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Autore: MatsuFla    23/09/2021    0 recensioni
(Reboot di "Gallavich fino alla fine")
Continua il progetto "L'amore non basta" con la seconda fic della raccolta "Davvero pensi che tutti quelli che si amano siano insieme?". La storia riprende da dove si era interrotta e copre l'intero anno 2013.
Genere: Angst, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Ian Gallagher, Mickey Milkovich
Note: Lemon, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate, Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Davvero pensi che tutti quelli che si amano siano insieme?'
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Cameron abbassò gli occhi pieni di desiderio mal nascosto e trovò Noel in ginocchio tra le sue gambe che lo accarezzava su e giù per i polpacci, sollevando la pelle d'oca lungo la strada. Il rosso rabbrividì e un piccolo suono disperato gli sfuggì dal fondo alla gola. Noel mormorò in accordo, spinse una mano sotto il pullover e lo sollevò leggermente, lasciando scoperta una stretta fascia di stomaco, abbastanza da avere accesso all'elastico dei boxer, ne tracciò l'orlo seguendo la linea dove il tessuto incontrava la pelle e lasciò che la sua mano indugiasse un attimo di troppo, poi ci agganciò il mignolo e li tirò lentamente giù. 
«N-Noel...» Gemette Cam per la frustrazione, maledicendo la sua stessa ostinazione ad opporsi a Noel, poi scivolò via da lui, strisciando sulla trapunta, ma il biondo lo seguì fino a quando riuscì a raggiungerlo ed intrappolarlo al centro del materasso.
«Noel, per favore.» Il sesso che, suo malgrado, gli gocciolava dalla voce fu abbastanza per accendere la fiamma negli occhi di Noel.
«Per favore, cosa?» Spinse una mano ferma contro il petto di Cam, premendolo più forte contro il letto, «Cam!» Chiamò, dopo aver aspettato una risposta, e Cameron sentì la frustrazione, ma non sapeva come rispondere.
Nella sua testa imprecava malvagiamente, ma l'unica cosa che gli uscì dalla bocca fu un respiro affannoso, «Per favore, non farlo.» Era disperato, irrequieto e dolorosamente eccitato. Tutto ciò che ricevette in cambio fu un piccolo sorriso malizioso prima che Noel gli salisse a cavalcioni sulle cosce, leggero, provocante e fottutamente bello. Cam girò la testa dall'altra parte mentre il calore gli saliva nelle guance, trasformando la sua pelle di una tonalità più scura del solito. Lui poteva essere vanitoso, orgoglioso e un assoluto bastardo a volte, ma quello sguardo di apprezzamento da parte di Noel curiosamente lo imbarazzava da morire. I suoi occhi azzurri vagavano avidi sul corpo, indugiando sulle labbra, sul collo, sul petto, sulle braccia e sul cazzo che gli si stava gonfiando rapidamente sotto lo sguardo del più grande. Noel sorrise mentre Cam arrossì, imbarazzato per la reazione del suo corpo. Si gettò le braccia sugli occhi e strinse forte un labbro tra i denti quando le mani del biondo raggiunsero i bordi del pullover.
«Togliti questo maledetto pullover.»
Ovviamente Cameron non lo avrebbe mai reso così facile, «Fallo da solo.»
Era una battaglia di volontà che Noel sapeva già che avrebbe vinto. La sua mano si spostò più in basso, abbastanza da essere in grado scivolare sotto al pullover, sentendo i muscoli sottostanti. Cam gemette quando iniziò ad accarezzargli l'addome e a seguire il contorno definito dei suoi addominali con le dita, ma non lo fermò. Improvvisamente, Noel strattonò il tessuto viola, sollevandolo verso l'alto fino ad ammucchiarlo sotto le ascelle, lasciandolo a petto scoperto.
«Lo togli adesso?»
«Vaffanculo!» Gli ringhiò contro, un avvertimento a cui Noel non fece caso dato che poteva vedere l'effetto che stava avendo su di lui. Gambe e braccia gli tremavano, e il volto, che finalmente uscì allo scoperto, era rosso come un pomodoro. A merito di Cameron, cercò di sembrare minaccioso, ma sfortunatamente la sua voce era piena di desiderio e l'effetto fu rovinato.
«Mmmmh... più fai il difficile, più me lo fai diventare duro, Monaghan.» Rise, lascivo e predatore.
