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Autore: niny95    21/09/2021    3 recensioni
[Questa storia partecipa a “Back to school” a cura di Fanwriter.it!]
[Captain Swan]
[High School AU]
Dal testo:
«Allora come sono andate le vacanze?» domandò Robin non appena Killian ebbe messo piede alla propria stanza per sistemare le cose che gli sarebbero servite per affrontare l’ultimo anno.
«Tutto bene, ho conosciuto qualcuno.» rispose Killian cercando di non far trapelare più di tanto, ma il ricordo di quell'unico bacio era ancora ben fresco nella sua memoria.
«Ohhh interessante! Raccontami tutto!» ridacchiò Robin.
«Semplicemente la donna più bella che abbia mai visto …» rispose Killian con fare sognante.
[...]
Mentre stava dividendo i fogli il suo sguardo incrociò quello del ragazzo che aveva sperato non rivedere più.
Certo, i suoi bei capelli castani erano nascosti dal cappuccio della felpa verde dell'Husson ma Emma avrebbe riconosciuto quegli occhi azzurri ovunque.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Un amore di … Prof!
 
★ Iniziativa: Questa storia partecipa a “Back to school” a cura di Fanwriter.it!
★ Numero Parole: 1.980
★ Prompt/Traccia: #3 A ha passato l’estate al mare dai nonni, dove ha conosciuto B. Dopo l’estate più bella della vita devono separarsi, ma ecco che A ritrova B il primo giorno di scuola.
 
La prima volta che l'aveva vista era stato in uno squallido bar, Killian era stato subito attratto da lei: capelli dorati, meravigliosi occhi verdi e un sorriso capace di far sciogliere i ghiacciai, il tutto contornato da gambe mozzafiato.
Le si era avvicinato con fare spavaldo «Posso offrirti da bere?» aveva detto.
Lei aveva alzato gli occhi al cielo, evidentemente doveva essere abituata a quel modo di approcciarsi.
Col passare dei giorni l'aveva rivista diverse volte, con la sua tenacia era riuscito ad avvicinarsi a lei: il suo nome era Emma Swan, aveva 30 anni e, Killian si era reso conto che non era solo bella. Era intelligente e quel sorriso, quel sorriso era davvero la cosa più bella che Killian avesse mai visto.
Quei tre mesi in vacanza dai nonni erano agli sgoccioli e Killian avrebbe dovuto tornare presto a Portland, nel Maine dove l'aspettava l'ultimo anno di College.
«Quindi è un addio?» aveva chiesto il giorno in cui avrebbe dovuto andarsene.
Lei annuì «Mi sa proprio di sì.» aveva risposto.
«Voglio avere un ultimo ricordo di te.» aveva detto petulante, sapeva che si stava comportando come un bambino viziato ma … non riusciva proprio a farne a meno.
Emma aveva accostato le sue labbra a quelle di Killian, giusto il tempo di un battito di ciglia «Vedi di fartelo bastare!» aveva detto poi, lasciandolo col ricordo di quell'ultimo breve ,bacio.
 
«Allora come sono andate le vacanze?» domandò Robin non appena Killian ebbe messo piede alla propria stanza per sistemare le cose che gli sarebbero servite per affrontare l’ultimo anno.  
«Tutto bene, ho conosciuto qualcuno.» rispose Killian cercando di non far trapelare più di tanto, ma il ricordo di quell’unico bacio era ancora ben fresco nella sua memoria.  
«Ohhh interessante! Raccontami tutto!» ridacchiò Robin.  
«Semplicemente la donna più bella che abbia mai visto …» rispose Killian con fare sognante.  
«Sembrerebbe che il nostro Killian si sia innamorato!» esclamò Robin alzando il volume per attirare l’attenzione di Will, che steso sul proprio letto stava leggendo un libro. Il ragazzo chiuse il libro – non prima di aver messo sapientemente un dito nel mezzo per non perdere il segno – poi prestando attenzione ai propri compagni di stanza – in particolare modo a Killian – prese fiato e iniziò con una sfilza di domande «Chi è? Come si chiama? Quanti anni ha? E soprattutto bacia bene? Raccontaci tutto!»  
Killian scosse la testa alle buffonate dei propri amici «Si chiama Emma e questo è tutto quello che vi dirò.» rispose ridendo.  
 
