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Autore: MusicAddicted    06/10/2021    3 recensioni
Missing Moment di 'Ineffably Inevitable'
Fare pace dopo un litigio è sempre piacevole, ancora di più se poi si festeggia con un'uscita a quattro.
Ma un imprevisto porterà alla luce un segreto scomodo di uno dei personaggi coinvolti.
Questa one shot partecipa al Fluttober 2021. Prompt 6: Fireman's carry
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri, Jessica Jones, Kilgrave
Note: Cross-over, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Fluff's never enough'
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Missing moment di 'Ineffably Inevitable' che si colloca al capitolo IX

Vi consiglio di leggere prima quella storia, se non la conoscete, perchè leggendo questa shottina ci capireste poco o nulla... sempre che qualcuno le note le legga ancora.


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Couple Trouble

                         
          

   London, Soho, Greek Street, 22 May  2006

Aziraphale sente la porta aprirsi e far attivare il cicalino, segno che un cliente è appena entrato, ma quando alza gioviale lo sguardo dal bancone si accorge che non è affatto un cliente.

 

“Crowley! Non è certo questo il tuo genere di entrate,” esclama, indurendo la sua espressione. “E comunque, io ora sto lavorando, non sia mai che un cliente non acquisti uno dei miei noiosissimi e polverosi libri!”

È evidente che ce l’ha ancora con lui per l’uscita indelicata del giorno precedente.

 

“Huh, ma … ma io oggi sono un cliente, vorrei un libro.” lo stupisce il demone con la sua richiesta.

“Un libro. Tu vorresti un libro?!” ripete con tono scettico l’angelo, il sopracciglio sinistro inarcato, le braccia incrociate al petto, l’espressione indagatrice.

 

“NGK! Più un manuale…” bofonchia Crowley, gironzolando su se stesso, agitato. “Qualcosa come ‘Come imparare a tener chiusa la tua boccaccia ed evitare di ferire l’angelo che ami con tutto il tuo cuore’?” domanda, togliendosi gli occhiali scuri perché i suoi occhioni da serpente bastonato risaltino al meglio.

Aziraphale non può tenergli il broncio il broncio oltre e gli regala il più solare dei sorrisi.


“Sì, caro, credo di avere qualcosa del genere,” gli va incontro, per poi baciarlo, approfittando del fatto che di clienti reali non ce n’è nemmeno uno.


“Davvero?” sgrana i suoi occhi di giada Crowley e l’altro annuisce, baciandolo di nuovo.

“Non pensavo sarebbe bastato così poco, angelo, pensare che avevo anche un regalo per te….”


“Un regalo?” si accende di curiosità Aziraphale.

Ora che lo guarda meglio in effetti regge un sacchetto di carta con qualcosa dentro.


“Ta dan!” rivela la sua sorpresa il demone.

 

Aziraphale fissa con un certo timore e a debita distanza la pianta carnivora con le fauci spalancate.
 

“Ehmm, caro, esattamente che ci dovrei fare con questa… cosa?”

“Questa ‘cosa’ si chiama Dionaena Muscipula o, se proprio non riesci a ricordare il suo nome scientifico, Venere Mangiamosche.” lo corregge Crowley, un po’ risentito. “Lei ti terrà alla larga fastidiosi insetti mentre tu ti dedichi alla lettura dei tuoi libri.” perora la sua causa, allungando la pianta verso di lui, che indietreggia ulteriormente.

 

“N… no, caro, preferisco di no. Non ho nemmeno così tanti insetti nei paraggi. Anzi.. e se lei non trovasse nulla e si mangiasse le mie pagine?” si allarma l’angelo.

“NGK! Non credo possa farlo…” borbotta Crowley, confuso.

“Appunto, non credi. Non è hai la certezza. Facciamo che sei perdonatissimo, ma porta quella cosa via con te!” si raccomanda Aziaphale.

“Ti ho già detto che ssssi chiama…” sibila Crowley, inasprendo i toni, ma l’altro lo anticipa, con un dito sulle labbra.


“Shh, shh, vogliamo già litigare di nuovo?” commenta, furbetto, con un altro bacio.

“Giusto. E pensare che ho consigliato anche al mio protetto di far pace passando da un fiorista…”

 

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                  New York, Hell’s Kitchen, 485 West 46th Street, 23 May 2006


“Un’uscita a quattro. Non è fantastico?” lo informa Jessica, su di giri, aprendogli la porta.


“Per me è fantastico che tu mi abbia perdonato.” le sorride Kevin, tirandola a sé e baciandola, ora che può di nuovo farlo.


