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Autore: Justice Gundam    19/09/2021    4 recensioni
Nella città di Biancavilla, una cittadina di campagna nel continente di Kanto, comincia la storia di Ash Ketchum, un ragazzino con l'ambizione di diventare un autentico campione di Pokemon. Con l'aiuto del suo Pokemon più fidato, un Pikachu molto particolare, Ash vivrà grandi avventure e viaggerà in varie parti del mondo per realizzare il suo sogno... ma se le cose fossero andate diversamente da quello che abbiamo vinto in tv? Riscrittura AU dell'anime e della mia saga di Pokemon.
Genere: Avventura, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ash, Brock, Gary, Misty, Team Rocket | Coppie: Ash/Misty
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
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Pokemon Red & Blue Legends Retold
Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam

 

Salve a tutti, amici fan di Pokemon!

Avete presente la saga di Pokemon che sto scrivendo, vero?

Bene... anche se sto continuando a scriverla... e un altro capitolo è in corso di stesura mentre leggete queste righe... ho pensato che forse sarebbe una buona idea riscriverla, migliorando certi elementi che non mi hanno soddisfatto, correggendo certi errori... e in generale, cercando di creare una storia più epica di quanto non fosse in precedenza. e questo vorrà dire anche... riscrivere la storia dell'anime fin dall'inizio!

Sì, lo so... è un tentativo non da poco... ma sono curioso di vedere se sarò all'altezza di questo proposito! E se tra i miei lettori c'è qualcuno che è nuovo a questa saga... spero proprio che riuscirò a donargli qualche emozione nel ripercorrere la strada che Ash e Pikachu hanno cominciato tanto tempo fa!

Pokemon e tutti i marchi registrati correlati sono di proprietà di Nintendo, Game Freaks e Satoshi Tajiri. Questa fanfiction è scritta per puro divertimento, senza scopo di lucro.

Detto questo... bentornati nel mondo di Pokemon!

Un mondo di sogni ed avventure vi aspetta! Andiamo!

 

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Prologo

Pokemon.

Che cosa sono esattamente i Pokemon?

In un mondo per molti versi simile alla Terra, ma per altri completamente diverso, gli uomini e gli animali che noi conosciamo vivono fianco a fianco con queste strane ed affascinanti creature, ognuna delle quali è dotata di poteri particolari.

I Pokemon esistono in svariate forme e dimensioni - dal minuscolo Diglett al possente Onix, dall'evanescente Gastly al colossale Snorlax, dall'umile Magikarp al maestoso Dragonite. E ogni Pokemon ha le sue particolarità ed è capace di azioni prodigiose. Fin da quando uomini e Pokemon sono esistiti assieme in quello strano mondo, le loro storie si sono intrecciate strettamente. A volte si sono scontrati, ma per fortuna, il più delle volte, uomini e Pokemon si sono aiutati a vicenda e hanno cercato di migliorare le vite gli uni degli altri. Col tempo, gli uomini hanno cominciato a tenere con sè i Pokemon come animali domestici, come normalissimi cani o gatti; ma col tempo, la competizione più popolare in quello strano mondo divenne di catturare Pokemon selvatici e farli scontrare con i Pokemon di altre persone. Questo tipo di competizione divenne molto presto uno sport ufficialmente riconosciuto, il più popolare e in voga tra gli abitanti dei vari continenti. E le persone che lo praticano vengono chiamate allenatori.

Nella maggior parte dei continenti, gli allenatori rispondono ad un'organizzazione locale, la Lega Pokemon, presieduta da alcuni degli allenatori più abili e riconosciuti. Il sogno di molti allenatori è ottenere l'ambito titolo di Campione della Lega, che spetta di diritto all'allenatore i cui Pokemon hanno prevalso su tutti gli avversari e si sono dimostrati all'altezza di ogni sfida. Ogni Campione gode dell'ammirazione e del rispetto di tutti gli allenatori della Lega... ma è un titolo che deve essere sempre pronto a difendere.

In tutti i continenti, quando i bambini raggiungono una certa età, hanno la possibilità di diventare allenatori ufficialmente riconosciuti. Molti di loro lasciano le loro case e iniziano il loro viaggio, nel tentativo di diventare abbastanza abili da avere la possibilità di entrare nella Lega Pokemon.

E nel continente di Kanto, inizia la storia di uno tra innumerevoli di questi aspiranti campioni...

