, mentre li sciacqua.
"Grazie. E dire che li taglio relativamente poco". Ha formulato la risposta in automatico e il tono è decisamente di sorpresa, ma spera vivamente che Chris non l'abbia preso per spaccone. Aiuto.
"Come mai hai chiesto proprio di me?" cambia argomento l'altro, con naturalezza, come se avesse intuito il suo disagio.
"Mi hanno detto che sei bravissimo" replica, deglutendo. Questa è neutra, dai.
"Angelica è troppo buona" si schermisce. "Vieni, ti faccio accomodare in postazione".

Mentre gli taglia i capelli, la conversazione prosegue: "Tua madre viene a trovarci spesso; la segue principalmente Claude, ma mi è capitato di lavarle i capelli o farle la piega. La tinta no; Claude non si fida" sbuffa, in un moto di disappunto: ha quasi 25 anni ed è un parrucchiere di esperienza.
"Ehm, non è mia madre ... Ma non sto qui a spiegarti, è complicato" si affretta a replicare Andrea, sprofondando già.
"Ah, in famiglia è sempre complicato ... Io vivo con mia madre e mia nonna; mio padre si è volatilizzato da tempo" rompe il ghiaccio Chris, sempre con scioltezza.
"Mi dispiace". Andrea non sa che dire; in quanto a genitori, ha sempre avuto l'imbarazzo della scelta, e un po' si pente del suo snobismo altalenante verso di loro.
"Cose che capitano. Comunque, la signora Barbieri mi ha parlato dei tuoi fratelli; in particolare, di un certo Marco, a cui si riferisce come Tancredi, in continuazione! Mi ha anche mostrato una sua foto ...".
Ah, perfetto. Non che si ritenga meno affascinante del fratello, ma fra le sue fattezze da modello e le lodi che ne avrà cantato la madre - cioè, zia Ludo - , a confronto sfigurebbe pure Alain Delon!
"Bello è bello, però sai, a me questi ragazzi troppo perfetti, da copertina, non piacciono; alto, biondo e fisicato ... È finto"
Ha detto ragazzi! Oh, meno male.
"Ovviamente senza offesa, ci mancherebbe; e ti prego di non riferirlo alla signora Ludovica, o smetterà di darmi la mancia, o peggio, mi farà licenziare"
"Tranquillo, non è così ingiusta; e se ascolti pazientemente i suoi sproloqui adoranti su mio fratello, la mancia te la meriti proprio. È appena tornato dall'Africa ... Preparati a sentirne a frotte! Non ha occhi che per lui"
"È un medico, giusto? E tu, di cosa ti occupi?"
"Lavoro nell'attività di mio padre. Sono un pasticciere e, in generale, mi occupo dei prodotti da forno. Mi piace moltissimo"
"Perfetto: io sono golosissimo di dolci"
"Allora dovrò ricordarmi di portartene qualcuno dei miei"
"Faresti di me la persona più felice del mondo. Abbiamo finito: ti piacciono?"
"Molto; almeno, sappiamo che uno di noi due è bravo nel suo lavoro". In realtà, li trova un po' corti, ma non lo direbbe mai.

Mentre paga il conto, Andrea realizza che è arrivato il momento di invitarlo, o sarà troppo tardi; ma non sa proprio come inserire l'argomento nella conversazione. Angelica e Marco avrebbero potuto essere più generosi e lasciargli un po' della spacconeria del papà, invece di accaparrarsela tutta. E ora, che fare?
"Insomma, pulce! Vuoi deciderti a rivelare ai tuoi poveri fratelli trepidanti come te lo sei conquistato, finite le tue assurde paranoie su quanto io e tua sorella siamo più sfacciati di te?" incalza Marco, spazientito ed eccitato al tempo stesso. Almeno, del fratellino deve preoccuparsi in misura minore, perciò gli resta tutto il divertimento del gossip, senza pressioni.
"Che vuoi che ti dica ... Alla fine, ho capito che non esisteva un modo originale o raffinato per chiederglielo - o perlomeno, io non lo conoscevo - , quindi gli ho semplicemente chiesto se gli andasse di uscire un giorno di questi, ma che avrei capito perfettamente se avesse voluto rifiutare perché non gli interessava o perché avevo malinterpretato i suoi gusti... Prima che potessi finire il mio preambolo, mi ha interrotto, replicando che non avevo frainteso in nessun senso, e ha proposto di uscire a prendere un drink, così all'uscita successiva saremmo andati in caffetteria, avrebbe assaggiato uno dei famosi dolci e anche lui avrebbe conosciuto il mio lavoro"
"Cioè, ti proponeva già una seconda uscita senza che ci fosse ancora stata la prima? Fratellino, ma tu sei un mito! Te l'avevo detto che il gene Barbieri vince sempre!" strilla Angelica, battendogli il cinque.
"Che dire, Andre, sono sconvolto: l'allievo supera il maestro! Che hai fatto a questo Christian?" commenta Marco, ridendo e regalandogli una pacca sulla spalla.

