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Autore: Onda nel silenzio    06/10/2021    3 recensioni
"Sei un vecchio."
"Tu una bamboccia."
Genere: Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nami, Roronoa Zoro | Coppie: Nami/Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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È una giornata limpida, una di quelle senza nuvole e ombre. La polena della Sunny svetta luminosa sulla superficie del mare come la testa di un re leone che osserva serenamente il mondo dalla propria rupe, il suo sorriso placido reso ancora più evidente da quel trionfo di sole. Se non fosse per un fastidioso, stridulo vociare che si leva dal ponte della nave, i gabbiani si fermerebbero a riposare in tutta tranquillità sulla sua accogliente criniera. Peccato per loro, però, che quel rumore sembri destinato a durare ancora a lungo.
Con l'immensa gioia di uno dei suoi abitanti.
"Non potresti andartene a starnazzare altrove?"
"Oh, poverino, ti ho svegliato?"
"Stai frignando ad alta voce da un quarto d'ora, tu che dici?"
"Hai contato i minuti? Wow, non credevo sapessi arrivare fino a quindici!"
Zoro mantiene gli occhi chiusi e la schiena poggiata al parapetto, deciso a ignorare quel commento sarcastico. Farsi guastare l'umore dai capricci di Nami non è cosa saggia, forse gli conviene semplicemente lasciarla perdere e portare pazienza ancora un po'. In fin dei conti tutti quanti, prima o poi, hanno bisogno di fermarsi a riprendere fiato.
"Stupido, inutile, insulso, rivoltante, schifoso pezzo di - grrr!"
Non lei.
"Dovevo ridurlo in un mucchietto di cenere fumante, gettarlo in mare, darlo in pasto ai pesci e ballare davanti ai resti del suo cadavere - altro che limitarmi a carbonizzarlo! Quel maledetto, piccolo, lurido scarafaggio senza..."
Perlomeno Zoro è quasi sicuro di non essere il destinatario di quel dolce elogio, anche se non gli è ben chiaro a chi sia indirizzato. Con un sospiro schiude appena l'occhio sano, puntandolo sullo sdraio posizionato al centro del castello di prua. Dal punto in cui si trova vede soltanto il braccio tatuato di Nami agitarsi verso il cielo con movimenti rapidi e scattosi che ne accompagnano il continuo strepitare.
"Si può sapere perché non sei sbarcata con gli altri?"
Quelle parole hanno il sorprendente effetto di zittirla nell'immediato, tanto che Zoro rimane a fissare incredulo lo schienale dello sdraio, presentendo l'arrivo di un uragano.
"Avrei voluto farlo" il tono di voce di Nami, da alto e stridulo che era prima che ammutolisse, ora è diventato inquietantemente basso e sconsolato, "... ma Chopper si è raccomandato che non facessi sforzi."
Zoro inarca un sopracciglio, scettico, realizzando che quella caterva di insulti era diretta all'uomo che l'ha ferita in combattimento alcuni giorni prima. "E da quando dai retta a quello che ti dice il nostro medico?"
Con uno scatto felino Nami si alza dallo sdraio, voltandosi verso di lui. "Da quando ha ben pensato di avvalersi dei macabri commenti di Robin per convincermi a stare a riposo, ecco da quando!" sbotta fissandolo corrucciata, come se fosse lui il responsabile di tutta la sua sventura. "Hai presente come fa quando inizia a elencare tutti i modi dolorosi in cui qualcuno potrebbe morire? Con quell'aria tranquilla e rilassata, poi, come se stesse passeggiando sul longomare! Mi ha messo un'ansia assurda..."
Zoro scopre i denti in uno dei suoi inconfondibili ghigni da psicopatico. "Ti ha anche ricordato di non urlare per evitare di spezzarti tutte le costole?"
Nami batte più volte le palpebre in silenzio. L'angolo destro della sua bocca si solleva da solo verso l'alto, in un tic involontario. È spiazzata, semplicemente spiazzata dall'idiozia di quel commento - non è la prima volta che lui se ne esce con certe sparate tali da farle dubitare che il suo quoziente intellettivo sia superiore a quello di Rufy, ma non ha ancora imparato a farci l'abitudine.