Kanto è una regione dal clima temperato, il cui territorio è per la maggior parte composto da foreste e pianure. La maggior parte delle sue città principali sono nella zona centrale del paese, mentre in altre zone di Kanto, le città tendono ad essere più piccole e più tranquille, offrendo un suggestivo contrasto tra ambienti urbani sviluppati e ambienti rurali.

Tra le città di Kanto, la cittadina di Biancavilla potrebbe passare inosservata. Una città di campagna di piccole dimensioni, i cui abitanti trascorrono ancora un'esistenza molto semplice, circondata da campi coltivati e da natura incontaminata. Biancavilla non è mai stata al centro dell'attenzione nella storia di Kanto... almeno, non finchè un allenatore come tanti altri, dopo aver mosso i suoi primi passi stentati sulla via della gloria, non riuscì a lasciare la sua impronta nella storia del mondo.

Il nome di questo ragazzino è Ash Ketchum, e assieme al suo inseparabile compagno, un Pikachu che aveva viaggiato con lui fin dal primo giorno, ha vissuto avventure indimenticabili, incontrato amici inseparabili e sconfitto rivali temibili.

Ma ogni storia, anche la più grandiosa, parte sempre da umili origini...

 

ooooooooooo

 

"Ed ora, signore e signori... la battaglia entra nel vivo! Nidorino contro Gengar! Come andrà a finire?" esclamò il commentatore, intento a fare la cronaca in diretta dell'incontro che si stava disputando nello stadio illuminato. Due Pokemon dall'aspetto combattivo si stavano affrontando, sotto gli sguardi rapiti del pubblico seduto sugli spalti... e sicuramente, anche di tutte le persone che in quel momento erano davanti al televisore, sintonizzati su quel canale. E tra queste, in una piccola casa di campagna nella città di Biancavilla, c'era un ragazzino la cui vita sarebbe stata segnata profondamente dal suo amore per i Pokemon...

Nidorino, un grosso Pokemon simile ad un quadrupede dalla spessa pelle viola, con un grosso corno che spuntava dalla fronte, stava affrontando una creatura tondeggiante il cui corpo sembrava fatto di vapore violaceo che restava in qualche modo compattato in una forma umanoide, con corte braccia e gambe, e un volto dagli occhi acuti e dal sorriso sardonico. Entrambi erano in piedi su una piattaforma che ricordava non poco un ring di pugilato, con la differenza che non c'erano corde ai lati, e che era decorata con uno strano simbolo di forma tondeggiante che ne indicava il centro - un cerchio diviso in due parti uguali.

Ai lati del quadrato, ciascuno al proprio angolo, si trovavano due persone - due giovani vestiti con abiti che sembravano fatti apposta per delle lunghe camminate nella natura. Ognuno di essi stava dando ordini al proprio Pokemon, cercando di elaborare al volo delle strategie per contrastare l'avversario.

Ad un cenno del suo allenatore, Gengar scattò verso Nidorino, alzando il braccio      destro per assestare un colpo formidabile. Il Pokemon gassoso sferrò un fendente davanti a sè e tracciò in aria una serie di scie nere, come una serie di lame affilate... ma Nidorino riuscì a scattare indietro e a mandare a vuoto l'attacco. L'allenatore di Nidorino annuì soddisfatto ed esclamò a sua volta un ordine... e il suo Pokemon si lanciò all'attacco di Gengar, mordendolo su una spalla e provocandogli dolore! Ma Gengar riuscì a riscuotersi in fretta e si staccò dal suo avversario, poi si rimise in guardia e ghignò nuovamente, come se l'attacco di Nidorino gli avesse solo fatto il solletico...

E di fronte ad un televisore, in una casa come tante nella piccola città di Biancavilla, un bambino di circa otto anni, con arruffati capelli neri, occhi castani e degli strani segni zigzaganti sulle guance, vestito di una comoda tuta da casa, stava facendo il tifo con entusiasmo - il piccolo Ash Ketchum, grande appassionato di Pokemon, già immaginava sè stesso e i suoi Pokemon ad uno dei lati di quel grande ring, sotto gli occhi del mondo intero. Cosa ci poteva essere di più eccitante? Ricevere gli applausi del pubblico, sfilare davanti al mondo intero assieme ai suoi Pokemon, e diventare l'allenatore più in vista di tutta la Lega... un Campione! Anche se era ancora troppo giovane per avere il suo primo Pokemon, Ash stava già pensando a quale squadra avrebbe costruito, come li avrebbe allenati, che mosse gli avrebbe fatto imparare... le possibilità erano praticamente infinite, e l'idea di poterle provare tutte lo faceva sentire sempre più eccitato ed impaziente che arrivasse la data fatidica del suo decimo compleanno...