“Quelle rose nere e viola che mi hai fatto recapitare ieri, una per ogni giorno in cui siamo stati insieme,” sospira lei, indicandogli il vaso dove troneggiano sopra la TV. “Accompagnato a quella margherita con cui fare ‘Lo perdono, non lo perdono’ con tanto di bigliettino che mi invitava a fermarmi già al primo  ‘Lo perdono’? Come facevo a non perdonarti?” sorride lei contro le sue labbra, approfondendo il bacio.

“E comunque hai capito cos’ho detto? Un’uscita a quattro: noi due e i nostri guardiani e lo ha proposto Zira!”

“Quindi anche il mio guardiano deve essersi riappacificato con il tuo,” deduce Kevin.

 

“Huh, perché, avevano litigato?” aggrotta le ciglia lei.
 

“Oh già, tu non puoi saperlo, ma poco dopo che hai cacciato tutti fuori da casa tua, ha parlato a sproposito, proprio come il suo protetto… e il tuo angelo gli ha dato il benservito,” le racconta lui. “Ma ormai direi che è acqua passata, che mi dicevi dell’uscita a quattro?”

“Sì, mi ha chiamato Zira poco fa. Dice che sarebbe carino organizzare un’uscita a quattro, per festeggiare il loro stare insieme e il nostro consolidarsi come coppia, con la nostra futura convivenza,” sorride lei al pensiero, così come lui. “Dicono che non c’è pericolo che i loro boss intuiscano qualcosa, loro sanno come non dare troppo nell’occhio”

 

“Buon per loro. E nel complesso mi sembra un’ottima idea.” approva il persuasore.

“Allora è deciso. Prenoto per domani sera  il ristorante, uno fra i tuoi preferiti, Mr. Palato-Esigente, sta’ tranquillo,” lo rassicura lei. “E ci troviamo tutti qui da me, facciamo per le sette e trenta.”

“Alle sette e trenta domani sera da te, chiarissimo.” annuisce Kevin.

 

“Un’altra cosa che io e Zira abbiamo deciso di comune accordo e che voi due vi impegnerete a rispettare è che domani sera nessuno di noi farà sfoggio dei suoi poteri, vogliamo che sembri una serata il più normale possibile.” lo informa Jessica.

“Ecco, questo già mi piace di meno.” borbotta Kevin. “Ma lo farò, amore, per te questo e altro.” le sorride.

 

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New York, Hell’s Kitchen, 485 West 46th Street, 24 May 2006

 

“No, no e ancora no!” litiga Jessica con il suo ragazzo, la sera dopo, quando le due coppie si ritrovano lì, come pattuito.

 

“E invece sì! Farò lavorare senza sosta il custode e l’amministratore di questo insulso condominio finché non risolvono il problema!” ringhia insistente Kevin.


“Non stasera, abbiamo detto che non si usa alcun potere!” si impunta Jessica.

 

“Non mi avevi detto che le scale non sono più agibili perché dichiarate non a norma!” protesta il persuasore.


Lui, Jessica, Crowley e Aziraphale si trovano sul pianerottolo, in procinto di uscire.

“Che motivo avevo di dirtelo? Le scale non le avevi mai usate… e chi poteva immaginare che si sarebbe guastato anche l‘ascensore? Lo avranno usato troppe persone!”

 

“Ma prima io, Crowley e il tuo guardiano lo abbiamo usato senza problemi!”

“Appunto. Prima. Ultime notizie, amore: le cose possono rompersi. Sono spiacente, ma non posso controllare gli ascensori!”

 

“Nemmeno io, Jess, ma potrei controllare chi può controllarli, se solo abolissimo questa regola del niente poteri…”
 

“Ho detto di no.” ribadisce perentoria la detective.

 

“Per quanto vedervi battibeccare sia uno spettacolo degno di popcorn, siamo costretti a passare la serata su questo pianerottolo o cosa?” si intromette Crowley.

 

“Già, io comincio ad avere un certo languorino…” dice la sua Aziraphale, massaggiandosi lo stomaco.

 

“Datevi una fottuta calmata, tutti quanti! Nessuno è bloccato qui. Esistono quelle meravigliose invenzioni chiamate ‘scale antincendio’!” tranquillizza tutti Jessica, facendo strada alla porta che conduce all’uscita all'esterno.

 

Appena Kevin mette piede su quella struttura in ferro, che lui giudica fin troppo esile, ha quasi un mancamento.

“Potremmo anche starcene da te, Jess…” propone, con una certa nonchalance, tornando subito sulle mattonelle all'interno che gli danno un maggior senso di stabilità.