«Vaffanculo!» Quella volta fu più convincente, ma non bastò ad impensierire Noel che rise allegro e insopportabilmente sexy, e Cam rabbrividì sotto di lui, improvvisamente fin troppo consapevole di quanto fosse duro e bisognoso. Non era sicuro di quanto ancora avrebbe potuto continuare così prima di non avere altra scelta che arrendersi a lui. Era proprio lì, ad un passo dalla misera sconfitta.
Noel si piegò su di lui ed iniziò a baciare la pelle appena esposta, stuzzicandolo con irriverenza, giocò con i suoi capezzoli e lo leccò tra i pettorali finché il ragazzo, completamente soggiogato, tirò fuori le braccia dalle maniche e lasciò che il biondo gli sfilasse il pullover dalle maniche.
Noel si sollevò sulle braccia e spinse il sedere in avanti finché le sue palle non toccarono quelle di Cam, poi staccò una mano dal materasso e se la infilò nei boxer, si afferrò l'erezione e cominciò ad accarezzarsi mentre erano premuti insieme, così che anche Cam sentisse le sue nocche muoversi su e giù per il suo cazzo. Gli strati di tessuto che indossavano li aiutarono quella volta, l'attrito era così delizioso semplicemente perché non riuscivano a sentirsi l'un l'altro, non completamente.
«Merda, Noel, stai giocando sporco.» Gemette Cam sotto quella carezza esasperante. 
«Andiamo, bruh, lo sappiamo entrambi che vuoi molto più di questo.»
«Noel, cosa stai...» Sussurrò, rammaricato dalla perdita del contatto allungò il collo per guardarlo strisciare giù lungo le sue gambe distese.
«Ssshh, lasciami fare. Chiudi gli occhi e rilassati.» Ridacchiò, schiaffeggiandogli delicatamente il fianco, «Ti piacerà, te lo prometto.» Assicurò con un bagliore malizioso negli occhi.
Su quello, Cameron non aveva dubbi. Finalmente si rassegnò e obbedì, chiuse gli occhi e si abbandonò completamente a lui.
Noel leccò una traccia su entrambi i fianchi, seguendo con la lingua la sua V addominale e lasciando una scia di fuoco al suo passaggio, mentre la morbida e appena accennata barba del mento sfiorava la pelle sottostante. Cam gemette e sussultò leggermente, ma quella volta non protestò, tanto che a Noel fu sufficiente appena un piccolo sforzo per tenerlo fermo. Il rosso, per quanto volesse ostentare disapprovazione, neanche per un secondo avrebbe voluto che smettesse.
Dopo aver mordicchiato la carne tenera tutto intorno all'ombelico, Noel lasciò che le sue dita si immergessero negli slip bianchi e, agganciandole dall'elastico, li spinse giù piano. Baciò ogni centimetro di pelle che veniva scoperto, seguendo la pista dell'amore(1) rossiccia fino alla base del suo cazzo già semi duro, ma lì si fermò. Si spostò un po' più giù e separò le gambe di Cameron, tanto quanto pensò che lui potesse sopportare, e fece scivolare le mani su quelle cosce doppie, accarezzando la pelle calda e nuda, scarsamente disseminata di peli, stringendo i muscoli lisci e duri sotto le dita. Cam gemette, gutturale e desideroso, e il suo respiro diventò sempre più irregolare. La sensazione delle mani calde che gli sfregavano il corpo, gli impastavano la carne e spingevano contro i punti giusti, come se Noel sapesse esattamente dove e come toccarlo. Sentì il suo corpo rilassarsi e sciogliersi come cera al sole. Si inarcò al tocco del biondo, ansimando pesantemente mentre soffriva per la sua erezione intrappolata negli slip stretti.
Noel si dedicò per alcuni minuti alle sue cosce, baciando, mordendo e leccando l'interno di entrambe, dalle ginocchia all'inguine, senza ancora avvicinarsi a quel punto pulsante che più richiedeva attenzione. Il cuore del rosso gli batteva all'impazzata nel petto, ma non abbastanza forte da impedirgli di sentire i suoni ansimanti e bagnati con cui Noel lo stava deliziando.
