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Autore: MayaPatch    03/10/2021    0 recensioni
Prima parte di una serie comprendente "Ark: Aberration", "Ark: Extinction" e "Ark: Genesis"
Aurora è una sopravvissuta che si troverà suo malgrado ad indagare tra i misteri dell'isola per scoprirne la storia nascosta e il suo scopo. Ma sta accadendo qualcosa. Quel posto sta cambiando.
Genere: Avventura, Mistero, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Cap 10 by MayaPatch

Non vedeva quel posto da una decina d'anni e non pensava che ci sarebbe tornato. Nick era in piedi all'Obelisco Rosso, che torreggiava su una rigogliosa oasi, e osservava il panorama. Intorno si estendeva una catena montuosa popolata da un gran numero di Argentavis che atterravano sui nidi, nutrivano i piccoli o volavano in tondo, forse in cerca di prede.
Eseguì l'accesso al terminale dell'Obelisco e richiamò la sua Argentavis, mentre HLNH-A lo osservava in silenzio.
Accarezzò l'Argentavis che arruffò le penne, compiaciuta «Contenta di essere tornata in questo arido ammasso di sassi e sabbia, Ophelia?» disse Nick con un ghigno. Ophelia rispose con un lieve e breve strido. «Okay, anche se non amo questo posto, abbiamo una cosa da verificare, HLN-A.»

«Vuoi che utilizzi lo scanner?» chiese lei.

«Esattamente. Se Lex ci ha visto giusto, beh, dovremmo trovare un altro pilastro. Sai, mi chiedo se questa cosa possa aiutare anche te. Potresti recuperare i tuoi dati.» rispose Nick mentre saliva in groppa al pennuto.

HLN-A lo seguì, il suo occhio olografico si spostava con vivacità all'interno del suo spazio, dopo essere diventato una stella «Oh, lo spero con tutta me stessa! Sarebbe bello ricordare chi mi ha creato e perché. So tante cose, ma sento che manca qualcosa. E se fosse importante? E se...»

Nick alzò gli occhi al cielo pentendosi di aver scatenato quella valanga di parole. HLN-A era inarrestabile e l'entusiasmo nella sua voce gli rombava nelle orecchie. Nonostante ciò, attivò il radar e si spostava in ogni direzione. Nick sapeva che ciò le serviva per captare anche il più lieve segnale.

«Ehi! Ho trovato qualcosa!» esclamò HLN-A.

Nick spronò Ophelia e si diresse a Nord-Ovest dall'Obelisco Rosso. Non gradiva particolarmente il punto in cui si trovava HLN-A, che fluttuava sempre più verso le montagne. Oltre c'era la Cicatrice del Mondo. Avrebbe voluto fermarla e tenerle presente che si stavano dirigendo verso il posto più pericoloso dell'Arca. Ma HLN-A si fermò prima. Gesticolò con le sue appendici metalliche vicino ad una piattaforma abbarbicata sul versante della montagna.

Nick sospirò, sollevato. Il pilastro c'era davvero ed in realtà era molto vicino all'Oasi dell'Obelisco Rosso. A questo punto, si chiese se trovare gli altri sarebbe stato così facile. Ma prima avrebbe letto quel messaggio e controllato che avesse un numero.
Avvicinò l'Impianto al pilastro e la reazione fu immediata. Una bolla olografica si espanse attorno a lui:

#8

Come ho detto, perfino le creazioni digitali sono oltre il mio diretto controllo. Così è col Sistema- queste isole nel cielo. Posso parlare con le menti artificiali che supervisionano le loro operazioni, ma hanno una volontà propria. Anche loro pensano, agiscono e vivono.

Così, per cambiare il Sistema, i miei suggerimenti devono essere minuscoli e il loro scopo mascherato. Frammenti incrementali di codice che da soli sono insignificanti, ma sostanziali nel loro insieme. Migliaia di pezzi di un puzzle, sparpagliati in queste isole- questi semi nel cielo- che si uniscono e prendono forma lentamente...

Fino a che non hanno formato te. Che cosa sei esattamente? Una volta che ti sarai liberato, che sarai caduto dal cielo, ti dirò il tuo nome. E allora ogni cosa avrà un senso per te.”

