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Autore: eddiefrancesco    22/09/2021    1 recensioni
Quando scopre che la nonna, eccentrica gentildonna con il vezzo del mecenatismo, ha una nuova dama di compagnia, Marcus, conte di Hawkridge, si precipita nel Devon.
Gli basta un'occhiata per capire che la ragazza in questione non è la solita approfittatrice, ma questo non significa che la giovane non abbia qualcosa da nascondere.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Storico
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Hawkridge doveva essere atterrato come un gatto. Il pensiero svani' non appena si sentì toccare i capelli. «Marc.» Era stato di un sospiro di gratitudine. «Si» mormorò lui. «Sono qui, amore. Lasciami vedere se sei ferita.» La sua mano si mosse sopra il viso di lei, rimuovendo polvere e terra. Poi, come se stesse esaminando qualcosa di incredibilmente fragile, le palpo' le braccia, le costole, la spina dorsale, e proseguì verso il basso. Le sollevò le gonne stropicciate fino alla coscia. «Marc!» «Si?» «Cosa fai?» «Vedo se c'è qualcosa di rotto.» «Ma...» Lei fu scossa da un brivido, e riuscì quasi a scordare la precarietà della sua posizione. «Sto bene. Le ossa sono mie. Non credi che lo saprei, se fossero rotte?» «Hmm. Se riesci a indignarti, non puoi stare tanto male. Ce la fai ad alzarti? Controllo l'altra gamba.» Amy analizzo' la domanda. Una cosa era una momentanea dimenticanza, un'altra muoversi. «No.» Lui tornò a chinarsi sul suo viso. «Hai qualcosa alla schiena? Per questo non puoi muoverti? Hai male?» L'urgenza della sua voce le fece salire di nuovo le lacrime agli occhi. «Non è per questo. Se mi muovo, cado.» «Non cadrai, Amy. Non te lo permettero'. Apri gli occhi, cara. Apri gli occhi e guardami.» La voce di lui era così profondamente tenera che lei fece come le aveva chiesto. Le sue ciglia fluttuarono. Lei le batte' un paio di volte, pronta a ritirarsi nell'oscurità, poi il suo sguardo mise a fuoco la sagoma scura di lui e vi rimase. «Va meglio. Ora...» Lui le prese le mani. «Lentamente.» Nell'istante in cui sentì Marc sollevarla in posizione seduta, Amy si aggrappo' alle sue braccia. Voleva gettarsi contro di lui e abbandonarsi. «Ho pensato a te, sai?» La tremula ammissione le sfuggì prima di rendersene conto. «Davvero?» «Si. Ogni volta che il cornicione ondeggiava, io pensavo a come mi tendesti la mano quando scesi dalla carrozza, e la terra si fermava di nuovo... Ti ho chiamato, anche. Finché ho avuto voce. Temevo che non sarebbe arrivato nessuno prima di domani mattina.» La mano di lui si contrasse. «È stato Tweedy a portarti qui?» «Tweedy? No.» Per un attimo, lei non capì. «E allora perché mai... No, non importa. Prima, ti porto in salvo.» La realtà cominciava ad assumere la vaghezza del sogno, come se stesse succedendo a qualcun altro. «Hai poi vinto? Il cricket?» chiese lei a un tratto. Lui annuì.«Si.» «Bene.» «Mio Dio, Amy...» «Si, milord?» «Niente. Io...» Un grido dall'alto lo interruppe. Amy lo sentì urlare qualcosa di rimando. La conversazione parve prolungarsi per molto tempo. Lei riconobbe la voce di Eversleigh, ne sentì un paio d'altre, poi una corda scese strisciando come un serpente e Marc la afferrò. Lei tenne lo sguardo dov'era. Sulla faccia di lui. «Amy, mi lego la corda in vita. Puoi tenerti aggrappata a me, mentre lo faccio.» Lei annuì. «Così, brava. Ora ci alzeremo in piedi. Non cadremo perché ci sono almeno sei uomini che reggono la corda, e io reggerò te.» Lei aveva il cuore in gola. Ma prima che potesse protestare, si trovò in piedi con lui. Gli gettò le braccia al collo, premette il viso contro la sua spalla. Il senso della realtà tornò, terrificante. «Non lasciarmi!» «Mai» giurò lui, la bocca vicina al suo orecchio. Poi, alzò la voce: «Siamo pronti, Pel. Continua a tenere la corda tesa, anche quando saremo di nuovo sul sentiero.» Un urlo di conferma gli rispose. «Come...» Le morì la voce in gola quando lui le alzò di nuovo le gonne e la sollevò contro di sé. «Cingimi la vita con le gambe.» L'ordine brusco non le lasciò scelta. Amy ubbidi', semplicemente perché sentiva che l'alternativa sarebbe stata di gran lunga peggiore. Per esempio, penzolare dalla spalla di lui, con una