Quasi come se si aspettasse delle proteste da parte del rosso per ciò che stava per fare, Noel fece scivolare le braccia sotto le ginocchia di Cam e le avvolse attorno alle sue cosce come un polpo gigante, bloccandolo così, con le gambe spalancate. Il ragazzo sotto di lui si insospettì e si sollevò a guardare, si sporse in avanti per avere una visuale migliore e vide il sorriso compiaciuto che tirò gli angoli della bocca di Noel che a sua volta lo guardava arrossire imbarazzato, chiaramente determinato a farlo arrossire ancora di più nel prossimo futuro. Il biondo lo prese in giro strofinandogli il cazzo con la punta del naso attraverso il tessuto bianco. Cam sussultò, le mani che si aggrapparono al bordo del letto, ma non riuscì a staccare gli occhi da lui e respirare affannosamente mentre si faceva accarezzare dalle sue dita, i pollici che sfioravano l'inguine appena sotto gli elastici degli slip.
«Cazzo!» Sussurrò Cameron appena sentì la lingua dell'altro sul suo rigonfiamento caldo, poi lo sentì leccare lentamente una traccia bagnata dalla radice alla punta del suo cazzo. Vide lo sguardo affamato di Noel diventare scuro e sentì la sua voce rauca mentre chiedeva, «Ti piace?»
Cam annuì e si lasciò cadere sul materasso con gli occhi chiusi e la bocca allentata, «Cazzo!» Sussurrò un'altra volta, assolutamente incapace di fare altro.
Noel sorrise prima di ricominciare con più convinzione, si leccò le labbra e le allungò attorno a quel gonfio uccello ancora vestito, scivolando su e giù per la sua lunghezza dapprima ad un ritmo lento e gentile. Fece qualcosa di malvagio con la lingua e le cosce di Cam tremano. Noel ridacchiò e lo fece di nuovo, rischiando seriamente di far scoppiare il cuore al rosso che inarcò la schiena, gemendo piano e torcendo le dita nelle lenzuola quando il biondo premette la bocca contro la fessura piangente del suo cazzo.
«Non ti stai bagnando un po' troppo in fretta?» Sorrise, prendendosi gioco di lui. Leccò via un filamento appiccicoso che gli era rimasto attaccato alle labbra, collegandole al punto che aveva baciato poco prima.
«Chiudi il-» Perse il controllo quando Noel iniziò a succhiare il suo cazzo attraverso gli slip, saliva e le prime gocce di sperma inumidirono il tessuto da entrambi i lati, facendolo graffiare grossolanamente contro la pelle sensibile.
Cam si allungò per toccarlo, afferrò la testa bionda tra le mani e lo accarezzò fino a dove riusciva ad arrivare, le guance, le orecchie e il collo, mentre Noel succhiava un più forte, canticchiando dolcemente intorno al suo cazzo che palpitava e implorava il rilascio. Il biondo leccò e succhiò l'umidità che cresceva tra le gambe di Cam, respirando caldamente contro di essa, finché il ragazzo non si ridusse a un pasticcio ansimante e tremante. Cam affondò le dita nei capelli chiari, non tirandoli del tutto, lasciando che Noel muovesse la testa al suo ritmo, libero di invadere il suo spazio e di arrivare ovunque con la sua lingua morbida come la seta che si prendeva cura di lui. Tutto era in qualche modo ovattato anche se il minimo tocco di Noel lo faceva sussultare e contorcersi. Senza rendersene conto, Cam stava sollevando i fianchi con decisione mentre spingeva giù la testa bionda tra le sue gambe bagnate, facendolo leccare, succhiare e mordicchiare, sempre meno delicatamente, guidandolo a suo piacimento. «Sì, così!» Mugolò, trattenendolo contro di sé, «Cazzo, sei incredibile!» La sua lingua lo stava portando molto rapidamente al culmine.
Noel allentò la presa sulle cosce e le sue mani strisciarono fino ad afferrargli il sedere sodo sotto gli slip. Gli occhi di Cam rotearono all'indietro, un brivido gli percorse la schiena quando le dita di Noel gli sfiorarono di il buco che fino a quel momento non era stato ancora toccato, prendendolo in giro, mentre con la bocca da sopra al tessuto alternava larghe leccate a dei piccoli movimenti rotatori intorno ad esso che fecero contrarre le dita di Cam, trasformando le sue carezze in graffi profondi. Allora Noel premette la punta della lingua nel suo ingresso, spingendola a fondo quanto il tessuto esasperato lo permettesse, ancora e ancora, con le mani che stringevano le natiche carnose e squadrate, tenendole divaricate. Cam sapeva che stava piagnucolando ferocemente, sapeva che gemiti e parole sporche stavano uscendo incontrollati dalla sua bocca, spingendo Noel ad andare più veloce e spingere più forte. Allungò una mano e afferrò una manciata di capelli dorati, Noel gemette forte contro di lui e Cam lo sentì dappertutto, sentì il formicolio alle dita dei piedi, strisciare su per le gambe.