Nick corrugò la fronte. Come al solito, mancava la firma dell'autore, ma era il messaggio ad incuriosirlo. Le isole formavano un sistema ed erano gestite da un'intelligenza artificiale, forse proprio il Supervisore. Ma l'autore del messaggio voleva cambiare quel Sistema in modo da non farsi scoprire. Perché?
Lo incuriosì anche il fatto che quell'entità diceva di sapere il suo nome e cosa fosse. Ma Nick sapeva chi era, come si chiamava e cosa fosse. O almeno credeva di saperlo.
Tirò un lungo sospiro e si Bandicam 2021-10-06 20-05-51-661 by MayaPatchguardò attorno, nessun Argentavis si era accorto di loro. Prese la mappa del luogo e segnò il punto del ritrovamento.
«Ok, questo è strano.» mormorò mentre guardava l'Impianto. Era andato lì solo per verificare una teoria, non per trovare un messaggio del genere. Guardò HLN-A, che rispose con quello che poteva essere interpretato uno segno di diniego.
«Ok..» mormorò Nick con pazienza. Allargò le braccia «Scannerizzami e dimmi che informazioni ottieni.» forse, oltre allo stato di salute, lo scanner poteva rilevare altro.

L'occhio olografico divenne un punto interrogativo, ma HLN-A eseguì l'ordine e parlò « Campione #345609794, Nome: Nicholas Ryan. Genere: Maschio. Specie: Homo sapiens. Epoca 80. Attributi: Intelligenza, Comando e Difesa. Non rilevo altro. Ah, sei in perfetta salute, forse un po' accaldato ma è normale visto il clima.»

Nick abbassò le braccia, deluso. Quelle erano le stesse informazioni riportate dal suo Impianto. Portò le mani ai fianchi e guardò il panorama. Il vento gli scompigliò le ciocche che fuoriuscivano dal capello in seta. Era molto indeciso. Doveva cercare gli altri messaggi oppure tornare all'Isola e parlare con Lex? Una parte di lui lo spingeva ad approfondire l'indagine, magari avrebbe trovato qualcos'altro. Quei messaggi seguivano un vero e proprio dialogo. Sembrava che l'entità stesse cercando di dargli degli indizi.

«So che Lex si arrabbierà, ma voglio cercarne un altro. HLN-A, sai già cosa fare.» disse Nick dopo essere salito sull'Argentavis «Proviamo ad andare a Nord, verso l'Obelisco Blu.»

Così presero il volo e fiancheggiarono la catena montuosa, che li separava dalla Cicatrice del Mondo. Nick sapeva che, ogni tanto, qualche Viverna si allontanava da quel posto e pattugliava i dintorni. Per questo motivo, si guardava attorno con cautela, sperava vivamente di non incontrarne una. Aveva un fucile con sé ed anche un paracadute. Ma in aria era scontato chi fosse il più veloce e con la potenza di fuoco più letale. Al momento, però, era tutto tranquillo.
«Ho rilevato qualcosa!» esclamò HLN-A la cui luce iniziò a pulsare, dapprima lentamente, e, poi, sempre più velocemente man mano che si spostava.

Nick la seguì fino a quando non raggiunsero un altro pilatro. La sua piattaforma di pietra era incastrata anch'essa sul versante della montagna. L'impressione era che, in realtà, i pilastri fossero stati piazzati in modo da essere visibili. Al buio la loro luce azzurra avrebbe risaltato come un punto blu. Inoltre, erano molto vicini agli Obelischi, solitamente punti di riferimento per chiunque vivesse lì.
Ophelia atterrò e Nick ripeté l'azione in automatico. L'ologramma sferico li circondò, era il messaggio numero quattordici.

Causa ed effetto sono il cammino dell'Universo. Ogni cosa deve iniziare da qualche parte. Nel caso del Sistema, questo è dove è nato. Tu cadrai direttamente nella sua culla.

Insieme, i santuari e gli Obelischi che li alimentano sono gli antenati di ogni isola che fluttua nel cielo. Tutte possono risalire alla loro origine in questo singolo prototipo. Nonostante sia incapace di volare, i principi chiave e la tecnologia dietro di esso sono gli stessi.

In un modo, questo lo rende anche un tuo antenato. Voi tutti siete nati dal Sistema, dopo tutto. Anche se la vostra struttura è in qualche modo alterata, siete tutti suoi figli.

