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Autore: sab2fab4you    03/10/2021    1 recensioni
Abbiamo conosciuto Dan e Hana come i migliori amici di Ben e Lily, ma è arrivato il momento di raccontare la loro storia.
Dan è il classico genio ribelle, si sente incompreso e inadatto. Troppi demoni gli scavano dentro senza lasciargli via d'uscita, è intrappolato da sé stesso. Poi c'è Hana, che diventa uno spiraglio di luce nell'oscurità del ragazzo. Dietro la sua facciata da ragazza con la testa fra le nuvole si nasconde una persona che porta sulle spalle un peso molto più grande di lei. Saranno l'uno la salvezza dell'altro, perchè infondo sono due anime che stavano solo aspettando di incontrarsi.
***
ESTRATTO DAL CAPITOLO SETTE:
"Nessuno dei due disse una parola, continuarono a guardarsi e a capirsi. Erano diversi come il giorno e la notte, questo lo sapevano, eppure c’era qualcosa che li legava ed era proprio per questo che in un modo o nell’altro continuavano ad attrarsi."
***
AAA: NON E' NECESSARIO LEGGERE IL VOLUME 1
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Prologo




Daniel
 
“La vita umana è come un pendolo
che oscilla incessantemente tra il dolore e la noia,
passando attraverso l’intervallo fugace e illusorio
del piacere e della gioia”
A. Schopenhauer

Schopehnauer era riuscito a catturare l’essenza dell’essere umano alla perfezione. Siamo creature stupide ed egoiste, perseguiamo i nostri desideri e le nostre passioni semplicemente per sentirci appagati. Il problema è che questa soddisfazione dura poco, subito dopo abbiamo bisogno di inseguire un nuovo capriccio; e non importa il come o quando, dobbiamo arrivare al nostro scopo, anche se ciò comporta usare o ferire qualcuno.

Era proprio per questo che odiavo le persone. Chiamatemi asociale o come vi pare, ma più stavo lontano dagli affari della gente e meglio era. Mi piaceva stare per i fatti miei, sicuro nel mio spazio e senza la paura che qualcuno avrebbe potuto approfittarsi di me, perché si sa che tutti hanno un doppio fine.

Avevo solo due punti di riferimento nella mia vita, le uniche persone che sapevo non avrebbero mai potuto farmi del male: mia madre e il mio migliore amico, Ben.

Mia mamma mi aveva avuto a diciott’anni e mio padre beh, chissà dov’era, non l’avevo mai conosciuto. Quando passi tutta la vita a vedere tua madre che si spacca la schiena per te e non essere in grado di poterla aiutare il minimo che puoi fare è renderla fiera. Ma io non ero riuscito a fare neanche questo.

Avevo vent’anni ed ero ancora alle superiori perché ero stato bocciato due volte. Risse a scuola, problemi con la polizia, di tutto e di più.

E poi c’è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso: mia mamma ha perso il lavoro, ingiustamente tra l’altro, e io ho cercato di darle una mano ma la situazione in cui mi sono invischiato era molto più grande di me.

Ed era per questo che ora dovevo seriamente stare fermo, niente più cazzate, per il suo bene.

***

Hana

Per tutta la vita mi sono sentita dire che ero una stupida, un’ingenua che si fidava troppo degli altri. All’inizio questo mi rendeva triste perché non capivo, ma crescendo ho realizzato.

Bontà, gentilezza, generosità sono modi di essere che il mondo non comprende perché non richiedono nulla in cambio. Questo spaventa perché le persone vivono nella paura di essere ferite, quindi mettono in atto meccanismi di protezione.

Ed è per questo che io non smetterò mai di essere come sono, in un mondo così crudele e avido, c’è bisogno di questo spiraglio di luce.

Il problema è che quando inizi a dare non riesci più a fermarti, tutti si aspettano sempre qualcosa da te, contano su di te. A un certo punto diventa stancante.

Sarà perché sono la seconda figlia di una famiglia numerosa la cui primogenita è scappata di casa, ma è difficile vivere e soddisfare le loro aspettative. Faccio ciò che posso al ristorante, aiuto in casa e svolgo i miei doveri scolastici alla perfezione, eppure sento sempre che c’è qualcosa che non va.

Ho sempre avuto poco tempo da dedicare alle amicizie ed è per questo che mi sono ritrovata all’ultimo anno di scuola con zero amiche. Ma finalmente ero riuscita a trovarne una, Lily era diventata praticamente la mia migliore amica. Molte volte mi sono ritrovata divisa fra il piacere e il dovere, quando sceglievo di uscire con lei piuttosto che rimanere a casa a guardare i miei fratelli avvertivo sempre un senso di colpa profondo perché sentivo di star mancando di rispetto ai miei genitori.

Non smetterò mai di essere così come sono, ma sarebbe bello avere qualcuno su cui appoggiarsi







 
   
 
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