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Autore: bathtubreadings    28/09/2021    3 recensioni
[1192 parole]
[Renjun/Donghyuck]
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Aveva bevuto solo una birra, doveva guidare per tornare a casa. Doveva accompagnare anche Donghyuck. Forse. I piani erano quelli, non sapeva se sarebbero cambiati. Una stretta allo stomaco gli fece notare che no, non voleva che cambiassero.
Perché non voleva che cambiassero?
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Haechan, Renjun
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
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Non era la prima volta che si baciavano.

Non era la prima, ma la terza, e Renjun aveva impresse le prime due nella sua memoria con martello e scalpello. E come non poteva, quando in entrambi i casi aveva sentito il suo stomaco contorcersi, come se al suo interno stessero danzando un trilione di farfalle?

Il primo bacio se lo erano dati per necessità, più che per volere. Di fatto, non hai esattamente motivo di baciare la persona con cui hai deciso di far finta di stare insieme, solo per toglierti tua mamma di torno e farla smettere di organizzarti appuntamenti al buio con le figlie delle sue amiche. Renjun non sapeva perché Donghyuck avesse accettato, né sapeva se avesse altre motivazioni. Non ne avevano parlato molto. A malapena si piacevano, Donghyuck non gli stava esattamente simpatico. Era stato un bacio veloce, durato un secondo, forse due. Renjun non aveva contato. Giusto il tempo di scattarsi un selfie per Instagram da mettere sulle storie, sua mamma era la prima a guardargliele.

Il problema era che ci avevano creduto pure i loro amici. Tutti tranne Jaemin, che sapeva quanto Renjun e Donghyuck non si sopportassero.

Però andava bene così, avrebbero fatto finta di stare insieme per un po’, poi avrebbero finto di lasciarsi a un certo punto.

Non avevano ancora deciso quando.

Il secondo bacio era successo a Capodanno. Erano al cenone a casa di Kun, erano ubriachi – per forza, Johnny arrivava dal nulla a versargli uno shottino di sambuca, vodka, o qualsiasi altro tipo di alcolico aveva sottomano ogni volta che vedeva i loro bicchieri vuoti –, la mezzanotte era scoccata e tutte le coppiette si stavano baciando. Si baciarono pure loro. Erano fuori insieme agli altri, i fuochi d’artificio coloravano il cielo di mille colori, e Yuta stava andando in giro ad alzare un rametto di vischio sopra le teste di chi non si stava baciando, coppie o meno, urlando «Se non baci a Capodanno, non baci tutto l’anno!». Quando arrivò a loro, Renjun prese Donghyuck per il bavero della giacca e fece scontrare le loro labbra. Anche quel bacio durò poco, un paio di secondi, niente di più, ma fece rimanere Renjun senza fiato in ogni caso. Era un segreto che avrebbe accompagnato Renjun nella tomba.

Non avevano parlato neanche di quel bacio.

Erano passati quasi due mesi da quando avevano dato il via al loro patto. Era però difficile andare improvvisamente d’accordo, quando non si riusciva a stare nella stessa stanza per più di mezz’ora – ogni scusa era buona per trovare qualcosa su cui discutere. Avevano litigato all’inizio della settimana, Renjun aveva avuto una giornata del cazzo a lavoro – i clienti al ristorante lo avevano fatto dannare – e lui si era completamente dimenticato di aver promesso a Donghyuck di passarlo a prendere una volta finito il turno, lasciandolo sotto la pioggia e costringendolo involontariamente a tornare a casa a piedi. Solo quando Donghyuck aveva bussato alla sua porta bagnato fradicio dalla testa ai piedi Renjun se lo ricordò. Scusarsi non era stato abbastanza, ovviamente.

Non parlavano da cinque giorni.

Chenle aveva organizzato una festa. Loro erano andati insieme, dovevano comportarsi come se fosse tutto ok. Avevano passato tutto il viaggio in macchina in silenzio, musica spenta. Renjun non fece in tempo a spegnere il motore che Donghyuck era già sceso dalla macchina e entrato a casa di Chenle, lasciando Renjun da solo. Forse era meglio così.

Non doveva interessargli se parlavano o meno, non stavano insieme per davvero.

Passarono gran parte della serata separati. Non gli interessava. Gli avevano chiesto più volte dove fosse Donghyuck, Renjun non ne aveva idea.

Non. Gli. Interessava.

Aveva bevuto solo una birra, doveva guidare per tornare a casa. Doveva accompagnare anche Donghyuck. Forse. I piani erano quelli, non sapeva se sarebbero cambiati. Una stretta allo stomaco gli fece notare che no, non voleva che cambiassero.