Sì, perchè quella era l'occasione in cui gli aspiranti allenatori di Kanto ricevevano il loro starter, ovvero il loro primissimo Pokemon. In ogni continente valeva quella tradizione - gli aspiranti allenatori ricevevano un Pokemon a loro scelta, di solito tra un tipo Fuoco, un tipo Acqua e un tipo Erba... e con quello iniziavano il loro viaggio, cercando di catturare altri Pokemon e fare amicizia con loro, allenandoli per renderli abbastanza forti da sfidare le otto Palestre ufficiali della Lega di Kanto. Solo sconfiggendo tutte le otto Palestre e dopo aver ricevuto le loro Medaglie come prova della propria abilità si poteva iscriversi al torneo annuale di  allenatori che ogni Lega istituiva. Alla fine, di tanti allenatori entrati nella competizione, solo uno sarebbe uscito vincitore e si sarebbe guadagnato il diritto di sfidare finalmente i Superquattro e il Campione.

E quel vincitore, un giorno, sarebbe stato lui. Ash ne era sicuro.

Fin da quando era nato, Ash Ketchum era vissuto a Biancavilla assieme alla sua giovane mamma, Delia, e all'uomo che per lui era diventato una figura paterna - il professor Samuel Oak, il più noto e rispettato studioso di Pokemon del continente di Kanto. Ash non aveva molti ricordi di suo padre - la mamma non gliene aveva mai parlato molto, ma sapeva con certezza che suo papà era stato anche lui un grande allenatore di Pokemon, che si era allontanato dalla famiglia quando Ash era ancora molto piccolo, per motivi che il ragazzino ancora non immaginava.

Tuttavia, ricordava le storie che la sua mamma gli raccontava - di quanto fosse bravo suo papà come allenatore, del rapporto che aveva con i suoi Pokemon, e di come avesse costruito una squadra forte ed affiatata con impegno e costanza. Queste storie avevano sempre affascinato il piccolo Ash, e sicuramente erano state un elemento fondamentale nel giungere alla decisione che aveva preso.

Un giorno, sarebbe diventato anche lui un allenatore di Pokemon come suo padre. Anzi, no, ancora meglio di suo padre. Sarebbe diventato il più abile, il più forte allenatore di Pokemon del mondo... un vero e proprio Pokemon Master, il titolo che solo in pochi, nel corso della storia, erano riusciti ad ottenere! 

Un'esclamazione di vittoria proveniente dalla televisione riportò l'attenzione di Ash al combattimento che si stava svolgendo. Gengar era riuscito a capovolgere il risultato della battaglia, e aveva usato un attacco chiamato Ipnosi per far addormentare Nidorino... e poi, su ordine del suo allenatore, aveva proseguito conuna mossa chiamata Mangiasogni: il Pokemon spettrale aveva spalancato le fauci, e il corpo di Nidorino era stato avvolto per un secondo da una strana luce verdina, che poi si era condensata in una sfera luminosa che era volata in aria per un breve tratto prima di finire nella bocca spalancata di Gengar. Nidorino si era agitato per un attimo, poi si era afflosciato a terra privo di sensi, e il suo allenatore era stato costretto a richiamarlo - aveva puntato verso Nidorino un peculiare oggetto sferico, dal quale era partito un raggio di luce rosato che aveva colpito il Pokemon sconfitto. Nel giro di qualche frazione di secondo, Nidorino si era trasformato in luce ed era stato letteralmente assorbito all'interno della sfera, che poi si era richiusa.

L'allenatore di Nidorino fece un cenno di assenso, come se stesse complimentando il suo Pokemon per aver comunque fatto del suo meglio, e mise mano alla cintura, da dove estrasse un'altra sfera del tutto identica alla precedente. Con espressione sicura, il giovane lanciò la sfera verso il centro del ring, e al momento di toccare il pavimento, quest'ultima si aprì e fece uscire un altro lampo di luce rosata, che atterrò sul terreno e prese forma... trasformandosi in un'enorme creatura simile ad un serpente fatto di roccia, con una cresta rocciosa sopra la testa e un paio di grandi occhi dalle pupille nere. Il nuovo Pokemon si erse in tutta la sua ragguardevole altezza sopra Gengar, che tuttavia non diede segno di paura e continuò a sorridere...