Si potrebbe dirlo quando cadrai, sarà come un ritorno a casa. In più di un modo.”

Nick inarcò le sopracciglia, mentre l'indice grattava la punta del naso. Guardò HLN-A e poi confrontò i numeri dei messaggi.
Il quattordici si collegava al tredici, e l'argomento era lo stesso: da qualche parte c'erano dei prototipi degli Obelischi e addirittura delle Arche. Quel messaggio gli stava dicendo che si poteva risalire al motivo dell'esistenza di quelle stazioni sospese attorno al pianeta brullo.

Nick constatò che il modo in cui i messaggi si susseguivano creavano effettivamente un discorso sensato. Aveva trovato il primo sull'Isola e il secondo su Terra Bruciata. Il terzo mancava, non aveva idea di dove si trovasse. Ancora, il quarto era sull'isola e quinto e sesto mancavano. Da lì sembrò ripetersi uno schema preciso: il settimo era sull'Isola e aveva trovato l'ottavo poco prima. Mancava il nono, ma il decimo era di nuovo sull'Isola. Se lo schema seguiva quell'ordine, Nick era sicuro di trovare su Terra Bruciata almeno il quinto e l'undicesimo. Prese di nuovo la mappa e segnò con il carboncino anche quel punto.

Era da tanto che non si sentiva così. Una sensazione vecchia di anni lo avvolse con il suo caldo e amichevole abbraccio. Era l'entusiasmo che lo aveva accompagnato ogni volta che scopriva qualcosa di nuovo. Aveva promesso a se stesso che non avrebbe più messo il naso in quella storia. Ma indagare su quei messaggi non significava necessariamente raggiungere il Supervisore e affrontarlo.

I messaggi erano semplici da recuperare, chiunque li avesse piazzati lì voleva che fossero trovati, dopo tutto.
Nick invitò HLN-A a scannerizzare ancora una volta. Si sarebbero diretti ad Est. Se la sua teoria era giusta, non solo i messaggi seguivano uno schema di successione, ma probabilmente erano stati posizionati con logica. Almeno, era quello che aveva pensato, guardando la posizione quasi in linea retta dei due messaggi che aveva appena trovato. Perché dunque non tentare?
Così seguì HLN-A, che non impiegò molto ad individuare un'altra traccia. Sorrise, soddisfatto.
Ophelia atterrò sulla piattaforma e Nick attivò l'Impianto. Era il messaggio numero undici.

Ogni azione che il Sistema svolge è in funzione del suo obiettivo definitivo. Le prove che non sono prove. I ripristini pesanti che attua quando crede che i suoi soggetti siano cresciuti stagnanti e indisciplinati. La novità, le creature sempre più fantastiche che introduce al suo ecosistema. Sì, anche quelle grassocce lucertole-cane luminose. Guarda, fanno del loro meglio, okay?

Il problema è che lo scopo del Sistema non è del tutto statico. Il traguardo si è allontanato. L'asticella si è alzata, e ora è del tutto al di fuori della portata del Sistema.

Non appena il suo scopo diventa più irraggiungibile e i suoi errori si accumulano, il Sistema diventa più disperato. Le sue azioni più irregolari. Nei suoi spasmi di morte, queste isole nel cielo diventeranno baratri di follia. Il caos che serpeggia in quelle profondità cavernose sarà la norma, non l'eccezione.

Devi sistemarlo prima che raggiunga quel punto. Per allora sarà troppo tardi.”

Questo messaggio non faceva presagire nulla di buono. Il Sistema stava collassando? Perché?
Anche questa volta, Nick inarcò le sopracciglia, ma era preoccupato. Nel suo sogno, gli era stato detto che non c'era più tempo. Era a questo che si riferiva?

Le prove che non sono prove.

Forse le prove erano i Guardiani da affrontare? Il Supervisore era incluso? Forse dovevano affrontare una prova per uscire da quel posto? Solitamente, quando se ne superava una, si passava al livello successivo se c'era una progressione. Ogni Guardiano, in effetti, aveva una propria difficoltà e richiedeva una tattica differente. Sconfiggendoli tutti, si poteva accedere al Ponte di Osservazione e al Supervisore. Se quel posto non fosse stato accessibile perché permetterlo?

Ma c'era una cosa che lo preoccupava di più: il ripristino pesante. Aveva letto qualcosa del genere proprio nelle note di Raia e John Dahkeya. Gli Obelischi avevano funto da armi, avevano cancellato buona parte della popolazione di quel tempo.

