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Autore: Elenie87    30/09/2021    4 recensioni
Questa storia partecipa al contest "Autumn 2021" indetto dal gruppo su Facebook "Takahashi Fanfiction Italia".
Dal testo:
Ed ecco, di nuove, tante piccole scie, fugaci e ammalianti, attraversano la notte specchiandosi nei miei occhi.
Sorrido come una bambina, inerme di fronte tanta bellezza.
-Stai esprimendo i desideri?- mi dice Miroku, seduto accanto a me.
Io lo guardo curiosa.
-Cosa intendi?- chiedo.
-Si dice che quando le scie di luce attraversano il cielo, sia una notte propizia agli Dèi e si possa esprimere un desiderio che verrà ascoltato-
-Davvero?- ridacchio a bassa voce. Una storia affascinante.
Il pensiero mi cade su un unico sogno. Le guance si colorano appena, e ringrazio il buio della notte per celarne il rossore.
Un leggiero bacio si posa tra i miei capelli ed io trattengo il fiato.
-Vuoi sapere il mio qual è, Sango?-
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Frammenti di un Amore, nel viaggio dei sentimenti.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Coppie: Miroku/Sango
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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PROMPT: Il vento porta profumo di pioggia

 

 

Novembre

 

In ginocchio davanti alle tombe degli abitanti del villaggio, lascio che le lacrime scorrano sulle mie gote, mentre dalle mie labbra non esce alcun suono.

Il cuore è pesante, le dita mi tremano per la rabbia, il rancore, il dolore insopportabile che mi preme il petto e mi schiaccia le spalle come un macigno.

Vendetta, urlano i miei sensi. 

Ti ucciderò, Naraku, fosse l'ultima cosa che faccio nella mia vita.

Una mano si posa sulla mia spalla ed io sussulto, voltandomi. Incrocio gli occhi blu del monaco pervertito - Miroku, si chiama- e lui mi regala un sorriso tirato.

-Andiamo, Sango- mi dice semplicemente. 

Ed io, non so perché, ma di quelle iridi mi fido, così come di quel gruppo sgangherato che è con lui.

 

 

 

Dicembre

 

Cade la neve, copre tutto col suo candore. Copre il dolore, la malinconia, i ricordi, mentre se ne costruiscono di nuovi.

Davanti al fuoco, un Inuyasha fintamente scorbutico, piazza sulla testa di una intenerita Kagome, la sua veste rossa.

-È solo per evitare che tu ti prenda il raffreddore- borbotta.

Un sorriso appena accennato mi increspa le labbra. Quel gesto, così premuroso, mi riscalda un poco l'animo ancora ferito.

-Sei pensierosa, mia bella Sango-

La voce di Miroku mi riscuote. Quell'appellativo è davvero fastidioso, eppure non posso fare a meno di arrossire.

-Smettila di chiamarmi in quel modo- lo rimbrotto.

Lui ridacchia e mi posa la mano sul sedere.

Il suono secco di uno schiaffo riecheggia nella notte.

-Pervertito!-

 

 

Gennaio

 

Hiraikotsu affonda nella neve, mentre col fiatone guardo disperata il cielo, dove mio fratello è appena scappato via in sella ad un Oni, preda del sortilegio di Naraku.

-Kohaku!!- urlo disperata.

Mi accascio, abbracciando la mia fidata arma, e sento le lacrime bruciare sulla mia pelle. Mio Dio, perché tutto questo dolore? Perché quel maledetto vuole causarci tutta questa sofferenza?

Singhiozzo, pregando gli spiriti di questo mondo di darmi la forza di rialzarmi, di continuare la battaglia.

-Ti prego, non portarmi via anche lui...- sussurro al vento.

Kohaku è tutto ciò che rimane della mia famiglia. Non posso perderlo.

Un braccio caldo mi avvolge le spalle ed una leggera forza mi costringe ad appoggiarmi ad un petto accogliente.

Non ho bisogno di aprire gli occhi per riconoscere a chi appartenga. 

Un profumo ormai noto, maschile e muschiato, arriva alle narici, calmando il pianto come una dolce ninna nanna.

-Ti prometto che lo salveremo- sussurra all'orecchio.

Non so spiegarmene il motivo, ma sento dentro di me che quelle parole sono vere.

I singhiozzi si placano e io annuisco appena, stringendomi a lui un poco.

