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Autore: Meramadia94    23/09/2021    0 recensioni
Attenzione Spoiler. 23x01
Amanda, dopo il bacio alla festa di non-matrimonio, corre da Carisi per chiarire una volta per tutti i suoi sentimenti, ma si trova davanti una scena che potrebbe farle rivedere le sue convinzioni. Riuscirà Carisi a farle capire che anche lei ha il diritto di essere felice?
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amanda Rollins, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Amanda Rollins non aveva mai creduto nell'amore. 
Non era mai stata una di quelle bambine che fantasticava guardando i film Disney, cresciuta pensando che un giorno il suo principe azzurro sarebbe passato per caso dalla sua casa e con una canzoncina ed un bacio, entrambi avrebbero realizzato che erano fatti per stare assieme.... anzi, era sempre stata più il tipo da '' Se uno sconosciuto mi entra in casa canticchiando come se fosse la cosa più normale del mondo, chiamo la polizia''. 
Non aveva avuto il tempo per sognare. Suo padre era un alcolista ludopatico strafatto... ma aveva anche dei difetti. Come quello di usare sua moglie come pungiball appena aveva la luna storta, e di andarsene di casa per cercare una compagna che avrebbe potuto essere sua figlia o sua nipote. 
Sua madre non era mai stata quel che si dice '' un esempio da seguire'': non tanto per il fatto che tendesse a giustificare quel casino con le gambe di Kim persino quando finiva per accoltellare qualcuno alle parti basse e poi fare la paternale a lei sul valore della famiglia, o per il fatto che nonostante avesse due figlie adulte ( almeno all'anagrafe) e tre nipotini, si ostinasse a ragionare e comportarsi come una quindicenne... quello che proprio Amanda non riusciva a mandar giù, era che sua madre, la donna che avrebbe dovuto insegnarle a non farsi mettere i piedi in testa da nessuno, che nessuno aveva il diritto di metterle le mani addosso ed umiliarla e poi andare in giro a vantarsene, non aveva mai detto ne fatto nulla quando suo marito le aveva tirato contro un vaso, o lo avevano fatto gli altri compagni che aveva avuto dopo il divorzio. L'aveva odiata a morte per quella sua incapacità di reagire, ed aveva giurato a sè stessa che se qualcuno si fosse azzardato anche solo a pensare di toccarla non se ne sarebbe stata zitta e buona a subire.
Poi era arrivato Patton.
Era stato il peggiore di tutti. E non solo perchè l'aveva stuprata. 
L'aveva tradita sia come donna che come poliziotto. Quando lei gli aveva chiesto aiuto per quel casino umano di sorella che pareva aver come missione quella di metterle sottosopra la vita, proprio nel momento in cui sembrava che le cose si stessero sistemando, lui avrebbe dovuto dirle che se davvero voleva aiutare sua sorella, doveva farla andare in prigione, per farle capire che non si poteva vivere sul pianeta Terra senza capire che ad ogni azione corrispondeva una conseguenza. 
Non l'avrebbe mai ammesso con nessuno, ma quando si era chiusa in quell'ufficio con Patton, aveva sperato con tutte le sue forze che le dicesse queste parole... era una novellina nel mestiere, e prima di allora aveva sempre visto Patton come un poliziotto che si, agiva da pallone gonfiato, ma in grado di svolgere il suo lavoro e all'altezza della sua posizione... ed invece l'aveva ricattata e stuprata.
Da quel momento in poi aveva aggiunto alla sua personale lista di persone di cui non fidarsi, gli uomini, in linea generale. 
Quando le veniva voglia si buttava in un bar e ne usciva con il primo che capitava o allacciava relazioni che sapeva già non sarebbero durate che un batter d'ali di farfalla. Sesso senza impegno, niente conseguenze e tutti felici. 
Poi era arrivato lui.
Dominick Carisi Jr, Aka Sonny. 
Carino, intelligente, divertente, sempre con il sorriso in bocca nonostante svolgesse un lavoro che lo portava spesso e volentieri a contatto con la peggior feccia dell'umanità, e che fin dall'inizio le era stato vicino in ogni frangente, senza mai chiedere o aspettarsi nulla in cambio. 
Si era innamorata di lui senza nemmeno rendersene conto. Aveva lottato contro quel sentimento motivata dalla paura di procurare solo sofferenza ed infelicità ad una persona che non la meritava affatto... c'era voluta una pandemia per aprirle gli occhi. La vita era troppo breve per non concedersi un po' di sano egoismo e la possibilità di essere felice.
Carisi era dovuto andar via dalla festa di non-matrimonio per un impegno di lavoro... aveva deciso di raggiungerlo per chiarire le cose tra loro. Nella speranza che non fosse troppo tardi.
Gli avrebbe fatto una meravigliosa sorpresa.
...
...
...
Aveva fatto male i suoi conti.
Quando era arrivata sul piano di Carisi, quasi automaticamente controllò che i suoi capelli fossero in ordine... appena in tempo per vederlo uscire dal suo ufficio, in compagna di una bella ragazza. 
Di colore, lunghi capelli pettinati in treccine afro... e lei gli stava dando un bacio sulla guancia. 