La bocca di Noel pulsava, le labbra erano striate di fuoco e il cuoio capelluto bruciava sotto la presa di di Cam, ma lo sentiva rabbrividire e godere ad ogni suo tocco ed andò avanti imperterrito. Allora il rosso tirò con forza le ciocche bionde finché l'altro non tirò indietro la testa, grugnendo controvoglia. Le sue cosce stavano ancora tremando mentre finalmente si conquistò un attimo di tregua sfuggendo dalla lingua meravigliosa e spietata di Noel quando la sensazione divenne troppo intensa.
Bastò poco a Noel per fargli capire quanto anche lui si stesse divertendo a seppellire la faccia tra le sue cosce e, soprattutto, che non aveva nessuna intenzione di smettere. Sorrise maliziosamente e si tuffò a capofitto, affondando il viso fino al mento senza ritegno. Sollevò uno degli elastici laterali degli slip con il naso e, infilandoci dentro la lingua, leccò fin dove riuscì ad arrivare.
Quello fu davvero troppo per Cameron. Alzò la gamba e gli posò il piede sul pettorale, lo spinse via senza troppa convinzione, con le dita arricciate per il piacere. Allo stesso tempo, la mano tra i capelli biondi divenne violenta nel disperato tentativo di allontanarlo da se. Noel, però, con una mossa alla Matrix, portò indietro la spalla facendo scivolare via il piede che gli premeva sul petto e di conseguenza la gamba crollò rovinosamente sul materasso, poi si sbarazzò della mano che gli stava torturando i capelli, afferrando entrambi i polsi e bloccandoli lungo i fianchi del ragazzo sotto di lui. Cam sussultò violentemente e, con un ultimo sforzo disperato, cercò di soffocare il gemito che cercava di farsi strada con gli artigli su per la gola, ma poi lo lasciò finalmente uscire misto ad una risata.
Il biondo prese tra i denti gli slip bianchi, talmente fradici nel centro che lasciavano intravedere il grosso uccello duro che a malapena riuscivano a contenere, e li strattonò forte. Leccò e baciò tutto quello che ne venne fuori, prestando particolare attenzione alla punta che fece capolino da sotto l'elastico che gli stringeva i fianchi, avvolgendola brevemente con le labbra prima di lasciarla andare con un piccolo pop. 
Il cervello di Cam andò in cortocircuito quando Noel gli lasciò andare i polsi arrossati e lo spogliò, trascinando lentamente gli slip lungo le cosce e sorridendo al suo gemito mentre il cazzo pulsante si liberava, dolorante e bagnato.
Iniziò dalla base, leccando la lunghezza di Cam e fermandosi ogni tanto per succhiare la pelle sensibile. Girò di nuovo intorno alla punta con la lingua quando raggiunse la cima e poi la baciò dolcemente. Il rosso quasi ringhiò quando Noel lo succhiò nella sua bocca, infinitamente contento di essersi abbandonato completamente a lui, aprì le gambe in un'esibizione di desiderio.
«Cazzo, Noel, ti voglio!» Mezzo gemito e mezzo singhiozzo mentre si dondolava tra le sue labbra. Sapeva di aver detto qualcosa, ma non aveva idea di cosa fosse, lasciando che le parole scorressero da sole nella foga del momento. Andarono avanti per qualche altro minuto prima che il piacere che stava ricevendo dalla bocca calda e bagnata di Noel fu troppo. «A-aspetta!» Balbettò in modo confuso, ma il biondo lo ignorò e stringendo più forte la mascella lo divorò.
«Sto per... sto per...»
«Si, vieni per me.»
«Nessuno dice cose del genere nella realtà.» Sussurrò, gli occhi ancora chiusi mentre un debole sorriso gli contrasse il viso. Noel rise e basta.
«Basta, per favore.» Implorò Cam, afferrandolo sotto le ascelle e tirandolo su.
«Perché mi hai fermato?»
«Perché non voglio farlo così.»
«Così come?»
«Lo sapevo.» Chiese confuso, ma l'altro non rispose. «Lo sapevo.» Disse Noel quando Cameron distolse lo sguardo e arrossì imbarazzato, poi sbuffò una risata compiaciuta, «Mi vuoi scopare!»