 

E la sua è una supposizione, non certo un comando. Con lei sta sempre attento a come si esprime.

“Che cazzo dici?! Dimentichi che a nessuno è concesso usare il proprio potere stasera, quindi significa che né Zira, né Crowley possono miracolare del cibo… e se ti aspetti che cucini io devi proprio avere un fottuto desiderio di morte!” commenta Jessica.

“Garantisco io, ragazzo, la cucina non è fra le virtù della mia protetta,” borbotta Aziraphale, ricordando le crepe bruciate e amare che gli ha preparato una volta.


“NGK! Io non ho nemmeno fame per lo più mi basta dell’alcol!” fa spallucce Crowley.


“Mi manca solo uno stupido anno prima di aver l’età giusta per comprarlo, altrimenti ti avrei fatto compagnia volentieri!” confessa la ragazza.


“Beh, potremmo sempre testare la generosità dei tuoi vicini, Jessica, bussare alle loro porte e vedere chi ci offre del vino, ma soprattutto cibo, sto morendo di fame, sono a tanto così dal far apparire le mie ali e mangiarmi le  piume!” borbotta Aziraphale, indicando una distanza molto minima fra pollice e indice.


“Ma non puoi, ti porterebbe comunque a usare i tuoi poteri,” lo punzecchia Crowley. “Facciamo che scendiamo da qui e ci avviamo al ristorante?” gli propone, scendendo dalle scale con lui.


Qualcosa che Kevin invidia loro oltremodo.


“Daì, amore, scendiamo anche noi, prima arrivo al portone, prima chiamo il taxi,” lo sprona Jessica, ma Kevin resta sulla soglia e non sembra aver alcuna intenzione di muoversi.
 

“Beh, che ti prende?”


“I..s...fro ..tigini.” mugugna Kevin, a denti stretti.


“Cosa hai detto?” gli si avvicina la sua ragazza, per cercare di capirlo meglio.

Kevin prende un gran respiro, prima di lasciarsi andare a quella scomoda confessione.


“Io… soffro di vertigini.” scandisce.

Il persuasore se lo aspetta, ecco perchè non se la prende quando Jessica gli scoppia a ridere in faccia.


“Ma scusa… l’Empire State Building…” gli chiede appena si riprende.ù


“Non mi spaventano le altezze, anzi, adoro affacciarmi dai terrazzi e dominare tutto e tutti dall’alto… in senso figurativo!” si affretta a precisare, strappandole un sorriso.
“Posso stare in cima a un grattacielo senza batter ciglio, ma se vedo il vuoto fra due scalini, anche se mi trovassi al primo piano andrei nel panico, figurarsi ora che siamo al quinto!” 

 

Jessica non ride più, ma gli sorride empatica, prendendogli le mani nelle sue.

 

“Puoi farcela. Ci sono io con te e non permetterò che ti accada nulla di spiacevole.” lo rassicura, portandolo a fatica al bordo del primo gradino da scendere.
 

“Non me la sento…” protesta Kevin, dubbioso.
 

“Non guardare in basso,” lo istruisce lei, “Guarda me, mentre appoggi un piede sullo scalino e poi sull’altro.”

Lui fa come dice e riesce a scendere il primo scalino.

 

“Vediamo di darti degli incentivi,” decide lei. “Se percorri questa prima rampa, la prossima volta che facciamo l’amore ti permetto di scegliere la posizione che ti piace di più.”

Ha decisamente catturato l’intera attenzione del suo ragazzo.

“E con ‘la prossima volta’ intendi stasera, vero?” le chiede e lei annuisce ammiccante.


Questo dà a Kevin la giusta motivazione per arrivare al quarto piano, senza mai guardare in basso.

“Bravissimo, amore.” si complimenta lei. “Ora… se arrivi al terzo puoi scegliere la mia lingerie.”

Mentre se la immagina in un trionfo di viola nero, trasparenze audaci, pizzi e laccetti, Kevin non sembra nemmeno accorgersi di aver percorso anche la seconda rampa.

 

“Se riesci ad arrivare al secondo piano, farò uno spogliarello per te, il più sensuale possibile.” gli promette e Kevin non sembra nemmeno ricordarsi del vuoto che si vede fra un gradino e l’altro.


“Arriva al primo piano e faremo un gioco di ruolo sexy e deciderai tu quale,” gli propone lei e in brevissimo tempo è solo l’ultima rampa di scale a separarli dal pianterreno, dove Crowley e Aziraphale li stanno aspettando.


