Prompt: Chiudere

Sua madre gli ha spiegato che una volta chiusa una porta, si apre un portone. Dice che se è successo a lei dopo che ha lasciato suo padre, succederà sicuramente anche a lui, poiché ha ancora diciassettenne anni e la vita ha tanto in serbo per lui.

Adam ha fatto finta di crederci, ma la verità è che dopo la rottura con Eric e la perdita del talent show, la vita voglia solo comunicargli di andare a fanculo. E lui prenderà il consiglio alla lettera, ci andrà eccome, perché, a quanto pare, sparire è un’opzione più soddisfacente di migliorare.

«Chiudere non è necessariamente un male, Adam» gli dice Ola, ripescandolo dai suoi pensieri.

Il sorriso appena accennato di lei brilla, così come il piercing sul naso. È seduta a gambe incrociate sul letto di Adam, le mani appoggiate sulle cosce e tanta pazienza per confortarlo. Lui è seduto davanti a lei, con un paio di piume strette nei pugni chiusi. A separarli c’è il cuscino su cui una volta dormiva Adam – adesso che è una massa informe di cotone e penne d’oca non potrà più usarlo.

Aveva davvero tanta rabbia dentro, non verso Eric, bensì verso sé stesso. Perché se Eric lo ha lasciato è stata sicuramente colpa sua, pensa Adam. Non ne combina mai una giusta. È stato convinto a lungo che con Eric le cose sarebbero andate bene, invece si è ritrovato solo da un giorno all’altro perché non è abbastanza.

«Dopo che ho chiuso con Otis, ho incontrato Lily. Forse il karma vuole dirti che meriti qualcuno di migliore.»

«Io…» Adam si morde l’interno della guancia, mentre cerca le parole giuste per esprimersi. Ola abbassa lo sguardo e annuisce, cosicché lui si senta a suo agio. È davvero una brava amica e lui non avrebbe mai potuto chiedere di meglio.

«Io… Io non credo. Se Eric ha chiuso con me, è perché…»

Ola si sporge in avanti e gli prende una mano, che cerca di racchiudere all’interno delle sue, molto più piccole se paragonate a quelle di Adam.

«Tu non hai fatto nulla di male, Adam. È stato Eric ad aver sbagliato, perché avrebbe dovuto dirti come si sentiva realmente, prima di baciare un altro.»

Socchiude le palpebre, immaginando Eric appoggiare le labbra sul viso di uno sconosciuto – magari con un sorriso bianchissimo e un rossetto sulle labbra, perché questo fantomatico spasimante non ha affatto paura di esprimere sé stesso, né di tenere la mano di Eric davanti ad altre persone.

«Ehi, Adam!» Ola gli schiocca le dita davanti alla faccia e Adam sbatte le ciglia con lentezza, come se si fosse appena svegliato da un sogno.

«Sono sicura che anche il destino ha un regalo in serbo per te. Forse Eric faceva parte di un vecchio capitolo della tua vita, che è necessario chiudere per aprirne un altro. Le fini sono tristi, è vero, ma gli inizi? Gli inizi sono quelli che ci ricordano quant’è bella la felicità, se condivisa con qualcuno.»

Adam chiude gli occhi. I tratti severi di Rahim emergono dall’oscurità, mentre batte con pigrizia le ciglia. Ha le ciglia inarcate e pare che voglia rimproverarlo attraverso lo sguardo. Non avresti dovuto fidarti di Eric. Ti ha fatto lo stesso che ha fatto a me, vedi?

Poi emerge il viso tondo di Eric, le sue labbra carnose arricciate in un sorriso, l’ombretto blu e arancione a risaltare la forma dei suoi occhi.

Fa un sospiro profondo, mentre percepisce una fitta di dolore ad ogni battito, e apre gli occhi. Ola ha la bocca contratta in un piccolo broncio.

«Non è facile» ammette Adam.

«Non ho detto che è facile, infatti. Ma sarò al tuo fianco per sostenerti, se questo può esserti d’aiuto.»

L’amica accenna un sorriso e, anche se fa male, Adam solleva gli angoli della bocca per ricambiare il gesto. Per fortuna non è solo ad affrontare la fine.