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Autore: eddiefrancesco    24/09/2021    1 recensioni
Quando scopre che la nonna, eccentrica gentildonna con il vezzo del mecenatismo, ha una nuova dama di compagnia, Marcus, conte di Hawkridge, si precipita nel Devon.
Gli basta un'occhiata per capire che la ragazza in questione non è la solita approfittatrice, ma questo non significa che la giovane non abbia qualcosa da nascondere.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Storico
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«Mio Dio» gemette Marc. «Non so cosa sia peggio. Non baciarti per nulla, o baciarti sapendo che non potrò fare altro al momento.» Il feroce desiderio dei suoi occhi fece dissolvere i muscoli delle gambe di lei in fuoco liquido. «Se è perché sono ferita, sappi che sto molto meglio ora, e se... » «Oh, sì» sussurro' lui dolcemente, all'inespressa domanda degli occhi di lei. «Sono più che capace di fare l'amore con te senza farti male. Sto solo cercando di tenere le distanze abbastanza a lungo perché possiamo parlare.» «Parlare? Oh, cielo!» Lei si lasciò cadere su una sedia. «Credo proprio che faresti meglio a mantenere le distanze. Ho appena ricordato che ho un sacco di cose da dirti.» Malgrado l'intensità che vibrava nell'aria attorno a loro, Marc sorrise. «Dille in fretta.» Amy degluti'. «Potrebbe essere un trauma per te.» «Dopo questa mattina, Amy, sono immune ai traumi.» «Ne dubito. Vedi, mio marito è il signor Chatsworth.» «Che cosa?!» «Si.» Lei torse le mani. «L'ho scoperto solo ieri, ma non preoccuparti, perché lady Hawkridge ha già scritto un biglietto a lord Nettlebed per avvertirlo che James è un cacciatore di dote che insidia le studentesse innocenti. Ed è solo una delle sue attività. Sa che i genitori preferiscono pagarlo perché sparisca piuttosto che rischiare uno scandalo. Non che lui intenda davvero sposarle. È sposato con me, ma nessuno lo sa, a parte te e lady Hawkridge.» Amy prese fiato. Marc non era inorridito come lei aveva temuto. Sembrava più pensieroso che altro. «Non è tutto» riprese, decisa ad arrivare fino in fondo. «Ieri mi ha passato un biglietto dandomi appuntamento alla spiaggia. Voleva ricattarmi perché lo aiutassi con Lucinda, o a derubare lady Hawkridge. Ma non lo farò!» Si chino' in avanti, gli occhi imploranti. «Non lo farei mai! Preferirei essere deportata che tradirti così.» Gli occhi di lui si strinsero, improvvisamente attenti. «Perché parli di deportazione?» «L'ho aiutato in passato.» Amy divenne cerea. «Ma non intendevo farlo, davvero. Non ne ero consapevole!» «Amy.» Lui le si inginocchio' davanti, prendendole le mani contratte. «Va tutto bene, cara. Dovevo chiederlo, per sapere cosa avevi fatto in modo da poterti proteggere, ma non devi temere. Nessuno ti farà più del male. È questo che stavi per dirmi ieri sera, vero?» Lei annuì. «Si. Volevo dirti tutto.» Cercò forza nella pacata rassicurazione degli occhi di lui, nel calore della sua mano. «Vedi, James mi chiese di sposarlo qualche settimana dopo che l'avevo incontrato. Credo... credo che l'abbia fatto d'impulso. Forse mi desiderava e sapeva che non avrei accettato niente di diverso dal matrimonio. Disse che voleva prendersi cura di me, anche se ero io quella che aveva un lavoro. Era strano. Lui aveva denaro, ma non una rendita sicura. Quando gli chiesi spiegazioni accenno' vago a degli investimenti. Gli credetti... Cosa ne sapevo di certe cose?» Lui annuì. «Continua.» «Quando ci sposammo, James voleva che ci trasferissimo a Londra dove aveva degli amici, ma la mamma era troppo malata e io non potevo lasciarla. Così ci andò da solo, dicendo che avrebbe trovato un lavoro e una casa per noi. Poco alla volta, le sue lettere si diradarono, si fecero più fredde, poi cessarono.» Marc le accarezzava una mano col pollice. «E allora?» «Dopo che la mamma morì, lo raggiunsi a Londra. Gli venne un colpo quando mi vide arrivare, come se si fosse scordato della mia esistenza. Passai la prima notte in una locanda perché diceva di non potermi ospitare. E il giorno dopo mi trovò un posto di cameriera presso lord Tinsley.» «Un ricco visconte» commentò Marc asciutto. «Non occorre che mi dica altro, Amy. Comincio a capire tante cose. Come la tua reazione a quell'articolo sul Morning