Anime & Manga > Le bizzarre avventure di Jojo
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Autore: AlsoSprachVelociraptor    21/09/2021    0 recensioni
Nel 2018 Shizuka Higashikata, la figlia adottiva di Josuke, vive una vita monotona nella tranquilla Morioh-cho.
Una notte la sua vita prenderà una svolta drastica, e il destino la porterà nella misteriosa città italiana di La Bassa, a svelare i segreti nascosti nella sua fitta nebbia e nel suo sottosuolo, combattere antichi pericoli e fare nuove amicizie, il tutto sulle rive di un fiume dagli strani poteri.
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Terza riscrittura, e possibilmente quella finale, dell'attesa fanpart di JoJo postata per la prima volta qui su EFP nel lontano 2015.
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Prequel: “La battaglia che non cambiò nulla (o quasi)”
*Spoiler per JoJo parti 1, 2, 3, 4 e 6*
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Aggiornamenti saltuari.
Buona lettura!
Genere: Avventura, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri, Josuke Higashikata, Jotaro Kujo, Nuovo personaggio, Okuyasu Nijimura
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza
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“JoJo!” gridò Alex con tutta l’aria che aveva nei polmoni, inutilmente. Shizuka non gli rispose. Cosa le era successo? Cosa le avevano fatto le persone-animali?

Quando Manero si mosse verso Alex, lui lanciò un’onda sonora ancora più alta di prima, che fece ancora inginocchiare Manero dal dolore. “Basta! Fatti ammazzare e basta, che cazzo!” gridò l’uomo vampiro, davvero stanco di quei giochetti.

Il suo lavoretto avrebbe dovuto essere veloce e indolore.

“Continua con questi suoni quanto vuoi, ma ormai il mio piano è concluso!” disse lui, alzandosi in piedi di nuovo. Indicò dietro Alex, il DJ. 

“Con Disco Inferno, ho colorato un tastino speciale della plancia, quello che apre la botola sul soffitto, e di solito rilascia coriandoli o palloncini. Di solito, perchè stavolta è pieno zeppo di maschere.”

Maschere?!

Alex fece l’errore di voltarsi a guardare il soffitto, che Manero scattò in avanti, bloccando Alex a terra.

Strinse le mani sulla gola dello Zeppeli, i canini affilati che spuntavano dalle sue labbra con una luce malefica. “Berrò il sangue del fratellino del capo della Banda, e diventerò il vampiro più forte di tutti, mi piazzerò in una posizione più alta persino di Armir ed Etna! Spero che i miei animaletti non abbiano perso troppo sangue della tua amica Joestar, il Padrone ha piani più importanti per lei…”

Alzò la testa, osservando la schiena del DJ, a pochi metri da lui. “DJ! Ora! Premi quel tasto!”

Ma nulla cambiò.

“DJ! Cazzo, ubbidisci, sporco animale!”

Prima che potesse rendersene conto, le mani di Alex, ricoperte di Onde Concentriche, si premettero sulle sue spalle, tenendolo in posizione. Dal nulla, qualcosa come una pedata lo colpì in pieno viso, la pelle che iniziò a fischiare e bollire come una teiera bollente di té.

Come dal nulla, Shizuka era riapparsa, e aveva spinto Manero lontano, contro la ringhiera che delimitava il limite della pedana.

“Sei viva!?” chiese Manero, tenendosi il volto e il collo ustionati.

Shizuka gli sorrise, nemmeno un graffio su di lei.

Quando era corsa nel bagno prima degli altri, aveva avvertito un vuoto sotto ai suoi piedi. La botola per scendere nel bunker anti-vampiro.

Prese tutta la forza che aveva in corpo in quel momento di disperazione e, con un grido di guerra che assomigliava non poco al DORAH di Crazy Diamond, sfondò con un pugno il pavimento. Sentiva la sua mano completamente ricoperta di qualcosa, ma non onde concentriche.

Il suo stand fisico.

Come sospettava, cadeva per un paio di metri nel vuoto nel bunker anti-vampiro.

Aspettò lì, immobile, che gli uomini-animali la raggiungessero. Un istante prima che la potessero afferrare si lanciò in aria, aggrappandosi ai neon sopra di lei, e sopra il buco nel pavimento che aveva causato col suo stand. Gli uomini-animali non avevano più capacità logiche, dunque continuarono ad allungarsi verso di lei, e a cadere nel buco.

Quando anche l’ultimo cadde, ritornò coi piedi per terra e di nuovo invisibile, e ora era lì, ad aiutare un Alex adorante a rialzarsi da terra.

“Sei proprio scemo, vero?” chiese Shizuka, fin troppo sicura di sé, e anche Alex sorrise.

Manero tornò infuriato come prima, rialzandosi in piedi, confuso tanto quanto arrabbiato. Ed era parecchio arrabbiato.

“Hai scelto proprio la serata sbagliata, per questo tuo piano.” sorrise Alex, massaggiandosi il collo dolorante.

“Non conosci la storia di Frankie Wilde, il leggendario DJ sordo?”

Manero cambiò completamente espressione. La rabbia era colata giù dal suo viso come olio, lasciando la disperazione più totale sul suo viso. “Sordo? Vuol dire che…”

In un istante, Manero fu sui due ragazzi, che si erano dimenticati di avere davanti un vero e proprio vampiro, dotato di stand e dalla forza sovrumana, e loro due erano solo due allievi.