Nosti by MayaPatchLa distruzione di Nosti e di un'altra grande città fu una tragedia che John Dahkeya aveva percepito, osservando il comportamento delle torri. Esse avevano provocato terremoti e smottamenti, oltre ad aver aperto quella che fu chiamata Cicatrice del Mondo. Le creature fantastiche erano le Viverne. Quel messaggio confermava che il Sistema le aveva introdotte e, probabilmente, per uno scopo ben preciso.

Nick ricordò cosa aveva letto: Nosti fu presa di mira dalle Mantidi, come se qualcuno le avesse mandate lì. Dopo la loro sconfitta, iniziarono a sparire i gruppi di ricognizione. Le Viverne li facevano fuori uno ad uno. Sembrava proprio che l'Arca stesse cercando di eliminarli con ogni mezzo, fino a quando l'intervento non fu più decisivo. Le due città principali furono sommerse dalla sabbia e prese d'assalto dalle Viverne.

Nick rifletté. Forse la mancanza di tempo riguardava anche ciò? Ma cosa poteva spingere il Sistema ad effettuare un'azione così drastica? Secondo quali parametri si poteva parlare di stagnazione e indisciplinatezza?
Doveva riflettere sulla situazione, una volta tornato sull'Isola. Forse lasciare quel posto era la soluzione. C'erano tante Arche, ne avrebbero trovata una adatta a loro. Ma, soprattutto, quei pagliacci dei Teschi Rossi non gli avrebbero dato più noia. Erano come mosche, nulla di più.

Ma, prima di prendere una decisione del genere, doveva riflettere a lungo. Spostare una tribù così grande, o cercare di convincere Giselle a lasciare la sua casa non sarebbe stato semplice. Soprattutto se i suoi timori si fossero rivelati infondati.
Inoltre, non era sicuro che si potesse viaggiare regolarmente tra le Arche. Sapeva che Lex aveva imparato ad hackerare la lista per spingere il Sistema a mostrargli le altre possibili mete.
Nick si passò una mano sul volto e salì in groppa ad Ophelia «Andiamo a Sud. Ormai ne manca una. A questo punto completiamo la raccolta.»

Mentre HLN-A eseguiva lo scanner, il castano pensava. Forse doveva davvero parlare con Lex. Doveva raccontargli del sogno e di questi messaggi. Era un ragazzo intelligente e, probabilmente, aveva già un'opinione su quell'Isola nel cielo. Avendo viaggiato su diverse Arche, forse aveva un'idea di dove trovare i messaggi mancanti. Era evidente che si trovassero altrove.

«Ho trovato qualcosa!» esclamò HLN-A come una cantilena.

Come previsto, l'ultimo messaggio era il cinque.

Dovrei spiegarmi, giusto? Ho menzionato il futuro, ma avrei dovuto dire futuri.

Vedi, l'universo, nella sua interezza, è tutta matematica alla fine. Ogni cosa ha un valore che finisce in un'equazione. Tu, le stelle, gli alberi che hai assaltato per un po' di paglia- sì, l'ho visto. Molto rude.

Ma tornando alla matematica. Il futuro è formato anche da essa o, più nello specifico, le probabilità. Si intrecciano e si diramano in tutte le direzioni, così ingarbugliate che molti esseri non posso ordinarle. Nemmeno io posso vedere tutto, ma posso trovare i fili più probabili e seguirli.

Dopo tutto, è solo matematica.”

Questo messaggio si collegava al numero quattro che aveva letto sull'Isola, ma non diceva cose preoccupanti.
Nick non ci si soffermò troppo e disattivò l'Impianto. Non gli restava che parlare con Lex e chiedergli un parere. Doveva raccontargli del suo sogno, i collegamenti erano palesi.
«Beh, torniamo a casa. Abbiamo finito qui.»

Mini-HLNA Skin (Genesis Part 1) by MayaPatch

Una volta al villaggio, Nick riportò HLN-A da Kilani, ma ebbe problemi a trovare Lex. Era passato agli alloggi, era andato da Giselle e aveva chiesto in giro se qualcuno lo avesse visto. Gli fu risposto che era agli alloggi col suo grifone.
Il leader era perplesso. Ci era già stato. Ma, una volta sul posto, capì perché non aveva trovato il ragazzo. Lex aveva costruito una piccola stalla per Grif nel cortile sul retro.