"Nidorino è esausto e deve abbandonare il campo. Ma il nostro sfidante non si perde d'animo, e manda in campo un Onix dall'aspetto fiero ed impressionante! Vediamo un po' se riuscirà a sconfiggere il potente Gengar!" esclamò il presentatore, seguito dagli applausi e dagli incitamenti del pubblico... così come dalle grida di gioia di Ash, che alzò i pugni in aria e cominciò a tifare per il nuovo arrivato.

"Sì! Forza, Onix! Metti al tappeto Gengar!" esclamò il ragazzino. Era talmente preso dalla battaglia a cui stava assistendo che quasi non si accorse quando la sua mamma, la giovane Delia Ketchum, entrò nella sua camera, sorridendo garbatamente alla vista del figlio che si entusiasmava così tanto per una battaglia di Pokemon. In effetti, anche soltanto dando un'occhiata alla camera si poteva comprendere la passione di Ash per i Pokemon: sugli scaffali, sulla scrivania e vicino alla televisione si trovavano delle piccole action figures che rappresentavano alcuni dei Pokemon più popolari a Kanto, e alcuni poster che rappresentavano Pokemon o allenatori celebri erano attaccati alle pareti, dando alla stanza un aspetto vivace e colorato. In particolare, il poster più grande rappresentava un giovane uomo dai capelli rossi e dritti sopra la testa, in un'impressionante uniforme rossa e con un mantello nero sulle spalle... accompagnato da un Pokemon che assomigliava ad un enorme drago arancione dal muso tondo!

Delia era una donna attraente e dai lineamenti dolci che cominciava ad avvicinarsi alla trentina d'anni, con i capelli castani chiari tenuti legati in una coda e occhi dello stesso colore, vestita in maniera semplice ma elegante, con una maglietta rosa a maniche corte e una gonna azzurrina, con un paio di pantofole da casa. Restò per qualche momento a guardare Ash che faceva il tifo per i Pokemon sullo schermo, poi entrò nella sua camera per dirgli quello che doveva.

"Scusa se ti disturbo proprio ora che stai guardando il tuo programma preferito, tesoro." esordì Delia. Ash distolse immediatamente la sua attenzione dallo scontro, e si voltò verso sua mamma. "Ma il professor Oak ha detto che avrebbe delle cose da farti vedere lì al suo laboratorio. Ci sono anche Gary, Trace e Serena... sai, sembra che sia molto importante per il professore."

"Ah! Certo, mamma! Subito! Aspetta un attimo che finisco di guardare questa battaglia! Onix sembra in vantaggio!" rispose Ash, vedendo che sullo schermo il gigantesco serpente di roccia era riuscito a colpire Gengar con una raffica di sassi che aveva scagliato dal suo stesso corpo.

Delia sospirò con pazienza. Sapeva meglio di chiunque altro che era difficile distrarre Ash da uno spettacolare scontro di Pokemon. "Forse è meglio che tu vada subito, tesoro. E' un'autentica novità, e il professore ci teneva molto a farvela sapere."

"Awww... proprio adesso che la battaglia si stava facendo interessante..." mormorò il piccolo. Con riluttanza, si staccò dal televisore e lo spense, poi salutò la sua mamma e si diresse verso il laboratorio del Professor Oak. 

Non c'era modo di sbagliarsi: in una cittadina di campagna come Biancavilla, il laboratorio spiccava tra gli altri edifici per le dimensioni e l'aspetto moderno. Un edificio particolarmente grande, con il tetto spiovente sul quale erano montati delle antenne dall'aspetto complesso e dei pannelli solari, e nel quale il famoso ricercatore di Pokemon conduceva i suoi studi, con l'aiuto di diversi validi assistenti. Ash conosceva a memoria la strada: un sentierino sterrato che procedeva in un lento zig-zag tra i prati verdi di Biancavilla, costeggiava uno steccato e arrivava davanti alla grande porta automatica che dava ingresso ai laboratori. Mentre camminava, Ash non potè fare a meno di guardarsi attorno, affascinato anche dai Pokemon più comuni che bazzicavano nei dintorni di Biancavilla. Ogni tanto un Pokemon simile ad un piccolo piccione dalle piume marroni svolazzava da un tetto all'altro, oppure si vedeva un Rattata, un Pokemon simile ad un topolino dai lunghi baffi e dalla pelliccia viola, che scappava a tutta velocità, portandosi in bocca una verdura o un pezzo di formaggio.