«Sta zitto, Noel!»
«Tu sta zitto! Tu mi vuoi scopare di brutto!» Le sue sopracciglia si inarcarono in modo molto significativo e Cam vacillò.
«Beh, anche se fosse? Non sei qui per questo?»
«Assolutamente si!» Esclamò euforico, «Ma prima devi dirlo.» Scrutò gli occhi verdi di Cam e decise che un po' di provocazione era d'obbligo, «Dillo!»
«E va bene.» Ammise finalmente con fatica, «Si, ti voglio scopare.»
«Non quello... l'altra cosa.»
Cam sapeva benissimo cosa voleva sentirsi dire, «Ti voglio scopare e...» Roteò gli occhi e sbuffò prima di riuscire a dirlo, «Ho una grossa cotta per te.»
Noel rise soddisfatto e vittorioso, l'espressione sul suo viso diceva tutto mentre si chinava su di lui per baciarlo, ma Cam scosse la testa e lo fermò premendogli la mano sulle labbra. 
«Tu non sei reale.»
«Niente di questo lo è.»
Noel si stava già sporgendo ulteriormente per riprendere ciò che era stato costretto ad interrompere, la bocca aperta a pochi millimetri da quella di Cam che però inclinò la testa all'indietro contro il cuscino per allontanarsi dal lui.
«Desidero baciarti più di qualsiasi altra cosa, ma non voglio più baci di scena o baci in sogni erotici.» Ansimò contro la sua bocca, «Voglio un bacio vero, dal vero te.»
«E se non te lo dovesse concedere mai?»
«Non posso fare altro che accettarlo.»
«Ti conviene farlo allora, perché non succederà mai.» Sentenziò rudemente, sollevandosi e tornando seduto sullo stomaco del rosso, «Niente di questo succederà mai nella realtà.» Sospirò e continuò con un tono più dolce, «Lascia che ti baci ora.»
Cam agganciò il pollice e l'indice sotto il mento di Noel e lo abbassò con forza, lo fissò per un momento, poi la sua bocca, facendo scorrere il pollice sul suo labbro inferiore paffuto. «Tanto bello quanto stronzo, cazzo.»
Le labbra di Noel si aprirono e il dito scivolò nella sua bocca, esile e tremanti sulla sua lingua. Cam si sentì andare a fuoco, ma era troppo ipnotizzato da quella meravigliosa visione per distogliere lo sguardo. Emise un leggero suono di piacere e, incoraggiato, Noel succhiò il dito facendoci roteare la lingua intorno finché il ragazzo sotto di lui non ansimò di nuovo.
«Vuoi proprio farmi impazzire, vero?»
Noel annuì, sorridendo intorno al dito e poi lo morse scherzosamente, e Cam allontanò la mano con un grido, ridendo a sua volta.
«È un cazzo di sogno, bruh. Goditelo.»
Il rosso arricciò il naso, riflettendo su quella proposta per un momento, poi sorrise più placante che mai e con un gesto della testa lo invitò ad avvicinarsi. Un piccolo luccichio nei suoi occhi fu l'unica cosa che tradì le sue vere intenzioni. Un secondo prima che le loro labbra si toccassero, Cam spinse Noel sul letto, lo girò a faccia in giù sul materasso e si sedette a cavalcioni su di lui, tenendogli le mani bloccate dietro la schiena. «Vuoi davvero che me lo goda?» Chiese, ringhiando una risata trionfante. Noel emise un suono strangolato, ma annuì sorridente.
Cam gli lasciò andare le mani, che si aggrapparono e strinsero forte il cuscino sotto la sua testa bionda, mentre quelle del rosso scesero giù lungo il corpo fino a cingergli i fianchi. Baciò entrambe le "fossette di Apollo" nella parte inferiore della schiena, perfettamente simmetriche e così dannatamente sexy. Cam gli ricambiò subito il favore spogliandolo anche lui con la bocca, prese i boxer tra i denti e quando mezzo sedere fu nudo, tirò indietro la testa fino a tendere al massimo l'elastico e poi lo lasciò andare sculacciandolo sonoramente con una frustata.
«Che stronzo!» Noel saltò, ed entrambi risero forte. Cam lo fece ancora prima di filarglieli definitivamente e gettarli sul pavimento.
Noel fece un sorrisetto quando girò la testa e vide l'espressione di Cam. Sbirciando da sopra la spalla vide la bocca del ragazzo spalancata e il suo sguardo incrollabile dal suo sedere.