Perché non voleva che cambiassero?

Qualcuno decise che era il momento di giocare a Sette Minuti In Paradiso, Renjun non ricordava chi, forse due ragazze, non sapeva chi fossero. Non esisteva gioco più stupido. Giocavano tutti, nessuna eccezione. Renjun non aveva modo di tirarsi indietro.

Ovviamente lo mandarono dentro allo stanzino insieme a Donghyuck.

Era buio, era stretto, erano senza telefoni – glieli avevano tolti prima che entrassero, per evitare distrazioni – e Renjun era schiacciato contro uno scaffale. Donghyuck si era appoggiato all’unica parete libera. Fortunato bastardo.

Donghyuck puzzava d’alcol. Quanto aveva bevuto? Renjun non era riuscito a guardarlo in faccia prima che li spingessero quasi di peso dentro allo stanzino ma, dalla penombra, Renjun notò che i suoi occhi erano lucidi, e si stava mordendo il labbro inferiore.

Nessuno dei due stava dicendo niente.

Forse Renjun avrebbe dovuto dire qualcosa.

«Lo capisco se non ti va di–» mormorò Renjun, sperando che nessuno fuori lo sentisse – non che ci fosse realmente pericolo, con la musica a tutto volume e il baccano generale.

«Fai silenzio.» lo interruppe Donghyuck, biascicando.

Poi si sporse in avanti per baciarlo.

Renjun trattenne il fiato, ma solo per un istante. Le labbra di Donghyuck erano screpolate, ma morbide, sapevano vagamente di sambuca. Renjun gli circondò il collo con le braccia, mentre Donghyuck si appiattiva ancora di più sulla parete, avvicinando Renjun a sé e portando le mani sui fianchi del più basso, stringendo i lembi della sua maglia tra le dita.

Ed eccoli là, dunque; il loro terzo bacio. Un Bacio con la B maiuscola, questa volta.

Baciare Donghyuck, scoprì Renjun, era liberatorio, appagante, era come se, improvvisamente, tutte le preoccupazioni del mondo fossero svanite nel nulla, la loro litigata solo un ricordo lontano, insignificante, dimenticata in un angolo remoto della sua mente.

Renjun prese il controllo del bacio spostando una mano sulla guancia di Donghyuck e carezzandogli lo zigomo. Lo sentì sospirare sulla sua bocca. Renjun approfittò di quell’attimo per chiedere accesso con la lingua nella bocca di Donghyuck, accesso che non gli fu negato. Donghyuck ansimò ancora una volta nel bacio, spostando la testa di lato per prendere fiato, quindi Renjun iniziò a baciargli il collo, la clavicola, facendo attenzione a non lasciare segni visibili. Quando gli prese il lobo dell’orecchio tra i denti, Donghyuck ruotò i fianchi contro ai suoi e gemette. Era un suono basso, roco, ma vibrò dentro Renjun come se fosse amplificato al massimo.

Donghyuck cercò di nuovo la sua bocca, tirandogli su la testa con un tocco delicato sul mento. Una carezza, quasi, l’opposto di tutto quello che stavano facendo in quel momento. Renjun si spinse ancora di più su di lui, facendo aderire completamente i loro corpi mentre le loro lingue si intrecciavano di nuovo, spingendosi sulle punte dei piedi per potersi sentire ancora più vicino a Donghyuck.

Era tutto perfetto, idilliaco… paradisiaco.

Ma finì tutto troppo presto, troppo in fretta, troppo velocemente. Un attimo era tra le braccia di Donghyuck e si stavano baciando, lontani da tutto e tutti, l’attimo dopo qualcuno stava bussando rumorosamente alla porta, urlando che il tempo era scaduto, che dovevano uscire.

Donghyuck sgusciò via più veloce della luce, lasciando Renjun da solo in quello stramaledetto stanzino. Non si parlarono per il resto della serata.

Renjun non riaccompagnò Donghyuck a casa.


 



Hello!
Rieccomi con un'altra fic, anche se non è nessuna di quelle che ho nella lista di wip da finire -- dopotutto, perché finire qualcosa di già iniziato, quando si può scrivere una storia nuova? Am I right?
Questa storia non è completamente nuova, però: mi sono ricordato (grazie a pastelwriting) di aver scritto una piccola flashfic di tipo 400 parole con protagonisti alcuni nostri personaggi originali, che ho quindi deciso di rivisitare e ampliare, and here we are con questa breve one shot!
Che ne pensate? Fatemelo sapere con una recensione!

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