Come Delia aveva detto, Ash vide altri tre bambini della sua età che attendevano vicino al portone. Tra questi, quello che Ash notò prima di tutti gli altri era il suo più grande rivale - Gary Oak, il famoso nipote del Professor Oak, e da sempre pronto a gareggiare con Ash in praticamente tutto quello che faceva! Sempre sarcastico e arrogante, sempre a vantarsi di saper fare tutto meglio di Ash, aveva i capelli castano-rossicci spettinati che cadevano in un grosso ciuffo scomposto sulla sua fronte, in modo da dargli un aspetto da ribelle, e anche il suo abbigliamento era piuttosto appariscente - un maglietta blu-viola con pantaloni scuri e un paio di stivaletti, completato da un medaglione che portava appeso al collo come una collana, e che ricordava parecchio il simbolo dello Yin-Yang, non fosse stato che per il colore diverso.

Come Ash si era aspettato, Gary rivolse lo sguardo verso di lui e sorrise con aria di sfida, lanciandogli un'altra delle sue solite frecciatine. "Ooooh, ma guarda, il nostro Ashy arriva per ultimo, che novità!" affermò. "Se sarai così lento il giorno in cui ti consegneranno il tuo primo Pokemon, il poverino finirà per annoiarsi a morte!"

"Hahaha, molto divertente, Gary." rispose Ash storcendo il naso. "Per tua informazione, quando avrò il mio primo Pokemon, ti batterò senza tanti problemi! Non ho bisogno di vantarmi di quanto sono bravo, come fai sempre tu!"

"Hey, non è colpa mia se mi piace dire la verità!" ribattè tranquillamente Gary. Ash storse il naso. Com'è che Gary aveva sempre la battuta pronta? Avrebbe pagato per sapere come faceva il suo rivale a rispondergli sempre per le rime...

"Voi due non fate altro che litigare e beccarvi come due Spearow annoiati!" ribattè l'unica ragazza del quartetto - Serena, una ragazzina dolce ma decisa, con i capelli biondi scuri che ricadevano gentilmente sulle spalle e sulla schiena, e indossava un grazioso vestito rosa con un cappello di paglia a falde larghe. "Non credete di essere un po' sciocchi a litigare per ogni cosa?"

"E' una questione di principio, mia cara Serena!" rispose Gary, muovendo un dito come se volesse dire di no. "Io e Ash siamo rivali per natura. Lui è un Pidgey, e io sono uno Spearow. E' naturale che litighiamo. Sarà così anche quando finalmente avremo i nostri primi Pokemon!"

"Ah sì? Beh, non farai tanto lo sbruffone quando ti avrò battuto!" rispose Ash. "Vedrai che il mio Charmander ti lascerà a bocca aperta!"

"Ma davvero? Grazie per avermi detto che Pokemon sceglierai, tontolone!" rispose Gary senza perdere il suo tono canzonatorio, mentre Serena sospirava e scuoteva la testa, e il quarto membro del gruppetto, Trace, reprimeva una risatina. Anche se Trace aveva la stessa età degli altri due ragazzi e di Serena, la sua corporatura minuta e il suo carattere timido lo facevano sembrare più giovane - aveva anche lui i capelli castani, più o meno dello stesso colore di quelli di Gary ma più corti, con un grosso ciuffo sul davanti, e indossava una tuta aderente nera e un paio di calzoni verdi con delle strisce nere sui lati, oltre che un paio di scarpe da ginnastica rosse.

"Oh, scusate... è solo che il vostro scambo è stato... piuttosto divertente! Serena ha ragione, voi due litigate sempre!" affermò Trace, tenendosi una mano dietro la nuca per esprimere il suo imbarazzo. "Certo, con questo non voglio criticarvi, ma... ecco... stavo solo notando..."