Sì, mi dico. Andrà tutto bene.

 

 

 

 

Febbraio

 

Ti vedo circondato dalle donne del villaggio, prendere le loro mani e chiederle in moglie.

Sei davvero strano.

Mi chiedo cosa ci trovino poi in te, per restare lì a ridere e scherzare, nonostante le tue avance.

Ti scruto di sott'occhi mentre accarezzo Kirara.

Uno strano nervosismo mi blocca lo stomaco; abbracci una giovane donna e le palpi il sedere.

Non so cosa mi prende.

Sbuffo sonoramente, dandoti la schiena per impedirmi di vedere oltre. Ma in fondo, cosa diavolo importa di cosa fai? O con chi sei?

Io ho me stessa, e questo mi basta.

-Vero, Kirara?- sussurro tristemente al vento.

Lei si struscia sulla mia gamba e io sospiro.

Già. Siamo io e Te.

 

 

Marzo

 

Un timido sole illumina i prati, ancora spogli per l'inverno.

Kagome, in groppa a Kirara, ha uno sguardo triste e assorto. Poche ora prima, Inuyasha ha avvistato degli shinidamachu, e si è allontanato per diverso tempo per cercare Kikyo.

La giovane miko sospira ancora. La osservo con la coda dell'occhio ed è palesemente sul punto del pianto.

-Tutto bene, Kagome?- le chiedo, voltandomi verso di lei.

Sussulta e arrossisce.

-No, affatto- ammette, nascondendo il volto sotto la frangetta. 

Il suo deve essere un sentimento davvero immenso. Nonostante tutto, Kagome è ancora qui, per Inuyasha, a vivere in silenzio un amore apparentemente senza futuro.

-Sei davvero forte. Ti invidio- le dico d’istinto.

Lei mi sorride appena, quasi con un ghigno canzonatore.

-Non dovresti. A volte mi sento davvero vicina a scoppiare- ridacchia piano. -Sai, a dire il vero sono io che invidio te- prosegue. 

Inarco un sopracciglio, guardandola stranita.

-E perché mai?- domando curiosa.

Lei mi strizza l'occhio.

-Sbaglio o c'è un giovane e aitante monaco che non fa che chiederti in moglie?-

Arrossisco sino alla punta di capelli.

-N-non è affatto così. Lo fa con tutte- balbetto. - Miroku non è certo serio nei miei riguardi-

Eppure, una piccola voce dentro di me, mi fa dubitare delle mie stesse parole.

 

 

Aprile

 

Accarezzo con la punta delle dita le prime margherite in fiore.

Sono così indifese contro ogni intemperia, eppure forti e testarde. Lottano, muoiono, rifioriscono.

Anche l'uomo, a suo modo, è simile ad un fiore. La vita lo mette di fronte a delle scelte, alla morte e al dolore, ma trova sempre un modo per rialzarsi.

Sospiro, mentre inevitabilmente la mia mente corre alle ultime settimane: alla lotta contro Naraku, all'incontro con Inuyasha e gli altri... e sì. A lui.

Non faccio che pensarlo, costantemente. Nemmeno me ne accorgo, ed i miei occhi si muovono verso la sua figura. Ormai lo fanno così spesso che inizio a credere di essere impazzita.

Mi perdo, osservando come quel codino gli sfiora il collo, come la sua mano stringe il suo bastone sacro, scrutando come le folte ciglia sfiorino le sue iridi profonde come il mare.

Quegli occhi che ora incrociano i miei, ed io devio lo sguardo fulminea, arrossendo furiosamente.

Stupida! Sei proprio una cretina!

Lo sento ridacchiare ed il mio cuore corre, inesorabile, verso un sentimento che ho persino paura a pronunciare.

 

 

Maggio

 

-Dai, Sanguccia, sposami! Diventa la madre dei miei figli, che ti costa?!- dici, mentre una mano si posa sul mio sedere in una carezza.

Rapido il mio Hiraikotsu si infrange sulla tua testa.

-Brutto idiota, porco pervertito!- urlo, imbarazzata più che mai.

Perché tu non comprendi affatto come mi sento.

Non capisci che ormai quelle mani le immagino carezzarmi le guance. Le desidero sul mio corpo.

Le sogno prendere le mie mentre davvero mi dici che mi ami.