"Ottimo, sono fiera di te. Se non c'è altro..." aggiunge Vitto, asciutta, incamminandosi già verso la porta. È sempre stata razionale e pragmatica come la madre, perciò non vede il bisogno di indugiare in chiacchiere e pettegolezzi, dato che l'appuntamento deve ancora avere luogo.
Naturalmente, i fratelli con sangue Brancia di Montalto nelle vene non comprendono neanche lontanamente quest'attitudine spartana, men che meno in occasione della prima uscita seria del loro fratellino! Non si somigliano in tante cose, ma lo sguardo stralunato che viene indirizzato a Vitto da Marco e Angelica è eloquente, nonché praticamente identico: "Come dici?"
"Ma tutto bene? Oh, è una cosa seria!"
"Ragazzi, quando vorrà raccontarci come sarà andata, sarò in prima fila, ma ...".
Andrea si schiarisce la gola. "Veramente ... Siamo già usciti. Stasera stessa, dopo la chiusura del negozio. Ne avevamo voglia".
Stavolta, il coro di voci ed espressioni sbigottite vede l'aggiunta della sorella maggiore: "Cosa?!"; "Come?"; "Dove?".
Appena ottiene un minimo di tregua da quella raffica di domande pressanti, il fratello ha il tempo di rispondere che è andato tutto a gonfie vele e che, prima d'ora, non si era mai sentito tanto a proprio agio con un ragazzo come con Chris.

~

Sibilla sta cercando di convincersi del fatto che la mise scelta per la serata sia la migliore. Lei e Vitto sono rimaste per ore nei negozi il giorno prima e, alla fine, ha optato per uno spezzato: un maglioncino rosso smanicato e una gonna corta; dovendo scegliere, preferisce valorizzare le sue lunghe gambe, anche perché al piano di sopra c'è una certa carenza ... 'E vabbè, non si può essere perfette' , pensa fra sè.
Il rosso del top le illumina il viso, il taglio ne esalta il busto e le braccia; le calze, scelte con cura perché fantasia e consistenza garantissero un tocco sexy ma elegante, l'avvolgono come un guanto. Gli accessori sono in oro. Ai piedi, i tacchi: per fortuna, Maximilién è alto quanto Marco, altrimenti, con il suo metro e 78, ci avrebbe dovuto rinunciare; il cinturino a sottolineare la finezza della caviglia.
Perfetta. Quello che non la convince affatto sono i capelli: raccolti in alto come suggerisce sempre la mamma, perché "ti fa sembrare il collo più lungo, più regale", o sciolti? Opterebbe per questa seconda possibilità, anche per coprire le orecchie, tratto che odia, ma teme di apparire trasandata.

Non sa decidersi, è intenta a rimuginare davanti allo specchio quando Marcello passa, bussa alla porta della stanza della figlia e borbotta: "Bella di papà, mi sa che ti sei scordata di metterti la parte di sotto del vestito, perché non mi vorrai dire che quel francobollo da 5 lire è una gonna ..."
"Non iniziare, per favore! Ho pure le calze non si vede nulla. La moda è questa!"
"Ah, beh, se la moda è questa ... Alzo le mani. Mettiti un cardigan, che fa freddo".
Lei si sta mettendo il rossetto e alza gli occhi al cielo: "Non ci penso nemmeno; ho il cappotto, il cardigan mi rovina tutto"
"Ma perché? I twin set sono così carini; alla zia Roby stavano così bene, quando aveva la tua età se li metteva sempre"
'Sì, ai tempi delle invasioni barbariche, quando eravate giovani voi' pensa fra sé, ma risponde un con più diplomatico: "Perché è un qualcosa che va bene per il giorno, non per la sera!". Già rischia così, meglio non farlo arrabbiare. "Dai, devo uscire; Diana mi aspetta, te l'ho detto. Buonanotte"
"E tu ti sei fatta così bella per uscire con Diana Amato?".
La sua Angie è preparata a questo genere di domande fin da quando aveva 14 anni; ecco perché indossa l'espressione 'Angelica' più naturale che conosca e, sbattendo gli occhioni  da cerbiatta, gli risponde prontamente: "Perché, papi: non sono forse sempre bella, io?"
"Certo, principessa, assomigli a tuo padre ... Ma le bugie le dico meglio io; hai persino le ciglia finte! Comunque, faccio finta di crederci, che è meglio. Divertiti ... Mi voglio fidare, e soprattutto, non ho voglia di discutere con tua madre, che tanto dà sempre ragione a te ... Mi raccomando, bambina; e alle 23.00 a casa!"
"Facciamo le 2.00"
"Come le 2.00?! Mezzanotte e mezza al massimo! Intesi?"
"Sì papà, tranquillo". Tanto, sa che è mercoledì ... Il giorno in cui sua madre noleggia la videocassetta dei film francesi; suo padre si addormenterà di sasso dopo un minuto ... 'Caro papi, sono furba almeno quanto te' pensa, mentre, indossato il soprabito, si affretta ad uscire.

