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Autore: AlysSilver    19/09/2021    0 recensioni
La Raimon Junior High ha appena vinto il torneo cammino imperiale, sono tutti euforici ma non sanno cosa sta per accadere, d'un tratto il calcio sparisce e toccherà alla Inazuma sistemare tutto. Due storie paralle, Alex una ragazza tutta calcio e amici, Simeon un ultraevoluto, il capo della New Gen, nate sotto la stessa stella che grazie alla Inazuma si incontreranno.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Fey Rune, Matsukaze Tenma, Saryuu Evan - Saru, Shindou Takuto, Tsurugi Kyousuke
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Conoscevo bene quella sensazione di smarrimento che negli ultimi tempi avevo provato davanti alla sede del club. La paura di non essere riusciti a sistemare le cose e che i nostri amici non fossero lì ad aspettarci. Beta aveva detto di aver annullato il controllo mentale, ma potevamo davvero contare sulla sua parola? Il pensiero di Gabi ora chissà a fare cosa, forse ad aiutare i suoi nella loro catena di ristoranti, tormentava sia Riccardo che me. Speravo con tutto il cuore che stesse bene e che non avesse incominciato a frequentare uno dei gruppetti insopportabili presenti nella nostra classe. Ogni passo lungo il corridoio che conduceva allo spogliatoio maschile era pesante come se sulla schiena avessimo dei mattoni. Alla fine, era stato Victor a prendere coraggio e mettersi sotto alla fotocellula per l’apertura delle porte. Trattenni il fiato finché non si spalancarono, mettendo in bella mostra tutti i nostri compagni di squadra. Avrei voluto fare un salto per l’entusiasmo, erano finalmente tornati con noi.

-Ragazzi ci siete tutti!- Urlò Arion correndo all’interno della sala.

-Ciao.- Risposero allegri. Seguirono alcune chiacchiere, compreso il racconto della nostra avventura nel Giappone medievale. Noi viaggiatori rimanemmo, però, sconcertati quando una ragazza bruna, che rivolse a tutti un saluto euforico, entrò nella stanza. Ma chi diavolo era quella?

-Buongiorno capitano.- Disse avvicinandosi pericolosamente a lui.

-Tu chi sei? Una nuova manager forse?

-Così mi fai ridere.- Guardai Vic e Ricky per capire se almeno loro avevano qualche idea di chi potesse essere, ma sfortunatamente le mie speranze si rivelarono vane.

-Non dirci che tutti questi spostamenti nel tempo ti hanno fatto dimenticare i componenti del team?- Aggiunse Adé. Ok, c'era qualcosa che non andava, perché loro la conoscevano.

-Ragazzi credete che sia un errore dovuto al salto temporale?- Chiese il regista seduto ad uno dei tavolini.

-Potrebbe essere, non ne siamo sicuri.- Rispose Fey con aria leggermente confusa.

-E va bene vuol dire che mi presenterò di nuovo. Piacere, io sono Goldie Lemmon e dalla scorsa settimana sono una delle due punte d’attacco della squadra, dopo che ho battuto Victor in uno scontro uno contro uno.- Il diretto interessato emise un grugnito infastidito.

-Em...

-Guarda!- Continuò girandosi e facendo vedere una maglietta con il dieci stampato dietro. -Ora dovrei indossare quella con il numero giusto.- Continuò cercando provando a togliersela. Era matta?

-FERMA!- Urlammo in coro noi ragazze buttandoci davanti a lei, mentre Arion e JP si girarono di scatto. Durante il resto del pomeriggio Riccardo mostrò agli altri componenti della squadra quello che era in grado di fare utilizzando il Mix-max e il signor Evans ci introdusse la figura del secondo fuoriclasse, ovvero Giovanna D'Arco, “Un Difensore Carismatico, in grado di mutare il coraggio della squadra in una fortezza inespugnabile”. La mattina seguente ci avrebbe detto chi sarebbe partito per la missione; infatti, avremmo rischiato di apportare più modifiche alla storia viaggiando con un numero maggiore di componenti. Mentre stavo tornando a casa notai Gabi che guardava il campo della scuola, ma, quando mi stavo per avvicinare, Aitor mi precedette ed andò a parlare con lui. Non riuscivo a sentire bene, però credo che il turchese avesse detto: "non credevo che anche uno come te potesse essere geloso". Chissà a cosa si stava riferendo. Decisi in ogni caso che era meglio non intromettermi e proseguii lungo la mia strada.

Il giorno dopo eravamo di nuovo tutti nello spogliatoio maschile a chiacchierare, quando arrivò Axel che ci portò l'elmo del nostro nuovo obiettivo, ovvero l’elmo del coraggio. Ovviamente per i ragazzi era stato come vedere un giocattolo nuovo con cui divertirsi, tanto che qualcuno voleva persino provarlo. Quell'euforia venne però interrotta da David che ci ricordò:

-Non abbiamo tempo da perdere. Ecco i nomi dei ragazzi che verranno in missione.- Ci girammo tutti, questa volta sarei anche potuta restare lì e non ne avevo nessuna voglia quindi incrociai le dita speranzosa. -Allora Riccardo, Arion, Victor, Alex, Ryoma, JP, Fey, Goldie, Adé, Lucian, Eugine, Aitor.- In quel momento guardai Gabi, non sapevo perché ma lo feci per istinto. Aveva un’espressione strana forse per lo shock di non essere stato scelto. Rimase in silenzio alcuni secondi, poi incominciò a parlare:

-La prego mi faccia venire con voi.

