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Autore: _Tiki_    01/10/2021    0 recensioni
Raccolta partecipante al Writober2021 indetto da Fanwriter. Le storie saranno a rating variabile e le informazioni saranno tutte a inizio capitolo.
[GerIta]
********
_Dispetto: "Feliciano era davvero pessimo a mentire..."
_Sogno: "L’italiano si agitava sempre di più..."
_Paura - "Aveva paura di non riuscirsi"
_Noctiphobia - "...solo una distesa blu scuro che si estendeva all’infinito..."
_Fondo - "Dai Ovest, svuotane un altro"
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Germania/Ludwig, Nord Italia/Feliciano Vargas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Storia partecipante al #writober2021 indetto da Fanwriter.it
Prompt 1° giorno:
 Dispetto          
Rating: 
Verde
Titolo: I'm sitting in this cell chair for something I didn't do
Parole: 806
Note: Queste prime note sono più generali all'iniziativa che a questa storia, quindi leggetele ;)
Per il Writober ho scelto diversi fandom (i principali saranno quelli di Hetalia, Haikyuu, One Piece e The Avengers), quindi se siete interessati ogni giorno pubblicherò in uno di questi XD. 
Inoltre quest'anno ho deciso di dare ad ogni piccola Os un titolo, ispirato dai titoli/testi di canzoni. Dato che scrivo sempre ascoltando la musica, ho deciso di fargli un piccolo tributo XD anche se spesso la frase scelta come titolo sarà decontestualizzata dalla canzone (chiedo perdono _:D)





Feliciano era abbastanza indispettito quel giorno. Finalmente dopo mesi era riuscito a prendersi delle ferie e volare fino in Germania per poter vedere Ludwig. Passare del tempo insieme, farsi le coccole, guardare le partite del calcio, essere una normale coppia. Tuttavia il biondo, dopo avergli aperto la porta di casa, si era limitato a qualche saluto veloce ed ad un altrettanto veloce bacio, prima di prendere la suo monotona valigetta grigia e correre a lavoro.
Feliciano non solo ci era rimasto male, osservando imbambolato la porta dell’appartamento per cinque minuti buoni, ma dopo, come un bambino, se ne era stato imbronciato e con le braccia incrociate sul divano per quasi tutto il pomeriggio. Squadrava con una velata stizza le pareti arredate della casa, ripercorrendo tutti i programmi che si era già fatto per lui e il tedesco. Sapeva che per Ludwig il lavoro fosse importante, ma lui era il suo ragazzo! E voleva che andassero a prendere il gelato insieme!
 
Probabilmente il castano, dentro di se, era consapevole che non fosse una buona idea sfogarsi con Francis, dato che, più di una volta, l’amico gli aveva consigliato cose leggermente troppo esagerate; tuttavia il dolce Italia del Nord era anche conosciuto per la sua tenera ingenuità e non ci pensò troppo prima di prendere il telefono e digitare il numero del francese.
 
Come previsto il sunto di quella conversazione durata oltre un’ora e mezza era che l’italiano doveva prendersi una sua piccola vendetta. Francis non era stato ben chiaro su cosa Feliciano dovesse fare; aveva, sì, proposto “provvedimenti” (come li chiamava il biondo) troppo esagerati, ma il castano ci teneva a non essere rispedito in patria con un sonoro calcio nel fondoschiena. Nonostante ciò l’italiano assicuro al’amico di aver trovato il perfetto “dispetto” da fare al proprio ragazzo, anche se non aveva voluto rivelargli niente di più se non un fraintendibile “Stasera lo lascio a secco”
 
Il primo passo, poi, fu mandare un melenso messaggio (molto alla Feliciano) al tedesco “Lud, stasera cucino io per te…-
 
 
******
 
Ludwig fu accolto dalla voce trillante di Feliciano non appena varcò la soglia del proprio appartamento. L’italiano apparve subito dalla cucina, un mestolo in mano, una bandana a tenergli indietro i capelli sbarazzini e un inguardabile grembiule tricolore.
 
-Lud… mi sei mancato- cinguettò felice correndogli incontro, solo per sprofondare tra le braccia muscolose del tedesco ed avvolgere le sue intorno al suo busto.
 
-A-anche te… Italien…- balbettò rosso in viso il biondo, ricambiando l’affetto del compagno mentre gli accarezzava dolcemente la testa -Mi sei mancato anche te- rivelò di nuovo, più convinto e sincero, rifugiando il volto nell’incavo del collo di Feliciano, cullandosi in quel dolce tepore che non aveva potuto sentire per troppo tempo. Quella mattina il capo lo aveva chiamato urgentemente e non aveva avuto l’opportunità di salutare il castano a dovere e fargli sapere che il solo fatto che si trovasse lì, da lui, lo rendesse immensamente felice.
 
Si strinsero a se fin quando Feliciano si divincolò dall’abbraccio, e, in modo del tutto inconsueto, lo guardò con una strana espressione, come se si fosse appena ricordato di un qualcosa di importante -Andiamo Lud… vieni a cena…-lo tirò dalla mano verso la cucina, impaziente.
 
-Feliciano cosa..- il biondo non fece in tempo a dar voce ai suoi pensieri, un po’ interdetti dal comportamento singolare del castano, che quest’ultimo praticamente lo costrinse a mettersi a sedere a tavola.
Ludwig lo scrutò indagatore, Feliciano era davvero pessimo a mentire o a nascondere qualsiasi cosa, se poi quel qualcosa lo teneva segreto al biondo che lo conosceva meglio delle sue tasche… Non solo, Ludwig sapeva benissimo che Feliciano era un totale incapace a resistere dallo spiattellare tutto, in particolar modo a lui.
 
Ed infatti nemmeno mezzo minuto dopo che il biondo si era messo a sedere, il castano gli schiaffò davanti uno dei suoi piatti in ceramica bianca, accompagnando il tutto con un permaloso -Questa è la tua cena.-. Ludwig guardò interdetto prima l’italiano indispettito, poi l’interno del piatto, dove dei sottili spaghetti formavano un chiaro e inequivocabile “Idiot”.
Il biondo avvampò involontariamente, non capendo cosa avesse fatto per meritarsi quel rimprovero improvviso da parte del compagno, ma allo stesso tempo imbarazzandosi per aver, a quanto pare, fatto qualcosa di sbagliato.
 
-Così impari a preferire il lavoro a me!- esclamò per nulla convinto Feliciano, riservandogli una buffa e poco credibile occhiataccia.
 
Ludwig spalancò gli occhi, arrossendo maggiormente nello scoprire il suo “peccato”. Non aveva proprio immaginato che il castano ci fosse rimasto male alla sua freddezza di quella stessa mattina. Il biondo effettivamente non ci aveva nemmeno fatto troppo caso, si era fiondato in ufficio il più velocemente possibile non solo perché era un uomo molto serio, ma anche perché sperava di poter finire il prima possibile i suoi impegni  per poi spendere, così, più tempo possibile con il suo ragazzo.
 

********
 Ed ecco la prima storia di questa lunga impresa.
 La canzone del titolo è "Borstal Breakout" dei Sham 69, e niente...

 Alla prossima :)


 _Tiki_
 
   
 
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