“Perché ci stanno mettendo così tanto, secondo te? Capisco l’amore, il volere andarsi a infrattare in ogni angolo possibile, ma…” si domanda Aziraphale.

 

“Kevin soffre di vertigini,” gli svela il mistero il demone, che è quello che lo conosce da più tempo.
 

“Oh!” si stupisce l’altro.

 

“Andarsi a infrattare? Da quando il mio bell'angelo parla così?” lo stuzzica divertito subito dopo, strusciandosi contro di lui.

 

“Alcuni libri sono meno grigi e polverosi di quanto tu creda, mio caro!” ridacchia malizioso il biondo, prima di baciarlo.
 

Nel frattempo Jessica cerca di far superare a Kevin l’ultimo ostacolo, paradossalmente forse il più difficile.

“Manca pochissimo, anche se mi rendo conto che per te sia difficile. Non so che altro proporti, sarò banale ma.. un bacio per ogni gradino?” suggerisce lei.


“Banale?! Amore mio, hai idea di quanto io impazzisca per i tuoi baci?” le sorride lui, guadagnandosi subito il primo, vorace e appassionato.

 

Alternandoli ad altri più teneri, altri ancora veloci e profondi, esploratori, fugaci o lenti, Kevin raggiunge il tanto amato terreno sotto i suoi piedi.


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Di ritorno dal ristorante le due coppie scendono dal taxi.

“I miei complimenti,” esordisce sarcastica Jessica, rivolta ai due guardiani. “Non dovevate essere discreti e impercettibili al ristorante?”

 

“Beh, sì, ma era tutto così romantico che ci siamo un po’ fatti prendere la mano...” borbotta in sua difesa Aziraphale.


“Un po? Avete finito con l’imboccarvi a vicenda e il cameriere alla fine vi ha portato un dolce a forma di cuore, come a me e Jessica, ma almeno noi ne avevamo fatto esplicita richiesta!” dice la sua Kevin, mentre la sua amata apre il portone.

 

Purtroppo trovano l’ascensore nelle stesse guaste condizioni in cui lo avevano lasciato.

 

“No, no, no, no.. non di nuovo.” mugugna Kevin mentre tornano all’inizio della scala antincendio.


“Se potessimo usare i poteri, creerei un finto fuoco per spronarti a salire le Paradiso di scale un po’ più velocemente!” brontola Crowley.

 

“Grazie tante, ora che mi hai detto che è finto, anche se lo potessi fare non avrebbe più effetto su di me!” controbatte il suo assistito.

 

“Oh, al diavolo!” decide Jessica di punto in bianco, prendendo il suo ragazzo e caricandolo sulle sue spalle, alla maniera dei pompieri.
 

“Jessica, cos…” domanda stupito il persuasore.

“Reggiti forte!” lo avvisa la detective.


Il tempo di darsi la spinta con le gambe e qualche secondo dopo sono all’ambito quinto piano.
 

Crowley si accorge di come li stia osservando Aziraphale.


“Oh, angelo, vuoi rimproverare alla tua assistita di aver usato i suoi poteri? Del resto, non ha tutti i torti, la serata è finita e…” commenta Crowley, prima di schioccare le dita. “L’ascensore adesso è perfettamente funzionante.” sogghigna, soddisfatto.
 

“Huh, no, non è quello… è vero la serata è finita, basta regole…” mugugna l’angelo. “Era per come Jessica ha preso in braccio Kevin, a suo modo era romantico… mi piacerebbe, ma sai , col mio peso non credo sia il ca… Crowley!”


Con sua grande sorpresa, l’amato demone non gli ha nemmeno fatto finire la frase e se lo è caricato in spalla, con una mano appoggiata al suo sedere e l’altra che gli cinge i polsi, mentre si incammina verso il portone.


“Non basteranno nemmeno tutti i dolci del mondo a farti pesare troppo per me, angelo mio!”

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FINE

Che dire? Fireman's carry significa sia 'scala antincendio' sia la presa che hanno i pompieri per prndere in braccio chi soccorrono... e io ho voluto fondere entrambi i significati nel prompt, spero che la cosa non vi sia dispiaciuta.

Considerato come scappa da Jessica, veloce come un ghepardo, ovunque si trovi, direi che il Killy canon il problema con le scale antincendio non lo ha, ma mi sono divertita troppo a dare quella particolarità a 'questo ' Kevin e visti gli incentivi della Jessy direi che in fondo si è divertito anche lui ;)

se vi va di lasciare un commentino mi fate felicissima.

p.s. Domani tornano i TenTENNANTi ;P
   
 
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