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Autore: sweetlove    20/09/2021    7 recensioni
Anno 815, Trunks è solo nel suo ufficio, beve whiskey cercando consolazione nel periodo più buio della sua vita.
Ripercorre a ritroso i momenti vissuti, gli sbagli commessi. Rivive ciò che ha portato la sua famiglia a sgretolarsi. Riuscirà a tirare le somme e risalire a galla?
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NUOVI PG - NUOVE SHIP
I personaggi inseriti saranno quelli che interagiranno maggiormente nel corso dei capitoli, così come le coppie, anche se le principali saranno 'altre'.
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NOTE a inizio e fine del prologo. Illustrazioni all'interno dei capitoli.
Genere: Angst, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: 18, Altri, Bulma, Trunks, Vegeta | Coppie: Bra/Goten, Bulma/Vegeta, Marron/Trunks
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
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C R E E P
Capitolo 14



Mr Aito percorse il corridoio a passo deciso, continuando a mantenere la sua postura rigida.

Seguiva quel portantino senza manifestare alcuna emozione, nonostante avesse lasciato alle sue spalle, nella sala d’attesa di quel reparto maternità, una schiera di parenti naturali e acquisiti in lacrime.

Lacrime di dolore per quel lutto improvviso, nonché di terrore per le sorti di Lora, ancora in sala operatoria.

«È sicuro di sentirsela Mr Aito?»

Il giovane in divisa verde si bloccò solo un attimo, giunti ormai quasi alla porta grigia attraverso la quale mai avrebbe voluto far passare un neonato. Ma accadeva ancora, purtroppo.

Accadeva ai prematuri, accadeva ai bambini malformati. E si, accadeva ancora per cause inspiegabili, come quella. 

Morte perinatale o in culla? Difficile da distinguere, quando il cuoricino batte forte prima di un parto e invece é immobile nel momento in cui la creatura viene alla luce, seppur in un lago di sangue dovuto a un’emorragia intrauterina.

Il piccolo Aito-Brief era nato morto e nessuno avrebbe mai potuto essere pronto a quell’evento.

«Certo. Andiamo.»

Eppure, Mr Aito sembrava tutto fuorché triste. Sembrava fosse la rabbia a guidarlo lungo quei corridoi sotterranei, verso le camere mortuarie e le stanze per le autopsie.

Il portantino sospinse l’uscio, dopo aver sbloccato la serratura col suo badge, è una folata d’aria gelida investì lui è l’uomo anziano alle sue spalle. E l’odore di morte, pungente e letale.

«Non s’impressioni…»

Il ragazzo ne aveva ormai visti tanti di cadaveri. Integri, maciullati, decomposti… eppure davanti a quelli così piccoli continuava ad avere i brividi.

Oltrepassò due lettighe sulle quali giacevano due uomini deceduti in uno scontro sulla via principale, quella mattina, e raggiunse il terzo letto. Sembrava vuoto… lo era per il doppio della metà. L’esserino che vi avevano adagiato appena mezz’ora prima non era ancora stato coperto.

«È suo nipote…»

Con mestizia, il portantino gli indicò quel corpicino immobile e cereo. Sembrava un bambolotto tanto era paffuto e bello, dei più rari grazie a quei capelli scuri dai riflessi mogano. 

«Mi lasci solo qualche istante con lui.»

Sempre composto e tutto d’un pezzo, Mr Aito non lo degnò di uno sguardo.

«Ma… il regolamento…»

Il ragazzo si vide porgere qualcosa, in un gesto veloce e secco. 

1000 zeni gli avrebbero sicuramente fatto comodo.

 

 

Lars tremava. Seduto alla poltrona di fronte a quella di suo nonno, tremava come una foglia. E aveva la nausea… stavolta per davvero, non aveva bisogno di simularla per essere lasciato in pace. Forse avrebbe fatto meglio a chiudere gli occhi e continuare a vivere nella menzogna. Non credeva di essere del tutto pronto a quello che avrebbe appreso di lì a poco.

