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Autore: robin d    28/09/2021    0 recensioni
TRADUZIONE
Futili flirt e banalità che fuoriuscivano dalle sue labbra. Era sempre così quando si trovava con Jeanne. Parole dolci che Dominique studiava per farla sentire speciale, mentre alle sue stesse orecchie suonavano vuote.
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Dominique de Sade
Note: Traduzione | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Ma Chérie

TRADUZIONE
Originale: “Ma Chérie” di EvilScientist42 su Ao3

Sommario
Futili flirt e banalità che fuoriuscivano  dalle sue labbra.  Era sempre così quando si trovava con Jeanne. Parole dolci che  Dominique studiava per farla sentire speciale, mentre alle sue stesse orecchie suonavano vuote.
Note:
(Vai alla fine per le note)
***

“Ti piace, ma chérie?

“Eh?” Jeanne smise di mangiare i dolcetti che aveva di fronte, arrossendo leggermente.

“Volevo sapere se ti stavi divertendo”.  Dominique, mentre si allungava per poggiare la sua mano su quella della ragazza,  rivolse a Jeanne un leggero sorriso che quasi sicuramente non le raggiungeva gli occhi. “Io non smetto mai di trovare la tua compagnia incantevole”.

Futili flirt e banalità che fuoriuscivano  dalle sue labbra.  Era sempre così quando si trovava con Jeanne. Parole dolci che  Dominique studiava per farla sentire speciale, mentre alle sue stesse orecchie suonavano vuote.

Doveva essere davvero una donna spregevole per parlare così alla leggera del fascino della ragazza, quando tutto ciò che desiderava  era che sparisse. Per godere nonostante ciò della reazione imbarazzata e lusingata di Jeanne.

Una donna così perfetta come la rosa non era altro che un pugno in un occhio per lei, eppure Dominique non poteva fare a meno di provare piacere per l’affetto mal riposto che la Strega delle Fiamme Infernali  nutriva per lei. Probabilmente questo  la rendeva più capricciosa di sua sorella Veronica.  

“Adoro passare il mio tempo libero con Voi ogni volta che mi è possibile, Lady Dominique, ma chiamarmi in un modo simile mi sembra… inappropriato. Nuocerebbe sicuramente alla Vostra reputazione.”

“Mmm,”
mugugnò Dominique mentre  massaggiava col pollice il dorso della mano di Jeanne. Intanto  poggiava il mento sull’altro palmo inclinando appena la testa, per far si che alcuni capelli soffiatigli in faccia dalla leggera brezza che tirava nel gazebo si spostassero.

“Te l’ho già detto che non ti devi preoccupare di queste cose. Per quanto potente, la Casata de Sade ha la reputazione di frequentare compagnie strane e sgradevoli. Una bourreau non è una cosa eccezionale.”

Era una piccola bugia. Fraternizzare con un bourreau non era una cosa da poco, neppure per una famiglia con una pessima reputazione come la sua. D’altronde erano solo armi di distruzione odiate da tutti e sacrificabili. Nessuno dava però mai importanza alle sue azioni, quindi era improbabile che qualcuno badasse più di tanto alla sua amicizia con Jeanne a meno che non vi fossero costretti.

I vantaggi dell’essere la figlia minore e priva di talento.

“Non ne sono ancora sicura.”

Ma cherie,”
Dominique la chiamò di nuovo a quel modo solo per vedere come, davanti a quelle dimostrazioni di gentilezza cui Jeanne non era abituata, la confusione e l’affetto le illuminavano gli occhi, “Se vuoi che io smetta lo farò, ma anche se può danneggiare la mia reputazione mi rifiuterei di nascondere il mio affetto per te. Scegliere l'ordine sociale a costo della libertà non è certo un buon affare.”

“Siete troppo gentile, Lady Dominique.”

Dominique le rivolse un sorriso, ritirò gentilmente la mano e la racchiuse sulla tazzina per prendere con eleganza un sorso di thè.

“Trattare una donna bellissima con premura non è certo una cosa difficile.”  

Quanto voleva che quel che aveva appena detto corrispondesse al vero. La sola compagnia di Jeanne le causava un profondo dolore al petto, un sentimento vile che nessuna persona virtuosa avrebbe mai provato. Un altro promemoria di come lei impallidiva a confronto con la sua compagna: Jeanne non avrebbe mai e poi mai nascosto una cosa così ripugnante sotto ad una sottile patina di decenza.

“È una premura di cui pochi mi degnano, quindi vorrei ringraziarVi lo stesso.”

A queste parole Dominique fu attraversata da un brivido di compiacimento. Si, pochissimi avrebbero dato a Jeanne la minima chance. Non avrebbero mai saputo quanto era eccezionale, non l’avrebbero mai vista nel modo in cui lei la vedeva. Sapendo quanto disperatamente voleva tenere il fascino di Jeanne solo per sé, Dominique si sentì un essere ripugnante.

“La nostra società è folle per ostracizzare qualcuno così adorabile. Non passa giorno senza che io ti ammiri.” Finalmente diceva una cosa vera.

“Posso dire lo stesso di Voi, Lady Dominique. Non penso di aver mai avuto un’amica come Voi prima d’ora.”

Jeanne credeva davvero in lei. Sentì una stretta allo stomaco. Quanto si sarebbe sentita tradita se avesse saputo quali pensieri schifosi le attraversavano la mente? Sarebbe stata ancora capace di sorriderle in quel modo?

Ignorando il senso di colpa Dominique restituì a Jeanne il sorriso, anche se il suo non era di sicuro neanche lontanamente paragonabile a quello luminoso della ragazza.

“Sono onorata che tu abbia una così alta opinione di me. Ah, vorresti dell’altro thè?”.