bella vista sul precipizio. Un attimo dopo, lui saltò nel vuoto. «Ci siamo?» La voce di Amy era stridula. «Non ancora. Ci stiamo arrampicando verso il sentiero.» Marc tralascio' di dirle che stavano saltellando nel vuoto nel tratto in cui c'era stato lo smottamento e che la loro salvezza era affidata agli uomini che reggevano la corda. Ma lei ovviamente aveva una buona immaginazione. «Oh, misericordia!» Premette con più forza la faccia contro la spalla di lui. «Sei sicuro che quegli uomini sappiano quello che stanno facendo?» «Ne sono sicuro.» «E se la corda si spezza?» «Non si spezzera'.» «E se...» «Amy, sei sempre così pessimista?» Lei serro' le gambe, premendosi più intimamente contro di lui. Marc si concesse un attimo per riflettere sulla perversita' di un corpo capace di eccitarsi anche mentre guardava in faccia la morte. «Solo quando penzolo da una scogliera nel buio attaccata a una corda» mormorò lei. Lui non riuscì a sorridere. «Tieniti forte e sta' zitta.» Dieci secondi dopo, lei aveva ricominciato. «L'hai già fatto altre volte?» Lui strinse i denti. «Un sacco di volte, quando ero un ragazzo.» «Scalavi questa scogliera appeso a una corda quando eri ragazzo?» «Mi pareva una sfida interessante.» «Ma...» «Amy, so che sei terrorizzata, ma non potremmo rimandare la conversazione a un momento più opportuno?» «Terrorizzata. Sì, puoi ben dirlo... Stavo solo per dire che dovevi essere molto più leggero, allora.» «Amy...» Marc trovò del terreno solido sotto i piedi e capì che avevano raggiunto il sentiero. Mollando la presa sulla corda, si tolse le braccia di Amy dal collo e se la isso' su una spalla prima che lei si rendesse conto di quello che stava facendo. Le gambe di lei gli penzolavano sul davanti e lui usò la mano libera per riportare le gonne a uno stato di modestia prima di tenerle ferme con un braccio. «Mi piaceva di più prima» disse lei, con una vocina esile. Fantastico. Le piaceva torturarlo. «Non si potrebbe... No, dev'essere stato molto scomodo per te.» «Scom...» Lui strinse i denti.«Amy, appena ti avrò portato in salvo, ti bacero' fino a farti perdere i sensi o ti chiuderò in camera tua. Non ho ancora deciso, ma ti suggerisco di chiedere il becco.» Lei chiuse la bocca e la tenne così fino in cima alla scogliera. Rimase in silenzio anche allora. Ma fu probabilmente perché diverse persone avevano cominciato a parlare tutte insieme. Decine di mani si protesero verso di loro. Marc riconobbe il tono ansioso di sua nonna. Colborough abbaiava istruzioni. Augusta e Nettlebed lo imitavano. Crispin urlava incoraggiamenti, mentre continuava a tirare la corda con un'energia che gli avrebbe fatto vincere una regata. «Che diavolo...» iniziò Marc, depositando Amy a terra. Si slegò la corda dal petto, poi, allertato, dal più lieve dei sospiri, si girò e afferrò Amy un istante prima che svenisse. «Che cosa orribile, dottor Twinhoe. Siamo andati su e giù per quel sentiero migliaia di volte, e non ci è mai venuto in mente che potesse franare.» La contessa si torse le mani, poi corse al letto su cui Amy giaceva, riluttante prigioniera. Si mise a sprimacciarle i cuscini. «Va meglio così, non è vero, mia cara?» Senza aspettare risposta andò alla finestra, dove chiuse le tende perché non entrasse il vivido sole del mattino. «Da quanto mi diceva lord Hawkridge ieri sera, cara signora, la pioggia della settimana scorsa deve aver ammorbidito il suolo.» Il dottor Twinhoe chiuse la borsa e diede un buffetto sulla mano di Amy. «Quando la signora Chantry è inciampata e ha messo il piede in fallo su quel cespuglio, le radici si sono smosse, insieme a un bel blocco di terra, e questo ha dato l'avvio a una piccola frana.» «Terribile!» «Si, davvero. Ma per fortuna, la signora Chantry se l'è cavata con poco. Un brutto bernoccolo sulla testa, un taglio sulla gamba e una serie di escoriazioni e lividi. Non le togliero' la fascia alla gamba questa mattina. Sono passato solo a vedere come sta. Avrà un bel mal di testa, mia cara.» Amy aprì la bocca per rispondere. «È naturale!» La contessa tornò presso il letto. «È stato così gentile a passare, dottore. Non so cosa avremmo fatto senza di lei.» Amy richiuse la bocca.
   
 
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