In corridoio, incrocia il fratello maggiore che cercava Vittoria per chiederle dei fogli A4 e ne approfitta per togliersi il dente, una volta assicuratasi che papà sia lontano.
"Marco, devo dirti una cosa" accenna il discorso, titubante ma risoluta a farlo.
"So già che in realtà stai uscendo con Max"
"Te l'ha detto?" chiede, un po' irritata.
"Mi ha chiesto il permesso".
Angie sbuffa. "Che antiquato. Meglio a te che a papà, mettiamola così"
"Sì, tranquilli, vi copro io: dirò che esco con Max, Diego e i suoi amici; ma ovviamente, in realtà faremo a meno di lui"
"Grazie ... Quindi, sei d'accordo?" domanda, speranzosa di avere almeno una parte di strada spianata.
"No, ma mi sforzo" risponde, sincero ma divertito. La sorella lo abbraccia, grata.
"Mi raccomando, eh. È un bravo ragazzo e mi ha dato l'impressione di tenere a te" la avverte Tancredi, giusto per par condicio.
"Marco! Cosa ti fa pensare che io voglia solo divertirmi?"
"Di chi sei sorella e come fai di cognome?"
"Sono sorella di Andre e Vitto, e tua ... E poi, Barbieri Brancia di Montalto"
"Ecco la risposta alla tua domanda. Vai, scema; tra poco ti raggiungerà".

Vittoria intercetta l'espressione sconsolata del fratello. "Sei proprio figlio di tuo padre" commenta, ridacchiando.
Marco mima un'espressione di pianto. "Ma qua che sta succedendo? Sto via per un anno e mezzo e si rivolta il mondo!"
"Che deve succedere, Marco? Ha quasi 21 anni, è giusto che esca con chi le pare"
"Mi raccomando, sorella, eh: almeno tu, mantieni la testa sulle spalle, che io ho già mal di testa a stare appresso alla nana" - alta 1.78 - . "Ce l'ha un difetto, il tuo uomo? Ah, già, come dimenticarlo ... È disoccu..."
"Shhh! Non dire quella parola, che a quelli là per poco non prendeva un infarto!"
"Immagino la faccia di zia Roby"
"Ma va; Tom è ingegnere... Almeno lui" sottolinea Vitto, tra il divertito e l'irritato.
"Giusto. E allora, chi ha fatto storie?".
Il silenzio assoluto e uno sguardo eloquente della sorella gli sono sufficienti.
"Papà? Ma se papà ..."
"Appunto. Quell'uomo è senza speranza".
"Cosa confabulate voi due di vostro padre?"
li interroga il diretto interessato, piccato.
"Ma niente; Vitto mi stava raccontando di come sei stato bravo a montare la libreria nuova anche senza di me. Ora, io e Max andiamo, che Diego e i suoi amici ci aspettano. Sei pronto? Perfetto. Ciao!"