"Ah, non ti preoccupare, Trace, sappiamo benissimo di cosa stai parlando!" rispose Ash, muovendo una mano davanti a sè per dire che non c'era nessun problema. Il ragazzino più piccolo si ricompose e cercò di non apparire nervoso come in realtà era - cosa che in quel momento gli sembrava alquanto difficile, visto che una cosa che Ash e i suoi compagni avevano già notato di lui, era che Trace non era per niente bravo a nascondere le sue emozioni... "Beh, lasciamo perdere. Aspettiamo che il professor Oak apra la porta... e sentiamo un po' che cosa ci vuole dire."

"Va bene.." rispose Serena, appoggiandosi con la schiena contro il muro del laboratorio, ma tenendo comunque un contegno quanto più elegante possibile. Ash raggiunse la sua amica, guardandola con curiosità. Non era sicuro che fosse la verità, ma aveva sentito dire che i genitori di Serena provenivano da Kalos, uno dei continenti più noti del mondo, conosciuto per la sua Lega particolarmente forte, e per l'opulenza e la ricchezza delle sue città, in particolare la capitale Luminopoli. Se era vero, Serena doveva aver fatto un lungo viaggio fino a qui... la mamma di Serena era conosciuta per essere una campionessa di un certo sport, ma adesso Ash non ricordava esattamente quale e fino a quanto tempo prima.

Mentre lui e il resto dei suoi amici erano impegnati in questi pensieri, la porta del laboratorio si aprì con un lieve suono sibilante. Le doppie porte si separarono rientrando nel muro, e dall'edificio uscì una ben nota figura che salutò i bambini con un cenno amichevole e un sorriso radioso. Immediatamente, l'attenzione di tutti si volse all'uomo - un signore sulla tarda cinquantina, vestito di un camice da laboratorio che lo rendeva inconfondibile.

"Hello, ragazzi!" esclamò gioviale il professor Samuel Oak, il più grande studioso di Pokemon di Kanto. Nonostante non fosse più giovane, come si poteva evincere dai suoi capelli ingrigiti, il professore conservava il suo giovanile entusiasmo e il suo carattere solare e disponibile - non dava esattamente l'impressione dello scienziato serio ed imperturbabile. "Mi fa piacere che siate venuti presto! Vi trovo molto bene!"

"Buonasera, professor Oak!" esclamò Ash, la sua rivalità con Gary dimenticata per il momento.

"Ehilà, nonno!" Gary fece un cenno con la mano destra. Serena si sollevò appena un po' gli orli della gonna per fare un grazioso inchino.

"Ah... ehm... Bu... Buongiorno... voglio dire... buonasera, professor Oak!" lo salutò Trace.

Il professor Oak rise brevemente per mettere i suoi pupilli a loro agio. "Oh, va tutto bene, ragazzi, non c'è bisogno di essere tesi!" affermò. "In realtà, vi avevo chiamato per farvi vedere qualcosa di nuovo... la mia ultima invenzione, in pratica, e uno strumento che aiuterà molto gli allenatori che verranno dopo di noi. Prego... venite che vi faccio vedere!"

"Un nuovo strumento, professore? A che cosa servirà, se posso chiedere?" chiese Serena con sincera curiosità. La bambina stava guardando impressionata il laboratorio del famoso scienziato, notando che in effetti era più o meno come se l'era immaginato. L'interno dell'edificio era arredato con numerosi scaffali e librerie, nelle quali erano riposti, in ordine sparso, numerosi libri e riviste che parlavano di Pokemon, delle loro evoluzioni e delle tecnologie collegate ad essi. Lei e i suoi amici vedevano un complesso macchinario all'altra parte della grande sala, attrno al quale numerosi scienziati erano ancora impegnati a fare controlli e revisioni. Per qualche motivo, ad Ash ricordava una sorta di tavola cilindrica girevole sulla quale erano piazzati diversi di quegli strani oggetti sferici nei quali i Pokemon venivano conservati dagli allenatori. Quelle sfere in alluminio, di cui una metà era rossa, e l'altra era bianca, erano chiamate Pokeball, ed erano considerate una colonna portante dell'ambiente degli allenatori di Pokemon: una volta toccato da quella sfera, un Pokemon veniva trasformato in dati e conservato nel minuscolo computer interno della Pokeball, dove poteva essere tranquillo e   poteva essere trasportato senza problemi.    

Il professore guidò i quattro amici fino ad un tavolo vicino alla macchina, dove erano appoggiate quattro Pokeball chiuse... e un dispositivo elettronico molto simile ad un'agenda elettronica, con un guscio esterno di colore rosso vivo. Era abbastanza piccolo da stare comodamente in una tasca, e sul suo bordo superiore si potevano vedere diverse spie, anche se in quel momento erano spente.                              