Sapeva solo di essere nato morto, addirittura messo in un obitorio in attesa di autopsia.

Nessuna cicatrice a sfigurargli il corpo, segno di quell’intervento col quale gli avevano rovistato nelle interiora.

Nato morto…

Morto.

 

 

Mr Aito sentì la pesante porta chiudersi alle sue spalle, ma nemmeno ora un muscolo del suo corpo si scompose.

Continuò a fissare quel bambino, letteralmente il futuro della sua azienda, della sua dinastia.

Non aveva altri figli e Lora, senza più utero, non avrebbe potuto dargli altri nipoti. Non biologici.

Perché non tentare, prima di dover affidare tutto a chissà quale moccioso figlio di tossici o poco di buono, adottato o comprato, per meglio dire… due ricchi come Lora e Trunks non avrebbero avuto problemi, avrebbero potuto scegliersi il figlio che volevano e averlo in men che non si dica. Oppure farselo partorire da qualche donna bisognosa di denaro.

C’erano tante strade, ma nell’immediato solo una gli sembrava plausibile, adesso. 

Una sola.

Allungò la mano, adagiandola sulla testolina inerme del bambino. I suoi capelli erano morbidi e lunghi abbastanza da essere afferrati. Gliene serviva solo qualcuno, in fondo. Più di uno, perché magari non ce l’avrebbe fatta al primo tentativo.

Neanche una carezza prima di strappargliene una ciocca, piccola piccola. Un gesto che riuscì a scuotere l’intero corpo molle, ma che ritornò immobile istantaneamente.

Non aveva una provetta in tasca il signor Aito, ma sempre un fazzoletto di lino immacolato. In questo nascose il prezioso bottino, prima di voltarsi e uscire da quella stanza. Prima di compiere un gesto forse fin troppo azzardato e scellerato, ma con il quale sua figlia avrebbe smesso di piangere, un giorno.

Forse.

 

 

«Tu mi hai… mi hai…»

«É il tuo impero Lars! Tuo e di nessun altro! Perché ti sconvolgi così tanto?»

Era rimasto fin troppo calmo Mr Aito. Da quel giorno erano passate più di due decadi e le cose erano cambiate, ma una, la più importante, nonostante molti crolli era ancora nelle sue mani.

La Aito Corp. era famosa nel 792 per i suoi imminenti tentativi di clonazione di un essere umano. Tentativi che negli anni precedenti Lá Capsule Corp. aveva boicottato… prima che Lora e Trunks si fidanzassero e tentassero per mesi di concepire un figlio.

Figlio arrivato grazie ad una inseminazione eterologa, col seme di un altro, ma Mr Aito non vi aveva dato troppo peso, anzi… era importante fosse biologicamente di Lora quel moccioso! Fanculo i Brief, era meglio non avesse nulla del patrimonio genetico di quegli scimmioni!

«Io sono una copia!»

Il giovane tremava in maniera convulsa, prossimo al collasso. Non era mai stato emotivamente forte, anzi. Più volte i due nonni avevano temuto fosse psicologicamente fragile come sua madre.

Lora aveva perso contro la vita a causa della sua follia, ma soprattutto grazie ai Brief. Perché se non fosse stato per quella rivelazione, il sapere di essere stata tradita dal marito, forse ce l’avrebbe fatta. Invece a ucciderla era stata proprio il frutto di quell’adulterio, ma nessuno al mondo, tranne i Brief e loro stessi, lo sapeva.

«Tu sei il più grandioso degli esperimenti della nostra azienda, Lars! Sei il primo essere umano ad essere stato clonato a partire da un capello! Uno solo!»

Lars vide suo nonno esaltarsi, sorridere quasi in maniera folle, spalancare gli occhi con orgoglio.

Cos’era…?

Un clone. E il nonno ne era orgoglioso!