Post.» Amy lo guardò. «Sapevi cosa riguardava quel ritaglio?» «Controllai sulla mia copia.» Lui sospirò. «Sono nel giusto presumendo che Chatsworth si introdusse dai Tinsley, ti legò con il resto della servitù e svaligio' la casa?» «Si. Non intendevo aiutarlo. James mi fece delle domande sulla famiglia e sulle sue abitudini e io ingenuamente risposi. Mi sentivo così in colpa per averlo lasciato solo per mesi dopo le nostre nozze, e ancora non vivevamo insieme. Potevamo incontrarci solo quando mi mandavano a fare la spesa. Ero così ansiosa di fare ammenda per la mia freddezza che non mi chiesi il motivo per cui mi faceva tante domande. Pensavo semplicemente che si stesse sforzando di essere gentile.» Scosse la testa. «Stupida. Stupida!» Si rimprovero' Amy. «No» ribatte' lui con foga. «Innocente. Spaventata. Sola.» «Credi che un giudice lo terrebbe in considerazione?» chiese lei speranzosa. «Sai, quando mi resi conto di quello che James aveva fatto, tra noi ci fu una terribile lite. Il furto Tinsley non era stato il suo primo, né sarebbe stato l'ultimo. Voleva che continuassi ad aiutarlo, ma ovviamente rifiutai. Minacciai di denunciarlo, ma lui rise. Mi disse che il poco denaro che mi aveva dato da quando eravamo sposati proveniva da altri furti, che mi avrebbe fatta apparire sua complice. Chi avrebbe creduto a una ragazza dell'ospizio dei poveri? Così, presi la somma che voleva darmi per il mio involontario aiuto nel furto Tinsley e... fuggii.» «A Bath?» Chiese lui. «Non subito. Prima trovai lavoro in una locanda, ma dopo un po' l'oste... Insomma, dovevo barricarmi in camera tutte le notti. Una notte cominciò a buttar giù la porta e io fuggii dalla finestra, lasciando tutto quello che avevo. Giurai a me stessa che non mi sarei messa più in una situazione simile. Avevo sentito la governante dei Tinsley parlare di Bath, di come fosse pieno di anziane vedove. Così, utilizzai gli ultimi soldi che mi restavano per comprarmi un vestito decoroso e prendere alloggio in una pensione rispettabile. Pensai che se mi fossi atteggiata a vedova avrei avuto maggiori possibilità di essere assunta come dama di compagnia di un'altra vedova.» Marc non fece commenti, e lei concluse. «Ecco, è tutto.» Probabilmente, non era neanche la metà di quello che aveva dovuto sopportare, pensò Marc inferocito, mentre camminava su e giù per la stanza. Non riusciva a stare fermo. Se quel bastardo di un oste gli fosse capitato per le mani, lo avrebbe preso a pugni e probabilmente non sarebbe riuscito a fermarsi. «D'altra parte» disse a un tratto, riflettendo. «Questo semplifica le cose.» «Il fatto che mi sia finta vedova?» chiese lei, perplessa. «Il fatto che tuo marito sia Chatsworth. Visto che si trova qui, possiamo occuparci di lui.» «Cosa intendi fare?» chiese lei in un sussurro. «In questo momento?» domandò Marc dolcemente. Le andò vicino e le prese il viso tra le mani «In questo momento, vorrei solo fare l'amore con te.» Vide gli occhi di lei dilatarsi, sentì il tremito che la percorse. Abbassò il viso per baciarla dolcemente. «Uh... milord?» Fu il tono di voce a metterlo in guardia. Si fermò, la fissò negli occhi e sentì un sorriso involontario distendergli le labbra. «Si?» «C'è solo un'altra cosa.» «Questa volta non farò dichiarazioni sulla mia immunità ai traumi. Che cos'è?» «Non volevo dirtelo, ma ho giurato a me stessa che non ti avrei più mentito, neanche per omissione.» «Non mi hai mai mentito sulla tua vera natura, Amy. È quello che conta. Ora, dimmi pure.» «Prometti che farai ancora l'amore con me?» «Si, accidenti. Cosa...?» «Non l'ho mai fatto prima.» Lui pensò che gli si sarebbe fermato il cuore. Il cervello lo aveva fatto. «Prego?» chiese molto educatamente. «Non ho mai vissuto con James. Il giorno del nostro matrimonio, dovetti tornare subito a scuola, e a Londra lui viveva con un'altra, anche se lo scoprii in seguito. Non abbiamo mai...» Arrossi', incantandolo.«Fatto l'amore.» Lui tirò diversi, profondi respiri. «Mio Dio, Amy...» Invece di finire la frase, la strinse tra le braccia. Per sempre, pensò. Voleva quella donna per sempre. Come sua amante, sua moglie, la madre dei suoi figli. «Non avere paura. Non perderò il controllo, questa volta. Non ti farò male.»
   
 
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