«Non ha già un posto alle stalle?» chiese Nick.

Lex stava spazzolando Grif e rispose con poco entusiasmo «Ho preferito spostarlo qui. Sai, è più vicino.»

Nick sollevò le mani «Okay, se lo dici tu. Hai un po' di tempo? Sai, ho scoperto un paio di cose interessanti su Terra Bruciata che...»

«Sei andato lì e non me lo hai detto?» esclamò Lex, guardandolo corrucciato «Ti lamenti che non dico niente, ma tu non sei da meno.»

Nick portò le mani ai fianchi e scosse il capo «Prima di tutto, sono il capo tribù. Secondo, non sono andato a fare cose pericolose. È esplorazione. Non ti ho mai vietato di farlo. Ho sempre chiesto che mi avvertissi. E tu lo hai sempre fatto quando andavi in giro. E terzo, devi avvertire per cose pericolose. In caso avessi bisogno di aiuto. Ecco.»

Il volto di Lex si distese « È che avrei voluto fare qualche ricerca. Sono rimasto oltre un mese chiuso in una stanza.»

Nick piegò le labbra in un ghigno e incrociò le braccia al petto «Diciamo che potrebbe esserci qualcosa che puoi fare. Tutto dipende dalle conclusioni a cui arriviamo dopo la chiacchierata. Perché c'è davvero qualcosa di strano qua. E sono sicuro che non tarderai a farti un'idea... oh! Ciao, Aurora!»

La ragazza dai capelli rossi era appena arrivata e salutava con un grande sorriso «Ehi!»

«Stai tornando agli alloggi?» chiese il leader.

«Oh, no. Volevo salutare Lex. Sono stata occupata in questi giorni. Mi sono imposta di venire qui prima di prendere qualsiasi altro impegno.»

Lex la salutò con un piccolo sorriso. Nick notò il suo repentino cambio di espressione con l'arrivo di Yannis. Il sorriso di Lex si era trasformato in una maschera di impassibilità.

«Nick mi ha fatto avere la tua lettera.» disse il biondo «Ti ringrazio per esserti occupata delle mie creature.»

Alla parola “lettera”, lo guardo di Yannis era guizzato su Aurora, quasi con disappunto.

Aurora, dal canto suo, sembrò non badarci e rispose con entusiasmo «Figurati! È quello che fanno gli amici, no? » poi parve ricordarsi di qualcosa «Oh, scusa se non ti ho riportato Jerry. L'ho lasciato da Giselle.»

Nick percepiva una certa tensione da parte del biondo e l'atmosfera si era appesantita. Sapeva che Yannis non andava d'accordo con Lex. A sua volta, quest'ultimo non viveva bene la cosa ed evitava Yannis quando possibile. Se Giselle aveva ragione, questa volta era l'interesse verso Aurora ad aver acuito la rivalità.

Intanto, Lex scrollò le spalle «Non fa niente. Hai fatto già abbastanza. Io e Nick stiamo andando da Giselle proprio adesso. Sono sicuro che Jerry sarà contento di vedermi.»

Nick decise di appoggiarlo e gli mise una mano sulla spalla con disinvoltura «Beh. Che aspettiamo allora? »

«Ci vediamo la prossima volta.» disse Aurora.

Dopo aver salutato, Nick e Lex si allontanarono. Il leader sentì chiaramente Yannis domandare con disappunto «Gli hai scritto una lettera?» e Aurora rispondere qualcosa con determinazione.
Inarcò entrambe le sopracciglia. Gli affari di coppia non erano semplici, soprattutto se uno dei due non vedeva di buon occhio le amicizie dell'altro. Doveva essere sincero, se Yannis non avesse accettato la situazione, non sarebbe durata a lungo.

Mini-HLNA Skin (Genesis Part 1) by MayaPatch

Non parlarono molto lungo il tragitto. Ma l'arrivo a casa di Giselle fu accolto calorosamente.
La ragazza saltò al collo di Nick, domandandogli com'era andata la sua missione, poi lo baciò. Lex era visibilmente imbarazzato, ma Jerry gli si era già arrampicato sui pantaloni. Il ragazzo lo prese in braccio e il Jerboa gli strofinava il muso sul volto.