 
Emma non stava più nella pelle, aveva i nervi a fior di pelle.  Quel giorno avrebbe cominciato il suo percorso come insegnante alla Husson,era un occasione più unica che rara e probabilmente non le sarebbe capitata più, perciò doveva stare attenta a non rovinare tutto.
 Acconciò i suoi capelli in una coda alta, mise un filo di trucco e dopo aver passato le mani per eliminare le invisibili pieghe dall'elegante camicia si incamminò.
Il college era grande, tanto grande e trovare l'aula dove da quel giorno avrebbe fatto lezione non fu semplice ma alla fine ebbe la meglio.
Quando entrò trovò già tutti seduti ai propri posti, sorrise lievemente.
Dopo aver posato la propria valigetta si avvicinò con fare sicuro alla lavagna, prese un gessetto e scrisse il proprio nome in maiuscolo.
«Buongiorno a tutti! Sono Emma Swan, la vostra nuova insegnante di Letteratura!» arricciò le labbra in quello che sperava fosse un sorriso rassicurante «Vi ho preparato un test, niente di troppo difficile giusto per conoscersi meglio e capire dove siete arrivati.» e così dicendo estrasse dalla valigetta un plico di fogli.
Mentre stava dividendo i fogli il suo sguardo incrociò quello del ragazzo che aveva sperato non rivedere più.
Certo, i suoi bei capelli castani erano nascosti dal cappuccio della felpa verde dell'Husson ma Emma avrebbe riconosciuto quegli occhi azzurri ovunque.
 
Killian era sconvolto!
Mai nemmeno nei suoi sogni più sfrenati poteva sperare che Emma fosse la sua insegnante di Letteratura.
Killian provò a compilare il proprio test, ma le parole gli danzavano davanti senza assumere uno specifico significato, troppo concentrato su Emma. Alla fine sospirò provando a compilare quello stupido test, quasi non si accorse dell'ora finita.
Emma le si avvicinò, notando che era l'unico a non essersi ancora alzarsi «Ti serve aiuto?»
Il viso gli si illuminò «Swan! Che sorpresa trovarti qui!» disse ignorando la domanda che l'insegnante gli aveva appena posto.
«Professoressa Swan.» lo corresse Emma a denti stretti «Se non ti serve niente ti pregherei di uscire.»
«Non riesco a dimenticarti!» disse Killian, la voce ferma mentre raccoglieva le proprie cose.
«Esci.» la voce di Emma era ferma, non tradiva nessuna emozione.
«Mi hai baciato!»
Emma sbuffò «Pensavo che non ti avrei più rivisto!» rispose adirata.
 
Emma era appena entrata nel proprio ufficio, quando l'accolse la vista di un bellissimo mazzo di fiori, tra l'altro Emma notò con confusione erano tutti i suoi fiori preferiti: girasoli, margherite e non ti scordar di me.
Scosse le spalle sistemando i fiori in un vaso.
Appena uscì fuori dal proprio ufficio intravide Killian, bofonchiò qualcosa a mezza voce che suonava vagamente come «Dannato Jones!» mentre camminava impettita, fingendo di non notarlo.
Ma il ragazzo gli si piazzò davanti «Ti sono piaciuti i fiori?» disse.
«Ah erano tuoi. Ti sei ricordato.» disse sorpresa poi come a scacciare tutto il resto aggiunse con voce che sperava suonasse ferma «Comunque devi smetterla.»
«Non ti piace essere corteggiata?» chiese Killian con un sorriso giocoso.
«Non si tratta di questo. E lo sai.»
Killian fece spallucce «Siamo entrambi maggiorenni.»
Emma sbuffò «Sei mio allievo e io sono la tua insegnante. Potrebbe costarmi il lavoro, cerca di capire.»
 