"E' quello lo strumento di cui parli, nonno?" chiese Gary, indicando con lo sguardo quello strano oggetto.

Il professor Oak raccolse quella specie di agenda elettronica e la aprì, mostrandone l'interno con orgoglio. Uno schermo a cristalli liquidi era ben visibile in una facciata interna del congegno, e sotto di esso si trovavano diversi pulsanti e un pad direzionale, simili a quelli che si potevano trovare sui joypad di una console. Sull'altra facciata era stato messo un tastierino, i cui pulsanti erano stati ripartiti su due file uguali, e altri tasti dall'aspetto bizzarro.

"Esatto, Gary!" rispose entusiasta il professor Oak. "Quello che vedete è una mia invenzione, il Pokedex! Si tratta di un computer portatile che registra tutti i Pokemon esistenti, e permette di sapere tutto ciò di cui un allenatore potrebbe avere bisogno! Informazioni su un Pokemon, le sue abitudini, le sue possibili evoluzioni, le mosse che è in grado di imparare... e anche in quali luoghi si può trovare! Con questo strumento, ho intenzione non soltanto di rendere più semplice e più rapida la mia ricerca sui Pokemon, ma anche di aiutare gli allenatori di Pokemon nel loro percorso! E dal momento che anche voi, molto presto, diventerete allenatori... avrete anche voi una copia del mio Pokedex, una ciascuno! Sono sicuro che vi piacerà molto! Volete fare una prova?"

"Voglio provare io, prof! Posso? Posso?" esclamò Ash, facendosi avanti per primo... in parte per curiosità, in parte perchè voleva potersi vantare di aver provato il Pokedex prima di Gary.

Inutile dirlo, anche Gary si fece avanti. "Vorrei provarlo anch'io, nonno! Lascialo provare prima a me!" esclamò il ragazzo, per poi aggiungere rapidamente, "Per favore."

"Hey! Con calma, voi due! Il Pokedex non va da nessuna parte!" disse Serena, cercando di frenare i bollenti spiriti dei due ragazzi.

Ben consapevole dell'accesa rivalità tra Ash e il nipote, ilprofessore ridacchiò gentilmente e raggiunse un armadio vicino, dal quale tirò fuori un Pokedex assolutamente identico all'altro. "Immaginavo che lo avreste chiesto in due, ragazzi..." disse. "Perciò, ho tenuto da parte più di una copia del mio Pokedex. Per attivarlo, non dovete fare altro che premere il tasto di avviamento sulla facciata interna." Indicò un tasto semisferico posto sopra lo schermo a cristalli liquidi. "Se volete andarlo a provare fuori... basta che lo apriate e inquadriate un Pokemon, e il Pokedex vi darà tutte le informazioni di base su quel Pokemon."       

"Troppo bello! Grazie, professore!" esclamò Ash, completamente rapito da quel congegno così nuovo e misterioso.

"Grazie, nonno!" rispose Gary, più controllato ma comunque felice. Ash non perse tempo ad accendere il suo Pokedex, il cui schermo sfarfallò per un istante prima di stabilizzarsi su un fondale verde chiaro, decorato con un motivo che ricordava molto una Pokeball. Ansiosi di vedere come funzionasse quel congegno, Ash e Gary uscirono a passi rapidi dal laboratorio e si guardarono attorno, alla ricerca di un qualsiasi Pokemon sul quale provare il Pokedex. "Allora, Ashy? Scommettiamo che trovo io per primo un Pokemon?"

"No, sarò io a trovarlo per primo!" rispose Ash piccato. "Vedrai che bel Pokemon che trovo! Forza, fatevi vedere!" Tenendo in mano il suo Pokedex come se fosse una medaglia o un trofeo, il ragazzino dai capelli neri cercò in tutta fretta un Pokemon, uno qualsiasi, sul quale provare le funzioni del Pokedex... e dopo alcuni secondi di ricerca infruttuosa, Ash vide un Pidgey appoggiarsi vicino al muro del laboratorio e mettersi a becchettare per estrarre qualche lombrico dalla terra. Immediatamente, Ash si voltò ed inquadrò il Pokemon... e l'immagine della creaturina apparve sullo schermo a cristalli liquidi! Un attimo dopo, una voce femminile computerizzata parlò dai sintetizzatori vocali del Pokedex...