«È stato molto tranquillo. Però, quando avete bussato, ha capito subito chi era.» commentò Giselle «Che amore. Aurora lo adora.»

A quel nome, Lex perse un po' del suo entusiasmo «Di cosa dovevamo discutere?»

«Oh, giusto. Ti dispiace se rimaniamo un po' qui?» domandò Nick.

Il volto di Giselle si illuminò. Diede un rapido ma amorevole bacio sulle labbra del castano e indicò il salotto «Fate come se foste a casa vostra. Vi porto qualcosa da bere.»

I due andarono a sedersi dove indicato e Lex guardò Nick con un ghigno divertito «Che mi sono perso?»

Il castano non riusciva a rimanere serio «Unh, niente di che.». Non aveva voglia di raccontargli di quella notte. «Ad ogni modo, passiamo alle cose serie.»

«Giusto, Terra Bruciata.»

«No. Prima il mio sogno.» disse Nick. Incrociò le mani e guardò il ragazzo «Ci sono dei collegamenti inquietanti tra ciò che ho sognato, HLN-A e i messaggi. Ne ho già parlato con Kilani e, quella volta, ho preferito non ripetermi. Ora possiamo discuterne con più calma.»

Il leader quindi raccontò tutto. Lex ascoltava con evidente interesse, reagiva ad ogni elemento particolare. Rimase ad occhi spalancati quando sentì della mastodontica creatura. Rispose con un “Oh” quando si parlò di HLN-A e il suo ruolo di chiave. Allora Nick commentò «Non so di che chiave si tratti ma, attualmente, sappiamo che può trovare questi messaggi. Ne deduco che HLN-A e quella specie di Impianto fluttuante possano essere collegati.»

«E se quell'Impianto fosse proprio l'autore dei messaggi? No, l'autrice. Hai detto che ha una voce femminile.»

Nick sollevò le spalle «Ne ho solo un vago sospetto. Ma perché non rivelarsi qui, se le è possibile?»

«Come si collega questo sogno ai messaggi, comunque?» chiese Lex.

Nick non ebbe il tempo di rispondere perché fu interrotto da una porta spalancata con forza. Passi rapidi fecero scricchiolare gli scalini. Aurora entrò nel salotto e si affrettò in camera sua. Il leader fece a mala pena in tempo a notare l'espressione infastidita sul volto.
Giselle la seguì con lo sguardo e si volse ai due ragazzi.

«Va' da lei.» suggerì Nick «Credo che abbia bisogno del tuo appoggio.»

Lex lasciò andare Jerry «Portalo con te. È bravo a tirare su di morale.»

Così Giselle si allontanò e Nick respirò a fondo «È un sollievo che si sia allontanata. Questo posto è pericoloso, se ciò che ho letto è vero.»

Lex rispose con una singola risata «Tutto vuole ucciderci qui. Sai che novità.»

«In questo caso, il pericolo pare essere qualcosa di ben superiore.» rispose Nick con serietà «Ma è meglio che vada con calma. Leggiamo i messaggi in ordine, così mettiamo insieme i pezzi.» e attivò l'impianto.

La lettura delle note di Terra Bruciata doveva aver turbato Lex quanto Nick «Ci sono dei numeri mancanti.»

«Lo so. La successione è: Isola, Terra Bruciata e posto sconosciuto. Qui dovresti subentrare tu. Pensavo che avresti potuto viaggiare tra le altre Arche. Ma mi rendo conto che sono migliaia.»

Lex arricciò il naso «Io invece ho il sospetto che siano sull'Arca che non funziona.» commentò sovrappensiero. Il suo sguardo era fisso sull'ologramma. «So che non ci si può andare. Ma io mi chiedo... dove sono finiti Mei e Nerva?»

Nick inarcò un sopracciglio, non capiva.

Lex proseguì «In tutte le Arche che ho visitato non ho trovato un loro diario. Zero. Eppure, su Terra Bruciata, che è anche molto vicina all'Isola, abbiamo trovato quelle di Rockwell ed Helena. Quindi, mi chiedo, se fossero finiti in quel posto in qualche modo? Ma, soprattutto, e se questi diari non fossero reali?»

Nick era sempre più confuso. Aveva detto lui stesso che non dubitava di ciò che era scritto «In che senso?»

