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Autore: Nenottina    24/09/2021    2 recensioni
Se si toccano i tasti giusti, perfino il cuore più nobile può diventare corrotto. Peccato che senza Ladybug salvare Parigi risulti piuttosto complicato...
Uno spoiler? Non si tratta di Princess Justice.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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« Tikki, sei ancora lì? Sono Chat Noir, sei al sicuro adesso » mentre si allontanava dal luogo della battaglia, fu istintivo per il ragazzo assicurarsi che la piccola kwami stesse bene. Doveva essere stata sballottata parecchio da quando si trovava nella pochette, e le cose non erano cambiate neanche quando gli eroi si erano impadroniti della borsa.
« Chat Noir? » da dentro la borsetta, la voce della coccinella era chiaramente sorpresa, ma anche sollevata « Io sto bene, non preoccuparti per me… »
« Ottimo, mettiti comoda, allora… Stiamo affrontando qualche turbolenza. Grazie per aver scelto Chat Noir Airlines! » con quell’ultima battuta, la conversazione si concluse, anche perché non mancava molto all’arrivo.
Non ci volle molto infatti prima che il biondo raggiungesse la dimora di Luka, che per la verità consisteva in una barca ancorata che galleggiava placidamente sul fiume. Anarka, la madre di Luka e Juleka, aveva costretto i figli a chiudersi all’interno, ed era chiaro che se l’era cavata egregiamente contro i vestiti che avevano deciso di prenderli di mira, perché lì vicino, a pelo dell’acqua, galleggiavano diversi capi di abbigliamento ormai innocui. Probabilmente, se avessero controllato, sul fondale ci avrebbero trovato anche delle calzature.
Chat Noir atterrò in mezzo alla strada, dopo di che buttò in acqua un cappellino con la visiera con il proprio bastone e spiccò un ultimo salto verso la barca, ritrovandosi infine davanti ad uno degli oblò. La donna, fortunatamente, era lontana e gli dava la schiena, troppo occupata a proteggere i figli sbandierando una mazza di legno e gridando ai quattro venti per badare a lui, perciò l’eroe di Parigi poté sbirciare attraverso il vetro senza preoccuparsi di essere visto.
Juleka stava fissando fuori dall’oblò che si trovava dal lato opposto della barca con un’aria decisamente preoccupata, ma Luka stava osservando all’esterno proprio nella direzione da cui era arrivato il biondo, e non appena lo vide comparire tanto vicino sussultò per la sorpresa. A quel punto, Chat Noir si spostò davanti al ragazzo e gli rivolse un sorriso, dopo di che portò un dito alle labbra ed indicò la porta d’entrata, chiedendogli a gesti di raggiungerlo all’esterno.
Per un attimo, il ragazzo dai capelli verdi esitò, lanciando un’occhiata alla sorella incerto se doverla informare di ciò che stava accadendo o meno, ma alla fine fece un cenno deciso al biondo, che a quel punto si allontanò verso l’ingresso.
Quando l’altro si fu dileguato, il giovane chitarrista si rivolse alla gemella, spingendola a voltarsi « Juleka, vado ad aiutare nostra madre » le disse, posandole una mano sulla spalla per rassicurarla « Torno presto, tu nel frattempo non uscire da qui »
La ragazza si ritrovò immediatamente spiazzata, e non a torto, infatti prese immediatamente una mano al fratello nel tentativo di convincerlo a rimanere con lei « Non è sicuro… E nostra madre ci ha detto di non muoverci »
« Andrà tutto bene » Luka mise fine alla breve discussione con un ultimo sorriso ed un bacio sulla fronte della ragazza dai lunghi capelli neri e viola, dopo di che si incamminò a passo svelto in direzione della porta senza darle tempo di replicare ulteriormente.
Chat Noir lo stava aspettando con la schiena appoggiata al muro accanto all’entrata, e si scostò non appena lo vide uscire « Luka, giusto? » esordì con un largo sorriso sul volto, ma attento a non alzare troppo la voce. Nonostante fossero nascosti ad occhi indiscreti, Juleka era ancora piuttosto vicina.