Killian sospirò, sapeva che Emma aveva ragione però non aveva alcuna intenzione di arrendersi.
Lui sapeva che potevano trovare un modo per stare insieme se volevano, almeno che … Emma non provava le stesse cose!? Doveva scoprirlo.
Appena la lezione di Letteratura finì, Killian aspettò che la classe si svuotasse prima di avvicinarsi all'insegnante «Posso farle una domanda?» chiese.
Emma si aggiustò gli occhiali che quel giorno indossava, poi annuì.
«Abbiamo condiviso dei bei momenti o ho immaginato tutto?» chiese Killian.
«Ancora con questa storia?»
Killian sbuffò «Ho bisogno di sapere se ho immaginato tutto. Ho bisogno di sapere se anche tu provi le stesse cose.»
Emma si massaggiò le tempie, come a voler mandare via un terribile mal di testa «Non si tratta di quello che provo o non provo.» rispose con voce flebile.
 
Emma stava provando davvero tanto a reprimere quello che provava, a fingere di essere indifferente a Killian Jones ma lui non gli stava certo rendendo le cose facili.
E restare indifferente costava un grandissimo sforzo a Emma: ogni volta che si trovava a stroncare le sue domande su quel possibile loro «Non esiste nessun Noi!» gli aveva detto una volta, anche se le aveva fatto malissimo.
Una parte di sé voleva solo baciare di nuovo quelle labbra morbide e lasciarsi andare … ma non poteva.
Doveva tenerlo bene a mente, uno scandalo del genere le sarebbe costata  la carriera e non poteva davvero permetterselo.
«Un penny per i tuoi pensieri.» la voce di Mary Margaret, l'insegnante di Storia la distolse dai pensieri.
Emma scosse la testa «Sono stati giorni pieni!» mentì.
L'altra inarcò un sopracciglio «Oh va bene!» cinguettò ma dal suo tono di voce si capiva chiaramente che non le credeva proprio per niente.
 
«La nuova insegnante di Letteratura, ha un suo perché eh?» disse quel giorno Robin.
Killian distolse lo sguardo dagli esercizi di Fisica che stava svolgendo guardando l'amico «Conosco quello sguardo: dove vuoi arrivare?»
Robin fece spallucce, trafficando nel cassetto del proprio comodino prima di tirare fuori un pacchetto di mikado, mettendone uno in bocca e dopo averne offerto uno al compagno di stanza disse «Dico solo che non fai che fissarla e si chiama Emma. So fare due più due.»
Killian mise in bocca il mikado che Robin gli aveva offerto poi scosse la testa ridendo «Tutto giusto tranne che la Emma che ho conosciuto io stava in Irlanda, non proprio due passi dal Maine.» ribatté sperando che la sua voce apparisse convincente.
 
«Allora chi è?» chiese Mary Margaret quella sera: la giovane donna l'aveva invitata a bere qualcosa, ma Emma non poteva certo immaginare che fosse così insistente.
«Cosa vuoi dire?» chiese Emma, bevendo un sorso del proprio Cosmopolitan.
«Il ragazzo che ti piace!» cinguettò la collega «O forse è una ragazza? È questo che ti preoccupa?»
Emma si ritrovò suo malgrado a ridere alla tenacia della nuova amica «No, non è una ragazza.» disse.
«E allora cos'è?» domandò «Oh … un tuo allievo.»
Emma non sapeva se fosse colpa dell'alcol o della voglia di parlarne con qualcuno ma non solo annuì le raccontò ogni cosa: di come aveva conosciuto Killian mentre era in vacanza in Irlanda, di come pian piano si erano avvicinati, di come pensando che non l'avrebbe rivisto mai più l'aveva baciato e di come non riusciva a smettere di pensare a lui.
Mary Margaret annuì pensierosa «Dovrete stare attenti a non farvi vedere da nessuno ma può funzionare. Tra l'altro lui è all'ultimo anno quindi è davvero questione di pochi mesi. » sorrise ottimista «Sì, potete farlo funzionare. Io ne so qualcosa.»
Emma guardò confusa la collega «Davvero?» chiese.
«Oh sì, ho avuto una relazione con uno studente. Scandaloso, vero?» l'insegnante di Storia ridacchiò «E come se non bastasse l'ho pure sposato!» e così dicendo mostrò la foto di un uomo biondo nel cellulare.
«E' stato facile?» chiese Emma.
Mary Margaret scosse la testa «Per niente ma ne è valsa la pena.»
 