«Mi stai fissando il culo, Rosso?» Chiese, agitando i fianchi, mentre Cam faceva scorrere le mani sulle sue cosce pallide.
«Certo che no.» La sua voce era così bassa e tesa mentre parlava, «Perché dovrei semplicemente guardare quando posso farti questo...» Le mani stavano afferrando le natiche tonde, impastandole, scavando nella carne tenera e spalancandole. «O questo...» Cam fece scorrere le dita su e giù per la fessura di Noel in un ritmo allettante mentre morse delicatamente la parte inferiore di una natica. Noel inarcò la schiena e il collo, sussultò e imprecò leggermente, ma non protestò. Qualunque battuta stesse per rispondere alla testa rossa, gli si scioglie sulla lingua con un sospiro rabbrividito.
Tremando dentro, ma tenendosi fermo, Cam si chinò per premergli la fronte contro il centro della schiena. Aspettò prima di baciare la sua pelle color chiaro di luna ancora, e ancora, e ancora, lungo le aperture del dorso a forma di cuore. Lo sentì ansimare mentre le sue labbra lo toccarono, sentì il suo corpo tremare per un momento prima di prendere il controllo, quando all'improvviso, Noel spinse indietro i fianchi, chiudendo la piccola distanza tra loro, e fu il turno di Cam di emettere un rantolo.
Il rosso ridacchiò senza fiato e, con un leggero morso al lobo dell'orecchio, gli fece voltare la testa per guardarlo, «Voglio sentirti urlare il mio nome.»
«Nessuno dice cose del genere nella realtà.» Lo prese in giro, scimmiottando le sue stesse parole e facendolo ridere.
«Allora è una fortuna che questo sia solo un sogno.»
Beh, a quel punto poteva anche pensare che nulla era mai stato così bello e che un sogno potesse essere di gran lunga meglio di qualsiasi realtà.
Noel sentì l'erezione del ragazzo, provocante e calda, che premeva contro la sua schiena e provò ad allungarsi in dietro a toccarla, ma Cam gli bloccò i polsi sul cuscino accanto alla sua testa e tutto ciò che poté fare fu rotolare i fianchi e assaporare il gemito strozzato che sfuggì al rosso. Cam trascinò la testa del suo cazzo tra le guance di Noel, lasciandolo aderire al suo buco, poi spinse ulteriormente la lunghezza in avanti, lasciandolo scivolare tra le cosce. Lo ripeté ancora un paio di volte prima di entrare finalmente dentro di lui. All'inizio si dondolò con calma, prendendosi il suo tempo, ma poi Noel si strinse forte attorno a lui e quel poco controllo che aveva avuto fino a quel momento scomparve. Lo schiacciò contro il materasso, scattando in avanti veloce e profondo con le punte dei piedi che scavarono con violenza nelle lenzuola. I suoi fianchi non erano più attaccati al suo cervello e iniziarono a martellare il corpo sotto di lui che seguì il suo ritmo con entusiasmo, ansimando a ogni spinta.
Cameron gli sorrise al collo quando finalmente Noel urlò il suo nome, ma quello fu anche la sua fine. Era presto, troppo presto, ma sentì il suo orgasmo crescere alla base della sua spina dorsale. I polpacci, le cosce e i pugni si strinsero e lui aspirò un polmone pieno d'aria quando il suo orgasmo lo colpì così forte che il suo corpo tremò con esso. 
Si svegliò gemendo, accaldato e bagnato, e non ci volle molto prima di rendersi tristemente conto che era da solo nel letto a scoparsi il cuscino su cui era rimasto l'odore di Noel da quando la notte prima ci aveva dormito. Coraggiosamente, Cam continuò a muovere i fianchi, strofinando alla cieca sulle lenzuola che aveva attorcigliate tra le gambe, finché l'orgasmo non passò del tutto. Fece sprofondare il viso nel cuscino e sussurrò un ovattato, «Cazzo!»
Del casino che aveva combinato e della spiacevole sensazione appiccicosa nelle mutande, se ne sarebbe occupato più tardi.


(1) "Pista dell'amore" o "sentiero felice" sono le traduzioni che sono riuscita a trovare per "happy trail", non so se sono termini ufficiali, ma qui si intende quella striscia di peli che va dall'ombelico al pube.


Crediti:
- Youpron;
- Chiedo scusa se ho dimenticato qualcuno.
   
 
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