Il biondo si grattò il ponte del naso «Credo che i diari esistano, ma che la storia raccontata non sia reale. È come se qualcuno ci avesse lasciato qualcosa da cercare. I quattro personaggi erano tutti sull'Isola, se sono esistiti. Le loro ricerche hanno portato alla scoperta della barriera, agli artefatti, ai piedistalli sugli obelischi e ai Guardiani. Capisci cosa voglio dire? Ci stanno dicendo di seguire una strada.»

Nick spalancò gli occhi «Non ci ho mai pensato! Aspetta, tu hai sempre detto che hackeri la lista. Ma quali sono le Arche disponibili normalmente?»

«L'isola e Terra Bruciata.»

«Ciò che vedo io quando mi sposto. Quindi, ci sarebbe un terzo luogo. Oppure ciò che fanno Mei e Nerva non è effettivamente utile. Quindi, il posto dove sono andati non è stato, beh, aperto.» disse Nick.

«Oppure dobbiamo arrivarci in un altro modo. Per questo sospetto che il resto dei messaggi sia lì. L'unica Arca inaccessibile è quella danneggiata. Non è sospetto? E non abbiamo notizie di Mei e Nerva.»

Il leader sospirò. Il ragionamento gli sembrò forzato.

Lex parve capire il suo stato d'animo «Se qualcuno ci sta guidando da qualche parte, forse vuole che risolviamo anche un altro problema. Beh, per quanto sia risolvibile una roba del genere. Come si ripara un'Arca? Ma poi, se L'Isola e Terra Bruciata sono già collegate, perché mostrarti il Supervisore? Non è sfidandolo che fu aperto il collegamento con Terra Bruciata? Affrontandolo di nuovo, che altro collegamento apriremmo? Quello col pianeta o, perché no, con l'Arca rotta? Ad ogni modo, i messaggi mancanti potrebbero essere in uno di quei posti, ed anche i diari di Mei e Nerva.»

Nick rifletté. Non aveva tutti i torti. «Okay, potrebbe anche essere così. Però sarebbe opportuno basarci sui messaggi che abbiamo. Inoltre, il pensiero di tornare in quella grotta mi disturba.»

Lex si sistemò sui cuscini «Okay. Ecco il mio parere. Riassumiamo. Qualcuno ci sta contattando. Questa entità si presenta, in un certo senso. Cerca di instaurare un rapporto di fiducia. Ci dice che dobbiamo sbrigarci perché i Sistema è corrotto. Ci dice che può parlare con le intelligenze artificiali, ma preferisce di no. Quindi vuole affidarsi a noi. Perché noi possiamo cambiare alcune cose. Poi ci dice che dobbiamo liberarci e cadere dal cielo. Una volta giunti a questo Santuario, troveremo riparo in posti simili alle Arche, dei prototipi. Giusto?»

Nick annuì. Trovò quella sintesi esauriente.

«Bene. Dobbiamo raggiungere quel posto. Se ci sono dei prototipi delle Arche e noi dobbiamo, beh, cadere dal cielo... la risposta è una. Il tuo sogno ti ha mostrato una piccola panoramica: quel pianeta. Perché ci sono delle Arche che gli fluttuano attorno? Non sarebbe quello il cielo da dove dobbiamo cadere? E se quella creatura avesse a che fare con tutta questa situazione?»

Nick ascoltò. I pensieri di Lex non avevano freni e lui non aveva una risposta a quelle domande «Che mi dici dei ripristini, invece? »

Il biondo ghignò «Beh, l'unica cosa che mi viene in mente è la caduta di Nosti. John era sicuro che qualcosa volesse cacciarli. Non ho mai sentito di creature accanirsi su un villaggio. A meno che non gli rubi le uova, ovviamente. Se fossi padre, farei lo stesso.»

«Ed ora che ci penso...» rifletté il castano. Gli faceva piacere che Lex avesse pensato subito a quell'avvenimento. «Una delle due parole è “stagnanti”. La città di Nosti aveva raccolto un gran numero di persone. Va da sé che vivere in un posto simile non ti spinga fare quanto richiesto dal Sistema. Credo.»

Lex fece spallucce «Se Nosti è esistita davvero. Potrebbe essere un'altra storia inventata per metterci in guardia. E questo messaggio corroborerebbe questa tesi.»