Il ragazzo dai capelli verdi confermò con un cenno del capo, senza però comprendere come avesse fatto l’eroe a scoprire il suo nome, e notando solo in quel momento la borsa da donna che l’altro si era portato dietro. Il gatto nero, infatti, nell’attesa aveva fatto un nodo per riunire le due estremità rotte della tracolla di modo da poterla trasportare più agilmente, e nel vedere la confusione sul volto del suo interlocutore accennò un sorriso. Un attimo dopo, si sfilò il Miraculous del serpente dal polso, iniziando a farlo ruotare sul dito con un sorriso ora chiaramente divertito « Aspetta, forse dovrei dire… Viperion? »
In quel momento, Sass fece capolino da dietro il capo dell’eroe di Parigi.
« Pensavo che solo Ladybug sapesse chi è Viperion… » commentò il ragazzo, accennando però un sorriso nel rivedere nuovamente il piccolo kwami.
« Tra me e Ladybug non ci sono segreti, sai… Siamo molto uniti, noi due, se capisci che intendo… » con un occhiolino ed una nota di fierezza che non guastava mai, il gatto nero porse il bracciale a Luka, facendosi più serio « Luka Couffaine, ecco a te il Miraculous del serprente. Spero accetterai di aiutarci ancora una volta »
Sul volto di Luka il sorriso di poco prima si allargò, ed un attimo dopo il ragazzo aveva già preso in mano il bracciale con un cenno di assenso. Una volta messo al polso, sollevò il braccio e puntò gli occhi sul piccolo serpente lì presente « Sass, squame striscianti! »
Anche per Luka, la trasformazione non durò molto, ed in pochi secondi il ragazzo aveva ottenuto la maschera verde, la tuta e la piccola lira del medesimo colore.
Una volta fatto ciò, i due ragazzi dovevano solo pensare alla mossa successiva.
 
Mentre Chat Noir andava a reclutare anche Viperion nella squadra, e soprattutto metteva distanza tra la ragazza akumizzata e gli orecchini di Ladybug, gli eroi avevano continuato a tenere impegnata la nemica.
Madame Mode si era ripresa egregiamente nonostante la botta, e dato che il gatto nero si era ormai dileguato, aveva optato per cambiare obiettivo e riprendersi innanzitutto la propria matita ancora dispersa.
Di contro, Rena Rouge, Carapace e Queen Bee non avevano sicuramente intenzione di farle recuperare la fonte del suo potere tanto facilmente.
« Il gattino vi ha lasciati soli. Poco carino da parte sua, non trovate? » commentò la corvina, esordendo in quel modo nel momento in cui si ritrovò attorniata dagli eroi dopo aver mosso appena un paio di passi proprio per staccarsi dal muro contro cui era stata spedita. Nonostante la situazione non ottimale, sapeva che si trattava del momento migliore per reagire, dato che avrebbe affrontato solo tre dei suoi nemici prima che il biondo tornasse insieme all’ennesimo eroe, ovvero Viperion. Di conseguenza, decise di attaccare per prima, optando per un calcio verso Rena Rouge, che bloccò il colpo con il suo flauto, ma ciò consentì all’avversaria di darsi uno slancio con il piede e di saltare al di sopra di Queen Bee, che si trovava esattamente al lato opposto.
Una volta che si fu liberata dall’accerchiamento, Madame Mode si diresse immediatamente verso la zona della strada coinvolta nell’illusione della castana, la quale a sua volta strinse i denti, iniziando ad inseguirla insieme ai compagni « Chat Noir si fida di noi, non ti lasceremo fare ciò che vuoi! »
Carapace tentò subito di fermarla lanciando il proprio scudo, ma l’arma tornò indietro senza aver centrato il bersaglio, innervosendo la bionda lì vicino.
« Possiamo cavarcela anche senza di lui! Veleno! » Dopo aver pronunciato quelle parole, la trottola di Queen Bee pulsò nella sua mano, rendendo chiaro il fatto che l’eroina avesse appena attivato il proprio potere speciale, mentre Rena Rouge e Carapace spiccavano un salto in contemporanea per attaccare Madame Mode con le loro armi.
Dopo tutto, il veleno di Queen Bee era il metodo più efficace per fermare la ragazza akumizzata, quanto meno per tentare finalmente di capire cosa fare con l’akuma. Forse, avrebbero perfino risolto la situazione da soli.