In quel momento ricordò che Fin le aveva detto che era probabile che Carisi venisse al matrimonio accompagnato, perchè aveva avuto l'impressione che tra il loro ada ed un'avvocato per i diritti civili ci fosse ben altro che una bella amicizia o un rapporto di collaborazione, ma non ci aveva dato peso, in quando nel distretto lo sapevano tutti.... Fin non sapeva tenere un segreto per sè e talvolta gli piaceva punzecchiare i colleghi sul loro privato. 
E quando l'aveva visto da solo al matrimonio aveva avuto la conferma... ma ora realizzava che stava mentendo a sè stessa. 
Carisi era andato avanti.
In fondo come biasimarlo? Che senso aveva aspettare fino all'infinito qualcuno che non sarebbe mai arrivato?
Non aveva il diritto di lamentarsi. Aveva sprecato troppo tempo e non aveva nessun diritto su di lui.
Qualche secondo dopo la donna se ne andò, e Carisi si voltò verso di lei.
- Amanda...- fece Sonny vedendo la detective della Georgia, con uno sguardo semi-sconvolto in viso. 
- Scusa... scusa, non avevo capito niente, sono una stupida...- fece la donna allontanandosi in fretta cercando di guadagnare le scale che l'avrebbero condotta all'uscita.
Carisi le corse dietro, cercando di chiarire l'equivoco appena sorto. 
- Aspetta.- fece afferrandole un braccio - Per favore, fammi spiegare.- 
- Non... non mi devi alcuna spiegazione.- fece Amanda cercando di non mettersi a piangere - ti auguro di essere felice... nessuno lo merita più di te... sono sicura che è una persona straordinaria, o tu non l'avresti scelta... vi auguro ogni bene, davvero...- 
- Ascoltami per favore.- fece Carisi - Ascolta... hai ragione. Nicole è una persona straordinaria... è forte, ha sposato una causa per cui combatte persino quando dorme, non esita a mettersi in gioco se ritiene di essere nel giusto... lei è importante per me. E' un ottimo avvocato, anche se non vorrei mai trovarmela davanti come avversario in un processo, ed è una buona amica... e all'inizio sembrava la risposta ad una domanda che mi dava il tormento. Da molto tempo prima di conoscerla.- 
- Quale?- 
- Se posso essere felice senza di te.- fece Sonny - e sai che ho scoperto? Che non esiste un solo universo parallelo in cui posso esserlo.-
- Non dire cazzate ti prego...-fece Amanda sentendo il cuore che le esplodeva per il sollievo... e forse anche per il senso di colpa per quella donna incredibile che stava venendo messa da parte... per un casino con le gambe, due figlie da due uomini diversi, con trascorsi di ludopatia ed alcolismo.
Sentiva che stava facendo un torto terribile a Nicole. 
- Tu meriti di meglio...- 
- Ascolta. Io non so cosa mi merito... ma so cosa voglio e di cosa ho bisogno.- fece Sonny mettendole le mani sulle spalle - E voglio essere felice. Voglio svegliarmi la mattina accanto a te e guardarti mentre dormi perchè con quell'espressione di pace sul viso sei la creatura più bella del mondo, voglio bisticciare con te per concedere a Jesse e Billie una porzione di dolce in più, voglio rischiare un'intossicazione per gli spaghetti che preparerai le prime volte che proverai a cucinare qualcosa, voglio fare i salti mortali per avere due ore libere per portarti a cena fuori per il tuo compleanno, e pensare che mi ucciderai se mi dimentico del nostro anniversario, e cosa più importante... ho bisogno di sapere che quel sorriso che mi fa impazzire è merito mio. 
Amanda, io ti amo. Sempre amato, mai smesso un solo secondo da quando ti ho vista nella sala comune del sedicesimo distretto, ed è da allora che non ho fatto altro che sperare che tu mi dessi l'occasione per dimostrarti che posso renderti felice.- ed aveva continuato ad amarla, anche quando con il cuore spezzato aveva assistito alla proposta di matrimonio di Al, nonostante una vocina nella testa gli consigliasse di guardarsi attorno, che non poteva rovinarsi la vita per una donna che pareva non accorgersi nemmeno della sua esistenza. 
Eppure non poteva farne a meno.
- Ti chiedo solo di darmi una possibilità. Non te ne pentirai.- 
La bionda iniziò a piangere silenziosamente.
Sonny la abbracciò per calmarla. Stettero così per qualche secondo, poi quasi per caso le labbra di lei sfiorarono quelle di lui, e le loro bocche si unirono in un bacio appassionato, in cui vennero sfogati quattro anni di amore non corrisposto. 
Staccarsi fu quasi un dolore fisico.
- E se non dovesse funzionare?- fece Amanda - e se dovessi sbagliare tutto?- 
- Ehy. Al massimo SBAGLIEREMO.- fece Sonny - al massimo avremo qualche incomprensione, qualche battibecco, ma ci pagano per trovare il bandolo della matassa.
La soluzione la troveremo. Sempre.-
Amanda sorrise.
Insieme ripresero da dove si erano interrotti, baciandosi con fame, quasi la loro vita dipendesse da quel bacio, quasi spiaccicati contro la colonna del tribunale. Si sentivano entrambi come due ragazzini alla prima cotta. In quei tempi dove le preoccupazioni erano solo il coprifuoco ed i compiti da fare. 
- Detective Rollins...- fece Sonny staccandosi per riprendere fiato - Forse dovremmo continuare questa conversazione nel mio ufficio...- 
Amanda sorrise con un sorriso birichino - Credo che abbia ragione, procuratore.-
  
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