"Ho riportato una ferita da arma da fuoco sulla spalla, le costole non c'entrano un bel niente."
"So benissimo che le costole non c'entrano niente" Zoro incrocia le braccia al petto, annuendo con noncuranza, l'espressione corrucciata, "la mia era una battuta."
"Mmh, sicuro?"
La vista di Nami che si sposta verso una zona più ombreggiata del castello di prua e lo scruta seriamente dubbiosa lo porta a stringere i denti contrariato.
"Oltretutto da quando in qua tu sai fare battute?"
Non la sopporta.
Non la sopporta proprio, punto e basta.
"Ma tu non avevi bisogno di riposo? Perché a me sembri fin troppo in forma, viste le energie che hai per infastidire il prossimo e lamentarti come una megera isterica."
"Che cosa hai detto?"
Il rumore di un paio di tacchi che si abbattono energicamente sulle assi del ponte diventa ben presto l'unico suono presente nell'area circostante - i gabbiani, che fino a un attimo prima volteggiavano tranquilli intorno alla nave, si dileguano con un concitato frullio d'ali. Nami raggiunge Zoro a rapide falcate, incenerendo la sua intera figura con un'occhiata di fuoco tale da far desiderare persino alle onde di prendere le distanze dalla sua presenza. In un primo momento non dice assolutamente nulla, troppo interdetta dalla patetica messa in scena a cui sta assistendo, poi esplode di botto.
"Non fingere di dormire!"
Zoro riapre di scatto l'occhio che aveva prontamente chiuso. A quanto pare lasciare ciondolare di colpo la testa sul collo e simulare il proprio russare non si è rivelata una mossa vincente. La Nami alquanto infuriata che gli punta contro l'indice con la faccia di uno squalo incattivito ne è la prova.
"Sei il solito cafone senza un briciolo di cervello! Pensa a sorvegliare la nave, invece di dire cretinate!"
"Non serve" la fredda lui, "qualsiasi eventuale assalitore rinuncerebbe in partenza ad avvicinarsi, sentendo le tue urla straccia-timpani da gallina strozzata."
Pessima mossa, Roronoa.
"Di' un po'..." Nami inspira ed espira profondamente, il pugno con cui ha steso Zoro faccia a terra ancora fumante come un braciere, "oggi hai deciso di farmi imbestialire?"
Senza attendere una sua risposta, prende a camminare avanti e indietro sul ponte, mugugnando imbronciata e con fare melodrammatico tra una protesta e l'altra. "Avrei voluto svaligiare tutti i negozi dell'isola, approfittare dei saldi - rubacchiare qua e là, se proprio non c'erano sconti... giusto giusto qualche bracciale.... più una collana da abbinare a quel vestito verde... beh, magari anche un paio di sandali col tacco alto per dare un tocco in più al look... è da quando siamo salpati da Wano che non faccio un po' di shopping terapeutico, accidenti! - e invece... mi sono lasciata convincere come un'idiota a restare a riposo per un stupida ferita, in compagnia di questo cervello di babbuino col senso dell'umorismo di un comodino, poi!"
Zoro nel frattempo sembra essersi ripreso un po', perché si è alzato da terra ed è tornato ad appoggiarsi con la schiena al parapetto. Fra un ampio sbadiglio e l'altro si limita a stropicciarsi l'occhio sano per snebbiarsi la vista, massaggiando distrattamente il bernoccolo a tre piani che Nami gli ha procurato sulla testa, sordo ai suoi piagnistei.
"Gliela do io la ferita ad alto rischio di infezione, accidenti a Robin e Chopper! Ma come ho potuto farmi convincere a non sbarcare sull'isola in un modo così stupido? O meglio, che cosa ci faccio ancora qui? Io adesso prendo e vado a farmi un giro, sì sì! Sono stufa di starmene a poltrire con questo... questo..."