Fece per prendere la teiera, ma non si era accorta di quanto fosse vicina al bordo del tavolo, la urtò e quella finì in mille pezzi sul pavimento di marmo. Jeanne provò ad impedirne la caduta, ma tutto quello che le riuscì fu di cadere dalla sedia nella corsa e di tagliarsi la mano con un frammento di porcellana.

Dominique guardava stordita mentre l’icore cremisi sgorgava dalla ferita e cadeva a terra mischiandosi con la pozza formata dal thè e dalla ceramica rotta. Il sangue aveva un odore talmente buono che la stava distraendo.

“Mi dispiace, Lady Dominique!” esclamò la vampira.

“Non c’è nulla di cui preoccuparsi.” Dominique le si inginocchiò a fianco, facendo attenzione ad evitare quel che si era versato ed i frammenti appuntiti prima di togliersi il nastro che aveva al collo. Lo srotolò velocemente prima di usarlo per avvolgere la mano di Jeanne.

“Usalo per tamponare il sangue.”

“Non posso farlo!”

“Certo che puoi.”
Disse Dominique, aiutandosi anche con l’altra mano per tenera la stoffa premuta sulla ferita.

“Jeanne! Cos’è successo?” nel sentire la voce acuta di Luca Dominique si voltò per vederlo che si affrettava verso di loro. Aveva finito di lavorare quindi.

“Solo un piccolo incidente” lo disse allegramente, mentre rimetteva Jeanne in piedi.

“Ce la posso fare a pulire da sola qui. Ci vediamo dopo, Jeanne.”

“Posso aiutarVi-“

“No, no”
Dominique scosse la testa, “Non è un problema. Sul serio! Va con Luca.”

Jeanne guardò furtivamente Dominique e Luca prima di andare dal suo giovane protetto, tenendo il nastro di Dominique sulla sua mano sanguinante come se si fosse trattato di qualcosa di prezioso.

Dominique li osservò andarsene, tenendo gli occhi fissi sulla ragazza finché non scomparvero dalla visuale. Solo allora si girò verso il disastro sul pavimento. Non voleva davvero pulire, in fondo quello era il compito dei servitori, no? Forse avrebbe dovuto chiamare qualcuno per fare il lavoro al posto suo.

Ma c’ere qualcosa che la faceva esitare. La fragranza persistente del sangue di Jeanne si sentiva ancora. Certo, si era mischiato con altri odori, ma non vi era alcun dubbio che quel dolcissimo profumo fosse il suo. E lei non voleva che chicchessia potesse vederlo, annusarlo o magari toccarlo. Non poteva sopportarlo, punto e basta. Almeno di quello avrebbe dovuto rimuoverne lei ogni traccia. Che fastidio.

Dominique s’inginocchiò di nuovo e diede un’occhiata a quel che rimaneva della sua teiera. Era difficile notare il sangue dove si era mescolato al thè, ma sui pezzi di ceramica era perfettamente visibile. Ne  prese uno e la esaminò rapidamente. Oh si, il sangue di Jeanne aveva davvero l’odore più squisito che avesse mai sentito.

Si guardò alle spalle nervosamente prima di dare una timida leccata al sangue. Poteva sentire la sua faccia andare in fiamme per la vergogna mentre faceva una cosa così disgustosa senza che Jeanne lo sapesse. Era davvero patetica. Però il sangue era così buono, la faceva impazzire. Non poteva assaporarlo appieno data la piccola quantità, e poi il gusto non è mai buono come quando viene direttamente dalla persona. Voleva provarlo nel modo giusto. Voleva bere il sangue di Jeanne.

Ma no, questo era tutto quello che si meritava. Stare in ginocchio mentre consumava disperatamente anche le briciole più piccole che riusciva a trovare. Anche se Jeanne gliel’avesse offerto avrebbe rifiutato di berlo. La vampira dai capelli rosa non si meritava che una sanguisuga come lei bevesse il suo sangue. Si meritava una persona che non serbasse rancore nelle profondità del suo animo.

Proseguì con quel che stava facendo finché i tutti frammenti non furono puliti. Ora restava il problema di quello che era finito nel thè, come diamine se ne poteva occupare?  Dopo averci pensato un attimo, immerse le dita nel liquido. Quando la punta del guanto fu zuppa la leccò. Il sapore si sentiva appena ma era ancora riconoscibile. Semplicemente, non poteva lasciarlo lì.

Dopo aver controllato nuovamente che non ci fosse nessuno, Dominique si tolse la giacca bianca per usarla come straccio per asciugare la pozza. Stava macchiando il tessuto in modo orribile, una cosa che normalmente non avrebbe mai lasciato accadere. Era orgogliosa di quella giacca, ma considerata la situazione era un piccolo prezzo da pagare.

Mortificata, Dominique strizzò la giacca fradicia direttamente sulla sua bocca  per poter bere ancora qualche goccia di sangue. Questo  avrebbe inoltre impedito al suo indumento di sgocciolare a terra.

Quando ebbe finito rimase seduta sul pavimento per un momento, la testa sprofondata tra le ginocchia mentre si stringeva la giacca la petto.

Era una persona orribile. Semplicemente orribile.

***


NOTE di EvilScientist42

Mi sto ancora arrovellando sulla mia fic multicapitolo (ndt: “Only a Fool Defends Her Enemies”,  DomiJeanne!Pirates au, la potete trovare sempre su ao3) ma questa è stata divertente da scrivere. Mi spiace un sacco per l’ultima scena, probabilmente l’avrete trovata strana. Trovo che Domi nell’anime quando dice “mon cheri” sia molto sexy, e da qui mi è venuta l’ispirazione per questa storia.
  
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