Ma questo sogno lo tengo segreto nel cuore, mentre le lacrime pungono gli occhi.

Mentre prego ogni giorno per la tua vita, perché quel vortice non ti porti via da me.

Mentre imploro agli Dèi di averti qui ancora un altro giorno.

Solo un altro giorno in più.

 

 

 

Giugno

 

Con gli occhi furenti di rabbia ti medico l’ennesima ferita dovuta ad un pesante scontro contro un demone.

Quando la smetterai di metterti in pericolo e farmi preoccupare?

Imbronciato, non fai che cercare di calmarmi, ma io non voglio ascoltare nemmeno una scusa.

-Smettila, Miroku, non mi va di parlarne adesso!- sibilo, ultimando la fasciatura.

Mi afferri il polso e mi tiri verso di te.

-Ma perché sei così arrabbiata?-

-Come osi chiedermelo?!- urlo, strattonando il braccio e liberandomi dalla morsa.

I tuoi occhi blu si sgranano, confusi, ed io arrossisco.

Ho esagerato, mi sono stupidamente esposta.

Non guardarmi così, non farlo. Non leggermi dentro, ti prego.

Non sono pronta a dirti… a dirti che io…

 

 

 

Luglio

 

 

Il villaggio Musashi è in festa. Nonostante l’aurea profondamente scura che si avverte, la gente ha deciso di dimenticare per una sera il dolore e la paura, organizzando una serata di balli e musica attorno al fuoco.

Me ne sto un poco in disparte, non è da me lasciarmi trascinare da questi eventi.

Forse la Sango di un tempo lo avrebbe fatto, ma oggi…

Vedo Kagome poco distante tentare di insegnare ad un Inuyasha impacciato dei passi di danza, ed io ridacchio sommessamente. Sono così belli, insieme. Vorrei davvero vederli felici un giorno, anche se…

Mi mordo il labbro, una morsa mi attraversa lo stomaco.

Perché temo che quel pozzo magico possa non riaprirsi mai più, bloccando Kagome nel suo mondo per sempre?

Scuoto la testa, tentando di accantonare il pensiero.

-Mi concedi questo ballo?-

I miei occhi castani incrociano quelli birichini e sorridenti di Miroku.

Mi si mozza il respiro in gola. Da quando ha iniziato a farmi questo effetto?

-N-non sono molto pratica di queste cose- balbetto.

Lui mi afferra la mano delicatamente, senza alcuno scherno in volto.

-Ti insegno io. Ti fidi di me?- mi chiede, facendomi una leggera carezza sulla pelle, col suo pollice.

Mille brividi mi trafiggono l’anima ed il cuore esplode d’amore come mai prima.

-Mi fido- sussurro.

 

 

 

Agosto

 

Ho sempre amato le stelle cadenti.

Questa notte il cielo sembra volerci regalare nuovi sogni, nuove speranze.

Chissà che non sia di buon auspicio per la battaglia.

Kagome e Shippo dormono già, mentre Inuyasha è seduto poco distante. Finge di riposare ma so che è sveglio e veglia su di noi.

Nemmeno io riesco a dormire. Con le braccia incrociate dietro la testa, osservo la volta celeste.

Alzo un braccio e poi con la mano descrivo una carezza nell’aria. Mi pare di poter toccare quella miriade di punti, così vicini eppure irraggiungibili per noi esseri umani.

Ed ecco, di nuove, tante piccole scie, fugaci e ammalianti, attraversano la notte specchiandosi nei miei occhi.

Sorrido come una bambina, inerme di fronte tanta bellezza.

-Stai esprimendo i desideri?- mi dice Miroku, seduto accanto a me.

Io lo guardo curiosa.

-Cosa intendi?- chiedo.

-Si dice che quando le scie di luce attraversano il cielo, sia una notte propizia agli Dèi e si possa esprimere un desiderio che verrà ascoltato-

-Davvero?- ridacchio a bassa voce. Una storia affascinante.

Il pensiero mi cade su un unico sogno. Le guance si colorano appena, e ringrazio il buio della notte per celarne il rossore.

Un leggiero bacio si posa tra i miei capelli ed io trattengo il fiato.

-Vuoi sapere il mio qual è, Sango?-

Annaspo e balbettando una scusa mi volto fulminea, tirando la coperta sin sopra il capo.