« Davvero? » sul volto della corvina comparve un sogghigno nell’esatto momento in cui l’eroina dai capelli biondi si lanciava verso di lei per paralizzarla. Si fermò praticamente da sola, scartando di lato per evitare l’impatto con lo scudo di Carapace, ed in un lampo afferrò il flauto di Rena Rouge, tenendolo ben stretto con entrambe le mani appositamente per evitare che si allontanasse. In quel modo, la castana le stava praticamente facendo da scudo contro l’attacco della compagna, che ormai era troppo lanciata per fermarsi in tempo.
« Ehi! Lascialo andare! »
Dopo quell’ordine che non venne eseguito, la volpe staccò una mano per farsi da parte, comprendendo di non avere molto tempo per rimanere a litigare sul possesso della sua arma, ma la corvina la afferrò per il polso e le impedì di allontanarsi, costringendola a rimanere al suo posto.
« Togliti di mezzo! » le gridò la compagna dai capelli biondi, ancor più innervosita di prima.
« Ferma! » Carapace la ammonì immediatamente, ma vedendo che Queen Bee non riusciva a fermarsi nonostante si fosse resa conto del problema comprese di dover intervenire prima che fosse troppo tardi. Gli fu facile realizzare che non avrebbe fatto in tempo ad usare il suo potere per creare la cupola protettiva, soprattutto da una distanza come quella, perciò senza pensarci due volte decise di optare per la scelta più pericolosa e di lanciarsi davanti a Rena Rouge, appena in tempo per venire colpito dal veleno della bionda al posto della sua compagna.
« Carapace! » il grido quasi disperato della ragazza non si fece attendere, e fu solo a quel punto che Madame Mode decise di mollare la presa sul flauto e sul braccio con un sorriso soddisfatto, consentendole di staccarsi e soccorrere il ragazzo.
« Pare che tu abbia sbagliato mira, Chloé » commentò subito dopo, per nulla pentita, mentre il corvino cadeva a terra senza potersi più muovere.
« Siete due incapaci! » protestò la bionda, reagendo solamente con più foga dopo lo smacco subito ed indietreggiando di un paio di passi, con la trottola stretta nel pugno per il nervosismo.
« Sei tu che l’hai colpito! » replicò la castana con preoccupazione ed un’aggressività che non era da lei, sorreggendo il corpo immobile del corvino.
Madame Mode a quel punto non riuscì a trattenere una risata, volta unicamente a far alterare maggiormente la bionda « Questa volta devo proprio dare ragione alla tua amica, Chloè… »
La ragazza akumizzata fece appena in tempo a fare un passo, come se volesse dileguarsi, che Queen Bee fermò la sua corsa imminente attaccando con la propria trottola, punta sul vivo. Madame Mode, a quel punto, sollevò il braccio per proteggersi, e di conseguenza l’arma andò ad attorcigliarsi attorno al polso, ma la corvina, in quel caso, si era fatta prendere volontariamente, proprio per sistemarli tutti in una volta.
Dopo un istante, si mise a correre attorno ai tre eroi, cogliendo la bionda di sorpresa, e solo qualche secondo più tardi li aveva completamente circondati con il filo dell’arma gialla e nera. A quel punto, i tre ragazzi si ritrovarono a terra, stretti l’uno all’altro e riuniti schiena contro schiena, mentre la nemica girava loro intorno più volte per immobilizzarli.
« Che cosa?! » esclamò subito Queen Bee, mentre Rena Rouge si accodava a lei ed iniziava a dimenarsi per allentare la stretta. Solo a quel punto la ragazza akumizzata si avvicinò a loro e concluse l’opera, legando l’estremità che aveva attorno al polso per evitare che il filo si allentasse troppo ed i tre si liberassero prima del previsto.
Ormai erano tutti sistemati. Queen Bee e Rena Rouge avevano utilizzato il loro potere speciale e – una volta annullata l’illusione – si sarebbero ritrasformate entro breve, mentre Carapace sarebbe rimasto paralizzato fino a quando non fosse terminato l’effetto del veleno della bionda.
A quel punto sarebbero stati di nuovo tutti liberi, ma sarebbe stato già troppo tardi.
« È stato un piacere giocare con voi, ragazzi » concluse la corvina, scostandosi dal gruppo e rivolgendo a tutti un sorriso « Se permettete, ho due Miraculous che mi aspettano »
L’ultima cosa che Madame Mode sentì mentre si dirigeva verso le matite fu il grido frustrato della bionda che le imponeva di fermarsi.
   
 
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