-Ho scelto i ragazzi che potrebbero ottenere il Mix-max non ..- Quando stava per terminare la frase il difensore dai capelli verde acqua opaco li interruppe:

-Potrebbe andare al posto mio, oggi non mi sento per niente bene. Ho un terribile mal di pancia.

-E va bene in questo caso verrà lui.- La sua bocca mutò immediatamente in un sorriso smagliante. Era da molto che non lo vedevo più allegro, di recente era sempre abbastanza crucciato.

Il salto temporale era stato rapido e indolore. O almeno per noi che oramai eravamo abituati, con il ripeterli arrivavano a non sortire più nessun effetto, mentre per chi aveva ancora poca esperienza rischiava un leggero malessere. Quello che ci trovammo davanti al nostro arrivo era davvero spaventoso, la Guerra dei cent’anni tra Francia e Inghilterra nel 1429.  Formata da battaglie e morti sul campo. Quante persone avevano conosciuto la propria fine in quello stupido modo? Non avevo mai capito il desiderio umano di uccidersi l’un l’altro solo per la semplice brama di potere. Non appena atterrammo l'orso ci cambiò immediatamente gli abiti con qualcosa di adatto all'epoca. Con quella gonna così lunga era complicato muoversi, figuriamoci giocarci. Vagavamo senza una direzione precisa tra i boschi, quando dei soldati ci vennero in contro e con loro stranamente c'era anche Giovanna. Io questa l'avrei chiamata botta di fortuna. Mi domandai per un’istante se dovessi sfoderare il mio francese, infatti, rispetto all’era di Nobunaga, qui parlavano una lingua differente dal giapponese. Feci un breve calcolo a mente, gli unici che oltre a me lo conoscevano erano sicuramente Riccardo e JP, eravamo abbastanza fritti. Noi avremmo potuto ingannarli sulle nostre origini, ma sugli altri avevo dei dubbi. Grazie alla dea del calcio che ci proteggeva, Wonderbot si era scordato di dirci che sulla macchina del tempo c’era un congegno che ci permetteva di comprenderli, mentre nel momento in cui noi gli avessimo risposto nel nostro idioma, loro avrebbero udito esclusivamente il loro. Nonostante i loro dubbi iniziali, ci scortarono lo stesso a Vaucouleurs, una cittadina dove c’era il loro quartier generale. Rimanemmo sotto sorveglianza per quasi tutta la giornata, finché la donna non disse che eravamo innocui. Proprio in quel frangente ci rendemmo sfortunatamente conto che non era realmente, almeno apparentemente, dotata del carisma che avevamo immaginato. La sera ci propose di andare con lei al castello di Chinon a convincere il principe Carlo ad aiutarli, concedendogli dei rinforzi. Parlottammo tra noi per diversi istanti prima di accettare, non ero certa che fosse saggio intrometterci in quel genere di questioni, soprattutto perché erano quelli gli eventi che potevano cambiare il corso della storia. Sul carro c’era posto solo per nove persone, perciò saremmo andati solo Riccardo, Arion, Victor, Goldie, Fey, Gabi, JP ed io.

Era stata una gita stravagante. Tanto che finimmo persino per giocare a calcio con il principe. Miracolosamente riuscimmo a convincerlo a mandare dei rinforzi, anche se nessuno era riuscito a capire bene come. Era una persona strana e molto eclettica, questo era ovvio. Raggiungemmo Orléans nel pomeriggio con la nostra seconda fuoriclasse che sembrava turbata, dava l’impressione di non essere più sicura di nulla. Si andò a rifugiare su una delle torri seguita a ruota dal difensore dai capelli rosa. La nuova aggiunta ed io che non potevamo non farci i fatti loro, sia per la preoccupazione che per la curiosità, li seguimmo. Dovendo rimanere nascoste, riuscivamo a sentire ben poco, però avevo colto il senso del discorso, ovvero l’esserci qualcosa che solo noi eravamo in grado di fare. Mi chiesi a cosa si stessero riferendo. Verso il calar del sole, ricevetti una risposta alla mia domanda, quando sentimmo gridare:

-ANDIAMO PER LA FRANCIA!- Oh no, era Giovanna e stava andando in battaglia da sola senza rinforzi. Dovevamo fare per forza qualcosa, altrimenti avrebbe rischiato di farsi ammazzare. La riluttanza di Gilles e La Hire, cavalieri al servizio della corona, si infranse definitivamente quando scoprimmo della presenza del Delfino tra noi, che ordinò di aiutare la giovane. Corremmo fino al ponte che congiungeva le due fortezze, ma nel momento in cui raggiungemmo la sua metà ci si posizionò davanti un ragazzo mai visto prima. Una nuova minaccia, che felicità.