-A-adesso è ora di dormire! Buona notte, Miroku-

Lo sento mugugnare qualcosa di incomprensibile e poi con un lamento stendersi anch’egli.

 

 

 

 

 

Settembre 

 

Lo scontro con Naraku è imminente. Tra pochi giorni, o forse addirittura ore, tutto sarà finito.

Sei seduto accanto a me, la tua mano stringe forte la mia.

Il volto è cupo, ed io tremo nell'anima. Se persino tu smetti di sorridere, allora forse è davvero la fine.

Nel totale silenzio sento il rumore del vento.

Il tuo vortice è sempre più grande e minaccioso. Lo percepisco ululare, e santi Dèi, mi chiedo come tu possa fingere tanta calma vivendo con un tale fardello.

-Sango- sussurri il mio nome ed io sobbalzo incrociando i tuoi occhi blu.

Non vi è traccia di scherzo, ma solo di....

Il cuore mi rimbalza in gola, mentre il tuo volto si avvicina al mio e la bocca si ferma a pochi centimetri dalla mia

Non mi muovo, non respiro.

-Quando tutto questo sarà finito... io ti sposerò- dici.

Un sospiro fuori esce dalle mie labbra, trattenendo poi un singhiozzo.

-Ok...- bisbiglio in risposta.

La mano si immerge nei miei capelli e poi le sento. Le tue labbra sulle mie, un sapore di menta, un profumo inebriante.

Amore.

 

 

Ottobre

 

Seduta con la schiena appoggiata al Goshinboku sospiro tristemente.

La battaglia contro Naraku si è conclusa a nostro favore e meno tragicamente di quanto si poteva pensare, tuttavia un prezzo alto è stato pagato.

Penso ad Inuyasha che ha perso tutto ciò di cui aveva di più caro ed ha il cuore distrutto. 

Immagino Kagome, dall'altra parte del pozzo, fissare incessantemente le profondità del passaggio tra le due ere, ora chiuso per sempre.

Le nuvole si avvicinano, mentre l'aria gelida mi sferza il viso.

L'autunno è ormai iniziato, e per la prima volta dopo tanto tempo, non ho paura di essere sola nel freddo che verrà.

Le foglie rosse e gialle cadono dagli alberi, ponendo fine alla loro esistenza sulla Terra.

Un semplice attimo, il tempo di un flebile sospiro, e tutto cessa.

Così come è stato per la mia gente, la cui vita si è spenta in Autunno, in una sera triste e buia. Stringo i pugni, sforzandomi di non pensare a quel momento.

Quel maledetto demone ha portato via molto a tutti, e niente potrà mai ripagare l'oblio in cui siamo passati.

Assorta nei miei pensieri, vedo Inuyasha avvicinarsi al pozzo e sedersi sul bordo di esso a braccia incrociate.

Il cuore si stringe in una morsa e le lacrime mi pungono gli occhi.

Kagome, amica mia... quante cose vorrei raccontarti...

Un leggero bacio tra i capelli mi fa sospirare.

-Ehi- 

-Ehi- rispondo, nella voce c'è tutta la malinconia che pervade l’anima.

La mano di Miroku mi accarezza il capo, poi mi passa un braccio attorno alle spalle e mi stringe a sé.

-Sento che tornerà- dice rassicurante. Un'altra promessa, come quella che fece tempo fa.

Ed ancora, so di potermi fidare di lui.

-Anche io- sussurro, stringendo la sua mano.

Le foglie cadono dagli alberi, il vento porta l'odore della pioggia.

Ma la speranza della vita resterà sempre, oltre l’Autunno.

Passerà l'inverno e arriverà la primavera, e come ogni fiore anche noi guariremo dalle intemperie.

La mano di Miroku si posa sul mio grembo carica di speranza, ed io sorrido, posando la fronte sulla sua.

Il vento porta profumo di pioggia, ma io sento solo odore di te.

 

 

 

 

 

 

 

ANGOLO AUTRICE

 

Ed eccomi qua! È davvero molto che non scrivo su questo fandom, e torno con qualcosa che non è proprio il mio stile, ma volevo cimentarmi in qualcosa di nuovo!

Spero apprezziate questo stralcio di vita su una coppia troppo poco calcolata!

Grazie a chi spenderà due minuti per famri sapere il suo parere!

A presto

Manu

 

 

 

 

 

  
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