Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: Dromeosauro394    02/10/2021    0 recensioni
[Raccolta di one-shot per il Writober 2021 di Fanwriter.it]
“Old stories are like old friends, you have to visit them sometimes”.
Ed è proprio su delle vecchie storie e dei vecchi personaggi del mondo di Westeros che si concentra questa raccolta. Forse non tutti li conoscono, ma le loro storie meritano una visita ogni tanto.
1. Rhaena Targaryen
2. Garlan Tyrell
3. Jacaerys Velaryon e Sara Snow
4. Aegon Targaryen III
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sorpresa
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Galante kid-fic

Prompt: kid fic

 

Galante

 

288 d.C. (dopo la Conquista di Aegon)

 

Garlan corse veloce nel parco degli dei.

Trovò suo fratello al solito posto, intento a leggere sotto uno dei Tre Cantori. I tre grandi alberi diga univano i loro rami in una volta rossa che proteggeva Willas dal sole. L’acqua del laghetto di fronte a lui così calma che sembrava uno specchio. Il ragazzino si arrestò e si piegò a riprendere fiato. «Willas, devi sbrigarti! La nonna è arrivata. Papà dice che dobbiamo andare subito ad accoglierla».

L’adolescente sollevò lo sguardo dal libro sorpreso e poi guardò il cielo. «Oh, non mi ero accorto fosse passato tanto tempo. Hai ragione dobbiamo sbrigarci».

Garlan riprese a correre. Dopo poco si voltò e non vide il fratello dietro di sé. «Willas veloce. Dobbiamo…» vide Willas e improvvisamente ricordò. Il ragazzo si stava faticosamente alzando appoggiato al suo bastone, la gamba sinistra chiusa nell’imbracatura del maestro. Ancora non si era abituato a vederlo così.

I due fratelli si incamminarono al passo claudicante di Willas verso Alto Giardino.

 

«Oh, madre», disse Mace Tyrell dirigendosi a braccia aperte verso lady Olenna all’entrata del castello, «che gioia riaverti qui». Le stampò due grandi baci su entrambe le guance.

«Ti prego, sarò stata via neanche un mese».

Lady Alerie sorrise alla suocera avvicinandosi anche lei per baciarla. «Madre ci onori in que–».

«Alerie ne abbiamo già parlato, niente madre con me. E ora dove sono i miei prediletti, gli unici che vale la pena vedere qui?»

«Nonna!» strillarono all’unisono Loras e Maergery. I due bambini corsero a fare le feste alla nonna che gli accarezzò i lunghi boccoli castani. Il fratellino e la sorellina si assomigliavano così tanto che l’unico modo per distinguerli erano i vestiti.

«E gli altri due? Già non gli importa più di questa vecchia decrepita?»

«Oh, madre, non dire così. Loro sono… ehm. Oh, eccoli finalmente» esclamò Mace vedendo arrivare Garlan e Willas in fondo al corridoio.

Garlan sentì gli occhi della nonna squadrarlo da capo a piedi. Lo faceva sempre sentire a disagio. Si affrettò a raggiungerla.

«Ben arrivata nonna» disse dandole un bacio sulla guancia avvizzita. La nonna era talmente piccola che non doveva neanche alzarsi in punta di piedi.

«Ah ora non cominciare, se ci tenevi davvero alla nonna saresti arrivato prima» rispose lei abbracciandolo. Il bambino sentì le dita ossute tastargli la spalla cicciotta.

«Garlan non ha alcun colpa nonna» disse Willas arrancando. «Non voleva lasciar indietro il suo povero fratello zoppo».  Lo sguardo di Olenna cadde sulla gamba ferita del nipote.

«Ah, quella serpe Martell. Non lo perdonerò mai per quello che ti ha fatto» borbottò la vecchia.

«Beh, ora siamo compagni nonna» disse Willas battendo un paio di volte il proprio bastone contro quello di lei.

Olenna sorrise e tutta la famiglia si incamminò verso la sala grande.