"Pidgey, il Pokemon Uccellino. Tipo Normale/Volante. Molto comune in boschi e foreste e di indole docile, sbatte le ali a livello del suolo per raccogliere sabbia accecante. Ha un senso dell'orientamento molto sviluppato. È sempre in grado di ritornare al suo nido, anche quando si spinge molto lontano dal suo ambiente abituale."

"Aaaah! Veramente una cannonata!" esclamò il ragazzino, poi si voltò di scatto verso Gary per vantarsi. "Allora, Gary, che ne dici? Alla fine, ho trovato un Pokemon prima di te!"

"Non direi!" rispose Gary, sempre con quel sorriso da smargiasso che mostrava sempre quando voleva vantarsi di essere stato più bravo di Ash. "Mentre tu eri lì ad ammirare un semplice Pidgey, io ho trovato un Pokemon più interessante!"

"Eh?" chiese Ash, stupito ed irritato al tempo stesso. Seguì lo sguardo di Gary, che stava indicando il Pokemon da lui scelto per fare la prova del Pokedex...

...e vide un Rattata che stava rosicchiando una piantina. Era quello il Pokemon "più interessante" di cui Gary si vantava tanto...

"Rattata, il Pokemon Topo. Tipo Normale. Piccolo e veloce, si vede comunemente in molti luoghi. Con le sue zanne rode qualsiasi cosa. Vive in colonie numerose con più di 40 esemplari. La sua straordinaria resistenza gli permette di adattarsi anche ad habitat insalubri. Se lasciato indisturbato, si riproduce in gran numero."

"Un Rattata? Quello sarebbe il Pokemon tanto interessante che dicevi?" chiese Ash storcendo il naso. "Non cercare di prendermi in giro, Gary!"

"Oh, volevo solo vedere la tua faccia, Ashy!" lo prese in giro il ragazzo dai capelli rossicci. "Quando saremo allenatori di Pokemon, spero che ti abituerai a vedermi arrivare sempre prima di te!"

"E' quello che vedremo, Gary! Sarai tu ad arrivare sempre dopo di me!" esclamò Ash con tono di sfida. "Non importa, anche se scegli uno Squirtle o qualcos'altro! Allenerò il mio Charmander così bene che non farà alcuna differenza!"

"Sì, certo, come no..." rispose Gary, senza dare troppo peso al suo rivale. Trace e Serena erano riapparsi sull'uscio del laboratorio, e stavano osservando Ash e Gary che continuavano nel loro quotidiano battibecco.

"Santo cielo... ma perchè quei due non perdono mai nessuna occasione per litigare?" si chiese Trace, mettendosi a posto il ciuffo di capelli che gli cadeva sulla fronte. "Sembra quasi che non possano fare a meno di misurarsi... vogliono a tutti i costi sapere chi di loro è il più bravo."

"Io non li capisco, i ragazzi..." rispose Serena con un sospiro.

"E' il loro modo di fare. Forse è un po' bizzarro, ma... è in questo modo che Ash e Gary dimostrano la loro amicizia. Mettendosi continuamente alla prova e sfidandosi per migliorare in continuazione." affermò il professor Oak, mentre guardava i due ragazzi speranzosamente. Era passato molto tempo da quando era stato anche lui un allenatore di Pokemon, ma era orgoglioso di poter dire che sapeva ancora valutare bene il potenziale di un aspirante allenatore... e il suo sesto senso gli diceva che sia Ash che Gary avevano i numeri per diventare dei grandi allenatori.

"Tra due anni, questi ragazzi sceglieranno il loro primo Pokemon, e partiranno all'avventura." pensò tra sè il professore. "Ho il presentimento che per loro sarà un viaggio straordinario..."

 

oooooooooo                   

 

CONTINUA...

 

Note dell'autore: Sì, questa che state leggendo è una riscrittura dell'intera saga dell'anime di Pokemon, eliminando quanto più possibile i filler e cercando i raccontare una storia più epica e più complessa. Lascerò a voi decidere se sono riuscito nel mio proposito... ma per adesso, spero che l'inizio sia stato soddisfacente!

A presto, e grazie per la gentile attenzione! Se poteste lasciarmi una recensione, la cosa sarebbe molto gradita! ^_^

 

 

  
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