-Tu chi sei?- Chiese il capitano. Scusa se te lo dicevo, però questo non mi pareva il momento più propizio per il gioco delle venti domande.

-Io sono Zanark Avanovic, membro della classe bassa senza nome. E ora spero siate pronti ad affrontare la sfida.- Dietro di lui comparvero i ragazzi che avevamo già affrontato varie volte, più qualche nuovo elemento e il sostituto di Beta. Erano molto diversi dal nostro ultimo incontro, avevano i capelli verde acqua e la pelle abbronzata.

-Io sono Gamma, capo della Protocollo Omega 3.0. Pronti alla sconfitta?- Carlo, che si era autoproclamato nostro allenatore, attuò una strategia davvero stramba, far perdere la pazienza ai nostri avversari e a quanto pareva anche al mio amico con i codini. Solo dopo alcune azioni svolte di testa sua, alla fine disse andando in soccorso del regista:

-Il mio compito non è stare in prima linea ed attaccare, ma quello di assistere te e gli altri in modo tale che i vostri siano efficaci. Finalmente l’ho capito, è questo il mio scopo.- Riuscendo a fermare un avversario in una scivolata combinata, continuò: -Riccardo, tirati su. Non ho fatto altro che pensare solo a me stesso. Continuando così non sarei certo diventato più forte.

-Una conclusione del genere è da te.- Si rivolse poi alla pulzella che aveva guidato le truppe:

-EHI GIOVANNA! IO HO CAPITO QUAL È LA MIA FUNZIONE, LA COSA CHE NON PUÒ FARE NESSUN ALTRO OLTRE A ME! LA TROVERAI ANCHE TU!

-IN QUESTO MOMENTO PERÒ NON SONO DI AIUTO PER NESSUNO! NON SONO NEMMENO PIÙ SICURA DI AVER SENTITO LA VOCE DEL SIGNORE!

-DEVI CREDERE IN TE STESSA! IO SONO CERTO CHE CI SIA LA VERITÀ NELLE TUE PAROLE! SE PENSI DAVVERO DI AVER SENTITO DIO, ALLORA DEVI SEMPRE IMPEGNARTI E PUNTARE DRITTA ALLA VITTORIA!- Il gioco riprese e in un men che non si dica il ragazzo si ritrovò faccia a faccia con chi era in possesso di palla. Dando adito a tutte le sue forze, riuscì ad evocare il suo spirito guerriero, Valchiria Portabandiera Brunilde. Iniziai a saltellare per la felicità, era stato grande. Il suo sguardo si rivolse, ad ogni modo, nuovamente indietro verso la biondina. -PERCHÉ NON PROVI AD AVERE MAGGIORE FIDUCIA NELLA TUA FORZA, NELLE COSE CHE VEDI, NELLE PAROLE CHE DICI!

-MA IO NON SO SE HO IL CORAGGIO DI PORTARE AVANTI QUESTA BATTAGLIA!

-E ALLORA SPIEGAMI PERCHÉ I TUOI COMPAGNI TI HANNO SEGUITA FIN QUI!- In lontananza vidi la ragazza rivolgersi ai suoi alleati sventagliando uno stendardo:

-MIEI PRODI ASCOLTATE! NOI RISCHIEREMO LA VITA COMBATTENDO CON L’ARDORE DI CHI USCIRÀ VITTORIOSO! VEDRETE CHE IL SIGNORE RICOMPENSERÀ IL NOSTRO CORAGGIO! SULLA BANDIERA CHE ORA STO IMPUGNIANDO, VI GIURO CHE LA VITTORIA SARÀ NOSTRA!- Finalmente era pronta per effettuare il Mix-max, che diversamente da quanto stabilito all’inizio, venne rivolto all’altro protagonista della nostra impresa. Riuscimmo così a vincere la partita e a far arrivare i rinforzi ai francesi.

Tornammo nel nostro tempo solo il giorno successivo, ma con la promessa di venire a trovarli presto. Non appena ci alzammo in volo, però, un velo di tristezza mi scese sul volto e le lacrime cominciarono a scorrere. Si preoccuparono tutti immediatamente, visto che nel nostro trio, non ero certo io quella con una forte emotività.

-Scusate, è solo che mi è venuto in mente proprio in questo esatto istante un fatto storico.

-Di che si tratta?- Domandò Skie incuriosita.

-Tra due anni, nel 1431 lei morirà arsa viva sul rogo come eretica. Verrà certamente santificata nel Novecento, ma non posso pensare che quella dolce ragazza dovrà subire un supplizio simile. Non lo merita nessuno e lei men che meno.- Estremamente angosciati ci risedemmo ognuno al nostro posto. Essendo cattolica, ad ogni modo, non potei fare altrimenti che dire una preghiera per quella giovane, che aveva dato la sua vita per servire il suo paese e Dio.
   
 
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