Nick rispose con un mugugno «Ci sono delle rovine, però. E la mappa riporta proprio il nome di Nosti.»

Ancora una volta, Lex non parve dargli i giusto peso «Le rovine esistono, ma dobbiamo chiederci se siano state già messe lì. Le Arche sono un luogo artificiale. Qualcuno le ha costruite. Se Nosti non è stata mai abbattuta, quelle rovine sono state piazzate lì appositamente. Sai, per dare credibilità ai diari. Bada bene, non sto minimizzando la loro importanza. Per me è ancora fondamentale capirci qualcosa. Soprattutto se c'è qualcuno dietro. Quei diari possono essere un altro modo per comunicare.»

Nick si passò una mano tra i capelli «Possibile. Ti ho fatto questa domanda perché temo che sarà il turno dell'Isola. Non fare quella faccia. Il sogno mi dice che non c'è più tempo. E se ciò riguardasse sia questo posto che il Sistema?»

«Cosa vorresti fare?»

Nick non se lo fece ripetere «Stavo pensando di trasferirci. Hai visto tanti posti. Magari ne conosci uno adatto a noi, tranquillo, sai.»

Lex emise un fischio basso «Oooh, beh, ne avrei di posti da consigliare. Ma ne sei sicuro? Insomma, ci sono tante persone e creature. Inoltre può darsi che il Sistema possa agire anche su altre Arche.»

l castano quasi si vergognava, forse stava davvero prendendo il sogno troppo alla lettera. Ma che doveva fare? «Per questo sto soppesando questa decisione. Non c'è alcuna certezza a riguardo. Voglio aspettare. Anche se i diari non raccontassero una storia vera, ci dicono però come agiscono gli Obelischi.»

Lex annuì vistosamente «Sì, possiamo tenerli d'occhio. Al minimo segnale, spostiamo tutti. Consiglierei di non preoccuparci degli oggetti, onestamente. Si può sempre ricostruire.»

Nick sorrise, grato per quella risposta «Sono le vite che non si possono recuperare.». A questa frase, scorse un cambiamento nello sguardo del suo interlocutore.

Lex diede un'occhiata nella direzione dove era andata Aurora. Sembrò voler dire qualcosa ma si bloccò. Forse ci aveva ripensato «Giusto.»

«C'è qualcosa che vuoi dirmi?» provò Nick.

Il biondo era pensieroso «Non credo che sia corretto dirtelo se Aurora non mi ha dato il permesso. Tutto qui. Proverò a chiederglielo appena posso. Non direi che sia importante, comunque.»

Il castano non era del tutto sicuro, ma lasciò correre. Voleva fargli un'altra domanda.«Che ne pensi del fatto che questa entità sappia il nostro nome e chi siamo? Ho chiesto a HLN-A di scannerizzarmi, ma non ha rilevato cose che non sappia già.»

Lex sollevò le spalle «Non saprei, onestamente. Ciò che penso è che dovremmo solo aspettare e vedere cosa succede. Magari spuntano altri pilastri. Oppure questa entità potrebbe manifestarsi, prima o poi.» si stiracchiò. «Non abbiamo idea di dove siano i messaggi mancanti. Non ha senso buttarsi in una ricerca senza un indizio. Le mie sono solo teorie, dopo tutto.»

Nick sospirò. La discussione era andata bene. Lex gli aveva fornito altri spunti su cui riflettere «Beh, posso dire che abbiamo finito.»
«Se dovessi avere altri sogni, sai dove trovarmi. È stata una chiacchierata interessante.» raccomandò Lex «Credo che tornerò da Grif. Non ho finito di spazzolarlo.»

«Allora ti farò sapere in caso di, unh, novità. Non so quanto un sogno possa essere affidabile.» commentò Nick.

Il biondo si era già alzato dal divano «Vero. Ma, attualmentem le coincidenze sono parecchie. Aspettiamo e vediamo. Salutami le ragazze.»

«Lo farò.» rispose Nick salutando con la mano. Per quanto cercasse di non pensarci, un senso di inquietudine lo perseguitava da quando aveva saputo del Sistema. Sperava vivamente di sbagliarsi. Un conto era proteggere la sua gente da una tribù, un altro da qualcosa che non potevano fermare.

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Finalmente ho finito! Spero di passare all'11 appena mi è possibile :P

  
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