~

Angelica torna finalmente a casa. Apre la porta, attenta a non far rumore: è terribilmente tardi, ma per fortuna, si tratta di uno dei giorni in cui suo padre è con sua madre nell'altro appartamento, perciò non dovrebbero essersi accorti che la sua assenza si sia protratta tanto a lungo.
Si toglie le scarpe, sia perché quei trampoli la stanno uccidendo, sia perché rischierebbe di svegliare tutta la casa. Zia Roby è più comprensiva, ma sulle sue sette ore di sonno a notte non transige.
Vittoria è ancora sveglia: sta studiando, dato che preferisce farlo fino a tardi piuttosto che alzarsi presto la mattina - almeno in questo, si somigliano - , ma in realtà, è restata in piedi soprattutto per aspettarla e, così, avere l'immediato e dettagliato resoconto della serata.
Ovviamente, anche Andrea le ha raggiunte: "Beh, signorina: ti pare questa l'ora di rincasare?" scherza, facendo un'imitazione perfetta del loro padre. "Spero tu abbia una buona ragione!" aggiunge, serissimo.
Poi, tornando sé stesso: "Raccontaci tutto e non omettere nulla, mi raccomando"
"Da quel sorrisetto, direi che è andata benissimo" commenta Vitto.
"Oh, sì, è stato ... Come posso spiegarlo... Magico". Angie si è stesa a stella sul letto, trasognata e stranamente laconica.
"Non farti pregare, dai! Siamo curiosi" bisbigliano i fratelli, quasi in coro.
"Allora, ci siamo incontrati al parco qui dietro. Era bellissimo: camicia bianca, jeans e un cappotto lungo, color cammello ... Très chic. Siccome ha sentito che odio i mezzi, ci aveva prenotato un taxi: che romantico!"
"Ed io e Tom che ci accontentiamo di passeggiare mano nella mano, pensa tu che scemi" commenta sarcastica Vittoria.
"Ma tu dimentichi che la nostra sorellina è contessa: che vuoi farci, noblesse oblige. Dico bene?" replica Andrea, sogghignando.
"Oh, finitela di prendermi in giro! Brutta cosa, l'invidia". Si è messa seduta e rivolge una linguaccia ai suoi fratelli.
"Che gesto poco nobiliare, contessina!" "Adesso non vi racconto più nulla! Nemmeno se mi pregate"
"Come vuoi". Andrea si volta per lasciare la stanza e Vitto torna sul libro; sanno che lei sta morendo dalla voglia di dirlo, e infatti:
"No, aspettate: va bene, vi perdono e vi racconto ... Poi, siamo andati a fare aperitivo ai navigli e a cena poco lontano. Avrebbe voluto regalarmi delle rose rosse, ma ho rifiutato: sarebbe stato difficile giustificarle a papà"
"Che principe azzurro" esclama Vitto, con le mani giunte, palesemente canzonatoria.
"Vero? Lo so! E niente, abbiamo parlato un sacco: mi ha raccontato dell'Africa; anche lui ha un tatuaggio sul cuore come Marco, se lo sono fatti insieme. È un elefante bianco: lo sciamano gli ha detto che è un simbolo molto positivo, indica saggezza e compostezza; si intravvedeva attraverso la camicia ... C'era un caldo torrido in quel locale: che ve lo dico a fare, mi son venuti certi pensieri... Vabbè, non divaghiamo..."
"Sarà meglio" commentano i fratelli, sempre in coro, pensando alla faccia che farebbe Marco se sapesse che Angie, 'la piccola', pensa al suo amico in quei termini.
"Mi ha detto della sua casa in Belgio, dei suoi genitori; pensate, si sono separati quando lui era piccolo ... Non il massimo, ma d'altronde, noi siamo gli ultimi a poter giudicare la famiglia altrui..."
"Non si giudica nessuno in ogni caso" sentenzia Andrea, a ragion veduta.
"Infatti. Abbiamo parlato anche di libri: gli piacciono i gialli, gusti un po' commerciali, ma pazienza. Poi adora la musica: pensate che è stato al Live Aid con suo padre, che vive a Londra. Ah, ciliegina sulla torta: odia il calcio! Signore, ti ringrazio: mi bastano i tre pazzi folgorati che ho in casa"
"Faccio finta di non aver sentito" sbuffa Andrea, leggermente offeso.
"Gli piace il tennis: vuole fare una partita; ma io non mi ricordo nulla, e anche da piccola ero impedita! Dovrò chiedere allo zio Cosimo di darmi qualche lezione"
"Si sì, tutto molto bello ... Ma veniamo alle cose importanti: vi siete baciati?" la incalza Vittoria, improvvisamente curiosa.
"Sì: siamo stati a lungo su una panchina, in Darsena ... È stato bello, ma ... Mi è parso trattenuto ... Non so, mi mette un po' d'ansia questo aspetto: finché parlavamo, tutto ok, si vedeva da come mi guardava che gli piacevo, ma mentre ci baciavamo ... Boh, non lo so, è come se mancasse qualcosa. E se a lui non fosse piaciuto? È più grande, ha girato il mondo, ha un sacco di esperienza in più ... "
"Ma sentila, la nostra 'femme fatale'. Dai, che ti prendo in giro. Secondo me, ha solo paura che, se allungasse troppo le mani, Marco gliele mozzerebbe di netto ... E addio carriera da cardiochirurgo" ipotizza Vitto, sorridendo intenerita.
"Anche secondo me ... Ti piace davvero questo tipo: è l'unico che riesca a farti dubitare di se stessa. E anche tu gli piaci, altrimenti non ti avrebbe baciata: non farti paranoie " commenta a sua volta Andrea.
"Già ... Lui è speciale. Ragazzi, ma se non lo assumessero al San Donato e dovesse partire, io come farei? Ha il colloquio domani a mezzogiorno ... Mi viene già da piangere".
I due si siedono accanto a lei e l'abbracciano. "Vedrai che tutto si sistemerà per il meglio: non fasciarti la testa prima di essertela rotta" si raccomanda Vittoria, sempre pragmatica.
 
   
 
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