Nami smette di camminare avanti e indietro sul ponte, fissando pensierosa uno Zoro ancora intento a produrre sonori sbadigli. Non può certo definirlo un tipo di compagnia, una persona ideale per passare il tempo, scacciare la noia, divertirsi. Da sobrio se non è intento ad allenarsi, meditare o pescare se ne sta sempre in silenzio in un angolo con la faccia scura di un settantenne arrabbiato, oppure, semplicemente, dorme. Le sembra proprio un...
"Vecchio."
"Uh?"
Nami gli si avvicina, scrutandolo con la testa reclinata di lato e una mano sul fianco, mentre lui le restituisce uno sguardo diffidente e confuso. Non ci sono dubbi, ha decisamente trovato la definizione giusta.
"Sei un vecchio" ripete in tono tranquillo, come se stesse parlando fra sé e sé.
"Tu una bamboccia."
Nami batte le palpebre per la sorpresa non appena lo sente risponderle, realizzando di avere espresso il proprio pensiero a voce alta. Zoro le restituisce uno sguardo di sufficienza che le manda il sangue al cervello.
"Potresti ripetere?"
"Bamboccia" scandisce lentamente lui, "ho detto che sei una bamboccia."
Se non fosse per l'anomalo moto sottomarino captato dai suoi sensi, resterebbe a gustarsi appieno la reazione indignata di Nami. Peccato però che gli scocciatori occasionali scelgano sempre i momenti meno opportuni per rovinargli la festa.
Zoro non ha nemmeno bisogno di voltarsi, quando scatta in piedi come un lupo pronto al balzo sfoderando le sue katane. Gli basta eseguire un rapido gesto secco dei polsi per spazzare via il mostro marino affiorato in superficie alle sue spalle. Nami, d'altro canto, ha solo il tempo di vedere la gigantesca sagoma della creatura spuntare sopra le loro teste e oscurare il sole, prima che tutto torni come prima. Alcuni spruzzi d'acqua smossi da quel movimento improvviso si riversano sul ponte della nave, altri le finiscono sui capelli e sul costume, provocandole brividi di freddo misti a un rilascio di adrenalina a scoppio ritardato. Niente, non ha capito niente di quello che è successo.
"Ma guardati, qualcosa non va, cuor di leone?"
È il commento sarcastico di Zoro a riscuoterla.
"Puoi riprendere a respirare. In caso non l'avessi notato, ho spedito quell'innocuo animaletto lontano da qui."
"... Innocuo animaletto? Quella cosa misurava come minimo dieci metri!"
"Appunto, non era niente di straordinario rispetto a ciò che affrontiamo di solito."
Nami, il viso cereo e gli occhi sbarrati ancora fissi nel punto in cui ha visto sparire il mostro, emette un irrequieto verso di disapprovazione.
"Noto che reagisci sempre col tuo solito sangue freddo."
L'impronta di divertimento nella voce di Zoro è così strafottente da indurla a distogliere lo sguardo dall'acqua.
"Reagisco da persona sana di mente dotata di uno spiccato spirito di sopravvivenza" puntualizza, incrociando le braccia sotto al seno e sollevando il mento con fare altezzoso, "non sarò miss Audacia, certo, ma almeno non me ne vado in giro ad affettare gli altri sorridendo come una psicopatica."
L'ombra di uno di quei suddetti sorrisi incurva appena le labbra dello spadaccino. "L'hai detto: io mi limito a sorridere da psicopatico, quella completamente squilibrata sei te."
Lo spostamento d'aria generato dall'assalto fulmineo di Nami si rivela più contenuto del previsto. Zoro blocca il suo pugno a metà strada prima che possa colpirlo in testa, tenendole fermo il polso con una stretta decisa. Nell'istante successivo non dice e non fa assolutamente nulla, mentre pensa a quanto sia sottile ciò che sta stringendo fra le mani, ma poi si lascia sfuggire qualcosa. "Sei proprio strana."
Nami corruga la fronte, colta alla sprovvista da quella reazione - di solito è abituata a colpirlo sapendo che non incontrerà alcuna resistenza.
"Che intendi dire?"