Killian si aspettava di tutto tranne che Emma quel giorno a fine lezione gli facesse scivolare un bigliettino, la sua scrittura elegante aveva tracciato poche parole: Vediamoci a Forest Park dopo le lezioni. Mi raccomando sii indiscreto.
Non appena l'ultima lezione finì, Killian sgusciò fuori dall'edificio stando ben attento che nessuno vedesse dov'era diretto.
Mille pensieri per la testa: Perché Emma gli aveva dato appuntamento? Che fosse per troncarla una volta per tutte?
Una volta arrivato a Forest Park si guardò intorno, cercando la famigliare chioma bionda.
Finalmente la vide mentre si avvicinava, era bellissima: i suoi lunghi capelli biondi erano lasciati sciolti, indossava dei semplici jeans e una t-shirt eppure a Killian appariva stupenda.
«Cosa dovevi dirmi?» disse, troppo ansioso per trattenere la curiosità un secondo di più.
«Non qui.» disse lei incamminandosi, Killian la seguì fedelmente.
 
«Qui, non viene mai nessuno. Possiamo parlare tranquillamente.» disse Emma una volta arrivati in quello che aveva ribattezzato come il suo angolo segreto.
Aveva il cuore in subbuglio, così incominciò a camminare per cercare di calmarsi. Rendendosi conto di non riuscirci si sedette al bordo della fontana, qualche spruzzo d'acqua gli arrivò nelle braccia ma non se ne curò.
Killian le si sedette accanto in silenzio.
Emma prese un respiro profondo «Ho provato a dimenticarti, a fingere di non provare niente per te ma non ci sono riuscita.» le mani della professoressa non stavano ferme, torcendosi di continuò, mostrando quando la donna fosse nervosa «Alla fine ho capito che non posso, e neanche voglio a essere onesta.» il sorriso che era spuntato sul viso di Killian era il più luminoso che Emma avesse mai visto «Non ti mentirò: non sarà semplice. Dovrà essere il nostro piccolo segreto. So di chiederti molto e se non te la senti …  —»
«Accetto!» la interruppe immediatamente il ragazzo «Non ti preoccupare mi sta bene. E poi questo è  il mio ultimo anno, una volta uscito dal Collage possiamo smettere di nasconderci, giusto?»
Emma sorrise all'entusiasmo di Killian «Giusto.»
«Posso baciarti?» domandò Killian, nonostante il sorriso non se ne fosse andato la sua voce era incerta.
La donna annuì.
E lì seduta in quella fontana, mentre qualche schizzo d'acqua le bagnava le braccia, le calde labbra di Killian cariche d'aspettative e promesse le parvero le più dolci di sempre.
 
Note: Eccomi sul filo del rasoio ma c'è l'ho fatta!
Allora intanto l'Husson è uno dei migliori College del Maine e secondo  Wikipedia ha una sede proprio a South Portland.
Forest Park è un parco a Portland, non so se ha un angolo segreto con una fontana ma su non facciamo i puntigliosi u.u

Killian e Emma hanno rispettivamente 21 anni e 30, solo 9 anni di differenza quindi <3
Detto questo spero che questa storiella vi sia piaciuta, alla prossima!
Niny :)

 
   
 
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