 

Garlan prese felice un’altra fetta di dolce. «Garlan non faresti meglio a fermarti?» disse con voce ferma la nonna. «Non mi sembra che tu abbia bisogno di altri dolci».

«Madre, è un ragazzo che cresce. Un paio d’anni e dovremo chiamarlo Garlan il Gigante» ridacchiò Mace.

«Come è successo con te?» chiese Olenna affondando un dito magro e rugoso nella pancia del figlio.

Garlan poggiò la forchetta. Improvvisamente gli si era chiuso lo stomaco.

«Potremo chiamarti Garlan il Grasso allora?» bisbigliò Willas.

«No, Willas ti prego».

«Non ti piace? Allora Garlan il Gargoyle?»

«Willas…»

«Garlan il Grezzo, Garlan il Grullo…» cantilenò Willas. Garlan gli diede un pugno sul braccio.

 

Finita la cena, cominciarono le danze. I lord e lady dell’Altopiano piroettavano e cantavano nella grande sala. La voce profonda di lord Tyrell rimbombava più forte di tutte: «Dammi un bacio in riva al Canal Lungo e ancora altri due quando insieme sarem, perché morirem, domaaani».

«Io spero entro stasera» commentò Olenna seduta accanto a Willas.

Davanti a loro sfrecciò Maergery che si rincorreva con le cuginette e le compagne di corte. «Loras, Loras! Vieni a giocare con noi» disse correndo dal fratellino.

«No! Le femmine fanno schifo» disse lui scappando via come un fulmine.

«Tra qualche anno rimpiangerà tutte queste fanciulle che lo inseguono» disse Willas.

«Oh, non per tutti è così. Credimi» disse Olenna ingurgitando un lungo sorso di vino.

«Te la sei proprio legata al dito la storia di Daeron Targaryen».

«Se mi avesse sposato, stai certo che i Targaryen sarebbero ancora sul trono, ma non ho alcun rancore, direi che mi sono rifatta ampiamente» disse indicando la sala col bicchiere.

Garlan, nel frattempo, se ne stava fermo in un angolo. Aveva gli occhi fissi su Leonette Fossoway. La ragazza era solo un anno più grande, ma già lo superava di una testa. Non prendeva parte ai balli, ma accompagnava la musica con la sua arpa.

«Ehi».

Garlan si girò di scatto e vide Willas in piedi accanto a sé.

«Fratello purtroppo ora che i miei giorni sulla pista sono finiti, dovrai essere tu a sostituirmi» disse Willas mettendogli una mano sulla spalla. «Dovrai mantenere alto il nome dei Tyrell, mi raccomando». Cominciò a spingerlo verso il fondo della sala.

«Willas lo sai che non so…»

«Su, su, non sarai mica Garlan il Gaglioffo che ti rifiuti di portare onore alla tua casata?»

«Willas smettila con i soprannomi».

«Lady Leonette siete un portento».

Garlan improvvisamente vide che erano a un metro da lei.

«Troppo gentile» rispose con un filo di voce la ragazzina.

«Di sicuro sarete leggiadra nel ballo quanto lo siete nel suonare. Temo di non essere il miglior cavaliere stasera, ma mio fratello e più che pronto a sostituirmi. Vero Garlan?» disse colpendogli la gamba col bastone.

«Che? Oh, sì, certo». Tese una mano tremante verso Leonette.

 

I due minuti successivi gli sembrarono i più lunghi della sua vita. Anche quando smisero di ballare la testa continuava a girargli.

«Danzate benissimo lady Leonette» riuscì infine a dire il Tyrell.

«Grazie» rispose timida la Fossoway. «Però credo di cavarmela meglio con l’arpa».

«Oh, sì. Cioè, anche con quella siete brava».

Leonette rise. «Allora col vostro permesso torno a suonare. Siete stato molto galante, Garlan». Con una piccola riverenza si congedò.

Il ragazzino rimase fermò con una mano alzata in cenno di saluto.

«Dovremmo chiamarti Garlan il Galante» disse Willas alle sue spalle.

Il fratellino si voltò e sorrise. Quel soprannome sì che gli piaceva.

 

   
 
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