“...dovrò uccidere tutti e tre!” e colpì Shizuka con un pugno nello stomaco che la fece rotolare diversi metri indietro, sbattendo con la nuca contro la plancia del DJ, sentendo le caviglie dell’uomo premergli contro la schiena.

Oi, you alright?

Il tempo sembrò fermarsi.

Wilde si era accorto di tutto.

Manero stringeva ancora il bordo della canottiera di Alex, che scoppiò a piangere non appena Wilde aprì bocca- lacrime di tensione, paura e ora anche perchè il suo idolo gli stava parlando!

Tu, che cazzo stai facendo a questi ragazzini?” Continuò Frankie Wilde, sempre esprimendosi in inglese, prima di inginocchiarsi su Shizuka, tenendole una spalla.

Shizuka sapeva cosa doveva fare. Si coprì il viso con le mani e scoppiò in un pianto fragoroso e lucidamente studiato, per poi svelare il viso al DJ, e rivelare un volto tumefatto e sanguinolento, creato col suo stand.

Quell’uomo…!” pianse Shizuka, parlandogli in un inglese perfetto dal forte accento di Liverpool. “Io e il mio amico eravamo qui a sentire la tua musica- siamo tuoi grandi fan- e quell’uomo ci ha…!” e un singhiozzo fermò la sua pantomima.

Frankie, gli occhi azzurri che pungevano come il ghiaccio, rimase a fissarla. Non stava credendo a una singola parola di quello che aveva detto? Il suo sguardo era tremendamente gelido e sembrava perforarla da parte a parte, in un modo strano, non normale, vederle attraverso come se lei fosse ancora invisibile.

“Ci penso io. Sta’ tranquilla.” le rispose lui, il viso lentigginoso che si ammorbidì in un sorriso.

Shizuka parve più confusa di lui, e pensò sarebbe dovuto essere il contrario. Si chiese se Frankie Wilde fosse davvero stato ignaro per tutto questo tempo di ciò che gli stava accadendo alle spalle, o se solo stesse aspettando il momento giusto.

Manero mollò a terra Alex, che strisciò lontano dal vampiro, vicino a Shizuka. La pancia le faceva ancora male, e Alex aveva dei graffi sul collo, dove il vampiro aveva ancora cercato di prendergli il sangue.

“Tu sei quel bodyguard offerto dalla discoteca, uh?” continuò il DJ, schiacciando Manero contro la ringhiera. “Scommetto che non lavori nemmeno qui. Dove sono le mie ragazze di guardia?”

Manero gli sorrise, non intenzionato a rispondergli, ma facendo finta di trovare le parole giuste. Allungò una mano verso di lui, aggrappandosi alla canottiera dell’uomo londinese, cercando di trascinarlo verso di sé, i canini esposti. Le sue unghie si scavarono una via nella pelle del costato dell’uomo, sentendo il suo sangue, bollente, incredibile, potente...

Qualcosa lo colpì di nuovo in viso, questa volta era una scarpa.

Shizuka, una scarpa sì e una no, si era alzata in ginocchio per colpirlo.

Cosa voleva fare quella ragazzina? Sarebbero morti tutti e tre in pochi minuti. Alzò un braccio per colpirla, ma il Dj, con una forza che non credeva che un inferiore essere umano potesse avere, fermò il suo polso a metà strada, per aria, prima che potesse colpire la Shizuka.

Si accorse solo in quell’istante che la sua mano, e il suo braccio e i suoi vestiti e tutto il suo corpo era ricoperto da pattern strani, colori mutevoli- colori infrarossi e ultravioletti! Shizuka aveva ricoperto la propria scarpa del suo stand, e, dato che le bastava toccare qualsiasi cosa per renderla invisibile o trasmettere l'invisibilità, aveva fatto lo stesso con le frequenze di colore.

Si voltò verso l’uomo che gli stava ancora saldamente tenendo il polso, e lo stava spingendo sempre di più verso il baratro, la ringhiera che gli premeva contro la spina dorsale, le persone-uomini metri sotto di lui che fremevano nel vederlo ricoperto di quei colori che Disco Inferno aveva reso così interessanti per loro.

Wilde, le luci stroboscopiche dietro la testa a generargli una sorta di aureola attorno agli spettinati capelli rossi e gli occhi azzurri che sembravano andare a fuoco nelle luci soffuse della discoteca, gli sembrò meno umano e inferiore che mai.

“È ora del tuo giudizio.” disse solo Frankie Wilde, prima di sollevarlo di peso e scaraventarlo giù dalla balaustra, mentre mani fameliche lo trascinavano nella folla e lui gridava, disperato, e si aggrappava a tutto e tutti per non essere fatto a pezzi dalle bestie che aveva creato lui stesso.

Shizuka e Alex rimasero a guardare il mucchio di persone-ma-non-proprio sopra quello che doveva essere rimasto di Manero affollarsi e poi dissiparsi pian piano, e poi ognuno di loro riprendersi pian piano, parlare tra loro, tornare umani.

La porta del bunker si aprì, le bodyguard e i tecnici che uscivano sani e salvi ma estremamente confusi.

Frankie si voltò verso i ragazzi, un sorriso misterioso sulle sue labbra sottili. “Bel lavoro. Aspettatemi nel mio camerino, ho uno spettacolo da riprendere. Ci vediamo dopo.”

 
   
 
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