Zoro non accenna a mollare la presa. "Ti spaventi per un mostriciattolo qualunque" asserisce serio, scrutandola con attenzione, "ma se è vero quel che dici dovresti avere molta più paura" il suo sguardo si fa torbido, le sue labbra si piegano sinistramente verso l'alto "di me." Quelle ultime parole le soffia piano, con una voce che è come velluto spinato su di lei, in un'esplicita esibizione del sorriso sghembo a cui ha alluso poco prima. "O sbaglio?"
Nami sostiene il suo sguardo acceso, reprimendo un brivido. "Ti sbagli eccome" ribatte, senza curarsi di indietreggiare quando sente il respiro di lui farsi pericolosamente vicino.
Vuoi davvero giocare con me?
Non hai ancora capito chi dei due è il gatto?

"Quello che deve avere paura fra me e te è-
La presa sul suo polso si scioglie, le dita che lo stavano stringendo un attimo prima le afferrano il viso. Nami non riesce a finire la frase, perché Zoro la zittisce premendo la bocca sulla sua. Non le dà modo di protestare, di ritrarsi, mordendole e leccandole le labbra con lento impeto, in una danza sconnessa che per lei ha però un ritmo irresistibile.
"Abbiamo parlato abbastanza" le sussurra all'orecchio, le dita della mano libera che le risalgono la schiena e si soffermano sui lacci del suo costume.
Nami gli cinge il collo con le braccia, attirandolo verso di sé con un sorriso malizioso - da un po' di tempo a parte Zoro ha preso l'abitudine di soffocare le sue proteste in un modo alquanto soddisfacente, e lei non ha nulla in contrario al riguardo. , pensa fra un suo bacio che è più un assalto e l'altro, posso concedergli libertà d'azione in questi casi.
Nessuno dei due sa dare una definizione al violento impulso che li investe con la prepotenza di un tuono, a quelle irresistibili scariche elettriche che li pervadono chiedendo di essere vissute appieno - sanno solo che ormai succede sempre più spesso, eppure non fanno niente per impedirlo.
"Così io sarei un vecchio, eh?"
Zoro continua a indugiare sui lacci del suo bikini con esasperante lentezza, le dita della mano libera che le accarezzano appena il fianco, come se volessero farle credere di non volerle dare quelle attenzioni.
Nami si perde a inseguire il luccicchio di desiderio che gli attraversa lo sguardo. "Un vecchio musone noioso" specifica con un sorrisetto pestifero.
"Eppure" lui la spinge a inclinare la testa di lato per lambirle il collo con maggiore comodità, "mi è appena venuto in mente un passatempo decisamente divertente con cui farti smettere di frignare."
Nami incrocia il suo sguardo rovente per un ultimo istante, prima di chiudere gli occhi e abbandonarsi ai sensi, il suo sorriso reso ancora più ampio, vittorioso.
Gli attimi successivi sono scanditi da un frenetico cercarsi di mani e baci che accompagnano i loro passi scomposti sino alle cabine.
"Occhio alle bende, cretino."
"Non hai bisogno di dirmelo, rompipalle."
E il tragitto verso la stanza delle ragazze sembra loro infinito.
"Quanto tempo abbiamo prima che-
"Tanto."
Lei sospira di compiacimento, mentre cerca a tentoni la maniglia della porta - è quella la risposta che desiderava. Se lo spadaccino non percepisce alcuna presenza in avvicinamento, può stare certa che gli altri siano davvero ancora in giro per l'isola.
In giro per l'isola...
Nami spinge Zoro sul letto e gli sale sopra a cavalcioni, pregustando il piacere che ben presto non sarà più solo impresso nel ghigno partecipe di lui.
Nah, c'è di meglio.
In fondo, ammette fra sé e sé, Zoro non è proprio un tipo così noioso.
Semmai è la sua cura perfetta.












Note: questa cosa non ha trama e non ha senso, lo so, ma mi sono divertita a scriverla, così ho deciso di darle una chance. Spero di avervi fatto sorridere almeno un po'.
Per la mini-long rimasta in sospeso giuro che farò il possibile per sistemarla e postarla per intero. In effetti oggi avevo tempo per scrivere (dopo eoni, per i miei standard -.-) ma non ero nel mood giusto per immergermi in quella cosa angosciosa.
Alla prossima (spero presto!)

  
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