La consapevolezza di essere sporco, diverso, un esperimento si fece strada nel suo cervello… non era più nulla. Non era più nessuno!

«Come hai potuto farlo?»

Solo questo chiese al vecchio, con un filo di voce, restando immobile e tremante su quella poltrona.

«L’ho fatto per tutti noi, per te soprattutto! Era l’unico modo per riportarti in vita, per darti una possibilità!»

«Perché mentirmi fino ad oggi?!»

Già… perché?

Solo allora Mr Aito fece una pausa.

 

 

«L’hanno portata via…»

Mrs Aito cullava un neonato di sei mesi. Piangeva lui, piangeva lei. Lo stringeva come fosse la sua ultima speranza, un’ancora di salvezza.

Guardò suo marito, triste e al tempo stesso in collera… se solo avesse detto subito a Lora ciò che aveva fatto non sarebbe finita così. Sarebbe stata felice, serena, avrebbe cullato lei suo figlio, invece ora era in una clinica di recupero psichiatrico. Impazzita, dopo aver tentato il suicidio…

«È giusto così.»

«Giusto? Nostra figlia é imp…»

«È nel posto più sicuro, adesso!»

Sbottò, alzando la voce. Come sempre, con lei. E le urla di quel marmocchio gli stavano trapanando le meningi.

«E fai tacere quel marmocchio!» Concluse, girando i tacchi e andandosene.

Erano altri i suoi piani. Era tutto diverso… Lora avrebbe dovuto divorziare, lei avrebbe dovuto tenersi Lars Jr, l’essere perfetto che le sue macchine super sofisticate erano riuscite a riprodurre nel tempo record di due settimane, sotto gli occhi allibiti degli scienziati che lo avevano visto lavorare giorno e notte.

Quando la capsula incubatrice si era aperta e il vecchio ne aveva estratto un bebé urlante e perfettamente formato, un lungo applauso si era levato in aria. Tutti sotto giuramento, che avrebbero pagato con la vita ogni eventuale rivelazione su quell’esperimento alla stampa o a chiunque altro.

Il suo momento di gloria per eccellenza.

Quando la clonazione sarebbe stata liberalizzata, quel moccioso sarebbe stato il suo lasciapassare per il dominio mondiale. Quante coppie si sarebbero vendute l’anima per riavere un figlio passato a miglior vita? O un coniuge, un fratello… 

Avrebbe cambiato il mondo e avrebbe dedicato questa scoperta a sua figlia… ma lei era impazzita. A lei non avrebbe potuto dire che Lars era vivo, non in quelle condizioni. Doveva essere pronta a crescerlo senza Trunks, invece era ancora troppo legata a quel marito di merda che palesemente non la amava, e che aveva firmato senza indugi, quella mattina, il divorzio presentatogli dal suocero stesso come tutore dell’inferma.

Questo però, Mrs Aito ancora lo sapeva.

 

 

Nota dell’autrice
 

Un capitolo molto duro come tematiche, termini, situazioni e immagini, lo so e mi scuso se qualcuno ne è rimasto turbato. Era necessario per spiegare finalmente chi è questo ragazzo.

Si… è il figlio di Lora e Trunks. Non biologicamente di Trunks, come sapete e come ho ribadito, spero decentemente.

E adesso aspetto voi. Ve lo aspettavate, immaginavate o cosa?

Spero non sia una delusione, anche se potrebbe starci eh…

Questa cosa mi frulla in mente da un anno, quando ho concluso “Perché anche la neve puó essere calda”. Ecco, messa nero su bianco…

E io vi ringrazio per essere arrivati fino a qui, per il supporto che mi date… per tutto insomma, e mi scuso se sto tardando nel rispondere alle recensioni. Sono pienissima di impegni e la sera arrivo stanca morta… ma le leggo tutte e le adoro!

Grazie e mille volte grazie

 

Sweetlove

   
 
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