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Autore: Mariam Kasinaga    26/09/2021    1 recensioni
Tempi cupi richiedevano uomini forti, e lui lo era sicuramente.
Era l’uomo giusto al momento giusto.
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Genere: Generale, Introspettivo, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Epoca moderna (1492/1789)
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Habemus Papam

 

Annuntio vobis gaudium magnum;
habemus Papam:

 

Innocenzo VIII era morto. Uno dei suoi soliti malori, questa volta, si era rivelato fatale. Giovanni Battista Cybo, duecentotredicesimo successore di San Pietro, aveva lasciato il soglio pontificio vuoto, alla mercé dei cardinali.
Non appena il Papa era morto, lui si era preoccupato di far scattare il suo piano: decine di intrighi, fili intrecciati in tutta Europa, favori e contro favori che lo avrebbero sicuramente portato alla vittoria. Aveva aspettato anni, era stato paziente, ed ora da Cancelliere sarebbe diventato il nuovo Capo della Chiesa Romana.
Il Cristianesimo stava vivendo un periodo buio: dopo il fallimento delle Crociate e la cattività avignonese del secolo scorso, ora sempre più sovrani mettevano in dubbio la superiorità del Papa sul potere temporale. Tempi cupi richiedevano uomini forti, e lui lo era sicuramente.
Era l’uomo giusto al momento giusto.

 

Eminentissimum ac Reverendissimum Dominum,
Dominum Rodrigum,


Chissà cosa avevano provato i duecentotredici uomini prima di lui, quando gli era stato comunicato che avrebbero dovuto guidare la Cristianità. Essere guida spirituale e capo di stato, ecco cosa significava ora sedersi al soglio pontificio. Non doveva occuparsi solo delle anime smarrite, aveva delle terre da amministrare, alleanze da mantenere e prestigio da ottenere.
Mentre lo vestivano con gli abiti papali, guardava di soppiatto le facce degli altri cardinali: sapeva bene cosa passava per le loro menti, rose dal dubbio se la morte di Giovanni non fosse stata accidentale. Un uomo dalla saluta fragile, ecco chi era Innocenzo VIII, e gli uomini fragili hanno morti premature.
Era come se li sentisse mormorare, mentre gli infilavano al dito l’anello del pescatore: tutti si chiedevano chi sarebbe stato innalzato e chi sarebbe precipitato rovinosamente.

 

Sanctæ Romanæ Ecclesiæ Cardinalem Borgia
qui sibi nomen imposuit Alexandri


Tutta l’Europa si sarebbe accorta di che pasta era fatto.
La sua famiglia era rimasta nell’ombra per troppo tempo, ma presto i loro nomi sarebbero stati sulla bocca di tutti: lui ed i suoi figli sarebbero stati una forza inarrestabile, una potenza che si sarebbe abbattuta su tutto il continente.
Gli avevano consegnato una cristianità divisa, una Chiesa lacerata da conflitti interni e uno Stato Pontificio minacciato da sovrani tracotanti. Dio l’aveva chiamato a risolvere la più grande crisi religiosa che un Papa aveva mai dovuto affrontare e lui aveva risposto, senza tirarsi indietro.
Era tutta la vita che si preparava a quel momento, ogni singolo giorno era stato volto a sedersi sul soglio pontificio: il suo nome sarebbe stato scritto negli annali e sarebbe stato riconosciuto come uno dei grandi della Storia. Ora, tuttavia, doveva concentrarsi per raggiungere i suoi obiettivi. Aveva già sessantadue anni ed il tempo gli era nemico. Dopotutto, come era solito ripetere al suo compianto predecessore, morto un Papa se ne fa un altro.

 

   
 
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